Dopo sei anni di onorato servizio, Yamaha Genos si rinnova proponendo tante novità, vediamole insieme...
Dopo i teaser che hanno lanciato il conto alla rovescia con largo anticipo, Yamaha ha finalmente presentato il 15 novembre la seconda generazione di Genos, l’ammiraglia tra le workstation digitali del brand nipponico. Se esteticamente le differenze sono minime, l’ossatura di questo nuovo strumento è stata rivista in diversi particolari.
Yamaha Genos2: vista da fuori
Lo chassis di colore nero è più alto in altezza di circa un centimetro e mezzo, mentre lunghezza e profondità restano invariate. Sul pannello la novità più evidente sono le corone e le file di LED che rispettivamente circondano e affiancano i sei knob e i nove fader della sezione Live Control posti sulla sinistra del display TFT Touch a colori da 9”. Anche il Display Live Control è stato rivisto, con l’introduzione di un nuovo modello di tipo VA da 512 x 48 dot, al posto del precedente di tipo OLED.
Sopra il joystick e il terzetto di switch per il controllo dei tasselli Super Articulation nelle timbriche compatibili, Yamaha ha inserito altri tre pulsanti assegnabili. L’ultimo ritocco riguarda lo switch Direct Access, ora spostato sulla destra del display accanto ai controlli per la navigazione.
Parco connessioni
Nel pannello posteriore la presa per collegare il subwoofer del sistema di diffusori opzionale GNS-MS01 è stata spostata al centro, mentre ai lati troviamo sempre le due prese per collegare i satelliti del sistema. Su Genos2 scompare l’uscita audio in formato SDPIF e al suo posto accanto alle porte USB to Host e Device è inserita la porta video HDMI, mentre non ci sono variazioni per il resto del parco connessioni, che comprende sempre:
- Un ingresso Mic su presa XLR Combo, con alimentazione Phantom attivabile
- Tre prese per pedali assegnabili
- Due Aux In su prese jack da 6,3mm
- Sei Line Out (due Main L/R più quattro Sub/Aux Out assegnabili)
- Due coppie di porte MIDI In/Out A e B
- Una seconda porta USB to Device posta sul pannello comandi
New entry: la sintesi FM
Salgono a tre i motori disponibili nella generazione sonora, perché a quelli dedicati alle Voice AWM (con la tecnologia AEM a supporto) in Yamaha Genos2 è stato introdotto un terzo generatore basato sulla storica sintesi FM. L’editing dedicato di questa nuova sezione è pressoché identico a quanto potete trovare su altre tastiere Yamaha come la serie YC, per esempio: con Mode potete selezionare quante note porre in Unison (due o quattro), mentre con Detune e Spread regolare della combinazione l’intonazione e il panorama stereo.
Voice Aggiornate
Sulle timbriche di pianoforte Yamaha dichiara di essere intervenuta in modo massiccio: il preset principale basato su un gran coda CFX è stato completamente rivisto, inserendo un multisample incrementato sia come numero di layer, sia nella lunghezza del decadimento dei sample.
Oltre alle cinque Voice basate sul CFX e quelle desunte da un C7, i tecnici Yamaha hanno inserito delle varianti denominate Character Grand, un pianoforte tedesco degli anni ottanta adatto per generi musicali quali il pop e il jazz. Oltre a varianti desunte da un verticale U1, i tecnici Yamaha si adeguano alle ultime tendenze sul tema inserendo in Genos2 anche una Voice denominata Felt Piano.
L’arsenale timbrico comprende ben 1,991 Voice e 75 Drum/SFX Kit, con la canonica organizzazione di Yamaha come catalogazione:
- 106 S.Articulation2
- 437 S.Articulation
- 141 FM
- 40 Sweet!
- 81 Cool!
- 188 Live!
