ASM Hydrasynth è un synth digitale di grandi capacità per chi ama programmare e dispone anche di sintesi FM, ma non come potete immaginarla...
Oltre alle sue note funzioni di Wavescan e, se vogliamo, di Virtual Analog, consente di accedere all’FM con un approccio semplice e creativo, che porta regolarmente a risultati musicali.
ASM Hydrasynth: l’approccio
Per poter avvicinarsi all'ASM Hydrasynth come sintetizzatore FM, occorre ricordare alcuni principi della sintesi a modulazione di frequenza che sono validi anche in questo caso. Eludendo questi principi, si rischia facilmente di non arrivare ad alcun risultato o, peggio, di generare solo distorsione digitale. Vediamoli.
- L’FM è una sintesi delicata! I valori dove si ottengono i migliori risultati non sono mai agli estremi del range, per esempio per l’indice di modulazione.
- Alla base dell’FM originale ci sono sempre state le sinusoidi: optare per forme d’onda complesse (come per esempio dei campioni) non porta a risultati interessanti, perché la generazione di armoniche dell’FM sarà sovrastata dalla complessità armonica di un campione.
- Le curve degli inviluppi sono fondamentali per dare un carattere timbrico ben definito. Il classico DX, fino a Yamaha Montage più recente, utilizzano degli inviluppi digitali con curve mai lineari. Avere a disposizione la possibilità di creare la curva esponenziale o logaritmica è di enorme importanza per dare un carattere percussivo o creare uno sweep di armoniche nel tempo.
- Non occorre avere molte portanti e modulatori. Già con una semplice coppia di portante (carrier) e modulatore (modulator) si ottengono eccellenti risultati.
- La modulazione dell’indice di modulazione produce un cambiamento nel carattere del timbro e può essere realizzata con un inviluppo, un LFO o una sorgente di modulazione. E’ la chiave per non creare suoni statici.
Queste semplici cinque regole sono tutte rispettate e potenziate su Hydrasynth. Se volete scoprire l'evoluzione della sintesi FM, abbiamo scritto un breve articolo che ripercorre i passi più importanti.
L’FM e Mutator
ASM Hydrasynth mette a disposizione tre oscillatori, di cui i primi due con due moduli ciascuno chiamati Mutator. Ognuno di essi è la chiave per aprire il tesoro della sintesi FM. Invece che offrire il classico portante e modulatore, cioè due oscillatori, L'ASM Hydrasynth utilizza uno schema differente, apparentemente più semplice. Per capire come funziona, conviene inizializzare una patch con il pulsante Init, che crea un suono originato dal solo primo blocco di oscillatore digitale con una dente di sega assegnata a Osc 1, senza la presenza di Osc 2 e Osc 3 nel mixer.
Per richiamare Mutator, il gioco è semplice: si preme su Mutator 1 su pannello di controllo e si apre la nostra pagina, che è già impostata su FM-Lin cioè la classica sintesi a FM del DX7. Tutta la programmazione di Hydrasynth per l’FM si articola tra la pagina di Mutator e Osc, le pagine per gli inviluppi e la pagina di Matrix Modulation.
La patch più semplice in FM prevede l’uso di un singolo Mutator, alias il nostro vecchio operatore di antica memoria su DX7, per il quale abbiamo un inviluppo dedicato per l’ampiezza (Env 2, associato alla catena Osc 1) e un secondo inviluppo, a scelta, per creare una modulazione in frequenza dinamica nel tempo (se è questo che si cerca) agendo sui due parametri fondamentali di Ratio e Depth. Ovviamente è sempre possibile usare qualsiasi altra fonte di modulazione, oltre agli inviluppi, come gli LFO o qualsiasi altra sorgente disponibile in Matrix Modulation.
Il cuore della sintesi
Mutator corrisponde in pratica al modulatore del DX7. Richiamando Mutator 1, troviamo quattro parametri con cui definire le condizioni di base della sintesi in modulazione di frequenza. Source è la forma d’onda che sarà usata come modulante e Hydrasynth mette a disposizione Sine, Triangle, OSC 1/2/3, Ring Modulator, Noise, Mutant 1/2/3/4, Mod In 1 e 2. La prima regola dell’FM è di usare forme d’onda povere di armoniche, e chi più di una sinusoide è adatta allo scopo?
