A distanza di poche settimane dalla pubblicazione dallo speciale firmato da Riccardo Gerbi, ecco a voi l’approfondimento della stessa materia sotto la prospettiva dei moduli e le tastiere arranger.
Una situazione storica inedita
In questo scorcio di secolo, a fronte di un mercato deteriorato dalla crisi dei semiconduttori, ci troviamo ad affrontare uno scenario dai contorni inattesi: la scarsità di prodotto nei negozi (fisici e virtuali) e l’aumento dei prezzi del nuovo sono fenomeni che hanno contagiato la compravendita degli arranger usati. Pensateci bene: è anche logico. Se pochi riescono ad acquistare il modello di tastiera nuova ad un prezzo giusto, va da sé che anche il fenomeno delle permute riceve un colpo d’arresto; e, per le stesse ragioni, si diradano anche le vendite dei privati che tentano di vendere da sé i propri strumenti per fare cassa e presentarsi in negozio con il portafoglio gonfio.
È un fatto: negli ultimi due anni, anche il mercato dell’usato per gli arranger si è reso uno spazio arduo in cui muoversi. Ne consegue che quanti sono alla ricerca di un'occasione fra le tastiere con accompagnamenti dovranno fare molta attenzione, onde evitare il rischio di lasciarsi abbindolare dalle prime offerte che capitano sottomano: il rischio del cattivo affare si cela sempre dietro l’angolo. Vigilare ed essere cauti è sempre la prima regola.
Eccezioni alla crisi
In questa carestia di mercato, ci sono categorie che hanno sofferto di meno la crisi: mi riferisco ai modelli di arranger più datati nel tempo. Questa osservazione vale per gli strumenti di levatura superiore, quelli il cui periodo di svalutazione del prezzo ha già compiuto tutta la propria curva e di più non scende. Qui si possono trovare strumenti di classe ammiraglia e medio-alta, dotati di tavola sonora e repertorio di stili di pregio. Questi arranger di lunga data sono più facilmente reperibili rispetto ai modelli più recenti che quasi non si trovano, salvo colpi di fortuna.
Tastiere arranger usate: le verifiche
Al di là di tutto, che cosa di speciale (oltre a quanto segnalato da Riccardo per pianoforti e synth) deve essere al primo posto delle precauzioni di chi si rivolge al mercato dell'usato per trovare l'arranger del proprio presente e futuro? Innanzitutto, ovviamente la sezione arranger: questa deve essere espandibile. Portarsi in casa un arranger dei tempi andati con una proposta di stili datati nel tempo potrebbe rivelarsi limitativa: la contromisura è quella che possa caricare nuovi stili. Se l’arranger ha ancora il floppy-disk, potete provvedere installando un’unità floppy-to-USB al suo posto e rendere più facili le operazioni di Load & Save. Molti arranger del passato lavoravano con locazioni di memoria limitate per il caricamento di nuovi stili di accompagnamento. Verificate che questo aspetto non sia troppo castrante rispetto le vostre esigenze.
Suggerisco di controllare la disponibilità di stili addizionali e compatibili sul mercato: questo aspetto non è mai stato un problema per gli arranger Yamaha grazie alla totale compatibilità “in avanti” degli stili disponibili gratuitamente sul web e agli stili in vendita sul portale Shop Yamaha; per gli arranger Korg, suggerisco di dare un’occhiata alla tabella di compatibilità e poi scaricare gli stili utili dalla pagina BonusWare ufficiale; Ketron offre un discreto numero di penne USB in vendita sul sito per espandere gli stili di alcuni modelli: controllate la disponibilità; i vecchi arranger Roland Made in Italy avevano accesso ad un patrimonio immenso di stili di qualità grazie alla loro compatibilità universale; per gli arranger Casio, esiste un’endemica debolezza sul mercato dell’usato causata dal produttore giapponese stesso: immettere sul mercato ogni anno prodotti nuovi di qualità crescente e a prezzi aggressivi rende quasi inesistente il vantaggio economico dell’usato.
Ci sarebbero da citare marchi come GEM, Technics e altri che hanno cessato di produrre arranger da anni: sono modelli fuori produzione da troppo tempo ma potrebbero risultare interessanti per i collezionisti e gli amanti del marchio. Esistono pagine web sui social network, dove gli appassionati si scambiano risorse e tutto quello che serve per mantenere in pista uno strumento d’annata.
Per arricchire il vostro strumento di risorse software, è sconsigliabile l’acquisto di applicativi storici del passato, il cui costo è pari a quello dello strumento usato. Piuttosto date una chance alle utility gratuite come PSRUTI di Heiko Plate o MIDI Player di Michael Bedesem (ce ne sono altre ancora): sono punti di forza che possono aiutarvi nel creare risorse personalizzate per aggiornare i vostri strumenti.
Dettagli da non trascurare
Dimenticavo, controllate poi le connessioni esterne: lo standard USB-to-MIDI esiste dal 1999, controllate che sia presente anche nel vostro strumento se pensate di collegarvi al PC o ad altri dispositivi. Se usate un monitor video dal vivo per le serate del tipo Karaoke, tenete conto della necessità di procurarvi gli adattatori necessari (i formati di connessione video di ieri non sono quelli di oggi).
Se la tastiera arranger che avete trovato è stata usata intensamente dal vivo, potreste trovarvi in situazioni di usura eccessiva. Provare di persona l’arranger prima dell’acquisto resta la regola aurea a cui attenersi quando ci si muove in quest’area.
Buona caccia!