Oltre alle simulazioni di strumenti storici, in questa nona edizione Arturia apre ai sintetizzatori originali, toccando quota 33 simulazioni per oltre 14.000 preset: una valanga di suoni!
Forte della sua tecnologia proprietaria di emulazione TAE, il brand francese non solo prosegue nel realizzare nuove simulazioni vintage - come l’inedito Korg MS-20 V - ma estende il proprio range studiando dei sintetizzatori ibridi originali, racchiusi nella neonata gamma Augmented. Come consuetudine, tutto quanto realizzato in tempi recenti in ambito software da Arturia confluisce sempre nella suite V-Collection, giunta recentemente alla nona edizione. Una libreria che definire “Monster” oggi è riduttivo: vediamo perché partendo dalle caratteristiche generali.
V-Collection 9: caratteristiche generali
Nei requisiti di sistema non ci sono sostanziali differenze rispetto all’ottava edizione: la V-Collection 9 richiede una piattaforma basata su Windows 8.1+ (64bit) o superiore, oppure Mac OS 10.13+ o superiore. Altri requisiti generali sono una CPU di 2.5 GHz, 4 GB di RAM, 20GB di spazio libero su hard disk o SSD, e il supporto Open GL 2.0 nella grafica.
Gli strumenti dell V-Collection 9 possono operare in modalità Standalone, oppure come plugin nei formati VST, AAX, Audio Unit. La suite di Arturia è compatibile con l’ecosistema nel formato NKS di Native Instrument, ma solo su DAW a 64 bit. Oltre all’interazione con l’hardware firmato Arturia (MiniLab, MicroLab, KeyLab, ecc), gran parte dei sintetizzatori della V-Collection 9 supportano il MIDI Polyphonic Expression (MPE), per l’impiego con controller dedicati.
V-Collection 9: le simulazioni
Ecco la lista completa degli strumenti contenuti nella nona edizione della libreria Arturia, e organizzati in cinque categorie (in rosso le new entry e gli aggiornamenti):
Analog Synths
- Korg MS-20 V
- Jun-6 V
- OP-Xa V
- Jup-8 V
- Synthi V
- Prophet-5 V
- CS-80 V 4
- Buchla Easel V
- Mini V
- Matrix-12 V
- SEM V
- ARP 2600 V
- Modular V
- Vocoder V
Digital synths & Samplers
- SQ80 V
- Emulator II V
- CZ V
- DX7 V
- Synclavier V
- Prophet-VS V
- CMI V
Keyboards & Organs
- Mellotron V
- B-3 V
- Farfisa V
- VOX Continental V
Acoustic pianos & Electric pianos
- Piano V 3
- Stage-73 V
- Solina V
- Wurli V
- Clavinet V
Augmented Series instruments
- Augmented STRINGS
- Augmented VOICES
A questa corposa libreria di ben 32 strumenti vanno aggiunti infine la Analog Lab V e i 14 Sound Bank gratuiti, scaricabili nello Store di Arturia.
Prima di partire con l’analisi delle principali novità, una curiosità già riportata nella news dedicata: al momento del rilascio, probabilmente per questioni di sfruttamento dei diritti, l’emulazione OB-Xa V di Arturia ha cambiato denominazione in OP-Xa V.
Korg MS-20 V
Insieme alla serie Augmented, ecco lo strumento inedito volto a impreziosire la nona edizione. Per la realizzazione di questa simulazione, il team di Arturia ha ricevuto la benedizione (e la licenza) da Korg. Anche per questa simulazione il team di Grenoble si spinge oltre, offrendo non solo il clone del celeberrimo sintetizzatore semi-modulare monofonico giapponese, grazie alla tecnologia proprietaria TAE, ma introducendo nuove funzioni per espanderne le potenzialità.
Quali le novità introdotte da Arturia? Per chi scrive, la più importante è che il Korg MS-20 V può essere impostato anche come un sintetizzatore polifonico fino a sei voci. Nelle modalità Mono Legato e Retrigger è associato il modo Unison, che vi consente di combinare le voci disponibili definendone inoltre un Detune fino a un semitono.
