Il sistema di registrazione è il centro di tutta la postazione, ovvero laddove il segnale viene processato, registrato, elaborato e riprodotto. Inutile dire che tanto più potente sarà il nostro cuore digitale tanto più performante sarà l’utilizzo, ma vediamo come evitare di sovradimensionare o, peggio, sottodimensionare una postazione.
Distinguiamo innanzitutto sistemi di registrazione integrata (che valuteremo nel paragrafo successivo) e sistemi costituiti da Hardware e Software. Nel secondo caso quella che viene indicata come postazione di lavoro genericamente è contrassegnata dall’acronimo DAW ovvero Digital Audio Workstation. Si tratta di una postazione PC o Mac che gestisce tutte le connessioni Audio e MIDI.
Ovviamente qui si aprono gli orizzonti verso i due eterni (e contrapposti) sistemi operativi, ovvero Windows e macOS. Senza entrare nel dibattito governato dalla legge “lui è peggio di me”, vi invito ad evitare l’errore più comune, ovvero comparare un PC Windows del valore di € 400,00 con un Mac da € 1200,00, sarebbe impari e ovviamente fuorviante. Se abbiamo a disposizione 400 euro, non pensiamo minimamente ad un Mac, se abbiamo 1200 euro possiamo invece scegliere, in base a preferenze, stile e chi ne ha più ne metta. In termini di prestazioni devo dire che le ultime release di Windows 10 si comportano molto bene e in modo stabile, garantendo ottime prestazioni anche in ambito audio. La piattaforma Mac è più snella da un punto di vista di architettura software e raggiunge più facilmente performance di alto livello, che si possono ottenere anche con Windows, ma per il quale è necessario essere in grado di configurare il sistema disabilitando diverse funzioni che per l’audio ne comprometterebbero la velocità di elaborazione.
Certo, per un utente Windows entrare nel mondo Mac significa imparare un nuovo sistema operativo, e viceversa, quindi ad ognuno la sua scelta. A fare la differenza sarà poi il programma di registrazione vero e proprio, che dovrà gestire le connessioni audio, la registrazione e l’elaborazione.
Le piattaforme di registrazione più diffuse, e per le quali troviamo sul mercato il maggior numero di plug-in e software di terze parti, sono sicuramente Steinberg Cubase e Apple Logic disponibili in varie versioni (e prezzi), ma esistono ovviamente altri prodotti di alto livello come Avid Pro Tools Artist e Motu Digital Performer, o più amichevoli come Garage Band su Mac.
La scelta della piattaforma dipende dal livello di produzione che vogliamo raggiungere, ad esempio il numero di tracce che utilizzeremo o il livello di editing che prevediamo di utilizzare. Steinberg Cubase, nelle versioni Studio, Lite o Artist, è un buon compromesso qualità/prezzo e restituisce un’ottima definizione in termini di accuratezza della registrazione. Garage band, incluso nel sistema operativo Mac, non costituisce un costo aggiuntivo ma non consente grandi interventi di editing per traccia, e sarà un buon software solo nel caso in cui la nostra necessità sia quella di sommare delle tracce. Se vogliamo lavorare con parti più elaborate e molti virtual instrument potrebbe rivelarsi insufficiente. Ci viene in soccorso Apple Logic che, al pari di Steinberg Cubase, si pone in una fascia di prezzo molto interessante e con delle prestazioni ottime.
In definitiva dobbiamo decidere cosa intendiamo fare; se vogliamo ad esempio registrare il nostro strumento e sommarlo ad una base pre-esistente allora software come Garage Band vanno benissimo, o addirittura alcuni player già inclusi nelle piattaforme software per chitarra (Amplitube 4 e 5 includono già un player e un Looper ad esempio). Se invece desideriamo creare anche delle tracce ritmiche di batteria e tastiere allora dobbiamo alzare l’asticella e indirizzarci verso software di registrazione vera e propria, dove sia possibile installare plug-in dedicati ai Virtual Instruments. Meglio orientarsi su piattaforme che siano compatibili con VST 3, lo standard più diffuso per i Virtual Instruments su PC e Mac.
E che dire del suono del nostro strumento? Potremo utilizzare dei software in bundle magari inclusi nella scheda audio che abbiamo acquistato, oppure affidarci ad Amp Simulator già presenti nei principali software di registrazione, o ancora acquistare dei plug-in dedicati per chitarra.
