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Focus - Glitchmachines Polygon: unconventional sampling


polygonIl territorio del sound design è sterminato e cresce di giorno in giorno sulla spinta di nuove tecnologie, di nuovi spunti e di nuove applicazioni. Il termine "sound design" può far pensare ad una applicazione nello specifico, come il Game Audio, librerie di effetti, patch per vari sintetizzatori, ecc. Una simile nebulosa aleggia attorno al parco di tecniche e strumenti: dalla manipolazione suoni catturati in esterna (Field Recording), suoni sintetizzati, ibridi, granulizzati, processati attraverso patch uniche e irripetibili (MaxMSP, Kyma), e l'elenco potrebbe estendersi notevolmente. L'insieme ha dunque confini labili e fluidi.

SOUND DESIGN: L'APPROCCIO

A volte si implementano tecniche relativamente note e semplici, a volte strumenti o procedure meno convenzionali. Tutto dipende chiaramente, non esiste un unico approccio vincente, nemmeno per la stessa categoria di suoni. La creatività e l'astensione dalla formulazione di norme imprescindibili o di binari da seguire pedissequamente sono i principi da cui partire. Tra le molte tecniche e strumenti a disposizione, il sampling ricopre certamente importanza notevole, e in questo breve focus, ne vedremo una deriva meno convenzionale, dando uno sguardo a Glitchmachines Polygon.

 

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Il Sound Designer Ivo Ivanov in azione

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Glitchmachines è il brand a cui è associato il nome di Ivo Ivanov, noto sound designer i cui contributi vanno da espansioni di Maschine per Native Instruments, packs per Ableton, e sound design per alcuni titoli tripla A. Glitchmachines e strumenti non convenzionali sono praticamente sinonimi. Questo sampler non fa eccezione. Due le caratteristiche che val la pena mettere in luce sin da subito: quattro slot per i campioni (possiamo importarli con drag & drop), e la possibilità di attivare, in maniera indipendentemente, un engine granulare per ognuno di questi.

 

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La Main View di Glitchmachines Polygon

A tutto ciò si aggiunga un modulo per il Sub oscillatore, tre effetti, una complessa matrice di modulazione, un meraviglioso parco di preset e la possibilità di randomizzare qualsiasi parametro. Su quest'ultimo aspetto, insisteremo nel corso dell'articolo.

 

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La matrice di modulazione di Polygon

Che suoni aspettarci? Ottima domanda. Con uno strumento simile, il risultato dipenderà sì dai campioni di partenza, ma la capacità di Polygon di trasformare radicalmente le sorgenti di partenza fa sì che spesso sia difficile ascrivere i suoni ad una specifica categoria. Tuttavia, senza allontanarci dal vero, possiamo dire che Polygon è la scelta perfetta per suoni granulari e Sci-fi in generale, glitch, bot, noise, stutter, alarms, ecc.

 

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Uno dei quattro moduli disponibili in Polygon

IN AZIONE

Lo strumento è piuttosto semplice da utilizzare: caricheremo i file tramite drag & drop direttamente nello slot "Load File", imposteremo, tramite le due barre azzurre, lo zoom della forma d'onda e la porzione di file audio da considerare. Il playback offre tre opzioni, Forward, Reverse, Alternate. I knob nella sezione superiore di ognuno dei quattro slot saranno dedicati al volume e al pitch, mentre quelli sotto il display della forma d'onda ai controlli dell'engine granulare, che attiveremo cliccando su "Grains".

 

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La freccia rossa indica la cella Grains da selezionare sul primo modulo

Proseguendo, troveremo, oltre alla finestra centrale con controlli gobali, come save, load, pitch e volume generale della patch, un Sub Oscillatore, due filtri e tre effetti: Metallizer, Stutter e Ring Modulation. Il Sub oscillatore è perfetto per aggiungere peso nella sezione bassa dello spettro, che potrebbe risultare debole e poco solida se i processi di granulizzazione si spingono troppo oltre. Gli effetti, poi, aggiungeranno randomicità, ruvidità metallica e saranno perfetti per stravolgere ulteriormente il suono. Con i filtri, poi, saremo in grado di scolpire con maggior precisione lo spettro, o, eventualmente, di correggere il risultato. I filtri offrono un comportamento Low Pass, High Pass, Notch e Band Pass, in configurazione seriale o parallela. Infine, ben otto LFO e quattro inviluppi, completamente assegnabili. La matrice di modulazione infatti è molto ampia e permette di assegnare sorgenti a quasi ogni parametro della pagina principale.

 

UTILIZZO

Polygon offre almeno due vantaggi che per un sound designer rappresentano una offerta golosa: layering e sintesi granulare. Infatti un sampler a quattro slot, e, potenzialmente, un synth granulare in cui possiamo caricare fino a quattro file contemporaneamente, ognuno con parametri indipendenti e con un parco di modulazioni simile, è notevole.

 

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La modalità Random in Polygon

La funzione Random è qualcosa di cui non dovremmo avere timore. Si potrebbe pensare alla generazione randomica di una patch come un modo pigro per ottenere risultati o per far suonare Polygon senza conoscerlo minimamente. Invece proviamo a considerarlo come un'opportunità per sperimentare configurazioni a cui non avevamo pensato, o per soffermarci su di un suono che ci soddisfa, decostruirlo e analizzare quale sia stata la combinazione di elementi vincente. Ancora, il suono generato con random potrebbe essere interessante, ma con qualche modifica. In questo caso il nostro intervento non verrà del tutto eliminato, anzi, dovremo essere in grado di cogliere ciò che non va per sistemare, e, dunque, potremo conoscere molto più a fondo lo strumento con interventi mirati.

 

 

Dopo tutto, non sono affatto rari i casi di sound designer che confessano come molti dei loro suoni siano venuti fuori da sessioni in cui, senza avere idee troppo precise, si affidavano a procedimenti (semi) randomici. Non bisogna, a mio avviso, temere il random, ma sfruttarlo con coscienza e considerarlo alla stregua di una opportunità.

 

 

Polygon è disponibile per Mac e PC (VST e AU) al prezzo di  $ 69.

 

INFO

GLITCHMACHINES

 

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