Riguardo ai filtri, Arturia propone sia la simulazione del modello 35 studiato in origine dal progettista Fumio Mieda (nello specifico, denominato MK I), sia del filtro OTA che equipaggia i modelli più recenti (MK II). Arturia avverte che impostare il filtro MK I nel modo Unison o in quella polifonica può mettere in seria crisi le risorse della vostra CPU.
La tecnologia TAE Voice Dispersion nell’MS-20 V è celata dietro il piccolo pannello “Korg Synthesizer”: sei trimmer per intervenire sulla simulazione della resa di altrettanti circuiti dello strumento. Un piccolo Tool utile per caratterizzare ulteriormente il suono nella modalità polifonica.
L’interfaccia dei pannelli Hardware e Patch è stata rivista per far posto alle integrazioni studiate da Arturia, tra cui gli switch per le modalità Sync e Unison dei due VCO, oppure il knob per il Master Tune spostato nel pannello Patch, per far posto nella parte bassa in quello Hardware all’inedito controllo PW Modulation e il selettore per assegnare il knob EG1/EXT a uno dei due VCO. Per tutte le altre integrazioni vi rimando alla consultazione dell’ottimo manuale (in Inglese).
Arturia ha semplificato la navigazione nei due pannelli adottando una serie di codici colore. Il valore numerico dei potenziometri cambia di colore (da bianco a giallo) indicando sempre il livello impostato. Passando il mouse nella sezione Patch sulle varie prese jack, accanto ai controlli associati a ciascuna presa nel pannello Hardware si illumina accanto un piccolo led giallo. Infine, cliccate due volte sui knob del pannello Hardware se volete che tornino in condizioni di default.
Nella parte bassa a destra del menu principale troverete quattro controlli Macro denominati Brightness, Timbre, Time e Movement: su ogni preset, nel menu delle opzioni, ad essi potete assegnare una serie di destinazioni a piacere, tramite il modo Learn associato. Cliccando con il mouse sul parametro assegnato, compare inoltre una cella dove potete definirne l’andamento dal valore minimo al valore massimo nella Macro allestendo una curva personalizzata.
Nel Korg MS-20 V non troverete un menu Advanced, ma due sezioni distinte selezionabili nella parte alta del pannello. La prima sezione è un inedito sequencer “analog style” a 12 step e tre canali (A/B/C), con sei tipologie di riproduzione dei pattern (A+B+C o A/B + C) nelle modalità loop, loop retrigger o single. La seconda sezione è dedicata agli effetti e offre fino a quattro blocchi FX (con 16 algoritmi selezionabili ciascuno) e due configurazioni in termini di routing: in serie tutti e quattro o due coppie (FX 1/3 e 2/4) poste in parallelo su due Bus.
CS-80 V4
L’emulazione del mastodontico synth Yamaha è stata profondamente rivista come interfaccia e potenziata nelle funzioni. Sul pannello comandi, Arturia riprende alcuni elementi rintracciabili nell’originale, come i controlli per Tremolo/Chorus accanto alla tastiera, mentre in altri particolari semplifica e al contempo potenzia le funzionalità: un esempio sono gli switch distinti per selezionare o sommare le forme di onda degli oscillatori.
In due griglie nella parte alta a sinistra adesso è celata la tecnologia TAE Voice Dispersion. Nel CS-80 V 4 potete simulare tutti i difetti insiti nelle schede voci dell’originale. Avete a disposizione tre preset selezionabili con parametri di dispersione preimpostati – da voci perfettamente calibrate fino a un CS-80 che necessita di manutenzione – non solo: potete intervenire anche su singoli elementi del circuito simulato attraverso i trimpot posti nella parte destra della sezione. Tutte le impostazioni posso essere salvate infine nella locazione Custom per un facile richiamo.
L’Advanced Panel è stato completamente rivisto con l’introduzione di tre generose sezioni, motivo che ha spinto Arturia ad allestire un menu dedicato che – se richiamato – sovrasta quello principale. La sezione delle modulazioni prevede due sottomenu: Three Functions e Modulation Mixer. In Three Function avete a disposizione ben tre sorgenti di modulazione assegnabili ciascuna ad altrettante destinazioni, con inviluppi multi-segmento che potete impostare attraverso pratici preset, oppure disegnarne l’andamento con il mouse nella modalità Draw. Nel Modulation Mixer potete miscelare due sorgenti di modulazione inviando la forma di onda risultante a tre distinte destinazioni.
