SPECIALE - Pianoforte e voce: cosa scegliere?

E se con un pianoforte digitale portatile volessi cimentarmi in un semplice intrattenimento con un microfono? Ecco una serie di modelli adatti allo scopo!

In un settore che fortunatamente non subisce traumi causa la crisi, alcuni brand - oltre ad affinare elementi strategici quali meccanica e generazione sonora - sui più recenti pianoforti digitali portatili hanno incrementato le funzionalità dedicate all'intrattenimento e all'interazione con il mondo esterno.

Player/Recorder MIDI e audio, sezioni arranger più complete, sofisticate app gratuite a supporto o processori vocali associati all’ingresso microfono sono introduzioni che estendono il range di impiego di alcuni pianoforti portatili che - grazie agli speaker incorporati - consentono anche di allestire un intrattenimento essenziale nel proprio ambiente domestico, oppure in un piccolo locale.

Ultimamente in redazione ho ricevuto richieste di informazioni su questi strumenti dotati di ingresso per la voce, da qui l’idea di redigere una piccola guida sul tema. Prima di partire con marche e modelli, ecco alcune linee guida che ho rispettato nello stilare la lista.

Pianoforte con ingresso microfono: le linee guida

Oltre alla possibilità di collegare un microfono, gli strumenti portatili presi in esame devono rispondere ai seguenti requisiti:

meccanica pesata a 88 tasti
una diffusione sonora integrata
un recorder/player audio (Wave o MP3)
eventuale supporto Bluetooth
eventuale software di supporto a corredo

Bene, pronti a partire?

Casio PX-S6000/S7000

Su questi due modelli il brand giapponese propone una ricca catena effetti in Insert dedicati al microfono, e allestita in set prefissati (25 tipi). Ogni set contiene una combinazione di tre algoritmi studiati per precisi utilizzi (Presence, Clear, Soft, Rock, ecc.).

Gli algoritmi a disposizione sono i seguenti:

Mono 3 Band EQ
Limiter
Enhancer
Drive
Auto Pan
Chorus
Phaser
Flanger
Pitch Shifter
Tremolo
Ring Modulator
Delay

Il segnale vocale confluisce infine al Mixer interno, dove oltre al volume e il controllo di Pan potete anche dosarne l’intensità del riverbero Master.

Per tutte le altre informazioni legate a questi due modelli della serie PX-S di Casio, vi rimando al test pubblicato recentemente su SM Strumenti Musicali.

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CASIO

Roland FP-E50

L’ossatura di questo nuovo strumento della gamma FP è il modello stage RD-88, da cui eredita la meccanica proprietaria PHA-4 a 88 tasti pesata, con simulazione “let-off” dello scappamento e finitura “Ivory Feel” del tasto bianco, nonché la mainboard e le tecnologie SuperNATURAL Piano e ZEN-Core per le timbriche. Il plus è rappresentato dalla possibilità di installare fino a due banchi di espansione per le timbriche tra i 17 disponibili a pagamento sul Roland Cloud, la fonte online da cui attingere nuova linfa per gli strumenti giapponesi di ultima generazione.

Rispetto a RD-88 cambiano lo chassis in materiale plastico, più generoso nelle forme, il pannello comandi rivisto per l’uso casalingo, la presenza di una sezione arranger (con sette banchi style omaggio scaricabili sempre sul Roland Cloud), infine una diffusione sonora basata su un’amplificazione che eroga 14 watt per canale a due speaker da 12cm.

Su questo modello è previsto il supporto Bluetooth MIDI/Audio nel formato 4.2. Il recorder/player audio supporta file in formato Wave e MP3.

L’ingresso microfono è veicolato in una raffinata channel strip, che prevede un Harmonizer (fino a quattro voci), i processori Vocal Transformer/Designer, infine due blocchi per compressore e Noise Gate. Il routing interno prevede infine le regolazioni dell’intensità per le coppie di blocchi di riverbero e modulazioni poste nel Master Mix.

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ROLAND

Roland FP-60X

Dotato della meccanica PHA-4 già vista su FP-E50, in questo modello è strategica l’interazione con la generazione sonora SuperNATURAL Piano, che include un ricco parco di parametri nel menu Piano Designer per plasmare a piacere il carattere e le risonanze del pianoforte emulato, parametri accessibili anche in remoto, grazie alla app dedicata.

L’arsenale timbrico comprende:

Piano: 16 Tone
Piano: 18 Tone
Organ: 18 Tone
Strings/Pad: 27 Tone
Synth/Other: 279 Tone (con 8 drum sets e un SFX set)

La sezione effetti comprende blocchi DSP per Ambience, con algoritmi Studio, Lounge, Concert Hall, Cathedral e 11 tipi di regolazioni per l’intensità ciascuno, un equalizzatore a tre bande, infine blocchi Rotary Speaker per i Tone di organo e Modulation Speed per quelli di piano elettrico. La polifonia è di 256 note.

