Una serie completamente nuova, “dalla pelle al cuore”, con alcune originali feature che ne ampliano ulteriormente il range di impiego
Si è appena concluso il Superbooth 2021 a Berlino, e tra gli appassionati è tanta la curiosità di saperne di più sulla nuova gamma di Stage Piano di Studiologic introdotta nel fortunato catalogo Numa. Ovviamente, una novità come questa genera grossa curiosità anche a chi scrive, quindi sono andato a indagare su cosa c’è “sotto il cofano” di questa nuova serie made in Italy. Ecco cosa ho scoperto.
Studiologic Numa X Piano: i modelli
Sono tre le versioni disponibili, con tagli della tastiera a 73 o 88 tasti, mentre la più esclusiva variante GT è disponibile solo con estensione a 88 tasti. Esteticamente, Numa X Piano GT si distingue dagli altri modelli per la presenza di due spessi fianchetti in legno a proteggere la tastiera. Le forme sono estremamente compatte: in larghezza, Numa X Piano misura 126,5 cm (105,2 il modello a 73 tasti), e soli due centimetri in più la variante GT. Il profilo posteriore di colore arancione in questi tre modelli funge punto di fissaggio di alcuni kit di mensole e supporti che Studiologic rilascerà a breve. Il pannello comandi è inedito, e basato sulla nuova interfaccia UX Logic studiata dal brand italiano.
UX Logic
Rispetto alla concorrenza, Studiologic va controcorrente fornendo un pannello razionalizzato nei controlli fisici, e un’originale interfaccia a supporto che poggia su tre punti cardine:
- Identificazione delle zone basata sui colori e precise icone
- Pulsanti che – se premuti per oltre due secondi – consentono di accedere al menu di Editing associato alla funzione del pulsante
- Menu di navigazione del display posti in orizzontale, per semplificarne il richiamo
L’UX Logic si può considerare un’evoluzione di quanto già visto in precedenza nei controller serie SL, in cui è comparso per la prima volta il codice colore volto a identificare le zone della tastiera. Con le Numa X Piano si va oltre allargando il concetto ai controlli fisici, per snellire il workflow non solo in studio, ma anche in situazioni più immediate (e critiche) come il palco. Vi rimando al capitolo legato al pannello comandi per la descrizione dei controlli.
Nuove meccaniche Fatar!
Le Numa X Piano 73/88 montano la nuova meccanica denominata TP/110, una release della oramai storica meccanica compatta di Fatar, la TP/100. Oltre a interventi volti a migliorarne l’affidabilità e la fluidità nell’escursione del tasto, in ciascuno sono stati inseriti tre sensori nell'elettronica. Altra modifica di rilievo è la scelta di spostare le contattiere dell’Aftertouch monofonico direttamente sotto i martelletti. Rimarchevole infine l’adozione di una nuova striscia di neoprene dove poggiano i martelletti a fondo corsa, per ridurne il rimbalzo.
La TP400 Wood è la variante con fianchi in legno sul tasto di un’altra storica meccanica di casa Fatar, variante che ha fatto il suo esordio sul pianoforte stage Dexibell S9. Le principali novità sono la pesatura a zone della tastiera, il rivestimento “Ivory Feel” sui tasti, il supporto all’Aftertouch monofonico, ma soprattutto i tre sensori per tasto nell’elettronica e la simulazione “let-off” dello scappamento. Infine, riguardo ai fianchi in legno sui tasti, in Fatar hanno studiato un particolare trattamento volto a evitarne possibili rigonfiamenti dovuti all’umidità.
Come di consueto, Fatar/Studiologic non lesina nemmeno sulle impostazioni legate alla regolazione della Velocity, fornendo su tutti i modelli quattro curve selezionabili (più una User), con menu di editing che comprende – inoltre - anche la calibrazione del bilanciamento tra tasti bianchi e neri.
Le Zone
Su Numa X Piano potete allestire fino a quattro Zone Interne/esterne in layer o split, per quest’ultimo con punti di divisione della tastiera liberamente impostabili. Come vedremo in seguito, la novità in questa serie è rappresentata dall’aver duplicato la sezione per l’uso dell’inedito mixer digitale. Potete definire anche delle Zone esterne che trasmettono in maniera indipendente alla porta MIDI o a quella USB, e questo semplifica l’innesto della Numa X Piano come centro nevralgico di un setup ibrido hardware/software già definito. Avete a disposizione oltre 250 User Program per immagazzinare le vostre combinazioni, con a supporto la sezione Favorities (con 16 banchi da 24 Program ciascuna) per organizzare quelli preferiti, per un facile richiamo.
Generazione sonora
Numa X Piano monta una inedita motherboard in cui battono fondamentalmente “due cuori sonori": il primo è la sezione PCM dedicata al campionamento, mentre il secondo è basato su DSP Floating Point rispettivamente per la modellazione fisica dei pianoforti elettrici, di una serie di effetti vintage e per la tecnologia Feedback Delay Network (FDN) utilizzata per i riverberi dedicati alle timbriche.
Sui pianoforti acustici sono state implementate le tecnologie proprietarie Enhanced TRS e Hi Resolution Spectral Interpolation, per arricchire il timbro di sfumature quali il Key Release, i rumori del pedale Damper e il Key-Off, le risonanze Duplex e quella simpatetica delle corde. Nel menu di editing dei pianoforti elettrici potete intervenire su parametri quali Hammer, Offset, Tine e Damper Noise.
