Sonicware Liven LoFi-12
Campionatore e gorrovebox a 12 bit
L’azienda giapponese Sonicware propone un panorama ricco di sintetizzatori e campionatori portatili, dedicati alla produzione musicale. Il Lofi-12 nasce dalla ricerca del sound degli anni 80, arricchito dalle funzionalita’ e dalla trasportabilità dei tempi attuali. Il suo sampler con campionamento a 16 bit 12/24 khz e modalita’ di riproduzione a 12 bit, dona allo strumento un suono decisamente vintage.
Liven LoFi-12 è campionatore con sequencer a quattro tracce, dotato di 12 effetti dedicati alle tracce e 9 effetti da applicare al master.
Il sequencer permette di memorizzare fino a 64 pattern di 64 step ciascuno. L’alimentazione è fornita tramite alimentatore esterno da 9Vdc, oppure tramite sei batterie stilo (AA), non inclusi nella confezione. LoFi-12 è dotato anche di un piccolo altoparlante interno. Sono presenti otto banchi di preset, di cui cinque precaricati di default, ma comunque modificabili. Ciascun banco di suoni possiede 16 preset memorizzabili, per un totale di 128 suoni. La polifonia massima è di 10 voci.
Pannello delle connessioni
Le connessioni audio-MIDI sono tutte posizionate sulla parte frontale superiore del campionatore.
Sono presenti, da sinistra a destra, la connessione per l’alimentatore esterno con pulsante di accensione, gli In e Out Sync per la sincronizzazione con dispositivi esterni, le connessioni MIDI In e MIDI Out, le connessioni Line In e Line Out su mini jack stereo e un’uscita cuffie anch’essa su mini jack TRS. Il campionamento di fonti sonore esterne avviene tramite il connettore Line In.
Il layout
Nella parte superiore spicca un display LCD a quattro cifre di colore rosso, dal sapore decisamente retrò e nella parte destra troviamo lo speaker interno che viene automaticamente escluso quando colleghiamo l’uscita cuffie. Una sezione centrale, delimitata dalla zona di colore grigio,
contiene 11 knob e sette pulsanti retroilluminati, dedicati alla selezione e editing delle quattro tracce audio. Da sinistra a destra troviamo, in alto i controlli Bank e Sample, per la selezione dei suoni e Speed e Amount, parametri di controllo degli effetti. Scendendo a sinistra troviamo i tre controlli dedicati al filtro: Cutoff, Depth e Time. Proseguendo troviamo i controlli dedicati all’LFO, presente per ogni traccia, con il quale è possibile modulare i pitch del campione e la frequenza di cutoff del filtro. Infine il controllo dedicato al Release & Gate con il quale controllare il tempo di rilascio del campione da 0 a 4000 ms. Ciascun parametro descritto possiede una seconda funzione, attivabile mediante i pulsanti Shift e Func, come ad esempio lo Start del sample (2nd func. Bank) oppure il Pan (2nd func. Depth) o l’Attack (2nd func. Release&Gate). Sempre nella zona grigia troviamo i quattro pulsanti dedicati alla selezione della traccia (con funzione di Mute), il pulsante di PRM Lock (PRM Rec) per la registrazione delle variazioni dei parametri nei vari Pattern, o il congelamento degli stessi, e infine i pulsanti di selezione dell’ottava (Oct +/-). I parametri attivabili come seconda funzione tramite Shift sono tutti ben evidenziati e scritti per esteso sotto ai comandi primari. Al di fuori della zona grigia troviamo, a sinistra, i pulsanti di Shift e Func con i quali attivare rispettivamente le seconde funzioni degli knob e dei pulsanti, come evidenziato dai disegni riportati a fianco delle label. Nella zona destra troviamo l’encoder a corsa infinita per la variazione del valore del parametro selezionato. Il knob Reverb dedicato al dosaggio del riverbero sulla linea in ingresso, quello dedicato alla Velocity (VELO), il selettore dei BPM del Pattern o globali ed infine il controllo di volume generale. Sotto troviamo i pulsanti di clear (CLR) e OK, il pulsante di Play e Rec (con seconda funzione di Sampling), il pulsante per la selezione del Pattern e per il salvataggio degli stessi e infine i due pulsanti dedicati alla selezione della porzione di Step del Pattern in riproduzione, suddiviso in pagine da 16 step ciascuna, con seconde funzioni di Tie per le note lunghe e Latch per i potenziometri.