L’ascolto tramite le cuffie è impreziosito dall’algoritmo 3D Ambience, per la spazializzazione del suono. Sul canale del microfono si possono inserire un compressore ed effetti Dubling ed Echo. La diffusione sonora interna è composta da un amplificatore che eroga 13 watt per canale a una coppia di speaker da 8cm x 12cm, dotati di bass-reflex.

L’FP-60X dispone di un Recorder/Player per file MIDI e audio, con supporto dei formati Wave (in registrazione e riproduzione) e MP3 (solo player). Rimarchevole la modalità My Stage con otto simulazioni di ambiente particolari in cui inserire il vostro timbro di pianoforte preferito.

Utile ricordare infine che - attraverso la app Piano Partner 2 - avete a disposizione sull’FP-60X una piccola sezione arranger nel menu Rhythm, con due variazioni, Auto Fill attivabile, Intro ed Ending.

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ROLAND

Roland FP-90X

L’ammiraglia della gamma FP di Roland monta la raffinata meccanica proprietaria PHA-50, con finiture Ivory/Ebony Feel per i tasti bianchi e neri, simulazione “Let-Off” dello scappamento, e infine di tasti bianchi dotati di profili laterali in legno.

La generazione sonora è basata sulla tecnologia PureAcoustic Piano Modeling per le prime otto timbriche di pianoforte, con polifonia illimitata. Per tutte le altre timbriche basate sul solo campionamento (oltre 354 Tone, più otto drum set e un set SFX) la polifonia è di 256 note. Anche su questo modello è strategica l’interazione con le app dedicate già viste in FP-60X, per l’editing timbrico e l’impiego della sezione arranger.

In questo modello salgono a 12 le simulazioni di ambiente selezionabili nella modalità My Stage, mentre l’ascolto tramite cuffie è supportato dall’algoritmo proprietario Headphones Acoustic Projection. La sezione Recorder/Player MIDI e audio è identica a quanto già visto su FP-60X. Cambia il set per la diffusione sonora, che comprende una doppia amplificazione da 25 watt e 5 watt per canale, erogata a due coppie di woofer da 8cm x 12cm e dome speaker da 2,5cm.

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ROLAND

Roland RD-88

Un cenno anche a questo modello Stage del brand nipponico, perché propone non solo un ingresso microfono con sezione effetti, ma anche tre zone interne/esterne su tastiera impostabili, timbriche ZEN-Core e SuperNATURAL Piano espandibili, infine un Player MIDI/Audio e sezione Rhythm. Se volete saperne di più trovate tutto qui nel mio test redatto a suo tempo.

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ROLAND

Yamaha DGX-670

Uno strumento compatto della casa dei tre diapason definito Portable Grand, e dedicato sia alla didattica, sia a un intrattenimento di rango tra le mura domestiche. Dotato della meccanica proprietaria GHS e di una generazione sonora basata sulle tecnologie CFX - per quanto concerne le timbriche di pianoforte - e AWM2 per tutte le altre timbriche. Complessivamente il DGX-670 fornisce oltre 601 timbriche e 29 drumkit. La polifonia è di 256 note.

La sezione arranger non ha nulla da invidiare ad analoghi strumenti Yamaha di ben altra fascia, perché troviamo oltre 215 style Pro, 19 varianti Session, e 29 style Pianist, ciascuno con quattro variazioni, sezioni Intro, Break e Fill dedicate, più il modo Simple. Il DGX-670 dispone inoltre del modo Style Creator, per realizzare stilemi originali.

Il Player/Recorder onboard supporta i formati MIDI e Audio (Wave a 16 bit - 44,1kHz), l’interfaccia USB è anche in formato audio, analogamente al supporto Bluetooth.

L’editing per il microfono prevede - oltre alla regolazione del gain da pannello - ben due modalità operative: Singing per il cantato e Talking per adattare al volo il segnale a un semplice parlato. La channel strip dedicata è completa, e comprende un EQ a tre bande, Noise Gate, compressore e nel modo Talking un pratico controllo Reduction Level, per ridurre il volume del mix generale sul parlato.

Completano il parco effetti il blocco DSP 5 assegnabile in Insert e le due mandate a valle del mix per i blocchi riverbero e Chorus condivisi con le altre sezioni della tastiera. L’amplificazione infine eroga sei watt per canale a una coppia di speaker da 12cm x 5cm.

Vi ricordo che anche i modelli precedenti di questa fortunata serie prevedono un ingresso microfono, con diverse analogie riguardo al routing degli effetti dedicati: se avete un piccolo budget questa serie è seriamente da considerare nel mercato dell’usato.

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YAMAHA

Yamaha P-S500

Un altro pianoforte digitale indicato principalmente alla didattica in cui l’interazione con la app gratuita Smart Pianist di Yamaha però è strategica per il controllo delle principali funzioni dello strumento, tra cui quelle dedicate al microfono.

Lo strumento monta una meccanica GHS che interagisce con una generazione sonora in cui convivono due timbriche pianistiche: Yamaha CFX (proposto anche in variante binaurale per l’ascolto tramite cuffie) e Bösendorfer Imperial. A supporto delle due timbriche la tecnologia VRM, per le simulazioni di risonanze delle corde e dei pedali. La polifonia è di 256 note.

