Condividi sui social i video delle tue esecuzioni, e vuoi migliorarne la qualità?
Ecco uno speciale per te!
Causa anche la forzata clausura provocata dal COVID, oggi la condivisione di video online è una prassi per l’appassionato: vuoi per fini didattici, vuoi per semplice intrattenimento, alzi la mano chi non ha catturato con lo smartphone una sua performance da mostrare sui social. Ma sapete farlo bene?
Mi imbatto spesso in ottime esecuzioni pregiudicate da una scarsa qualità audio, oppure in video di promettenti pianisti letteralmente “massacrati” per una parola di troppo tra i commenti. Questo speciale nasce per questo, per fornirvi delle linee guida basilari su come realizzare dei video con il vostro smartphone, ma soprattutto – come vedremo in questa prima puntata - veicolarli al meglio sul web: partiamo dal pianificare cosa volete proporre.
Video al pianoforte: l’esecuzione
Leggo spesso in questa frase: “Lo fanno tutti, perché non posso farlo anch’io?”.
Ma tu sei pronto per gettarti nella mischia?
In preda all’entusiasmo, molto spesso si perde di vista che i social sono una platea virtuale, peraltro popolata dalla più varia umanità e libera di poter esprimere il proprio pensiero, spesso in maniera “tranchant”, senza filtri. Tu sei in grado di accettare possibili critiche?
C’è chi giustifica questa prassi con la voglia di superare l’ansia di esibirsi su un palco vero: e per superare determinate ansie ti proponi in una “fossa dei leoni” virtuale? Se non siete sicuri, meglio ponderare per bene il contenuto, provando e riprovando il brano da catturare, perché seppur virtuale il web è pur sempre una vetrina. Se fossero vestiti, tu che fai: esponi in vetrina il meglio del tuo guardaroba o camicie e pantaloni con qualche macchia?
La comunicazione
Puoi aver realizzato il più bel video del mondo, ma se lo veicoli sul web in maniera sbagliata tanto sforzo si rivelerà un fiasco, e controproducente in termini di immagine personale. In primis, ricordati che su forum e gruppi sui social esistono sempre delle regole di frequentazione, che prima di pubblicare qualsiasi cosa è sempre utile consultare. Rendersi antipatici agli occhi dei frequentatori per aver ignorato una manciata di regole è un attimo, e in seguito ricostruire la propria immagine in quello spazio costa tempo e pazienza.
Anche il “mordi e fuggi” sul web oggi non premia, quindi evitate l’iscrizione a luoghi di aggregazione virtuale semplicemente per condividere il vostro video: un pizzico di frequentazione di ogni luogo – magari partecipando costruttivamente a qualche discussione – non solo vi rende più “friendly” agli occhi altrui, ma consente di capire “il target” a cui dovrete proporre il vostro video.
Note di presentazione
Anche il testo di presentazione del video merita attenzione. Vi propongo un esempio da evitare letto recentemente:
“Ecco la mia esecuzione del chiaro di luna di Debussy, mi perdonerete le imprecisioni…”
Se sai già che l’esecuzione filmata non è tecnicamente precisa, cancella e rifai il video fino a quando non ottieni un’esecuzione decente. Il paradosso è che se su un palco reale esordisci con queste parole, probabilmente troverai maggiore solidarietà (e un applauso di incoraggiamento) da un pubblico “in carne e ossa”! Da evitare anche testi pomposi del tipo:
“Cover di Elton John strepitosa, come non l’avete MAI sentita!”
Occhio all’enfasi usando certe frasi anche per “acchiappare dei click”, perché di fronte a una platea di sconosciuti questo comportamento si trascina spesso una valanga di critiche, a prescindere dalla qualità del video.
Non fate copia/incolla dello stesso testo su vari gruppi della stessa piattaforma social, ma differenziate secondo le discussioni di ciascuno. Per esempio, se in un gruppo di appassionati indicate il brano e il compositore, in uno tecnico segnalate lo strumento impiegato, oppure una micro descrizione del set con cui avete realizzato il video. Altra brutta abitudine è quella di riproporre il video più volte nello stesso luogo: una volta basta e avanza. Per concludere, nei commenti in coda al video evitate di intervenire polemizzando sui giudizi o giustificando le vostre scelte tecniche ed esecutive. Se dovete necessariamente rispondere fatelo sempre con equilibrio e maturità.
Qualità video
Oggi uno smartphone di ultima generazione consente di ottenere un filmato di buona qualità, mantenendo le impostazioni della videocamera di default. L’importante è rispettare alcune piccole guida per rendere l’unica inquadratura realizzata gradevole alla vista. Per esempio, non ha senso catturare un filmato nel pesante formato 4K, perché piattaforme video e social nel web supportano ancora risoluzioni inferiori (e più pratiche da gestire) come il formato HD (Facebook) o Full HD (YouTube).
Inquadratura
In primis, se una piattaforma come Instagram non è il vostro target evitate come la peste i cosiddetti “video verticali”, mantenendo sempre orizzontale lo smartphone, in modo da inquadrare una porzione più ampia e gradevole da vedere allargando il video a tutto schermo. Inquadrate correttamente il soggetto da riprendere, perché se intendete solo ricevere suggerimenti di natura didattica focalizzate l’immagine solo sulle vostre mani e la tastiera.