Nel menu Keyboard potete assegnare fino a tre destinazioni ciascuna a quattro sorgenti di modulazione della tastiera (Velocity, Aftertouch, Modulation Wheel e Tracking). Il menu Effect ospita infine tre blocchi FX assegnabili in serie o in parallelo.
Piano V 3
La terza generazione del pianoforte virtuale di Arturia offre – in primis – fino a 12 modelli di pianoforte selezionabili, da quelli tradizionali fino a varianti originali con chassis e tavola armonica in metallo o cristallo. L’interfaccia è stata completamente rivista, con la sezione più generosa che mostra lo strumento immerso sempre in un elegante ambiente, mentre i parametri per l’editing approfondito sono stati spostati nel nuovo menu Advanced.
I controlli sul pannello odierni mirano a un uso “plug and play” delle emulazioni: accanto alla selezione del preset troviamo quattro controlli di colore bianco per Brightness, Timbre, Dynamics e Stereo Width. Il parco controlli è completato sulla destra da due knob di colore nero per regolare l’intensità del riverbero e il volume, più un selettore per attivare un Limiter. Tra le novità nei parametri Advanced spiccano la sezione dedicate alle corde (con controllo Age per definirne l’usura) e quella per i rumori tipici.
Le configurazioni dei microfoni sono state semplificate, mentre la Curva di Velocity è impostabile fin dall’avvio del Piano V 3; in seguito, si può sempre ripetere la calibrazione o intervenire sulla curva con il mouse, e infine salvarne il risultato. Anche il parco effetti è stato rivisto, e ora comprende un equalizzatore semi-parametrico a tre bande, un compressore, un preamp/Overdrive, infine un riverbero con 13 simulazioni di ambienti selezionabili.
Augmented Strings e Voices
Si tratta di due sintetizzatori ibridi identici per architettura generale, ma con banchi multisample onboard dedicati rispettivamente ad archi e voci. Ciascun sintetizzatore Augmented è dotato di una coppia di sezioni da due layer ciascuna in cui ospitare rispettivamente fino a due motori sample player, e due basati sulla modellazione di sintesi a scelta tra Virtual Analog, granulare, o Wavetable. Ogni layer dispone di una coppia di multieffetti Insert A/B, mentre sul Master Bus sono previsti due blocchi per riverbero e Delay. L’interfaccia è semplice e intuitiva: il menu principale propone otto controlli Macro, con il generoso potenziometro Morph al centro circondato dai parametri Color, Time e Motion, e da quelli per regolare l’intensità degli FX A/B, del Delay e del riverbero.
Il menu Advanced nella serie Augmented prevede la sezione Layer A/B, per selezionare le forme di onda o i tipi di sintesi da assegnare ai due motori sonori dedicati e combinare in ciascuno un filtro con sei preset selezionabili (emulazione SEM a 12dB/ottava, multimodo a 24dB/ottava, Surgeon, Comb, Phaser e Formant). Il ricco menu delle modulazioni comprende una serie di sottomenu per impostare due LFO, inviluppi multi-segmento nella sezione “Fun”, oltre a un modulo Sample & Hold racchiuso nella sezione “Random”. L’ultima sezione nel menu delle modulazioni è dedicata all’assegnazione di sorgenti quali Velocity, Aftertouch, Modulation Wheel o la tastiera, per creare di ciascuna delle curve personalizzate.
Negli strumenti Augmented è previsto un arpeggiatore a 16 step, mentre nella sezione FX potete definire i blocchi Insert per i due motori e gli algoritmi per gli effetti Main. L’ultima sezione del menu Advanced è dedicata all’assegnazione dei parametri per i controlli Macro.
Prophet-5 V
Nato in origine come un unico sintetizzatore ibrido, che includeva anche l’emulazione del Prophet-VS, ora Arturia ha deciso di fornire due simulazioni distinte. Nel Prophet-5 V sono stati apportati piccoli ritocchi al pannello, in cui spicca un inedito arpeggiatore nella sezione di selezione preset, con controlli per Sync, Rate, il modo Repeat (4 tipi) visualizzato sul piccolo display, più quattro selezioni per l’ottava e cinque tipi di arpeggio.
