Solido, elegante e con un set di funzionalità che ne ampliano il range di impiego: cosa volere di più?
Il brand di Shangai si è guadagnato negli ultimi 20 anni una schiera di affezionati fan, tra cui chi scrive, che da anni usa con profitto un buon vecchio shotgun ProMic Laser per le riprese video. Il punto di forza dei microfoni sE Electronics è da sempre l’ottimo rapporto qualità/prezzo: un esempio recente è la capsula V7 per riprese vocali, particolarmente apprezzata anche da alcuni artisti italiani quali Vasco Rossi, Francesco De Gregori o Fiorella Mannoia.
Il DynaCaster DMC8 oggetto di questo test è la punta di diamante di una gamma estesa recentemente con l’introduzione dei modelli compatti DMC3 e DMC6. Una delle differenze di rilievo nel DMC8 rispetto ai fratelli minori è l’architettura della capsula, ereditata dalla fortunata serie V di sE Electronics.
DynaCaster DMC8: uno sguardo all’esterno
Nel robusto ed elegante imballo troviamo – ben protetto da uno spesso pluriball – il DynaCaster, il manuale di istruzioni (in Italiano) e due adesivi. In un vano separato trova posto il generoso windscreen. Il corpo del microfono è in metallo di colore nero, mentre una spugna di colore rosso a far da contrasto cromatico è posta all’interno del corpo e ben visibile dalle griglie.
In sE Electronics hanno pensato a tutto, perché hanno inserito sul corpo una Stand Mount regolabile, che ospita anche le presa XLR con connettori placcati oro, mentre la capsula è dotata di un sistema brevettato per gli urti, per fare a meno anche di uno Shock Mount esterno. Il DynaCaster è dotato inoltre di un filtro anti pop interno a tre strati, di cui uno facilmente accessibile in caso di pulizia: basta svitare in senso antiorario la griglia frontale per accedere allo spesso disco di spugna di colore rosso.
Specifiche tecniche
Il DynaCaster è un microfonico dinamico attivo/passivo con diagramma cardioide: la capsula DMC8 è dotata di una bobina mobile in alluminio strettamente derivata da quanto studiato da sE Electronics per i microfoni serie V, e di un magnete al neodimio. Per dare energia al preamplificatore Dynamite integrato, necessita di alimentazione Phantom a 48 volt esterna; in caso contrario, il microfono si può tranquillamente impiegare in modalità passiva, sfruttando un preamplificatore esterno (interfaccia audio, mixer, ecc.).
La risposta in frequenza dichiarata è di 20Hz – 19kHz. L’impedenza di uscita è di 135 Ω in modalità passiva, e sale a 300 Ω attivando il preamplificatore Dynamite, mentre la sensibilità è indicata come 2mV/Pa in modalità passiva e 60mV/Pa in modalità attiva. L’sE Electronics DynaCaster pesa 732 grammi.
I controlli
Sul retro del corpo del microfono sono inseriti tre trim: quello centrale attiva/disattiva il preamplificatore Dynamite, che introduce ben 30 dB di guadagno sul segnale catturato. Gli altri due trim fungono da piccola sezione EQ: quello posto a sinistra (Low Frequency), fornisce tre tagli di equalizzazione intorno agli 80 Hz per le basse frequenze. Potete selezionare il classico taglio per attenuare il rimbombo, mantenere il segnale flat o introdurre un boost di un paio di dB, per dare maggior corpo al segnale nel caso in cui il microfono sia posizionato lontano dalla sorgente da catturare.
L’ultimo trim sulla destra è dedicato alle alte frequenze, ma in questo caso la prima posizione restituisce un segnale flat, mentre nelle altre due posizioni potete introdurre un boost intorno agli 8kHz, per dare rispettivamente presenza o maggiore ariosità alla sorgente catturata secondo la ripresa (ambienti rumorosi o assorbenti).
