Il piccolo Nu:Tekt NTS-1 Digital Kit si propone come un sintetizzatore compatto e sorprendentemente completo: tre effetti (utilizzabili anche per materiale audio esterno) ed espandibile con oscillatori ed FX di terze e parti.
Ho provato per voi Korg Nu:Tekt NTS-1 Digital KIT, ecco le mie impressioni.
Korg Nu:Tekt NTS-1: caratteristiche generali
Portabilità e potenza, sembrano queste le parole chiave che hanno mosso Korg nella direzione della serie Volca, e ora verso il Nu:Tekt NTS-1 Digital KIT. In un periodo in cui la portabilità sembra fare presa su una nicchia tutt’altro che ristretta di utenti, l’NTS-1 si propone come una soluzione monofonica DIY semplice e completa, infatti oltre al motore di sintesi con oscillatori ispirati a Minilogue XD e Prologue, inviluppo, filtro e arpeggiatore, offre ben tre effetti distinti, che possiamo anche utilizzare per processare materiale audio esterno (tramite Audio IN). Questo piccolo sintetizzatore ha dimensioni contenute, un aspetto piuttosto spartano e verrà assemblato dall’utente (nessuna paura, non c’è bisogno di saldare alcunché). Pare che Korg abbia pensato ad ogni cosa, includendo tutto ciò che ci occorre per fare musica e per utilizzare il sintetizzatore il più rapidamente possibile.
Assemblaggio
Assemblare il piccolo NTS-1 è molto semplice, le istruzioni sono sufficientemente chiare e, se non fosse sufficiente, troveremo un video tutorial sulla pagina del prodotto. Come anticipato, non sarà necessario saldare niente. Sono inclusi nella confezione i pannelli superiore e inferiore, i fianchi laterali con gli angoli, la scheda madre, i pannelli laterali, la tastiera, un cavo USB e una piccola confezione con viti e un cacciavite in formato mignon.
Come prima cosa dovremo dividere i pannelli spezzando i blocchi in corrispondenza dei tagli, e con ciò abbiamo liquidato la parte che può incutere più timore. Costruiremo poi i fianchi unendo angoli e pannelli con le viti, uniremo la tastiera al pannello frontale e agganceremo la scheda madre semplicemente incastrando i pin negli slot del pannello superiore.
Nonostante sia apprezzabile fornire anche un cacciavite, la dimensione lo rende di difficile utilizzo, consiglio quindi di munirsi di un altro strumento. Inserire la tastiera nello slot è semplicissimo, basterà solamente fare un po’ di attenzione a non bistrattarla troppo nel momento in cui dovremo agganciarla nello slot. Nel complesso, l’operazione di assemblaggio non richiede più di mezz’ora, tre quarti d’ora al massimo se, come me, discuterete con il minuscolo cacciavite. Connettiamolo con il cavo USB in dotazione per verificare che le operazioni siano andate a buon fine e per vedere lampeggiare i LED rossi.
Parametri
Questo piccolo synth monofonico sfrutta appieno il lato positivo della sua anima digitale, offrendoci un menu ricco di proposte sia nella sezione degli oscillatori che nel comparto effetti. I knob e gli switch su cui possiamo agire sono Type, A e B, la cui funzione dipenderà dalla sezione in cui ci troviamo. Abbiamo poi a disposizione gli switch per accedere a diverse sezioni: Oscillatore, Filtro, EG e i tre effetti, Mod, Delay e Riverbero.
Per l’oscillatore, con Type ne selezioneremo la tipologia, tra Saw, Tri, Square, VPM e User. A e B ci permetteranno di alterare la forma d’onda o i parametri specifici degli oscillatori custom. Infatti potremo caricarne di nuovi molto rapidamente grazie al software NTS-1 Digital Librarian, pescando dalla libreria di contenuti di terze parti oppure creandone di nuovi tramite logue-SDK, un tool di sviluppo dedicato. Tenendo premuto uno switch, come ad esempio “Osc”, accederemo a funzioni secondarie del sintetizzatore. Nel caso degli oscillatori a un LFO che possiamo assegnare a Shape o al Pitch e di cui possiamo controllarne, naturalmente, la velocità. Il filtro è multimodo, offrendoci comportamenti diversi come LP, HP e BP, controllo su Cutoff e Risonanza. Tenendo premuto lo switch “Filtro” accederemo a parametri secondari, relativi al filter Sweep, un movimento del filtro di cui possiamo controllare velocità (F tramite knob A) e Amount (D, tramite knob B).