Ascolti e monitor
Non trascuriamo l’ultimo step della catena di registrazione ovvero gli ascolti. Suonare, registrare, studiare, deve essere un piacere e deve darci sempre soddisfazione, questo influirà anche sulla nostra vena compositiva ed esecutiva. Le nostre orecchie devono godere di ciò che produciamo e trascurare questo aspetto renderebbe vano ogni sforzo precedente. In base alla nostra location decideremo se indirizzarci verso un ascolto in cuffia o con monitor, ma in entrambi i casi consiglio di non scendere mai al di sotto di un livello accettabile in termini qualitativi.
Per gli ascolti in cuffia il mercato propone oramai strumenti di buona qualità anche con poca spesa, anche se alla lunga l’ascolto in cuffia (che può salvarci dalle ire dei vicini di casa) non finisce col soddisfare orecchie più raffinate, mancando spesso di definizione dei piani sonori. E una cuffia che restituisca una buona separazione dei piani sonori probabilmente verrebbe a costare più di monitor di media qualità.
Ad oggi esistono sul mercato monitor amplificati anche di piccole dimensioni che restituiscono ottimi risultati, e senza la necessità di amplificatori esterni. È il caso ad esempio delle Yamaha HS8 disegnate sull’iconico modello delle NS10, per una spesa inferiore a € 300,00, oppure alle pluripremiate IK MULTIMEDIA iLoud Micro Monitor sempre sulla stessa fascia di prezzo. Anche Behringer propone dei monitor come sempre a prezzi competitivi, forse un po’ più di bassa qualità però come ad esempio BEHRINGER MS16 per una spesa al di sotto di € 100,00; come potete vedere quindi abbiamo un’ampia scelta per tutte le tasche!
Pedal Boards & Mixer Console
Una piccola parentesi è doverosa per tutti quei sistemi integrati che prevedono l’utilizzo di hardware dedicato. Questo settore di mercato è in notevole crescita, grazie alla praticità che certi sistemi possono garantire, a discapito però della flessibilità. E’ il caso ad esempio di tutte le pedalboard per chitarra, che ci garantiscono sicuramente un buon suono di chitarra senza l’utilizzo di software aggiuntivo, includendo in unico apparato Scheda audio e Software.
Prendiamo ad esempio pedaliere come Line 6 Pod go (Figura 10) o Ik Multimedia Stomp I/O per rimanere sulla stessa fascia di prezzo; questi hardware sono contemporaneamente delle pedaliere ma anche delle interfacce audio da poter connettere alla nostra DAW, e non sarà necessario nessun plug-in per l’emulazione di effetti e amplificatori, oltre a per poter essere utilizzate nei live o alle prove con la nostra band.
Per chi inoltre è allergico all’informatica, esistono sistemi di registrazione che escludono l’utilizzo di computer e piattaforme software, ovvero tutto quel mondo di registratori hardware su memoria di massa che includono anche sezione mixer, macchine di ottima qualità. Prendiamo ad esempio Zoom R16, un registratore/mixer hardware a 16 tracce che registra su memoria SSD e con un costo di poco superiore a € 300,00. Oppure TASCAM DP008 EX con una spesa di soli € 200,00. Accoppiare ad un hardware di registrazione come questo una Pedalboard e un piccolo sistema di ascolto, significa aver già allestito una postazione di registrazione di ottima qualità e con una spesa davvero contenuta. Non dimentichiamo però che questa scelta ci consentirà di registrare più tracce, di suonare su basi pre-registrate o downloadate, ma non di produrre musica da zero come potremmo fare con un software di registrazione e i suoi plug-in, quindi importante scegliere prima la direzione da intraprendere, e dedicarsi poi alla sola fase creativa!
Facciamo due conti
A conti fatti, volendo allestire una postazione di medio livello ce la caviamo con un budget intorno ai € 500 escluso il Pc o Mac che sicuramente avremo già in casa! Prevediamo un budget di spesa di circa € 250 per una scheda audio di buon livello con già incluso un minimo di software in bundle e € 250 per dei monitor con una buona resa! Se vogliamo già fare un salto di livello e passare da dei semplici player audio che ci consentono soltanto di “accompagnare” e indirizzarci verso software di produzione prevediamo una spesa aggiuntiva di altri € 200 per l’acquisto di una licenza Apple Logic Pro o di soli € 100 per Cubase Elements!