Yamaha ha scelto il recente Summer NAMM per lanciare sul mercato due nuovi modelli della serie P: il compatto P-121 dotato di meccanica a 73 tasti e l'ammiraglia P-515 oggetto di questo focus, che si pone come punta di diamante di questa fortunata serie. Un pianoforte digitale portatile dagli alti contenuti tecnologici, inserito in una fascia di mercato dove la battaglia sul prezzo è sempre molto combattuta.
TASTI E SUONO
Avvolto in un robusto chassis di materiale plastico e disponibile nei colori nero o bianco, il design dello Yamaha P-515 è moderno ed elegante, con forme piuttosto generose rispetto ad altri modelli della serie, perché monta la sofisticata meccanica proprietaria Natural Wood X (NWX), dotata di 88 tasti graduati nella pesatura, in cui spicca la simulazione dello scappamento e il tasto bianco in legno; il rivestimento dei tasti presenta una finitura in avorio sintetico (per quelli bianchi) ed ebano sintetico (per i neri). Le modalità operative della tastiera consentono di combinare fino a tre timbriche in layer/split: oltre al punto di divisione per allestire una parte Lower, su quella Upper è possibile stratificare fino a due Voice; il P-515 dispone inoltre della modalità Duo, per esecuzioni a quattro mani.
La meccanica NWX interagisce con una generazione sonora di pari rango: nel P-515 troviamo infatti una serie di campionamenti desunti dai pregiati gran coda CFX di Yamaha e Imperial di Bosendorfer; rimarchevole l’introduzione di un preset basato su un campionamento binaurale nei preset CFX, per l’ascolto con le cuffie. La simulazione delle timbriche di pianoforte acustico è impreziosita da una serie di tecnologie proprietarie che interagiscono con i sample, quali la Virtual Resonance Modeling (VRM), lo Smooth Release e il banco sample dedicato alla riproduzione del Key-Off. La polifonia è di 256 note. L’arsenale timbrico del P-515 si compone di 40 Voice organizzate in sei categorie orchestrali, più due banchi rispettivamente da 480 Voice nel formato XG e 18 Drum/SFX Kit. Il parco effetti comprende blocchi DSP per un riverbero (sei tipi), Chorus (tre tipi), un blocco multi-effetto (12 tipi), più una serie di tecnologie proprietarie volte a calibrare la resa sonora come l’Intelligent Acoustic Control (IAC), la modalità Soundboost EQ e quella denominata Stereophonic Optimizer per le cuffie. Il P-515 dispone di una diffusione sonora composta da una bi-amplificazione che eroga rispettivamente 15 Watt a una coppia di diffusori ellittici da 12cm x 6cm, e 5 Watt a due dome tweeter da 2.5cm.
L’AREA DIDATTICA E LE SONG MIDI/AUDIO
Lo Yamaha P-515 offre una sezione dedicata alla didattica e all’intrattenimento che comprende un metronomo, dotato di regolazioni per tempo (range da 5 a 500 BPM) e risoluzione metrica (13 tipi), più la possibilità di inserire l’indicazione sonora a ogni inizio misura. Al metronomo è associata anche un’area Rhythm: si tratta di un piccolo arranger dotato di sezioni Intro ed Ending e modalità Sync Start, che fornisce 40 Style composti da due parti per batteria e basso (quest’ultima disattivabile); il sequencer MIDI interno consente la registrazione anche dell’accompagnamento automatico durante l’esecuzione. Oltre alle canoniche demo (21), il P-515 dispone in ROM di 50 song da impiegare durante l’esercizio o nell'intrattenimento. Il player interno consente di riprodurre MIDI File in formato 0/1 o file audio nel formato Wave (risoluzione 16 bit/44,1kHz), mentre il recorder supporta la registrazione di File MIDI in formato 0, oppure file audio sempre nel formato Wave: nello specifico, va rimarcata la presenza di una pratica utility di conversione dei MIDI File durante il playback. Potete impiegare una pen drive USB per immagazzinare i dati, mentre lo spazio disponibile in memoria per nuove song è di 1,4MB.
