Dopo la puntata di Come Sono Fatti gli Effetti dedicata alla distorsione (potete trovarla qui) molti di voi mi hanno scritto per integrare ulteriormente spiegando quale sia la differenza tra un distorsore classico ed un fuzz. In quell'articolo trovate spigata la differenza tra distorsione ed overdrive, ma è arrivato il momento di fare un po' di chiarezza e di spiegare anche cos'è il FUZZ e perchè da quel carattere così particolare alla chitarra che fa innamorare alcuni e lo da detestare ad altri.
DUE PAROLE SULLA DISTORSIONE
Riprendo il concetto fondamentale dell'articolo che ho citato sopra per capire facilmente cos'è la distorsione, visto che il FUZZ è un tipo particolare di distorsione.
Quando in un dispositivo - come può essere un pedale - ad un aumento dell'input non abbiamo più aumento lineare dell'output il segnale in uscita subisce una "distorsione". Subisce un'alterazione nella natura sinusoidale delle singole frequenze che compongono il suono, i picchi di queste sinusoidi vengono schiacciati o addirittura troncati (vedi l'immagine sotto) generando quell'effetto sporco diventato una caratteristica ricercata e sfruttata per la creazione di suoni più aggressivi e ricchi. La distorsione aggiunge al suono originale frequenze armoniche ed inarmoniche che ne alterano il timbro.
Esistono molti modi per distorcere un segnale e ciascuno da al suono una caratteristica timbrica differente, proprio per questo possiamo trovare centinaia di pedali, plug-in o processori diversi per farlo.
QUINDI COS'E' IL FUZZ?
Se guardiamo all'immagine qui sotto è molto semplice capire cosa fa un FUZZ di diverso rispetto ad altri distorsori. Più una distorsione va verso l'Hard Clipping e più l'onda che ne risulta diventerà squadrata. Un distorsore suonerà più vicino ad un fuzz più la sua onda risulterà squadrata. Questo perchè un tipo di clipping così aggressivo genera frequenze medie molto impoverite e delle frequenze alte inarmoniche che danno al suono la classica timbrica acida di questo tipo di effetto.
L'onda che vedete qui sotto è quella risultante dal famoso Fuzz Face che venne utilizzato anche da Jimi Hendrix per molti dei suoi pezzi. Qui non solo abbiamo un Hard Clipping aggressivo - anche se si può arrivare anche ad onde con angolo ancora più squadrati - ma anche un clipping non completamente simmetrico. Senza entrare troppo nel tecnico l'asimmetria nella parte positiva e negativa dell'onda - il clipping asimmetrico appunto - ci da una distorsione ancora più aggressiva.
COSA DETERMINA IL TIMBRO DI UN PEDALE FUZZ?
Come abbiamo visto quindi la sonorità non è determinata solo dalla quantità di guadagno e dal tipo di clipping, per questo possiamo avere centinaia di pedali diversi, ognuno con una sua timbrica ed espressività diversa.
Ti riassumo in pochi punti su cosa un costruttore di pedali può giocare - semplificando - per dare un carattere distintivo al proprio pedale:
- Tipo di Transistor usato per il Clipping - Germanio o Silicio solitamente
- Numero di Transistor - influenza la quantità di guadagno e la simmetria dell'onda
- Tipologia del Circuito - influenza il bilanciamento armonico
- Filtraggio delle Frequenze Basse e Alte - per ottenere un sound più chitarristico o meno
MITI E LEGGENDE SUL PRIMO SUONO FUZZ
Forse lo avevate già immaginato, ma il fuzz è stato proprio il primo tipo di distorsione ad essere utilizzato volontariamente nella discografia dai chitarristi. Utilizzato volontariamente ma scoperto accidentalmente. E chi volano le leggende e le rivendicazioni sull'invenzione di questo effetto. La realtà, come spesso capita, è che molto probabilmente più persone sono venute allo stesso risultato da percorsi differenti e poi, in un certo momento più favorevole e maturo di altri, c'è stato lo sdoganamento ed il trend di queste sonorità che le ha fatte diventare molto ricercate e popolari.
Si parla di un tecnico audio di studio che negli anni '60 stava registrando una parte di basso per un pezzo country e, dopo la rottura di un canale del mixer, ottenne quel suono distorto tanto particolare che decise di sfruttarlo. Ma ci sono anche diversi aneddoti su amplificatori e speaker rotti più o meno per caso che si sono rivelati le soluzioni giuste al momento giusto per un disco. Si dice che negli studio di registrazione di Lee Hazelwood ci fosse una squadra di tecnici che "distruggeva" la strumentazione elettronica sperimentando con i suoni che si producevano. Tutte queste storie sono quanto meno plausibili.
La discografia però ci ha consegnato un disco in particolare, chiamato proprio "The Fuzz" come riferimento onomatopeico al suono di questa distorsione. Era il 1961, Grady Martin stava registrando le chitarre per Marty Robbins nel suo pezzo "Don't Worry" ed usando un amplificatore rotto costruì un suono che fece diventare questo pezzo una hit. Poco dopo lo stesso Martin registrò "The Fuzz" per la Decca, un pezzo strumentale che utilizzava lo stesso ampli e lo stesso suono. Per questo motivo Grady Martin è passato alla storia come l'inventore dell FUZZ, anche se i padri potrebbero essere stati diversi.