Oggi un cavalletto regolabile in altezza per piazzare lo smartphone davanti allo strumento costa poche decine di euro, meglio ancora un’asta microfonica dotata di adattatori dedicati, perché più pratica e flessibile come piazzamento. Evitate di utilizzare la fotocamera frontale per riprendervi in stile “selfie”, usando il display dello smartphone come monitor; viceversa, fate qualche prova di inquadratura con la più performante fotocamera posteriore e poi sedetevi davanti al vostro strumento e suonate. La porzione di filmato in eccesso potete sempre tagliarla successivamente in fase di editing, ma la qualità video sarà molto più dettagliata. Azzerate infine effetti o pericolosi automatismi quali l'Autofous, perché in determinati contesti sono inutili e potenzialmente dannosi. Passiamo a qualche suggerimento legato alla location dove realizzerete il video.
Il set
Non dimenticatevi mai che state veicolando della musica, quindi l’attenzione del pubblico deve essere focalizzata sull’ascolto. In un set casalingo evitate quindi di mostrare porzioni di ambiente con soprammobili, quadri, piante ornamentali o altro in grado di distrarre visivamente lo spettatore. Filmare uno strumento impolverato o sporco è altra cosa da evitare, perché capace di generare feroci critiche.
Ordine e pulizia devono regnare sovrani sul set, anche per cavi e pedali nelle riprese di pianoforti e tastiere digitali. Last but not least, poggiate sempre uno strumento portatile su uno stand stabile, perché vederlo traballare durante l’esecuzione può risultare particolarmente fastidioso. Recentemente ho visto in rete video realizzati poggiando lo smartphone per terra a una certa distanza: terribile!
Evitate di sperimentare con certe inquadrature che ritenete “artistiche”, ma che mettono solo in bella mostra pavimento, piedi, ecc. Se non avete budget per un piccolo treppiede dedicato (o custodie che fungono anche da supporto), meglio fissare lo smartphone con del nastro adesivo a una cornice fotografica poggiata su un tavolino, per esempio.
L’illuminazione
Ricordatevi una regola basilare sul tema: un obbiettivo grande come quello montato su una reflex può richiedere poca luce, quello miniaturizzato di uno smartphone o una Action Camera ne richiede molta di più. Basta una semplice luce casalinga posizionata correttamente per ottenere filmati di buona qualità anche in ore serali o notturne.
Della lampada è buona cosa conoscere la giusta temperatura colore della luce, perché usandone una a incandescenza fino a 3000 gradi Kelvin, il risultato è una brutta immagine giallognola, peraltro difficile da correggere in seguito anche con software dedicati all’editing video. Oggi in commercio trovate economiche lampadine a led con una temperatura del colore simile alla luce del giorno (5500/6000 gradi Kelvin), che potete applicare a una lampada da tavolo orientata verso il soggetto da filmare.
Anche gli odierni anelli a led studiati per l’illuminazione di un “selfie” sono un’alternativa da considerare, sia in termini di costo (da 15 euro in su), sia per la possibilità di regolare a piacere la temperatura del colore. Bisogna poi trovare il giusto equilibrio nell’intensità dell’illuminazione, perché se si esagera il rischio è di “bruciare” l’immagine. Rimanendo sulle più moderne lampade a led, per supportare l’inquadratura di una tastiera può bastarne una a partire dai 7 watt – corrispondenti ai 60 watt circa di una vecchia variante a incandescenza – puntando su varianti da 10 watt se l’inquadratura è più ampia e distante.
Ovviamente, un faretto dotato di regolazione dedicata dell’intensità – come gli anelli descritti in precedenza – è sempre la miglior cosa, ma se non avete budget da spendere ci sono piccoli trucchi per dosare la quantità di luce con quanto avete in casa. Un esempio? Se usate una lampada da tavolo potete applicare di fronte alla lampadina un foglio di carta forno, in modo da attenuare l’intensità della luce e creare un effetto “wash”, sulla falsariga delle gelatine applicate ai fari teatrali. Ricordate infine che – anche alla luce del giorno – uno smartphone va posizionato sempre davanti a una finestra che illumina l’ambiente, e non di fronte! Viceversa, gli automatismi dell’obbiettivo vanno a compensare la troppa luce oscurando il soggetto da riprendere.
Qualità audio
La pericolosa tendenza odierna è quella di piazzare “random” lo smartphone davanti a un pianoforte catturando una ripresa ambientale dell’esecuzione. Siccome parliamo sempre di veicolare la propria musica, siamo sicuri di farlo al meglio? Come vedremo nelle prossime puntate, con piccoli accorgimenti a costo zero, oppure investendo su strumenti dedicati e semplici da utilizzare, oggi potete realizzare un video con una qualità audio più precisa e apprezzabile. Nella prossima puntata vedremo come registrare l'audio di un pianoforte digitale. Non mancate!
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