Il test
Il DynaCaster è davvero ben fatto. I suoi quasi sette etti e mezzo di peso ne fanno un microfono “a prova di bomba”, rivestito da una finitura nera piuttosto resistente, tutti elementi che tranquillizzano se l’uso è prettamente “on the road”. A riguardo, un peccato non trovare nell’imballo una custodia morbida per proteggerlo durante un eventuale trasporto. Perché scegliere un microfono di questo tipo? Una soluzione “all in one” con associato un preamplificatore di qualità consente – specie in situazioni essenziali - di ottenere un segnale di qualità e soprattutto privo di sgraditi rumori di fondo, un rischio sempre in agguato abbinando una capsula dinamica a preamplificatori microfonici presenti in mixer o interfacce audio economiche.
La prova si è svolta utilizzando l’interfaccia audio Presonus del mio studio mobile, di cui conosco bene le potenzialità dei preamplificatori XMAX-L onboard. In modalità passiva, la capsula DMC8 del DynaCaster richiede quasi tutti i 50 dB di range del gain forniti dal preamplificatore americano. Mantenendo flat la coppia di trim dell’eq onboard la mia voce è restituita in maniera piuttosto naturale: dovessi registrare un cantato questa sarebbe la mia prima scelta. Inserendo il boost sulle basse la voce guadagna in corpo e calore, e ben si adatta per un parlato di un podcasting.
Dei due boost disponibili in gamma alta ho preferito il primo, che schiarisce gradevolmente la voce e la rende maggiormente intellegibile, per esempio, in quei contesti radiofonici dove alla voce si combinano dei brani musicali. Questa condizione operativa l’ho mantenuta piazzando il DynaCaster di fronte a un amplificatore per chitarra, registrando degli assoli ad alto livello di distorsione, ottenendo un suono dal carattere piacevolmente rotondo in gamma bassa ed equilibrato in quella alta.
Ottimo il filtro antipop integrato, in grado di sopportare una serie di consonanti esplosive emesse volutamente dal sottoscritto in sede di prova. Il plus di questo microfono è che il filtro potete toglierlo facilmente, per pulirlo o compiere riprese dove non lo ritenete necessario.
Quando attivate rispettivamente l’alimentazione Phantom sull’interfaccia e il preamplificatore Dynamic sul Dynacaster, i 30 dB di Gain extra fanno scendere a meno di un terzo della sua corsa il potenziometro dedicato nel preamplificatore XMAX-L Presonus. Oltre all’ottima silenziosità, nella resa percepisco un pizzico di “spinta” in più, merito probabilmente della tecnologia Dynamite.
In qualsiasi modalità di impiego, l’EQ onboard assume un ruolo strategico per sgrossare il segnale in altre tipologie di ripresa, per esempio con chitarre acustiche in modalità attiva, oppure strumenti a fiato e percussioni in quella passiva; altri territori sonori oltre la voce dove il DynaCaster DMC8, per chi scrive, può stupire.
Il video introduttivo:
Conclusioni
Un microfono davvero ben fatto l’sE Electronics DynaCaster DMC8, in cui oltre all’ottima costruzione, il preamplificatore Dynamite e la piccola sezione EQ sono altri plus che ne estendono concretamente il range di impiego. Se avete un piccolo budget questa soluzione “all in one” del brand di Shangai va seriamente valutata, perché vi consente in un home studio, di bypassare soluzioni economiche (e a volte piuttosto rumorose) presenti in interfacce audio e mixer di primo prezzo.
Last but not least, lo street price attuale (245 euro circa) lo rende estremamente concorrenziale rispetto ad altre rinomate capsule dedicate al broadcasting presenti sul mercato, ma di ben altro prezzo. Se siete un producer, un broadcaster, un cantante o un chitarrista, questo microfono è da provare. Come sempre, buona musica a tutti!
Ci piace
Costruzione
Antipop integrato e removibile
Sezione EQ efficace
Non ci piace
Assenza di custodia per il trasporto
Info
sE ELECTRONICS
MIDIWARE
