Molti batteristi al giorno d’oggi sono sempre alla ricerca di suoni nuovi ed originali da proporre mentre fanno musica. Sono sempre alla ricerca di pelli diverse per nuove accordature, piatti particolari e spesso c'è il desiderio di cambiare bacchette per testare nuove punte e nuovi materiali sulle superfici della batteria.
Le nuove timbriche sono ispirate a suoni del passato, come ad esempio i “rullantoni” ottenuti con accordatura bassa e con l’aggiunta di una pelle posizionata sopra la battente; oppure ispirati a suoni di produzione moderna dove nella maggior parte dei brani proviene dal mondo della musica elettronica ed i suoni vengono creati principalmente in studio durante la produzione, ma c'è la necessità di suonarli anche dal vivo tramite pads e samples.
LA BATTERIA IBRIDA
I pads, i sample e la maggior parte dei suoni “extra” in una band vengono spesso suonati dal batterista.
In questo caso si parla di batteria ibrida. Il concetto è di combinare suoni grezzi, potenti ed autentici di un kit acustico con l’aggiunta e la versatilità delle percussioni elettroniche.
Un set di batteria ibrida può essere ottenuto aggiungendo semplicemente un sample pad come il Roland SPD, lo Yamaha DTX, l'Alesis Sample Pad o il Clavia Nord Drum al kit e attivando campioni e suoni direttamente dai pad sull’unità.
C'è anche l'opzione di aggiungere dei trigger alla batteria acustica e collegarli ad un modulo, permettendoti di attivare campioni di batteria elettronica quando colpiti. Questa soluzione è molto utilizzata ad esempio sulla doppia cassa per uniformare i colpi ad alta velocità nel Metal.
In altri generi può essere utile usare un trigger su un singolo fusto da colpire ogni tanto per alternare i suoni come avviene in produzioni commerciali. Stratificare questi campioni con i suoni del tuo kit acustico può restituire tamburi enormi e quel rullante grosso che stai cercando di ottenere da così tanto tempo!
SAMPLE PAD POSIZIONAMENTO
Il nostro set di batteria non verrà modificato, noi suoneremo normalmente con le nostre misure, distanze ed altezze. Avremo solamente aggiunto un pezzo al nostro set, solitamente il Sample Pad si posiziona alla sinistra del Charleston (come un secondo rullante) ma si può montare anche tra il Tom ed il Charleston o addirittura al posto del Tom in modo da avere di fronte e ben visibile il pad che stiamo utilizzando.
Non esiste una regola su dove posizionarlo, è molto personale, dipende dalle esigenze del batterista. Monta il pad dove lo ritieni più comodo, prova diverse configurazioni ma l’importante è che il tuo feeling sia comodo e rilassato.
Prova a posizionarlo anche sul lato destro della batteria: vicino al primo Tom, al posto del Ride o dopo il timpano e ricorda che ogni cosa posizionata diversamente sul nostro set è sempre fonte di ispirazione.
QUALI SUONI POSSO OTTENERE?
Prendete la potenza pura di una batteria acustica, aggiungete il potenziale dell'elettronica e iniziate a suonare il vostro drum kit.
Potete aggiungere suoni elettronici extra come tambourine, hand claps o persino i vostri campioni personali che suonano insieme ai vostri tamburi acustici.
In questo modo potete migliorare il vostro sound innescando un suono elettronico e mixandolo con i suoni acustici per ottenere una gamma dinamica più ampia, miglior chiarezza e prestazioni. Anche i rulli di doppia cassa più veloci suonano in modo intelligibile e ben scandito.
Per noi batteristi la sensazione più strana e “sofferente” è suonare sulla gomma di un pad elettronico, perché abbiamo una totale assenza di feeling sulla bacchetta ma, se questo comporta espandere i suoni della nostra batteria, possiamo chiudere un occhio e fare un piccolo sforzo concentrandoci solo sul suono in uscita dall’impianto audio. In questo modo potremo godere del suono ottenuto e non pensare troppo al feeling della gomma.
Bisogna purtroppo scendere a un compromesso. Il feeling del pad non sarà mai come quello di un rullante vero che ti perfora lo stomaco ogni volta che lo sfiori ma ci può regalare altri tipi di sensazioni nel momento in cui abbiamo scelto il suono giusto.
Espandete i suoni della vostra batteria! Suonate strumenti che non potete portare sul palco (come i gong) o che non avete nella vostra batteria originale (come un secondo rullante o come un clap).
CONSIGLI PER LO STUDIO
I set Ibridi oggi giorno si stanno diffondendo molto in diversi generi musicali e batteristi come Mark Colenburg, Mike Adamo e Gregory Sgrulloni hanno approfondito l’argomento fino ad arrivare alla pubblicazione di metodi per batteria molto interessanti.
Questi libri sono improntati principalmente sul groove e sul portamento che bisogna avere in certi stili. Vi sono dei forti collegamenti con l’R&B, Hip Hop, Neo Soul dove è strettamente necessario suonare anche con pad elettronici, altrimenti gli esercizi e le canzoni non funzionerebbero a dovere e prenderebbero un’altra direzione stilistica.
La batteria ibrida sta prendendo piede anche nel Rock quindi se proviamo a studiare questi metodi o se semplicemente troviamo qualche suono carino sul nostro Multi Pad possiamo tranquillamente proporlo ad i membri della nostra band per modernizzare il sound.
Molte grandi band oggi lo fanno, prova anche tu!
AVVICINARSI AD UN SET IBRIDO, COME FARE
È facile creare e preparare una batteria ibrida, anche se non ne avete mai usata una prima.
Io ho iniziato ad avvicinarmi a questi suoni cercando di ricrearli con il materiale acustico che avevo a disposizione.
Son partito facendo molti esperimenti con Stacks sovrapponendo splash, piccoli china o campane che non utilizzavo piú per avvicinarmi agli HH elettronici. Ho tagliato pelli vecchie e le ho sovrapposte a tamburi accordati per ottenere una via di mezzo tra un suono fermo anni ‘60 ed un suono controllato e grosso ispirato all’ Hip Hop.
Puoi aggiungere al tuo set delle catene sui piatti o dei sonagli “Ring” della Meinl per avvicinarti ad alcuni suoni proposti nell’ R&B, nel Jazz moderno o nel Pop.
Dopo diverse prove, mi son convinto della versatilità dei suoni ottenuti ed ho introdotto un pad al mio set.
Il mio approccio è iniziato provando un multi sample Alesis ma dopo qualche settimana ho scelto un pad singolo Roland SPD One Electro col quale ho integrato stabilmente l’elettronica al mio set.
L’ho trovata una soluzione molto affascinante soprattutto per lo stimolo creativo durante l’esecuzione di groove o fill, usandolo come se fosse un Charleston per accompagnare, come secondo rullante e come strumento per creare “colori”.
Consiglio a tutti di sperimentare nuovi suoni, è il metodo migliore per sfuggire alla monotonia e molto valido per alimentare la nostra creatività.