È giunto il tempo di aggiornare la rassegna per questa categoria di strumenti, quella che avevo redatto nel marzo 2017 per AudioFader: siete pronti?
Prima di partire
Lo speciale Speciale pianoforti digitali scritto insieme all’amico Riccardo Gerbi è sempre disponibile sul web gratuitamente: va scaricato e consultato leggendo questo aggiornamento, così da avere una panoramica completa dell’intera offerta del settore. I pianoforti digitali rappresentano una realtà vivace del mercato globale degli strumenti musicali. Averne uno a disposizione con sezione di accompagnamenti automatici permette di sviluppare le proprie possibilità di esecuzione in tempo reale, esercitarsi su ritmi e repertori famigliari, rendere più rapide le operazioni di registrazione e, finalmente, arricchire le proprie ore di divertimento musicale.
Le tendenze del mercato
L’offerta complessiva del momento segue due strade diverse: la prima (più tradizionale e più stabile) si basa sull’integrazione della sezione arranger all’interno di un mobile o di uno chassis con 88 tasti pesati. Va da sé che, per comandare gli stili, siano necessari pulsanti sul pannello e, magari, un grande schermo touch-screen. La seconda via è più innovativa ma è ancor fluida, dato che non ha ancora raggiunto un livello di funzionalità comparabile con gli arranger hardware, ma la strada è tracciata e i segnali sono incoraggianti: in questi casi, il pianoforte resta un pianoforte, con un pannello snello ed elegante, un display piccolo o addirittura senza schermo del tutto; il controllo degli stili appartiene a un dispositivo esterno, tipicamente una app su un tablet. Nella maggioranza dei casi, i suoni e il modulo multitimbrico per gli accompagnamenti sono “nascosti” nel pianoforte stesso, ma c’è qualcuno che ha risolto il tutto all’interno del tablet, rendendo la sezione arranger indipendente dal modello di pianoforte con cui suonare.
Speciale Pianoforti: i modelli
Yamaha Smart Pianist
Yamaha sta vivendo questa trasformazione, diversificando sempre di più la propria offerta: entrambe le soluzioni indicate nelle tendenze sono a listino, ma è evidente con quanta decisione si stia muovendo verso l’interazione tra pianoforte digitale e dispositivi smart, mantenendo viva l’attenzione per la didattica e l’intrattenimento. Al giorno d’oggi, l’app Smart Pianist è disponibile per iOS e Android. La schiera di modelli compatibili è molto ampia: ci sono i pianoforti Clavinova più economici CSP-170 e CSP-150 e la serie CLP-600 (con l’esclusione di CLP-625); è coinvolta tutta la nuova serie P (P-515, P-125, P-121), i modelli Arius (YDP-184, YDP-164, YDP-144, YDP-S54, YDP-S34), alcuni modelli AvantGrand (N3X, N1X, NU1X), Trans-Acoustic (TA2) e Silent (SH2, SC2). Smart Pianist include la funzione Piano Room in cui impostare i parametri pianistici esecutivi preferiti, richiamare altri suoni in layer o split, gestire Song, Score, Audio-to-Score, Mixing Console, registrazione MIDI e audio. Attenzione, però: solo CSP-170 e CSP-150 hanno accesso alla sezione arranger di Smart Pianist composta da 470 stili di accompagnamento multitraccia.
Yamaha CVP
Invece, dal punto di vista dei veri e propri pianoforti arranger, la casa di Hamamatsu ha rinnovato la famiglia Clavinova con i modelli CVP-800 che molti hanno visto come la versione “pianoforte digitale con mobile e finiture di pregio” della celeberrima Genos. I modelli sono tre (CVP-805, CVP-809, CVP-809GP) e, pur con le varie distinzioni, tutti e tre offrono cifre di gran classe: campionamenti CFX e Bösendorfer Imperial, tastiera GrandTouch con contrappesi, 88 tasti Linear Graded Hammer in avorio sintetico, un mobile elegante, polifonia a 256 note, da 1.315 a 1.605 voci, da 525 a 675 stili per arranger, sistema di amplificazione con coni degli altoparlanti di dimensioni generose realizzati in pasta di abete, schermo touch screen 7” o 9” TFT color LCD, Bluetooth. Insomma, immaginate di avere a disposizione le caratteristiche dell’ammiraglia di classe Genos: funzione Score per ammirare lo spartito, sequencer MIDI, registratore audio WAV/MP3 e Chord Looper e molto di più. C’è quanto di meglio si possa desiderare e il mercato infatti sta rispondendo con entusiasmo.