LE CONNESSIONI
Una porta USB per collegare unità di memoria Flash è posta sul pannello frontale, mentre nella parte posteriore dello strumento – partendo da destra - troviamo la presa per l’alimentatore di rete, la presa per la pedaliera L-P1 opzionale, una presa Aux Pedal, porte MIDI I/O, l’interfaccia USB, una coppia di uscite Aux Out su prese in formato jack da 6,3mm, infine un’ingresso AUX su presa in formato mini-jack stereo da 3,5mm per collegare dispositivi audio esterni.
ALTRE FUNZIONI
Oltre a canonici parametri quali la regolazione della sensibilità al tocco (6 tipi), il Master Tuning o il temperamento, nel menu generale del P-515 spiccano delle opzioni per calibrare l’uso in qualsiasi impiego: per esempio, oltre alla polarità e il parametro assegnato, sul pedale Aux si può definire il punto di pressione nell’uso come controllo continuo, infine attivarne/disattivarne l’intervento sulle tre parti di tastiera disponibili. La modalità Backup nel P-515 consente di salvare in due gruppi distinti le impostazioni preferite per le Voice e per le configurazioni generali (Other). Rimarchevole la presenza di una modalità denominata Inital Setup: collegando lo strumento a una DAW per una registrazione, questa modalità consente di inviare la stringa di parametri di configurazione dello strumento prima dell’esecuzione. Comodo, no?
Tra le altre funzioni, segnalo che la diffusione sonora interna è disattivabile e il P-515 dispone infine di una funzione di auto-spegnimento regolabile (da 30 minuti fino a 120 minuti).
INTERAZIONE E ACCESSORI
I tecnici Yamaha hanno prestato particolare attenzione anche all’interazione del P-515 con il mondo esterno e le applicazioni software: lo strumento è dotato di supporto Bluetooth, nonché della possibilità di collegare dispositivi iOS/Android, per sfruttare le applicazioni studiate appositamente da Yamaha, come la seconda generazione dell’ottima app Smart Pianist, che oltre a consentire il controllo remoto di Voice e Song dello strumento, dispone di un menu di notazione valido sia per fini didattici, sia per visualizzare lo spartito durante un piccolo intrattenimento. Tra gli accessori a corredo, oltre ai manuali, troviamo il leggio e il pedale Sustain tipo pianoforte FC4A: la presa Aux Pedal del P-515 supporta anche pedali a controllo continuo, come il modello opzionale FC3A. Tra gli accessori opzionali segnalo lo stand L-515 e la pedaliera L-P1, in cui il Sustain supporta l’effetto di mezzo pedale.
CONCLUSIONI
Yamaha ha compiuto un passo importante con il P-515 perché, oltre a innalzare l’asticella dei contenuti tecnologici previsti nella serie P, va a colmare un vuoto nel proprio catalogo che – in passato – costringeva lo studente o il pianista esigente a puntare su altri modelli come, per esempio, gli stage piano professionali della serie CP. In sede di prova, suggerisco di concentrarsi in primis sulle possibilità offerte dal P-515 in termini di gestione delle Voice pianistiche attraverso il pratico menu Piano Room, e in seguito di provare a calibrare il suono secondo l’ambiente andando a esplorare il parco effetti: tra le mura domestiche, il Soundboost EQ o l’IAC sono strategici per migliorare la resa della diffusione sonora onboard secondo il posizionamento dello strumento; il Master EQ a tre bande consente infine di scolpire il mix finale secondo l’uso in qualsiasi situazione.
Date le opzioni disponibili nel menu generale e la meccanica di rango, il P-515 può ricoprire agevolmente compiti di controller MIDI per un uso in studio o sul palco.
Facendo la somma dei contenuti proposti, il P-515 si pone quale serio concorrente di altri prodotti di questa categoria come il Kawai ES8 o il Roland FP-90; il prezzo di listino è fissato sui 1.727 euro (IVA compresa) e il nuovo Yamaha P-515 sarà disponibile entro la fine di ottobre presso i rivenditori autorizzati del brand giapponese.
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