Modartt modifica otto modelli di pianoforte acustico. Un ulteriore miglioramento del realismo di Pianoteq?
Abbiamo recentemente recensito Pianoteq 7 che è stato un chiaro passo avanti rispetto alla versione 6, timbricamente e operativamente, grazie al morphing e al layering. La versione 7.4 ha poi aggiunto a molti modelli di pianoforte, incluso il verticale, la versione felt, ovvero la simulazione del nastro di feltro interposto tra martelletti e corde. Con la versione 7.5 i preset di felt piano si raddoppiano, ma soprattutto vengono aggiornati otto modelli di pianoforte a coda.
I modelli fisici
Personalmente sono da sempre entusiasta dei risultati che gli strumenti a modelli fisici consentono di raggiungere. Lo sono da quando ascoltai per la prima volta gli strumenti a fiato emulati dalla sintesi VL di Yamaha, brand pioniere in questo ambito. Poi col tempo tale sintesi è stata applicata ad altre famiglie di strumenti, anche non acustici, come gli organi e i pianoforti elettromagnetici. E’ un settore in continua evoluzione, c’è ancora qualcuno che sostiene che gli strumenti campionati siano più realistici, ma secondo me è solo questione di tempo. Proviamo a pensare ai synth VA, i Virtual Analog: anche al loro interno ci sono algoritmi che emulano strumenti elettrici. Alcuni strumenti come Roland System-8 (ACB) o Yamaha Montage (VCM) simulano persino il comportamento dei singoli componenti elettrici. Oppure confrontiamo gli strumenti a fiato campionati e gli strumenti SWAM di Audiomodeling. Il realismo ottenibile è incredibile, soprattutto quando il suono viene modulato durante l’esecuzione.
I punti di forza
Uno strumento a modelli fisici consente di modificare il timbro nei parametri reali dello strumento emulato, non con quelli della sintesi sottrattiva o di altra tecnologia. Ad esempio se vogliamo incupire il suono, inseriamo il feltro tra martelletti e cordiera e ne regoliamo lo spessore. Con un campionamento applicheremmo un filtro passa basso. Lascio a voi giudicare il realismo dei due risultati.
Facciamo un altro esempio: modificare il campionamento di MiniMoog con un filtro o un inviluppo digitali non porta ai risultati credibili di una buona emulazione VA di MiniMoog. Oggi ricorrere all’uso dei multisample per riprodurre il suono di un synth analogico è una scelta che ha poco senso. Fino a 10-20 anni fa non c’erano invece alternative realistiche quanto il campionamento. Ritengo che tra qualche anno trarremo la stessa conclusione anche per gli strumenti acustici ed elettroacustici.
Modartt Pianoteq 7.5: le novità
Con la versione 7.5 i preset di felt piano diventano due per ciascun modello. Il primo è più soft e con un attacco sordo, il secondo ha un attacco più definito, come se il feltro fosse sottile o rigido. E’ possibile regolare sia lo spessore che la posizione del feltro. Altra novità è il miglioramento di otto modelli di pianoforte acustico. Modartt afferma di aver eseguito il revoicing di NY Steinway D, HB Steinway D, Steinway B, Ant. Petrof, Petrof Mistral, C. Bechstein DG, Steingraeber e Blüthner.
La versione 7.5 è corredata anche del manuale tradotto in Italiano. Infine sono state aggiunte alcune funzioni minori relative al controllo via MIDI del volume e tempo di metronomo e all'accordatura.
