Grunge, sinonimo di sporcizia, persona orribile. Grungy: sporco e maleodorante
Grunge in realtà era il termine già usato in Australia a metà degli anni Ottanta per complessi come Cosmic Psychos ed Exploding White Mice. L’epicentro di quel fenomeno musicale ancora ai primordi era la città di Adelaide, soprannominata appunto “Grunge City”.
Grunge è il suono dell’underground che finalmente fa i soldi
- Bruce Pavitt, fondatore della Sub Pop
UN GENERE IBRIDO ANNI NOVANTA CON RADICI A SEATTLE
Era il marzo del 1989, qualcosa di importante stava accadendo nel Nordovest degli Stati Uniti.
Stava nascendo una scena musicale a Seattle, la più eccitante prodotta da una singola città da almeno dieci anni dopo la Londra del Punk.
Nasceva il Grunge, un genere di musica che miscela Hard Rock e Punk Rock utilizzando strumentazioni semplici e d’impatto (basso, chitarra e batteria) e con una forte passione per i suoni distorti e rumorosi.
I brani sono spesso inizialmente oscuri, ipnotici, fatti di strofe dove la voce suona sofferente per poi sfociare in rabbiosi ritornelli urlati.
La struttura delle canzoni è molto semplice (intro, strofa, ritornello, strofa…) senza badare a tanti tecnicismi ed i testi trattano spesso di argomenti come la frustrazione di vivere, la tristezza, la rabbia.
SUONARE SENZA FARSI INFLUENZARE DALLE MODE
È vero che fu con il Grunge che crollarono le barriere fra Punk e Heavy Metal. È vero che l’attitudine all’incrocio stilistico di questo figlio del Punk e del Metal, con un antenato nella musica psichedelica, era di per sé moderna, ma è comunque rimasto nei confini del rock. Era un genere già ibrido in partenza che ha sempre trovato in ibridazioni ulteriori lo stimolo a non fermarsi.
I gruppi di questo movimento suonavano ciò che amavano, sperimentando senza farsi influenzare dalle mode e quando nacque la Sub Pop, l'etichetta di riferimento per questo genere, trovarono finalmente uno sbocco discografico.
La Sub Pop vendeva prodotti da collezione, LP in edizioni limitate, magliette pop-art allo stato puro e una filosofia di vita: la giovane spazzatura bianca era diventata “cool” e il “no future” settantasettino si trasformò in “future? naaah”.
Il Grunge nel suo massimo splendore si appropria dell’attitudine del punk ma contemporaneamente recupera dalla pattumiera della storia quell’Hard Rock che proprio il Punk aveva spazzato via anni prima.
I DISCHI DEL PASSATO, LA MAGIA, L’ESSENZA
Di seguito vi elenco alcuni dischi che hanno segnato in modo rilevante la storia della musica alternativa della prima metà degli anni Novanta:
Mudhoney – Every Good Boy Deserves Fudge (1991)
Un disco grezzo con anima Punk.
Soundgarden - Badmotorfinger (1991)
Per alcuni fan il miglior album della band.
Temple of the Dog – Temple of the Dog (1991)
Un progetto di breve durata con uno stile grunge ormai maturo.
Nirvana – Nevermind (1991)
Fu l’affermazione definitiva del rock alternativo nel mainstream.
Pearl Jam – Ten (1991)
Il grunge dei Pearl Jam è quello che meno risente delle influenze punk e metal ed è quello che più si rifà al rock classico degli anni ’70.
Stone Temple Pilots – Core (1992)
Gli Stone Temple Pilots, di San Diego, rappresentarono l’espansione a livello nazionale delle musicalità alternative rock.
Alice in Chains – Dirt (1992)
Un colosso che fonde metal, funk, alternative rock e naturalmente grunge.
Melvins – Houdini (1993)
Disco Sludge Metal, alcuni fan dicono che questo genere sia partito proprio dai Melvins.