QUEL TRUCCHETTO GENIALE DELLA BATTERIA SCARICA
E' uno dei trucchi più utilizzati nel mondo delle sonorità FUZZ, tanto che i produttori di pedali hanno negli anni più recenti iniziato ad incorporare circuiti che riproducono questo effetto. E' la particolare sonorità che si ottiene quando un pedale FUZZ ha la batteria scarica. La corrente che passa nel pedale e nei suoi transistor di preamplificazione diventa incostante e inferiore a quanto previsto, generando un suono scarico di basse che simula quasi un drone, trasformando la chitarra in uno strumento sintetico e alieno.
In alcuni casi, quando il voltaggio di un Fuzz Face ad esempio scende sotto i 5V rispetto ai 9V di una normale batteria carica, i componenti smettono di funzionare del tutto. C'è però una zona grigia di intermittenza in cui il pedale continua a funzionare ma i suoi componenti si accendono e spengono con fluttuazioni rapide della tensione che passa sopra e sotto questa soglia. In questa zona molti chitarristi hanno trovato il loro "golden spot" con un suono che si interrompe improvvisamente quando la dinamica del segnale scende, un po' come farebbe un gate, con l'effetto però di variare anche la distorsione e la qualità timbrica del suono. Jimi Hendrix amava questo effetto, Jack White ne ha fatto un suo segno riconoscitivo, e si dice che Eric Johnson non vada mai in giro senza un set di batterie a diverso stato di carica.
I FUZZ PIU' FAMOSI DI SEMPRE
Lungi da me fare qui una classifica di quelli che potrebbero essere i migliori fuzz di sempre. So che sarei ricoperto di messaggi con lamentele per non aver citato un pedale particolare o quel fuzz semi-sconosciuto costruito da un vecchio pazzo che fabbrica i semiconduttori con la terra di un cimitero indiano maledetto.
Oggettivamente però alcuni pedali sono più noti o famosi di altri, per il loro ruolo storico, per essere stati utilizzati da artisti particolarmente famosi o semplicemente per essere stati - o essere - dei best-sellers per molti anni.
MAESTRO FUZZ TONE
Il Maestro FZ-1 Fuzz-Tone è il primo modello di FUZZ commerciale che divenne acquistabile sul mercato per chitarristi e bassisti. Nel 1961 la storia di questo pedale cambiò totalmente rotta dal semi-anonimato alla fama mondiale quando un certo Keith Richards iniziò ad utilizzarlo con una certa frequenza nelle sue registrazioni. Nel 1965 il chitarrista degli Stones lo usò per le chitarre di "Satisfaction" consegnandolo al mito per sempre. Subì come tutti i FUZZ un certo periodo di oscuramento ma tornò tra i preferiti dei chitarristi a più riprese nel rock psichedelico, nel punk e poi nel grunge. Gibson negli anni '90 ripropose l'FZ-1a che poi venne ritirato anch'esso dal mercato.
TYCOBRAHE OCTAVIA
Tra i più ricercati e controversi pedali di sempre, l'Octavia originale fu creato proprio dal tecnico delle chitarre di Jimi Hendrix per il chitarrista più famoso della storia. Non si tratta solo di un fuzz ma dell'unione di questo effetto con un octaver analogico. Potete sentirlo perfettamente in Purple Haze, forse la canzone che lo ha reso così epico e che ha reso le unità originali super ricercate da chitarristi e collezionisti. Oggi un esemplare originale funzionante è difficilmente acquistabile a meno di 1,000$ e si dice che Stevie Ray Vaughan ne possedesse una decina e che sapesse distinguere ad occhi chiusi tra un modello e l'altro.
DUNLOP - FUZZ FACE
Altro pedale assolutamente storico, il Fuzz Face è mitico sia per il suo utilizzatore più celebre - sempre Jimi Hendrix - che per il suo aspetto particolare che ricorda uno smile. La versione JHF1 prodotta ora da Dunlop riproduce perfettamente le sonorità di Jimi con un pedale che non ha tutta la carica di gain di altre unità Fuzz Face ma che riesce a ritrovare quelle sfumature che hanno fatto innamorare di questo sound milioni di chitarristi fin dalla sua uscita nel 1966.
ELECTRO-HARMONIX - BIG MUFF
E' la firma praticamente di tutti i pezzi degli Smashing Pumpkins ed è uno dei più grandi best-sellers nel mondo dei pedali per chitarra, proprio per il suo sound assolutamente riconoscibile, il costo basso - con meno di 90€ ve lo portate a casa. Questa versione Op Amp Big Muff porta in un formato più piccolo e gestibile, e senza i problemi di bypass dell'originale, il timbro estremamente versatile di questo pedale distorsore che ha fatto la storia.