Altra novità insita nel pannello è il modo Chord, con 11 tipologie di accordo selezionabili più una Custom personalizzabile. Non mancano le quattro Macro assegnabili sul fondo del pannello, mentre la sezione delle simulazioni TAE Voice Dispersion è nascosta sopra la tastiera.
Come sempre, è il motore della simulazione a ricevere una bella dose di vitamine, perché il Prophet-5 V fornisce fino a 16 voci di polifonia e il modo Unison. Nel menu Advanced nelle modulazioni è previsto un secondo LFO indirizzabile a due destinazioni, affiancato da un generatore di inviluppi Function, che può fungere anche come terzo LFO. La sezione delle sorgenti di modulazione Keyboard è identica a quanto già visto per gli altri strumenti Arturia, infine il parco effetti con tre blocchi FX combinabili in serie/parallelo.
Prophet-VS V
L’interfaccia del Prophet-VS V è stata profondamente rivista rispetto all’originale: l’area del joystick virtuale consente di selezionare le forme di onda per i quattro oscillatori, impostando in ciascuno parametri per Frequenza e Fine Tune. La novità della sezione è che il database di forme di onda nel Prophet-VS V non solo è più esteso (94 sample originali, più 450 di Arturia), ma è espandibile importando altri sample desunti dal mondo esterno nei formati Wave, AIFF o FLAC.
Anche su questo strumento, la sezione sul pannello dedicata alla selezione dei preset è stata sostituita inserendo un arpeggiatore, pressoché identico nei parametri a quello previsto nel Prophet-5 V. La polifonia è estesa fino a 16 note (oltre a selezioni per Mono e Mono Legato), e oltre al modo Unison, nella sezione Voice Control del Prophet-VS sul Portamento (Legato) potete definire se attivarlo sulle voci, fedele all’originale, oppure sulle note.
Con il filtro si torna alla tradizione, e il Prophet-VS V propone l’emulazione del chip Curtis 3379 a quattro poli passa basso (24dB per ottava) montato sull’originale. La sezione dei tre generatori di inviluppo (OSC Mix, Filter e Amp) sul pannello è una versione “short” di quella più estesa fornita nel menu Advanced, mentre in quella degli LFO sale a sei il numero di forma di onda selezionabili, con l’inserimento della sinusoidale.
Oltre alla simulazione TAE Voice Dispersion, nel Prophet-VS V in una seconda sezione trovate inoltre otto trimmer per definire il Pan delle voci. Spostandoci nel menu Advanced, oltre al classico generatore di inviluppi a cinque stadi dell’originale potete selezionare in alternativa le varianti DADSR o multistadio fornite da Arturia. La sezione delle modulazioni comprende tre generatori Function, più due matrici di modulazione che consentono di assegnare ciascuna fino a otto sorgenti ad altrettante destinazioni, per complessivamente ben 128 combinazioni! A chiudere il parco effetti, con tre blocchi FX combinabili in serie/parallelo.
SQ80 V
Nella nona edizione della V-Collection è stata inserita anche questa emulazione, rilasciata da Arturia lo scorso settembre: per le caratteristiche generali vi rimando alla nostra news pubblicata in quel periodo.
Analog Lab V
Una potente workstation dove combinare in due parti tutti gli strumenti disponibili. Si parte con oltre 8.997 preset selezionabili, a cui sommare gli 804 forniti da Synthopedia. Se possedete versioni precedenti delle varie emulazioni Arturia, a questo corposo arsenale timbrico potrete sommare anche questi attraverso la funzione “Include Legacy Sound”: non vi basta? Lo Store di Arturia vi consente di scaricare altri 14 Sound Bank esclusivi realizzati da celebri Sound Designer per qualsiasi genere musicale, che fa lievitare il database a oltre 14.000 preset!
Nella Analog Lab V la vista Studio è rintracciabile come “Arturia Multi” tra gli instrument, e al suo interno potete combinare in layer/split fino a due strumenti, assegnando a piacere nei controlli Macro della Analog Lab V i parametri di ciascuno. La parte centrale del pannello funge da mixer, dove per ciascuna parte potrete regolarne volume, Pan e combinare fino a due blocchi effetti (rappresentati graficamente sotto forma di stompbox) che confluiscono in un Delay e un riverbero posti in serie.