Serie P e Portable Grand
La serie P di pianoforti compatti, che abbiamo visto qui sopra nella lista di modelli compatibili con Smart Pianist, nasconde nel proprio cuore una piccola selezione aggiuntiva di stili con tracce di basso e batteria: sono 40 stili in P-515 e 20 in P-125 e P-121. Segnaliamo poi che resta (per ora) ancora a listino DGX-660, pianoforte digitale versatile e dotato di numerose funzioni ereditate dagli arranger PSR fra cui una discreta sezione di 205 stili multitimbrici: occupava una posizione di vantaggio competitivo, ma ora comincia ad essere accerchiato da modelli affini della concorrenza e che commenteremo qui di seguito in questo speciale.
Kawai
Anche la sede di Kawai è a Hamamatsu, la città giapponese dove risiedono Yamaha e Roland: avendo cessato la produzione della serie CP, oggi presenta a listino un solo modello di pianoforte arranger a 4 parti: ES8. La sezione di accompagnamenti automatici conta 100 stili con due variazioni ciascuno, un valido riconoscimento degli accordi Full Range capace di individuare anche i rivolti. Vi rimando al nostro focus per approfondirne la conoscenza. Gli altri pianoforti digitali di Kawai hanno un set composto di 100 pattern ritmici, non un vero e proprio arranger quindi, utili solo per suonare accompagnati da percussioni che aiutano comunque a mantenere il tempo e a vivacizzare le proprie performance. Gli otto modelli di questa serie sono gli Home CS11, CA99, CA79, CA58, CN39, e i portatili/stage ES110, MP11SE e MP7SE.
Casio
Partendo dai modelli più economici, prendiamo nota che anche il recente CDP-S350 rispetta il motto in vigore presso Casio: magrezza nelle forme! Gli 88 tasti con Scaled Hammer Action sono inseriti in uno strumento dotato di 700 suoni, 200 ritmi e 64 voci di polifonia. Ma l’offerta di Casio si fa molto più interessante se parliamo della serie Privia, dove il nuovo PX-S3000 sembra aver destato un’attenzione più ragguardevole, grazie alle 192 note di polifonia e, soprattutto, grazie al motore sonoro AiR (Acoustic and Intelligent Resonator) e una rinnovata sezione di 200 stili. Sarebbe per me ridondante dilungarmi qui sulle caratteristiche di PX-S3000: vi rimando al test che Riccardo Gerbi ha pubblicato proprio qui, su SM Strumenti Musicali poche settimane fa. In quell’articolo, troverete tutte le caratteristiche e la loro valutazione d’uso. Per completezza di informazioni in merito ai prodotti Casio, nell’area dei pianoforti digitali Celviano con mobile verticale, segnaliamo che è ancora listino l’AP-650, l’unico di quella serie con arranger (180 ritmi). Osserviamo che l’interazione con le app realizzata da Casio si chiama Chordana Play, ma questa fornisce il controllo remoto dell’accompagnamento per il solo PX-S3000.
Roland
Roland spinge forte sull’interazione con le app, perché consente - anche nei modelli più economici - di navigare e modificare i parametri dello strumento con il semplice gesto su un bel display touch screen del tablet. L’app Roland Piano Partner 2 per iOS e Android è orientata alla facilità di selezione dei suoni e alla didattica; include un piccolo motore arranger composto da 21 stili, fatti di un Intro e un Ending e due variazioni Main. La sezione arranger di questa è app è compatibile con quasi tutti i pianoforti digitali Roland, con qualche eccezione. Si parte dai pianoforti digitali a coda come i modelli GP-609 o GP-607, gli eleganti pianoforti verticali LX-17 o LX-7, la serie HP, il modello artigianale con mobile in legno massello KIYOLA KF-10, i modelli stilosi dal design minimalista come il DP-603 o l’F-140R, i pianoforti da studio casalingo RP-501R, RP-302 o RP-102, infine i pianoforti portatili con amplificazione FP-90, FP-60 e FP-30.
