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I dati di Confartigianato sul mercato degli strumenti musicali italiani


Il report presentato recentemente dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia indica che in Italia si contano 1.312 imprese che producono e riparano strumenti musicali: resta un comparto ad alta vocazione artigiana, con 1.085 imprese artigiane, pari all’82,7% del totale.

 

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Nel dettaglio, sono 1.115 le imprese che producono strumenti musicali e in gran parte imprese artigiane – l’81,8% del totale pari a 912 unità – in grado di realizzare prodotti di elevata qualità. Al comparto degli artigiani della musica si sommano 197 imprese della riparazione di strumenti musicali, di cui 173 artigiane, pari all’87,8% del totale. Per quanto riguarda il settore della produzione, le imprese occupano 1.874 addetti, di cui oltre la metà (63,1%), pari a 1.183 unità, sono impiegati in aziende artigiane.

 

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L’export è sempre strategico per i nostri produttori: le vendite di strumenti musicali oltre i confini nazionali nel 2017 ammontano a 129 milioni di euro, valore in crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente. Il nostro Paese si posiziona al 4° posto nell’Ue per valore dell’export di strumenti musicali, preceduto da Germania, Paesi Bassi e Francia.

 

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In termini di prodotto, sulla base della classificazione internazionale delle merci, le parti ed accessori di strumenti musicali determinano il 35,9% dell’export, gli strumenti musicali il cui suono è prodotto o deve essere amplificato elettricamente il 23,2%, gli strumenti musicali ad aria come ottoni e legni il 15,8%, gli strumenti musicali a corde come chitarre, violini ed arpe il 14,6%, i pianoforti e i clavicembali il 7,0%, mentre la quota per gli strumenti musicali a percussione è del 1,2%.

 

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I due terzi (65,3%) della domanda estera di strumenti musicali “made in Italy” proviene dai primi 10 mercati che sono:

Stati Uniti (12,7% dell’export totale)

Germania (12,0%)

Francia (8,0%)

Giappone (6,8%)

Hong Kong (6,2%)

Spagna(5,7%)

Regno Unito (4,0%)

Cina (4,0%)

Svizzera (3,2%)

Paesi Bassi (2,7%)

 

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Nel 2017 i mercati che si sono distinti per il maggior numero di acquisti del “made in Italy” come strumenti musicali sono Cina (+31,0%), Hong Kong (+18,0%), Spagna (+16,8%), Stati Uniti (+16,7%) e Svizzera(+10,4%). Trend positivo anche se meno intenso, si osserva in Germania (+3,8%) e nel Regno Unito (+0,5%); viceversa, si registra un calo delle vendite verso paesi quali il Giappone (-3,4%), i Paesi Bassi (-12,4%) e la Francia (-25,4%).

 

L’analisi dell’indice di specializzazione evidenzia che la regione che presenta una maggiore specializzazione dell’artigianato nella produzione di strumenti musicali è quella delle Marche, seguita da Friuli Venezia Giulia e Lombardia.

 

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A livello provinciale, l’esame della specializzazione degli addetti del settore indica che la provincia con la maggiore vocazione alla realizzazione di strumenti musicali è Ancona, seguita da Cremona e Macerata.

 

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Info: Confartigianato 

 

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