Il numero di timbriche e di Style varia secondo l’uso: da pannello potete selezionare fino a 100 preset di ciascuna sezione, mentre con l’app Smart Pianist avete accesso a oltre 660 Voice e 370 Style. La struttura di uno Style è composta da otto parti, con attivazione/disattivazione per ciascuna, quattro variazioni, Intro/Ending, Synchro Start e rilevamento degli accordi Full Keyboard o Lower.

Oltre alle funzioni didattiche legate alla modalità Stream Lights, il P-S500 è dotato di interfaccia USB MIDI/Audio e nel parco connessioni di una presa per un iPad a cui fornire anche l’alimentazione. La diffusione sonora prevede una doppia amplificazione, che eroga 20 watt e sei watt per canale rispettivamente a due speaker ovali da 12cm x 6cm e a una coppia di Tweeter Dome da 2,5cm.

La app Smart Pianist è il valore aggiunto, perché oltre a quanto descritto include inoltre la libreria musicale, include anche un converter per file MIDI nel formato audio, nonché di un potente algoritmo in grado di “interpretare” un mix audio inserendone note o accordi sullo spartito mostrato nel display. L’ho provata a suo tempo questa modalità e devo ammettere che funziona molto bene.

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YAMAHA

Gli Outsider

Di seguito alcuni pianoforti portatili che, pur non rispettando tutti i requisiti richiesti nello speciale, hanno comunque nel parco connessioni un ingresso microfonico.

Kurzweil KA-120

L’ingresso microfono dell’ammiraglia nella serie KA di Kurzweil condivide la sezione effetti (Riverbero, Chorus ed EQ) con la generazione sonora. il KA-120 monta una meccanica Hammer Action a 88 tasti, mentre la generazione sonora fornisce oltre 600 preset. La polifonia è di 128 note.

L’arranger onboard dispone di circa 230 style, più 10 locazioni User, ciascuno con due variazioni, Intro/Ending, Sync Start e Fade In/Out. Il Player/Recorder su questo modello supporta solo il formato MIDI. L’amplificazione eroga ben 35 watt per canale a due coppie di speaker.

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KURZWEIL

Studiologic Numa X

Benché sprovvista di diffusione sonora onboard e di altri requisiti prefissati per lo speciale, questa serie di pianoforti Stage del brand italiano si distingue per la presenza a bordo di un mixer audio a quattro canali!

Disponibile in tre modelli: Numa X 73 e 88, che montano la nuova Fatar TP110, con triplo sensore e supporto dell’Aftertouch, e il modello GT dotato dell’esclusiva variante TP400 Wood con tasto bianco in legno con finitura Ivory Feel, nonché di simulazione “Let-Off” dello scappamento.

La generazione sonora si basa sulle tecnologie proprietarie Acoustic Modeling Technology per le timbriche di pianoforte acustico, ed Electric Modeling Technology per quelle di piano elettrico, con una polifonia dichiarata di 300 note circa.

La serie Numa X propone inoltre estese funzioni di MIDI Master Keyboard, con quattro zone Interne/esterne selezionabili e fino a due blocchi DSP per gli effetti attivabili in ciascuna zona interna.

Il Mixer audio di Numa X è configurabile in tre modalità operative:

4 sorgenti Mono
1 sorgente Stereo + 2 Mono
2 sorgenti Stereo

Il parco connessioni consente di collegare fino a quattro microfoni dinamici, e in ogni canale è previsto un EQ a quattro bande. Completano il parco funzioni del mixer i due blocchi effetti dedicati per riverbero e Chorus (sette algoritmi ciascuno selezionabili).

Qui sotto il video che realizzai ai tempi della presentazione della gamma Numa X con l’amico Paolo Principi.

Yamaha CK88

Questo nuovo modello Yamaha potrebbe rientrare a pieno titolo tra i candidati principali, perché oltre agli speaker incorporati può essere alimentato anche a pile, dispone di interfaccia USB e supporto del Bluetooth nel formato audio, ma anche di un player che può attingere file Wave da una pen drive collegata allo strumento.

All’ingresso A/D Input – L/Mono per il microfono potete associare fino a due blocchi Input Effect nella modalità Live Mode. Il CK88 monta la meccanica GHS con tasti neri dotati di finitura opaca, ed è dotato di generazioni sonore AWM per le timbriche di organo e AWM2 per tutte le altre categorie orchestrali.

Le Voice richiamabili sono complessivamente 363, più 160 locazioni Live Preset Sound. La polifonia è di 128 note. In questo strumento spicca la sezione Organ Flutes, con cinque simulazioni di organo elettromagnetico o transistor selezionabili, e sul pannello nove fader a svolgere funzioni di Drawbar, oltre a controlli per Rotary, Vibrato/Chorus e Percussion.

La catena effetti è composta da blocchi DSP per Drive, Insert FX 1-2, Delay, un EQ a tre bande e infine il riverbero. Uno strumento “plug and play” piuttosto trasversale come impiego, e proposto a un prezzo di attacco.

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YAMAHA