Salvando la combinazione nell’area Playlist si può accedere alla vista Stage, dove a sinistra in due colonne potremo monitorare l’eventuale Song selezionata e i preset ad essa associati. La parte destra dello schermo mostra i due strumenti e gli effetti selezionati. I controlli macro sono assegnabili a scelta a una delle due parti, mentre a destra cinque knob consentono la regolazione degli effetti del Master Volume.
Il test
Per descrivere nel dettaglio la mastodontica libreria Arturia dovrei tenervi incollati a questo articolo per qualche oretta, quindi mi limiterò ad analizzare solo le novità di questa nona edizione. Per tutto quello che c’è da sapere sugli altri strumenti di questa libreria, vi rimando alla consultazione dei nostri approfondimenti delle edizioni precedenti.
Da tastierista non posso che apprezzare il browser previsto in ogni emulazione di creare librerie di preset preferiti, per allestire Playlist dedicate anche a precise Song. Se vi dividete tra studio e palco questa è una bella mano tesa per selezionare nella sterminata tavolozza timbrica offerta da Arturia quelli preferiti e richiamarli al volo alla bisogna. Mica poco…
Ho trovato comode altre semplificazioni studiate dal brand francese, come per esempio nell’MS-20 V l’opzione Copy negli effetti, per trasferire le configurazioni di un FX in un altro blocco. I tutorial sono ben fatti e rimandano alla consultazione dei manuali in PDF di ciascuno strumento solo per approfondire su specifici elementi o parametri. L’asterisco che appare accanto alla denominazione del preset in fase di editing è davvero microscopico, ma se inavvertitamente cambiate timbro, niente paura: la cella Hystory nella parte bassa del pannello consente sempre di recuperare le ultime modifiche apportate a quello precedente.
Passiamo all’analisi dei singoli strumenti: l’Augmented Voices è piuttosto goloso di risorse, però è anche quello che mi ha stupito di più come resa. Per chi ha amato quelle timbriche evocative e fluide dei sintetizzatori degli anni ottanta qui troverà pane per i propri denti. L’arsenale dell’engine potenziato da un bel bagaglio di sintesi selezionabili, l’inserimento della sezione Advanced, l’arpeggiatore e il parametro Morph per dare movimento al timbro nel suo andamento non faranno rimpiangere le prestazioni sui pad dei synth Korg. Il Sound Designer con gli Augmented si divertirà sicuramente, ma le due tavolozze Arturia per colori possono suggestionare anche a chi compone colonne sonore o è impegnato in sonorizzazioni video.
Il Korg MS-20 V è sicuramente la novità più divertente: mi è piaciuta in primis la polifonia estesa che non lo tramuta solo in un Poly Synth, ma consente di porre più voci in stack con il modo Unison, per timbriche di basso ancora più grosse e aggressive. Così come accaduto all’epoca con il MicroKorg, anche l’MS-20 V ha messo seriamente in crisi il mio subwoofer (e i nervi dei vicini).
Bella idea fornire il doppio filtro selezionabile per simulare qualsiasi modello: in qualsiasi caso, per chi scrive, la resa è sempre molto vicina all’originale. Per i più giovani, il pannello dell’MS-20 V potrebbe rivelarsi una piccola palestra per muovere i primi passi con la programmazione, mentre il sequencer è un gradito omaggio per stendere pattern anche svincolati da una DAW.
Nel Piano V 3, l’introduzione della palette Creative tra i preset estende l’uso di questo virtual instrument alla sperimentazione con il suono del pianoforte. Quanto studiato come timbriche creative dal team di Grenoble rimanda sempre a quanto offerto da Roland nel 2008 per il suo V-Piano, con modelli di pianoforte di cristallo o in metallo che sono una bella base per scolpire sonorità moderne e suggestive. Essendo delle modellazioni, un peccato però non poter ancora intervenire sulla lunghezza di corde e martelletti come sull’ammiraglia Roland.
Un plauso ad Arturia che “spinge” l’utente nel Piano V 3 a calibrare la curva di Velocity fin dall’avvio, un elemento strategico purtroppo ancora poco considerato in fase di configurazione anche dal pianista navigato. Dove potrebbe migliorare il Piano V 3? Oltre a percepire ancora un pizzico di velatura nel suono, il carattere nelle modellazioni delle controparti acustiche non emerge in modo imperioso (e cangiante in quelle giapponesi) eseguendo un crescendo.