Su tutte le categorie orchestrali sono inoltre disponibili un filtro con parametri per Cutoff e Resonance e inviluppi Attack e Release. L’arsenale timbrico comprende oltre 200 Factory Sound organizzati in otto categorie orchestrali. Riguardo ai campioni, la FlashRAM onboard è piuttosto generosa e la wavetable dei preset ne occupa solo la metà dello spazio. In Studiologic mi dicono che in futuro potrebbe aprirsi la strada a nuove librerie sonore da caricare nella porzione di memoria rimanente tramite l’editor software a corredo, anche sotto forma di singoli preset: vedremo…
Pannello comandi
Sulla sinistra sopra la tastiera troviamo due stick, di cui uno multidirezionale. Tutti gli altri controlli sono posti al centro del pannello, e ordinati da precise serigrafie: l’area Master include il potenziometro del volume generale e uno assegnabile al mix degli ingressi del mixer o al flusso audio proveniente dalla porta USB, oppure a entrambi.
La sezione Instrument/Audio Zone include quattro Encoder e altrettanti switch per la selezione delle zone o gli ingressi audio del mixer digitale. La semplice pressione di ciascun encoder consente di attivare il Mute della parte/canale, mentre tenendolo premuto più a lungo si attiva la modalità Solo. La pressione lunga dello switch di ogni zona consente di porre in Zoom sullo schermo i vari parametri ad essa dedicati.
Accanto al display da 2,8” a colori troviamo, sulla sinistra, i tre pulsanti per selezionare rispettivamente il mixer digitale (denominato Zone Audio), il Master EQ condiviso dal generatore sonoro e il mixer, infine il menu Global Settings. Sulla destra del display sono organizzati i controlli per la navigazione, che comprendono un joystick con switch alla pressione, più tre pulsanti rispettivamente per confermare o annullare un’operazione, e quello dedicato al richiamo del menu principale.
Accanto al set di switch Sound Banks/Favorities troviamo i pulsanti per definire il punto di split nelle Zone e quello accedere al menu MIDI, che funge anche da “Panic” in caso di emergenza. Le due sezioni all’estrema destra del pannello sono dedicate alle coppie di effetti Insert e Master, e con l’encoder posto in alto potete dosare l’intensità dell’effetto, e se premuto attiva/disattiva il DSP. Con l’encoder posto in basso potete selezionare gli algoritmi in ciascun blocco, ma se lo tenete premuto a lungo entrate nel menu di editing di ogni effetto. Tre piccoli led sotto ciascuna sezione vi indicano il livello dei parametri selezionato. Per concludere, l’assenza di un set di fader sulle Numa X Piano è giustificata dalla presenza nel catalogo Studiologic dell’ottimo modulo dedicato SL MixFace.
Mixer digitale, processori ed effetti
Numa X Piano è dotata di un mixer digitale a quattro canali così configurabile:
- 4 canali mono
- 1 canale stereo + 2 mono
- 2 canali stereo
Ogni zona in Numa X Piano dispone di un equalizzatore a quattro bande, più un Master EQ sempre a quattro bande con medi semi-parametrici posto a valle del mix. La sezione effetti per le quattro zone interne consente di impostare fino a due blocchi Insert per ciascuna (otto complessivamente). Ogni blocco fornisce i seguenti algoritmi:
- FX1 - Distortion, Overdrive, Auto Wah, Pedal Wah, Auto Pan, Tremolo, Vibrato, Equalizer, Compressor
- FX2 - Chorus1, Chorus 2, Flanger 1, Flanger 2, Phaser100, Phaser90, Phaser HMX, Phaser Pad, Rotary, Auto Pan, Tremolo, Vibrato, Equalizer, Compressor
- Master Delay – Delay, Pan Delay
- Master Reverb FDN 10 preset
Su ogni canale del mixer digitale troviamo invece regolazioni per Gain, un equalizzatore a tre bande e infine l’intensità di due blocchi Master FX dedicati per il riverbero (6 preset) e un Delay (7 preset).
Connessioni
Nel pannello posteriore troviamo, partendo da sinistra, l’interfaccia USB, porte MIDI I/O, la sezione delle uscite audio che comprende la presa cuffie e due Line Out L/R su prese jack da 6,3mm, i quattro ingressi audio su prese in formato jack sbilanciate da 6,3mm, tre prese per dei pedali assegnabili, il piccolo pulsante di accensione e la presa per l’alimentatore di rete a corredo. Un plus insito in Numa X Piano è nelle prese per i pedali, tutte dotate di riconoscimento automatico della polarità all’accensione dello strumento per quelli di tipo switch. Per l’uso di pedali a controllo continuo o di espressione è previsto un menu dedicato nell’interfaccia UX Logic per la calibrazione.
Conclusioni
A conti fatti, ho steso i capitoli descrittivi richiesti per un test dalla redazione di SM Strumenti Musicali! Mi consola pensare che adesso potete recarvi da un rivenditore a provare le nuove Numa X Piano con un bel bagaglio di informazioni, utili per muovere i primi passi in sede di prova.
Oltre ai suoni rivisti, con l’introduzione della modellazione fisica per i piani elettrici, oppure le meccaniche di nuova generazione e l’interfaccia UX Logic, sicuramente il mixer è quel piccolo tassello che rende Numa X Piano uno strumento trasversale come impiego in una performance live. Potete allestire semplicemente un set per una serata di un duo/trio che comprende chitarre e voci semplicemente collegando strumenti e microfoni dinamici alla Numa X Piano, senza dovervi portare dietro altro: comodo, no?
L’interfaccia USB MIDI/Audio è altro plus da considerare, perché potete veicolare il mix dei quattro canali del mixer a una DAW, per registrare una performance, oppure sfruttare delle backing tracks riprodotte dal computer mentre suonate. Queste nuove creazioni di Studiologic sono molto interessanti, e mi sono ripromesso di provarle presto, molto presto, quindi rimanete sintonizzati!
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