La casa dei tre diapason ha recentemente rinnovato la gamma dei suoi pianoforti digitali entry level, introducendo nuovi contenuti volti a migliorarne ulteriormente la simulazione del pianoforte acustico
Da tempo Yamaha ha affiancato alla storica serie di pianoforti digitali Clavinova la più economica linea denominata Arius. La gamma attuale è composta da due serie, che differiscono solo per le forme del mobile:
Serie Standard
- Arius YDP-145
- Arius YDP-165
Serie Slim
- Arius YDP-S35
- Arius YDP-S55
Sui modelli Standard il copritastiera è a serrandina, mentre nei più compatti modelli Slim nel coperchio è celato il leggio pieghevole. Vediamo adesso le caratteristiche dei vari modelli.
Yamaha Arius YDP-145 e YDP-S35
I due apripista di ogni serie montano una variante della meccanica GHS di Yamaha, con i tasti neri dotati di un rivestimento opaco per incrementarne il “grip”. Nella generazione sonora spicca la presenza della simulazione Key-Off, oltre all’inedita tecnologia VRM Lite. Le finiture disponibili per il mobile sono il nero, il bianco, il palissandro scuro (YDP-145) e il frassino chiaro (YDP-S35).
Yamaha Arius YDP-165 e YDP-S55
I due modelli al top della rispettiva gamma montano la meccanica proprietaria GH3, dotata di tre sensori per tasto e di rivestimenti sintetici a emulare avorio ed ebano sui tasti bianchi e neri. Nello specifico, l’engine sonoro è impreziosito inoltre dalla simulazione Smooth Release. Nel sequencer a due tracce sale a 150Kb lo spazio disponibile per ogni song. Le finiture disponibili sono il bianco e il nero, mentre il modello YDP-165 è fornito inoltre anche nelle colorazioni palissandro scuro e frassino chiaro.
Yamaha Arius: caratteristiche condivise
Tutti i modelli offrono modalità di tastiera Dual per sovrapporre due timbriche, oppure Duo per suonare a quattro a mani. Sempre per la tastiera sono disponibili quattro regolazioni della risposta al tocco. La tecnologia proprietaria Intelligent Acoustic Control (IAC), per l’ottimizzazione della resa sonora sui modelli Arius è razionalizzata e funge praticamente da “Loudness”, per enfatizzare e/o limitare le frequenze gravi e acute a livelli di volumi bassi o elevati. Nell’uso con le cuffie troviamo a supporto la tecnologia Stereophonic Optimizer, per simulare l’ariosità di un ambiente nell’ascolto.
La pedaliera propone un pedale sustain a controllo continuo, nello specifico, in stretta correlazione con la tecnologia VRM Lite. Il pedale centrale del sostenuto, se impiegato con i preset di organo e archi consente il controllo del Decay di queste timbriche. Con preset quali il Jazz Organ o il vibrafono, il pedale dedicato alla sordina è assegnato rispettivamente al controllo del Rotary o all’attivazione/disattivazione del vibrato.
Diffusione sonora
L’amplificazione non subisce variazioni: nei modelli YDP-145 e YDP-S35 eroga 8 watt a una coppia di speaker da 12 cm, mentre sull’YDP-165 e YDP-S55 sale a 20 watt erogati sempre a due speaker da 12 cm. In termini di resa, i tecnici Yamaha sono intervenuti però sul mobile dei nuovi modelli, introducendo nel retro di ciascuno delle piccole feritoie volte a dare più ariosità e al contempo profondità al suono.
Il Focus
A volte un incremento delle prestazioni si nota dai piccoli particolari, e nei nuovi Arius il progresso si intuisce già dall’introduzione di tre demo più espressive per i preset di pianoforte acustico. La tecnologia VRM Lite introdotta nella generazione sonora è sicuramente il plus di questi nuovi modelli, e le risonanze di contorno al suono del pianoforte acustico sono più naturali rispetto ai modelli precedenti. La risposta al tocco della meccanica GH3 montata nei modelli al top di ciascuna gamma consente – al pianista esigente - di eseguire veloci ribattuti simulando con buona approssimazione le prestazioni dello scappamento nella controparte acustica.
Oltre alle estese opzioni per lo studio, la serie Arius è dotata anche di interfaccia audio USB, con risoluzione 44,1 kHz/24 bit: un bel risparmio per chi si diletta a registrare le proprie esecuzioni anche su un Personal Computer. Mi sarebbe piaciuto in questa serie trovare il supporto al Bluetooth, che purtroppo resta ancora appannaggio della serie Clavinova. In ogni caso, l’app gratuita Smart Pianist è caldamente consigliata, perché con un colpo di dito potete selezionare al volo il parametro preferito, oltre alla comodità dello Score per la visualizzazione dello spartito. Tra gli altri applicativi gratuiti studiati da Yamaha suggerisco di scaricare Chord Tracker, una mano tesa se volete identificare la progressione di accordi in un brano musicale o una hit di successo.
Conclusioni
Due modelli per altrettante tipologie di ambiente: la serie Standard se tra le mura domestiche c’è spazio per trasformare lo strumento in un protagonista del proprio arredo, oppure la compatta (e leggera) serie Slim per i piccoli ambienti. Yamaha alza l’asticella dei contenuti in questa serie, impreziosendo una solida base come il proprio timbro desunto da un gran coda CFX, con una variante “Lite” della raffinata tecnologia VRM di derivazione Clavinova.
Il congruo numero di esercizi sotto forma di song onboard, il recorder interno o l’interfaccia audio USB sono altri elementi da considerare se siete alla ricerca di un buon pianoforte digitale casalingo per lo studio. Il target non è solo il neofita o il pianista che vuole divertirsi, ma anche l’insegnante in cerca di uno strumento economico ma dai buoni contenuti con cui dare lezioni tra le mura domestiche. Come sempre, buona musica a tutti!