BOSS KATANA 210
DALL’ ALTO DEL BASSO
Contrariamente alle “nostre” abitudini, sono qui per parlarvi di uno strumento “fisico”, e che più fisico non si può!
Trattasi di amplificatore per basso, combo (ovvero compatto per quanto attiene a Testa/Cabinet) quindi con un certo peso e una sua “possenza” in termini di ingombro e peso, ma anche solidità e affidabilità che però strizza comunque l’occhio al digitale.
Oggi abbiamo sul mercato amplificatori combo, come nel caso del pregevole BOSS KATANA 210, con tutto ciò che si può pretendere da un normalissimo amplificatore, ma anche la possibilità di interfaccia Midi/USB con tanto di controller via software di tutti i parametri.
Come dire, perché rinunciare alle comodità di programmazione anche nel caso di un hardware, o viceversa perché negarsi il piacere del suono “fisico” anche avendo a disposizione tutto il software?
A ciascuno il suo, ma entriamo dentro al cuore….
IN PROVA
PLAYER
Il primo approccio con Katana Bass è naturalmente fisico. E’ abbastanza fisiologico avvicinarsi ad un amplificatore del peso di oltre 20 Kg e aver voglia di inserire un jack e un basso. Direi una falsità nel dire che per prima cosa installiamo il software e proviamo a configurarlo, dopo la fatica che hai fatto per tirarlo fuori dal suo imballaggio, almeno lo vuoi sentire. Così come quando installiamo un software prima di testarne la qualità audio, ne verifichiamo la coerenza con la DAW e la stabilità.
Non è un dettaglio, significa che se il confronto è “fisico” allora la prima sfida deve essere proprio su quel piano. E la soddisfazione nel tornare un pò al vintage è grande. In molti mi daranno del marziano, sostenendo che quello è il “vero” mondo musicale, ma la differenza fra palco e studio di registrazione, attività solista e session man, è oramai così ampia da prevedere davvero una differenziazione enorme di profili professionali.
Detto questo, appena inserito il Jack il suono è subito disponibile; zero tempo di attesa, download o altro, si suona! Con potenza variabile grazie allo switch standby/1W/Max che varia la potenza del finale.
I controlli sono quelli di un amplificatore standard con la sua sezione pre e post, e una parte dedicata all’ equalizzazione ovviamente. In aggiunta abbiamo una considerevole scelta timbrica data dalle tre modalità di lavoro prevista dai modelling, ovvero Vintage, Flat e Modern selezionabili dal potenziometro Type che di fatto identificano tre diversi modelli di amplificatore, ciascuno con proprie caratteristiche timbriche e dinamiche.
La sezione effetti (FX1/FX2) inoltre consente di controllare due diversi effetti assegnabili che vanno da chorus/flanger a delay/reverb (con velocità assegnabili attraverso il tasto Tap dedicato), combinabili in quantità dal potenziometro a doppio controllo, e con una maggiore possibilità di intervento via software come vedremo più avanti.
In ingresso invece possiamo controllare i livelli di compressione e Drive (separatamente dalla sezione effetti). Particolarmente efficace in termini acustici e dinamici la possibilità di attivazione di tweeter dallo switch dedicato che conferiscono brillantezza e attacco, con un sapore di corde nuove anche in presenza di reperti storici, ma soprattutto con altissime prestazioni dinamiche; il tutto con una amplificazione sullo stadio finale davvero efficace, cristallina e trasparente anche ad alti livelli di volume e con pennate/ditate/slap di un certo peso.
PANORAMICA PRESET
La varietà timbrica di un amplificatore analogico non è ovviamente riconducibile ad una semplice logica di “preset”. Ogni singolo parametro, dosato sapientemente, può variare il nostro timbro, e semmai il limite è quello di non poter memorizzare ogni singolo parametro. Ci viene incontro la possibilità di gestione di tre separati Channel controllati dai microswitch dedicati, ove e possibile memorizzare tre diverse configurazioni tenendo semplicemente premuto il tasto CH1/CH2/CH3 e poter poi richiamare il canale desiderato attraverso lo stesso switch o la control pedal (opzionale).