Stupisce invece che sia escluso dall’arranger di Piano Partner 2 il modello GO:Piano ad 88 tasti (lo è la versione a 61) o FP-10, mentre per HP-700 è disponibile la app Piano Every Day. Per dovere di cronaca, fra tutti i modelli citati qui sopra, il pianoforte verticale con mobile classico, RP-501R, è l’unico dotato di una sezione arranger di bordo: sono 72 stili con due variazioni ciascuna.
Dexibell
Dexibell ha anticipato i tempi con il lancio di XMURE. L’arranger audio, disposto su un tablet collegato via cavo con lo strumento, ancora oggi rimane l’unica risorsa disponibile per arricchire i pianoforti della serie VIVO di una sezione di accompagnamenti. I modelli compatibili appartengono alle categorie dei pianoforti da palco serie S (S1, S3, S7, S9), i pianoforti portatili con amplificatori di bordo della gamma P (P3, P7) e gli eleganti pianoforti home H1, H3 e H7. I concetti di base di XMURE e della tecnologia Harmony Poly-Fragmentor valgono l’attenzione di tutti, sebbene molti si chiedano quando sarà possibile veder crescere il repertorio (una quarantina di stili alla data odierna) e veder evolvere l’applicazione con un corredo di funzionalità più ampio e comparabile con quello di un arranger tradizionale; ma questi sono limiti su cui anche le app di altri costruttori devono lavorare.
Orla
Senza tanti clamori, la casa di Castelfidardo ha migliorato la produzione dei propri pianoforti. Fra i nuovi modelli c’è Grand 120 con tastiera FATAR TP40 GH, 362 suoni suonabili nelle modalità Main, Dual o Left, 128 note di polifonia e 350 stili. Al top, svetta il pianoforte a coda Grand 500 che si distingue per dimensioni e peso, mentre le altre specifiche tecniche corrispondono. La sezione arranger riprende e aggiorna il patrimonio software di Orla, curato e sviluppato da Luca Serenelli.
Korg
Il concetto di Professional Arranger in formato 88 tasti pesati resta appeso in casa Korg: la pregevole visione di Havian 30 non ha avuto seguaci, avendo la casa giapponese deciso di cambiare registro. Korg ora aggredisce il mercato dei prodotti economici: ha appena presentato in fiera - al recente Winter NAMM – i due modelli XE20 e XE20SP, che si assestano nel segmento dei pianoforti a buon prezzo finora dominato da Yamaha e Casio. La piattaforma riutilizza il sistema operativo del modello entry level EK-50 con l’eccezione della polifonia che sale al notevole numero complessivo di 184 voci: per il resto possiamo citare 705 suoni, 41 Drum Kit, 2 Multi Effetti (separati per accompagnamenti e per quanto suonato da tastiera). La sezione arranger di bordo conta 280 stili con 2 Intro, 4 variazioni, 2 Fills, 1 Count In/Break, 2 Ending. Trovate maggiori informazioni su questi due pianoforti nel focus pubblicato recentemente qui su SM Strumenti Musicali.
Gewa
Il produttore bavarese ha introdotto nel suo catalogo due pianoforti (UP 380 e UP 400) dotati di pattern ritmici. I suoni di pianoforte sono basati su campioni desunti da un gran coda Steinway D274 con 1GB di memoria in ROM. La tastiera è in legno con pesatura graduale. Interessante il valore della polifonia: qui siamo al top, ben 256 note. Dotazione hardware completa per registrare audio e MIDIFile.
Kurzweil
Concludiamo la rassegna con questa azienda americana (ma di proprietà coreana da oltre 15 anni) citando il modello KAG100: trattasi di un pianoforte a coda disponibile anche in colore bianco, dalla polifonia limitata a 64 note e con supporto MP3 e Bluetooth. La sezione arranger di bordo è composta di 100 stili di accompagnamento. Altri modelli sono a disposizione nel listino Kurzweil, come M110, ma dispone di soli pattern ritmici interattivi (28 preset).
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