Per comprendere l’FM di Hydrasynth, lasciamo quindi Sine ma soprattutto cambiamo in Sine anche la forma d’onda di Osc 1, o rischiamo di sentire solo la dente di sega impostata in Init. Qui c’è già una differenza di cui tener conto: se si sceglie Sine per Mutator, si ottiene una modulante indipendente dall’oscillatore, ma se al posto di Sine ci mettiamo Osc 1 ecco il timbro cambia immediatamente, quasi che Sine di Mutator sia in angolo di fase differente rispetto alla Sine di Osc 1.
Il secondo parametro è Ratio, cioè il rapporto che c’è tra Carrier e Modulator nascosti in Mutator. In base al rapporto si creano le relative armoniche, che possono essere in assonanza o dissonanza con la fondamentale. Non entriamo nei particolari (le tabelle di Bessel), ma per chi comincia è utilissimo modulare Ratio per comprende le potenzialità timbriche dell’FM.
L’indice di modulazione è nascosto nel parametro Depth: più è alto, più è profonda la modulazione del modulatore su carrier e, di conseguenza, aumenta anche la genesi di armoniche tipiche della frequenza di modulazione.
Il parametro Feedback è la carta vincente quando si vogliono creare forme d’onda vicine alla dente di sega. La sinusoide viene modulata da sé stessa e produce, ancora prima della modulazione con il modulatore, una serie di armoniche simili alla dente di sega. Su Hydrasynth è questo il parametro per sperimentare con forme d’onda differenti dalla sinusoidale, ripresi dalla memoria ROM. E’ semplicemente possibile incrementare il feedback di qualsiasi forma d’onda assegnata a Source per generare un suono molto più ricco di armoniche e solo la sperimentazione con ogni wave di Hydrasynth permette di avere un’idea. Feedback è anche una destinazione di modulazione, per cui vale la pena assegnare un inviluppo, una modulation wheel o il ribbon per controllarne l’effetto.
A questo punto dovete già prendere delle decisioni su dove andare: lasciando Ratio, Depth o Feedback al valore zero o minimo per modularli, oppure creare il vostro timbro statico a cui applicare un inviluppo d’ampiezza.
Gli inviluppi
Non ci sarebbe FM senza almeno un inviluppo che controlli l’indice di modulazione. Nel DX7, esso era l’inviluppo d’ampiezza associato al modulatore, che su Hydrasynth corrisponde a modulare con inviluppo il parametro Depth. L’inviluppo d’ampiezza del portante su DX7 corrisponde all’inviluppo d’ampiezza dell’oscillatore 1 Env 2. Sembrerebbe tutto facile, ma c’è un particolare che cambia tutto. Gli inviluppi del DX7 hanno delle curve non lineari che facilitano tantissimo la creazione di timbri percussivi, cosa per cui ancora oggi l’FM è nota. Usando gli inviluppi di default dell'ASM Hydrasynth non arriverete a questi risultati.
Intanto occorre gestire due inviluppi distinti: Env 2 è quello assegnato di default all’ampiezza dell’oscillatore 1 ed è quindi il più importante per creare suoni percussivi. Per ottenerli è di fondamentale importanza avere la fase di decadimento non lineare, che si raggiunge premendo Env 2 e poi il pulsante di Page Down. Qui troviamo, per ogni segmento, la possibilità di passare da curve esponenziali a logaritmiche.
Per emulare l’inviluppo di un DX7, la scelta migliore è Log (64) per attacco e Exp (64) per decay. Nulla vieta di sperimentare altre impostazioni, ma con questi due elementi si ottengono buoni suoni percussivi. Molti noteranno, per esempio, che con Attack a zero e Decay a 750 ms siamo nei paraggi della percussione di un organo Hammond…
Meno importante è la curva dedicata al controllo di Depth, dove però la selezione del disegno della curva gioca sempre un ruolo importante nel definire il comportamento delle armoniche nel tempo.
Matrix Modulation, creare il synth in FM
Siamo al momento finale: per creare la nostra patch in FM non occorre altro che passare dalla pagina di Matrix Modulation per assegnare gli inviluppi. La scelta è molto semplice: si naviga tra i parametri in verticale con i due pulsanti dello slot attivo, richiamando le funzioni con l’encoder superiore e il inserendo il valore Depth con l’encoder inferiore.