- 25 OrganFlutes
- 123 MegaVoice
- 11 Ambient Drums/SFX
- 11 Revo Drums/SFX
La FlashRAM disponibile per importazione di nuove Voice è sempre di 3GB. Un’altra novità tra le timbriche è l’introduzione dei banchi Ambient Drum: drumkit che includono la microfonazione dell’ambiente, per un’esecuzione ancora più realistica.
La polifonia di Genos2 è di 384 note, così distribuita in ogni generatore:
- 128 per le Voice Preset AWM
- 128 per le Voice Expansion AWM
- 128 per le Voice FM
Parco effetti
La sezione è stata impreziosita con l’introduzione dell’algoritmo Steinberg REVelation.
Ecco l’elenco dei blocchi disponibili in Yamaha Genos2:
- Reverb - 85 Preset + 30 User
- Chorus - 107 Preset + 30 User
- DSP - 363 Preset (con VCM) + 30 User
- Master Compressor - 5 Preset + 30 User
- Master EQ - 9 Preset + 30 User
- Part EQ - 28 parti
- Insert Effect - 1-28: 363 Preset (con VCM) + 30 User
- Sezione Mic con Noise Gate, compressore, EQ a 3 Bande e Vocal Effect (23 tipi)
- Vocal Harmony (54 tipi), Synth Vocoder (20 tipi)
Arranger più espressivo
Una delle novità più interessanti introdotte da Yamaha in Genos2 è lo Style Dynamics Control: esso consente di regolare tramite knob sul pannello il grado di espressività dello style riprodotto durante l’esecuzione. Da un pianissimo a un fortissimo dell’ensemble che vi accompagna semplicemente gestendo un controllo mentre suonate. Comodo, no?
Anche nell’arranger i tecnici Yamaha hanno introdotto una bella iniezione di vitamine: salgono a ben 800 gli Style Preset, suddivisi nelle categorie Pro (720), Session (69) e Free Play (11). Sale anche il numero di bank disponibili per i MultiPad (507).
Altre novità
Yamaha azzera l’impiego di accessori esterni per l’uscita video inserendo in Genos2 una più pratica uscita su presa HDMI. Sempre in termini di interazione con il mondo esterno, oltre al LAN Wireless, rimarchevole sia l’introduzione del supporto al Bluetooth audio, sia di un’interfaccia USB per veicolare i flussi MIDI e Audio.
La memoria interna per immagazzinare style e song scende a 15GB. Per chi proviene da una Workstation come Tyros (a partire dalla serie 3) o la precedente Genos è possibile trasferire i propri dati su Genos2, come mostra il video qui sotto.
Software a supporto
Ricco il catalogo dedicato, che comprende l’ottima app Chord Tracker, il nuovo software MIDI Song to Style, Audio Phraser - per la conversione di fraseggi audio alla sezione Style - l’Expansion Manager per importare nuovi contenuti, infine il MEGAEnhancer, per adattare un MIDIFile all’uso con le timbriche onboard.
Conclusioni
Sicuramente un investimento importante, ma se amate “spremere a fondo” gli style di un arranger, con Yamaha Genos2 non rimarrete delusi. Tasselli come Style Dynamics o gli Ambient Drums vanno ad aggiungere ancora del “pepe” a una resa sonora che - come consuetudine - resta ai vertici della categoria. Le timbriche in FM infine consentono di proporre una serie di hit degli anni ottanta/novanta senza compromessi.
L’interfaccia audio, il supporto Bluetooth audio o la porta HDMI sono aggiornamenti che consentono di interagire con gli odierni device esterni in un attimo. Ben fatto.
La workstation arranger da tempo si è ritagliata altri range di impiego oltre il canonico pianobar, sia in studio sia in ambiti live come le trasmissioni televisive: ne parleremo in un prossimo articolo sul tema. Yamaha Genos2 risponde in pieno anche a determinate esigenze, dove l’immediatezza e l’efficacia dell’esecuzione sono una regola ferrea. Nel frattempo, andate a provare Yamaha Genos2, perché c’è da divertirsi con questa nuova ammiraglia.
INFO
YAMAHA