Il Felt Piano
Nei pianoforti verticali, utilizzati maggiormente in ambienti domestici e scuole, è quasi sempre presente un pedale centrale, con un sistema di incastro che lo tiene premuto anche dopo aver rimosso il piede. Alcuni vecchi pianoforti hanno invece una leva a lato, che si aziona con la mano. L’effetto ottenuto è abbassare il volume e rendere il suono ovattato. Tale accessorio viene solitamente chiamato sordina ed ha uno scopo molto pratico: poter suonare durante le ore notturne o quando nella stanza a fianco c'è qualcuno che non vuole essere disturbato. Il fine viene raggiunto interponendo un feltro tra corte e martelletti. Tuttavia il risultato può essere anche qualcosa di timbricamente ricercato: il suono diventa soffuso e delicato, soprattutto se si sceglie attentamente lo spessore del feltro e lo si abbina ad una catena di effetti scelti ad-hoc. Proprio per questo motivo Modartt ha aggiunto questa funzione e i relativi preset pronti all'uso.
In prova
Cominciando a suonare i modelli che hanno subito il revoicing, si nota subito una maggiore ariosità e accuratezza. Facendo un confronto A/B con la versione 7.4 la differenza è gradevolmente percepibile. Soprattutto nei modelli Steinway, le note gravi perdono un po' di legnosità e acquistano in definizione e brillantezza. In generale tutti i modelli, confrontandoli con la versione precedente, hanno timbriche più definite e tridimensionali. Parliamo di dettagli e miglioramenti lievi, ma saranno sicuramente percepiti e apprezzati dagli utenti più critici e dubbiosi verso Pianoteq. Migliora decisamente anche la progressione evolutiva del timbro quando si passa dal ppp al fff, uno dei punti di forza dei pianoforti a modelli fisici rispetto a quelli campionati.
Per quanto riguarda la modalità Felt ammetto di essere stato in principio abbastanza scettico sulla sua effettiva utilità. Tuttavia provandola ho scoperto che le sonorità ottenute sono molto gradevoli e d’ispirazione. Assegnando un pedale di espressione al Celeste Pedal è possibile abbassare gradualmente la sordina davanti ai martelletti e modificare così il timbro in modo continuo, durante l’esecuzione, aumentando l’espressività. Modartt Pianoteq consente anche di regolare lo spessore del feltro, parametro che si traduce in quanto il suono diventa ovattato. I due preset di Felt Piano presenti in vari modelli sono diversi tra loro: il primo più sordo e morbido, il secondo più percussivo e presente. Suonando con la tecnica dello staccato viene emulata anche una sorta di vibrazione tra corde e feltro leggermente appoggiato.
Per gli strumenti suonati con le mazzuole è ora possibile stoppare le note quando il pedale sustain è premuto, usando l’Aftertouch o Note On a bassa Velocity. Ricordo infatti che Modartt Pianoteq non è dedicato solo ai pianoforti acustici. Sono disponibili anche modelli di clavicembalo, percussioni intonate, percussioni cromatiche, arpe, pianoforti elettrici e anche pianoforti storici e strumenti precursori del pianoforte.
Ritengo sia importante segnalare che non ho rilevato aumenti di utilizzo della CPU. Pianoteq 7.5 è ancora godibile anche con processori non recentissimi come il mio vecchio i7 di quarta generazione.
Conclusioni
Premetto di essere apertamente a favore degli strumenti a modelli fisici e sono da sempre entusiasta in particolar modo di Pianoteq. La versione 7.5 è in grado di migliorare ulteriormente uno strumento già ottimo, superandosi nel timbro e nelle funzioni. Si conferma essere probabilmente lo strumento più completo nel suo genere, adatto sia al session man che al compositore o all'interprete di brani classici. Mi aspetto che nel prossimo aggiornamento venga eseguito il revoicing dei modelli di pianoforte elettrico, a mio parere attualmente sono loro il punto di miglioramento di Modartt Pianoteq. Il prezzo del pacchetto completo non è abbordabilissimo, ma Modartt offre 3 diverse licenze e i modelli possono essere acquistati singolarmente in un secondo momento. Sul profilo Twitter ufficiale è stata spoilerata la versione per iOS, novità di sicuro interesse che speriamo di poter recensire presto. Cosa volere di più?
INFO
MODARTT