Soundgarden – Superunknown (1994)
Un alternative rock di statura elevatissima, rappresenta l’apice della carriera della band.
The Smashing Pumpkins - Mellon Collie and the Infinite Sadness (1995)
Dall’alba alla luce delle stelle. Gli Smashing Pumpkins sono un quartetto di Chicago, hanno creato un capolavoro assoluto capace di scardinare e ricreare le coordinate di un nuovo genere di rock.
Silverchair - Frogstomp (1995)
Trio australiano, all’epoca non ancora maggiorenni e catapultati in tour mondiali con i loro album “post grunge”.
I BATTERISTI DI MAGGIOR RILIEVO
Di seguito troviamo cinque batteristi fondamentali che hanno segnato e creato la storia di questo magnifico genere musicale.
DAVE ABRUZZESE
Entrato a far parte dei Pearl Jam nel 1991, ha vissuto gli anni d’oro del Grunge da protagonista assoluto.
Il suo drumming ha influenzato le generazioni di batteristi rock-alternative successive e il suo nome è rimasto indissolubilmente legato al Seattle-sound della prima metà degli anni '90.
DAVE GROHL
Dopo essersi trasferito a Seattle si unisce ai Nirvana nel 1990.
Dave ha imparato a suonare sui suoi dischi preferiti e suonando con i gruppi in sala prove dando sempre molta importanza al feeling più che all’aspetto tecnico, creando uno stile aggressivo, potente ma con una buona dose di arte e gusto. Un’icona per tutti noi batteristi.
MATT CAMERON
Inizia a suonare con i Soundgarden nel settembre del 1986, successivamente compare in molte collaborazioni tra le quali anche con i Pearl Jam a fine anni Novanta. Tutt'ora è il batterista dei Pearl Jam.
Un musicista molto tecnico con un suono pulito e raffinato, il suo stile è contaminato dalla creazione di pattern irregolari, ritmi difficili ma perfettamente adattati all’armonia dei brani.
SEAN KINNEY
Uno stile forte e compatto. Un romantico della batteria capace di portarti in ambienti delicati ma allo stesso tempo aggressivi come il brano “Down in a Hole”.
La sua passione per la musica nasce a cinque anni, quando inizia a suonare la batteria.
Nel 1987 entra negli Alice in Chains e contribuisce a livello compositivo a fianco del chitarrista Jerry Cantrell. Il suo apporto stilistico risalta al massimo in pezzi come “No Excuses" e "Would?”.
DALE CROVER
Entra nei Melvins nel 1984, in quel periodo suonava anche il basso in una band con Kurt Cobain.
Assieme al futuro leader dei Nirvana, registrò un demo dove Dale ha suonato il basso e la batteria.
Nel 1988 Crover suonò su un demo registrando 10 pezzi dei Nirvana ed in diverse occasioni ha suonato come loro batterista dal vivo.
I pezzi che componevano il demo (Downer, Aero Zeppelin, Beeswax,) vennero successivamente inseriti in alcuni album dei Nirvana.
Crover ha un suono grezzo, sporco ed aggressivo. La tecnica non è il suo forte ma con suoni giganteschi ha una musicalità tutta da scoprire, per chi non l’avesse ancora scoperto.
QUALCHE CONSIGLIO PER SUONARE GRUNGE
Quasi tutti i batteristi di quel periodo utilizzavano fusti con misure grandi (casse da 24”, rullanti profondi), piatti spessi e anch’essi molto grandi (charleston da 15”, ride da 22/24”) appunto per manifestare con maggiore impatto il messaggio musicale che stavano proponendo con le loro canzoni.
Suonare Grunge significa comprimere tutte le tue emozioni in un unica canzone e suonarla con tutta l’energia che possiedi come se fosse l’ultima. Il risultato è immenso perchè partecipare o fare un concerto di questo genere, con il giusto feeling, è un massacro di emozioni che continuamente si mischiano tra loro, una sensazione incredibile e molto soddisfacente.