Passando alla simulazione Ensoniq, degli originali ho sempre sofferto l’editing per me piuttosto ostico tramite il pannello. Con l’interfaccia fornita da Arturia la gestione delle Transwaves negli oscillatori non è mai stata così semplice, non solo: il database della sezione comprende anche quelle “Hidden Waves” previste nell’originale, ma anche quelle nascoste in ROM nel synth ESQ1, per estendere ulteriormente il range delle simulazioni.
Il modo Unison, i quattro generatori di inviluppo nell’editing o il quartetto di blocchi FX sono tasselli da considerare se volete spingervi oltre la semplice emulazione, mentre l’arpeggiatore è il gradito bonus per creare delle linee prima di spostarvi in una traccia della vostra DAW. Se come il sottoscritto nutrite una certa passione per la distorsione di fase, per timbriche acide e taglienti, non ci sono più scuse: con l’SQ80 V che va ad affiancare l’emulazione Casio CZ V, con la V-Collection 9 c’è da divertirsi.
Il carattere espresso dal Prophet-5 V mi ha rimandato alle prime sperimentazioni con i virtual instrument compiute con la simulazione di Native Instruments tanti anni fa (Pro-53). L’emulazione proposta da Arturia è molto più definita e “grassa”, l’ideale per brass sintetici di un certo spessore o timbriche lead che devono emergere in un mix piuttosto affollato. Se vi piacciono i Level 42 del periodo in cui Wally Badarou li affiancava con il suo Prophet-5, con la simulazione Arturia siete sulla strada giusta.
Nel Prophet-VS V ho apprezzato la possibilità di importare forme di onda esterne, una panacea per chi (come me) ha fatto del campionamento una passione. Qualche perplessità l’ha generata il filtro ridimensionato rispetto alla precedente versione, probabilmente per risparmiare risorse e far spazio alle nuove feature. In ogni caso, anche con questo strumento grazie alle nuove integrazioni si va concretamente oltre la semplice emulazione, peraltro di ottima qualità. Se il Korg Wavestation vi è rimasto nel cuore, il Prophet-VS V potrebbe rivelarsi la variante virtuale per impiegare ancora con profitto la sintesi vettoriale.
Un cenno infine alla Analog Lab V, perché è un host “plug and play” che, con pochi gesti, in studio o sul palco, vi consente di accedere alla sterminata libreria di preset Arturia, e di allestire un database di combinazioni timbriche personalizzato con pochi gesti. Ovviamente, con l’hardware Arturia si ottiene il massimo in termini di interazione, ma anche a colpi di mouse - come accaduto durante la stesura di questo test - questa nuova versione della Analog Lab V snellisce concretamente il workflow. Brava Arturia!
Per concludere, cosa manca alla V-Collection? In alcuni strumenti dal carattere piuttosto vivace, come il Mini V o l’MS-20 V mi piacerebbe trovare in futuro un piccolo indicatore VU-Meter – magari posto discretamente nel mixer dell’area effetti nel menu Advanced – per monitorare il livello dei volumi in fase di programmazione.
Conclusioni
La strategia studiata dal team di Grenoble nei nuovi strumenti e i vari restyling oramai è chiara: oltre al Sound Designer esigente a cui fornire nuovi orizzonti sonori con la serie Augmented, le simulazioni della V-Collection oggi “strizzano l’occhio” all’utenza giovane e consolidata con un certo tipo di processo creativo – le modalità Chord o l’arpeggiatore in alcuni strumenti sono solo due esempi in tal senso – supportati inoltre da tutorial intuitivi che guidano passo passo alla scoperta di ciascuna emulazione. Presumo che a breve certe funzionalità faranno comparsa su altre simulazioni del brand francese.
Per chi ha un piccolo budget e non può permettersi la V-Collection suggerisco un investimento per gradi, partendo con la Analog Lab V, così da “assaggiare” la sterminata offerta di preset Arturia (davvero difficile non trovare quanto desiderato!). In seguito, potete scegliere se puntare solo su precise emulazioni o sfruttare una delle tante offerte che Arturia rilascia a cadenza regolare per acquistare l’intera libreria. La V-Collection si è nuovamente evoluta: e voi, siete pronti al cambiamento?
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Arturia V-Collection 9 € 599,00