Certamente più flessibile il controllo dell’amplificatore attraverso il suo software. La fase iniziale risulta un pò ostica, trovare il software sul sito ufficiale non è un passaggio così scontato, e soprattutto installarlo non è semplicissimo. Meglio affidarsi alla pagina dedicata del produttore (https://www.boss.info/it/support/by_product/katana-210_bass/updates_drivers/5a63810d-7310-4719-a20b-e5b139493d7d/) e seguire tutti i passaggi nel preciso ordine con cui vengono proposti, l’accensione dell’amplificatore in una fase diversa ad esempio, renderebbe lo stesso ampli non rilevabile dal software.
Una volta installato però il suo editor si presenta di semplice utilizzo, proponendo nella parte superiore praticamente la replica a vista del pannello del nostro combo con i controlli, e nella parte principale del mainscreen il controllo degli effetti.
Dalle voci di menu possiamo così visualizzare i pannelli dedicati ad effetti e relativi parametri, e selezionare dai menù a tendina gli effetti di nostro interesse.
Il routing di effetti che possiamo creare attraverso l’editor via software è enormemente più flessibile e articolato di quanto non sia possibile dal combo, così come intervenire sui singoli parametri di EQ/Type eccetera.
Il video con gli esempi audio:
Esempio audio 01 - Funk Bass
SI tratta di un pattern Funk, dove era necessario un suono con un buon gain, un attacco sostanzioso e una buona dose di alte frequenze per evidenziare accenti e ghost note.
Nessun problema grazie sia al compressore integrato che alla funzione “tweeter” che davvero cambia radicalmente il suono. Pur essendo in modalità “vintage”, per scelta, e per mantenere quella componente funk ‘70 un pò modiosa, riusciamo a ringiovanire il timbro proprio grazie ai tweeter. Sul finale accenniamo anche alcuni slap per verificare il comportamento su dinamiche praticamente verticali, e il risultato è davvero di pregio.
Un buon lavoro di equalizzazione e il gioco è fatto! Un suono pieno, brillante, dinamico, presente. La ripresa è effettuata con un microfono a condensatore AKG quindi no direct, ma live mic.
Esempio audio 02 - Crunch Sound
Nel genere è necessario avere un suono pieno, con una leggera distorsione data da un gain generoso, ma senza mai perdere la scansione degli ottavi e del ritmo, quindi non piatta ma con un'attenzione particolare all’attacco.
Anche in questo caso il giusto balance fra gain, compressione ed eq ci restituiscono un suono efficace, pieno, non troppo invasivo, e molto ben definito, con un focus centrale davvero degno di nota.
CONCLUSIONI
E’ difficile il tempi di dematerializzazione, di Plug in, di software, esprimersi su un prodotto cosi "pesante" e nel vero senso della parola. Però se il nostro obiettivo è la qualità allora il responso non può che essere positivo, e con grande entusiasmo per le ottime prestazioni. Un prodotto che restituisce un sound flessibile, dinamico, potente se pensato per il live ma anche altamente personalizzabile se lo immaginiamo in uno studio di registrazione. In questo senso Katana Bass 210 è un prodotto davvero flessibile, che si adatta tranquillamente sia a situazioni “on stage" che “on air”, senza mai perdere un colpo. L’utilizzo via software un po' ostico a causa di un sito web e di una interfaccia software non proprio “user friendly”, ma è un passaggio che si può superare, e che prevede in ogni caso una strada intermedia per chi non volesse confrontarsi con driver e interfaccia USB; tutto ciò grazie ad un pannello di controllo praticamente digitale, ad uno stadio di amplificazione e cabinet completamente analogico, e in questo senso, davvero un compromesso vincente!
PRO
· Sound dinamico anche su livelli di potenza variabile
- Funzione tweeter attivabile/disattivabile
· Ampia dotazione di preset Connettività USB e software dedicato
CONTRO
· Scarsa possibilità di controllo sez. FX da pannello
- Installazione Editor Software poco intuitiva
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