L’inviluppo è piuttosto interessante, infatti grazie al knob Type scopriremo che oltre al classico ADSR avremo a disposizione AHR, AR, AR Loop e Open. Open funzionerà benissimo per i droni, mentre Loop è una modalità in grado di regalare movimento. Accorciando lo stadio di Release infatti potremo creare dei cicli talmente rapidi da aggiungere grit e creare sonorità simili all’AM, oppure loop ritmici con Release più basse. Tenendo premuto EG accederemo ai parametri relativi al Tremolo. Gli effetti sono il vero fiore all’occhiello del synth, come vedremo più avanti. Mod offre un Chorus, Ensemble, Phaser e Flanger, il Delay le modalità Stereo, Ping Pong, High Pass e il meraviglioso Tape, mentre il Riverbero, e qui potremmo aprire un capitolo a parte, Hall, Plate, Space, Riser e Submarine. Questi ultimi due, in particolare, sono effetti estremamente interessanti, in grado di creare mondi sonori davvero unici e di ingigantire qualsiasi cosa ci passi attraverso. L’Arpeggiatore è una aggiunta molto saggia e decisamente sorprendente per un synth di queste dimensioni. Possiamo scegliere la direzione dell’arpeggio con Type (Up, Down, Stochastic, Random, e moltissimo altro), la lunghezza del pattern (A), la velocità (B) e, se premiamo i pulsanti Filter, EG, Mod, Delay e Riverbero imposteremo un tipo di accordo differente (Maggiore, Maggiore Sus, Maggiore Aug, Minore e Diminuito).
In prova
Non vogliamo nascondere nulla dell’esperienza di questo test, a partire da qualche diffidenza iniziale per un sintetizzatore che, date le dimensioni, difficilmente poteva dare l’impressione di uno strumento in grado di regalare una certa complessità. L’assemblaggio, come accennavamo, è semplicissimo e scorre senza intoppi, nonostante il sintetizzatore, una volta montato, non dia l’impressione di robustezza che ci si aspettava nonostante i pannelli in metallo. L’aspetto è piuttosto spartano, knob e switch sono “nudi e crudi”, così come lo schermo sporgente, e conferiscono al prodotto un look accattivante e grezzo. Un decksaver per il trasporto, a parere di chi scrive, avrebbe reso i viaggi con l’NTS-1 più tranquilli.
Alimentato via USB e disponendo di una tastiera e di uno speaker interno, possiamo immediatamente connetterlo e provare il sintetizzatore. Le connessioni che abbiamo a disposizione, oltre all’headphone OUT, sono Audio IN, OUT-Sync-IN e MIDI IN. Quest’ultima, in particolare, è una aggiunta piacevole. Infatti, cimentarsi in virtuosismi sulla tastiera dell’NTS-1 è piuttosto complesso, e connetterlo ad una tastiera esterna cambia radicalmente l’esperienza di utilizzo. Gli oscillatori suonano molto bene, chiari e definiti ma non per questo scarni. L’LFO, se agganciato a Shape è in grado di dare movimento e colore, anche con Amount molto bassi, e di regalare movimento al suono. E’ un piacere notare come ci si possa sbizzarrire tra diverse tipologie di filtro e di come si possa creare "punch" tramite lo Sweep. A proposito di filtri, l’analog modeling fa sentire il suo calore specie con il comportamento LP. Come accennavamo, nella sezione inviluppo la tipologia Loop è senz’altro degna di nota e ben più che curiosa. Se attivata funzionerà in latch, continuerà quindi a ribattere la nota che suoniamo, dandoci la libertà di spostarci in altre sezioni per modificare il suono, e, perché no, di arricchire la patch con del Delay per aggiungere texture e Riverbero per un ambiente denso e complesso, molto più complesso di quanto ci si possa aspettare inizialmente.
Salvo la difficoltà tecnica che riguarda la tastiera, non pensavo di rimanere così piacevolmente colpito dagli effetti. Bisogna provare e assaporare step by step questo synth per capire come l’unione di molti tipi di oscillatori diversi, un filtro multimodo, un arpeggiatore e tutti questi effetti rendano Nu:Tekt NTS-1 una gioia portatile che, come unica macchia, ha quella di essere monofonico. Il Riverbero, specie nelle modalità Riser e Submarine è incredibile, e credo che riuscirà a conquistare il cuore dei producer di drone e ambient music in pochissimo. Basterà dare in pasto a questi due algoritmi qualche nota filtrata attraverso un Low Pass per creare immediatamente ambienti giganteschi, glaciali ed emozionanti. Il Delay, specie se unito agli LFO e all’Arpeggiatore è un modo meraviglioso di animare le nostre patch e, ancora una volta, per dare una voce davvero potente a uno strumento di queste dimensioni.
Conclusioni
Korg Nu:Tekt NTS-1 mi ha stupito, piacevolmente stupito. Semplice da montare e semplice da utilizzare. Pochissimi nei, tra cui un display che a volte rende necessario consultare il manuale per capire su cosa stiamo operando, complici anche le operazioni che dobbiamo svolgere con combinazioni di pulsanti. Ma gli effetti si fanno perdonare. Sono meravigliosi, in particolar modo il Riverbero. Se unito alle potenzialità dell’arpeggiatore, Tremolo, Delay, e tutto il resto, sorridiamo spontaneamente osservando quanta soddisfazione possa dare uno strumento di questa fascia di prezzo. Una delle mosse più sagge di Korg, a parere di chi scrive, è la possibilità di processare, tramite Audio IN, materiale audio esterno, in modo da rendere l’unità ancora più funzionale, pure bypassando il synth. La possibilità di aggiungere altri oscillatori, poi, estende notevolmente la palette sonora di NTS-1. Una sorpresa, da non perdere.
PRO
Effetti meravigliosi
Possibilità di espansione
Prezzo
CONTRO
Tastiera troppo piccola
Costruzione non solidissima
INFO
Prezzo: € 109,00