La nostra patch prevede di usare Env 1 per modulare Ratio e Depth, e per nostra scelta l’inviluppo 4 per Feedback. A tal fine decidiamo di tenere Ratio a 1, Depth a zero e Feedback a zero, così da farli modulare completamente dagli inviluppi. Scegliendo valori negativi per il parametro Ratio su Env 1 si ottengono effetti di Sweep molto cangianti. Attenzione deve essere posta per Feedback, perché se troppo elevato può generare troppe armoniche portando più a rumore che a suono.
Una patch di Sweep FM
A questo punto non vi rimane che programmare la patch in questo modo
- Premere Init
- Premere Mutator, lasciando FM-Lin, Sine, Ratio a 1, Depth a 0 e Dry/Wet a 100, cioè tutto segnale generato da Mutator senza contenere la sinusoide originale. Per Dry/Wet occorre segnalare che può essere utile, nei suoni percussivi, lasciare a 50, perché l’FM tende a ridurre la fondamentale quando si entra in modulazioni feroce, tendendo a spostare il pitch percepito
- Programmate l’inviluppo 1 con Attack a 36 secondi, Decay 1,40 Sec con Hold a 4,86 sec, Sustain 4. La curva di attack sarà su Log (32) e quella di decay su Exp (32). Suoni più percussivi si ottengono con Log (64) e Exp (32). L’inviluppo 1 è quello dedicato al controllo di Ratio e Depth, per cui la scelta di curve più morbide favorisce un andamento più musicale. L’inviluppo 4 sarà assegnato al Feedback, con Attack a 10 sec, Decay a 44 sec. L’inviluppo 2 controlla l’ampiezza del segnale e per creare un pad useremo tempo di attacco di 3,8 secondi con curva Log (64) per avere subito la punta del suono, decay a 36 secondi con curva Exp (64) e sustain a zero.
- Non resta che connettere gli inviluppi come sorgenti alle destinazioni, premendo Mod Matrix e impostando il primo slot su Env 1, Mutant 1, Ratio e -28; Env 1, Mutant 1, Depth, 90 per il secondo slot, e Env 4, Mutant 1, Feedback 12,8 per il terzo slot.
Ora non resta che suonare una nota e godersi lo spettacolo dell’FM!
Osc o Sine?
Se state cercando il classico suono FM analogico di basso Lately Bass, sappiate che Mutator funziona molto meglio scegliendo OSC 1 come modulatore, lasciando Sine su Osc 1. A questo punto create un inviluppo molto percussivo per Env 2 e non modulate alcun parametro, programmando Feedback a piacere modulandolo per esempio con la velocity. Usare OSC1 in Sine come modulatore è la chiave per i territori simil analogici della modulazione di frequenza di ASM Hydrasynth.
Conclusioni
Un solo Mutator, dei quattro disponibili, collegati poi tra loro in parallelo (come un synth a quattro operatori) è già più che sufficiente per creare suoni in FM in pochissimi passaggi. C’è da dire che ASM Hydrasynth automatizza alcune scelte per rendere ancora più facile ottenere il risultato. Per esempio non si sente aliasing, a differenza di Yamaha, perché compensa in automatico la modulazione sulle ottave superiori o comunque deve avere un algoritmo che evita la produzione di armoniche spurie sulle ottave più alte. Questo comportamento è piuttosto netto, tanto che al salto di ottava il timbro programmato appare quasi differente dalle ottave inferiori, ma aiuta molto ad avere un suono unico su tutta la tastiera.
Ci sono poi degli ulteriori passaggi su ASM Hydrasynth che rendono molto più interessante l’FM, per esempio usando come sorgente del suono un secondo Mutator, per rendere più complesse le cose. A differenza però del DX7 e successive implementazioni, il limite non sono i quattro Mutator, ma i quattro inviluppi che sono pochi quando si decide di approfondire l’FM con più operatori su Hydrasynth e con cui bisogna fare i conti per cercare il giusto compromesso per ottenere suoni percussivi, soprattutto in fase di decadimento.
Ciò non toglie che l’FM dell'ASM Hydrasynth sia una implementazione potenziata del classico DX7 per l'uso di wave e matrice di modulazione, per cui offre territori nuovi da esplorare, pur avendo la stessa impronta ma con una immediatezza di programmazione molto più elevata rispetto alle passate implementazioni dell’FM. Assieme a una interfaccia tra le migliori di sempre (chiaramente derivata dai primi progetti Ensoniq), il motore timbrico di Hydrasynth rimane unico nel suo genere, soprattutto orientato ai suoni digitali.
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