Il campionamento
Il campionamento avviene tramite l’ingresso Line In e di default è in modalità mono. L’ingresso Line In può essere settato come Mono o Stereo (comando Shift+Line In), ma in fase di registrazione del campione, di default l’ingresso viene impostato su mono. E’ possibile selezionare la frequenza di campionamento tra 12 kHz e 24 kHz, in entrambi i casi con risoluzione a 16 bit. Nel caso di campionamento a 12 kHz, la durata massima del campione registrato è di quattro secondi, nel caso si selezioni 24 kHz è invece di due secondi. Il campionamento può avvenire alla immediata pressione del tasto Sampling oppure in corrispondenza del segnale di ingresso (funzione A.R.LV) con valore si soglia impostabile tra -60 e -20 dB. Inoltre è presente un Noise Gate attivabile o disattivabile mediante il pulsante Setting.
Sample & Edit
Passando alla modalità Sample &Edit (Func+Sample) i vari parametri e pulsanti assumono una funzione differente da quella riportata sulle label. Posizionando la cover di plastica di colore rosso fornita in dotazione e dedicata al Sample&Edit, è possibile operare sul campione leggendo direttamente i comandi abbinati a ciascun pulsante o knob. Non occorre quindi ricordarsi a memoria quale sia la funzione dei vari parametri perché la troviamo scritta direttamente sulla cover. In questo modo si ha un controllo diretto sul sampling con le indicazioni necessarie per un corretto campionamento. I LED dello Step Sequencer ad esempio, servono per verificare il livello di segnale di ingresso e i valori in dB presenti sulla cover ne permettono la corretta misura. E’ possibile regolare l’Attack e i Release del campione, lo Start e l’End, il Pitch, il livello di volume ed è possibile abilitare la riproduzione in Loop di una porzione di campione registrato, con regolazioni di Start e End Loop.
Lo step sequencer
Nella parte centrale di LoFi-12 spiccano i 16 pulsanti circolari dedicati allo Step Sequencer, con un indicatore a LED rosso e subito sotto troviamo la tastiera a 27 tasti.
Si possono memorizzare fino a 16 Pattern per ognuna delle quattro Bank a disposizione, per un totale di 64 Pattern, contenenti suoni e parametri delle quattro tracce disponibili. I Patter possono essere creati con tre modalità di registrazione: Step Recording, dove la registrazione dello Step avviene con il Sequencer in stop; Real-Time Recording, dove la registrazione delle note per ogni Step avviene mediante la tastiera e il Sequencer in Play. Direct Recording dove la registrazione avviene sia con il Sequencer in Play, che in Stop. Per ogni traccia si possono registrare fino a 64 Step e la lunghezza di ogni step è selezionabile tra 1/32 e 1 battuta. In modalità Step Recording è possibile attivare la funzione Auto Step mode che permette l’avanzamento automatico dello Step su cui registrare una nota, una volta registrata la prima. Lo Step Sequencer inoltre è impostabile da 1 fino a 64 Step ed è dotato di regolazione dello Swing e della funzione Laid-Back, che permette di ritardare l’esecuzione del campione per ogni singolo Step, utile ad esempio, nella costruzione di una parte di batteria.
Gli effetti
Esistono due tipi di effetti: un effetto applicabile a ciascuna delle quattro tracce ed un riverbero applicato al Master, che agisce sull’uscita audio. Con l’aggiornamento firmware 2.1 gli effetti traccia salgono a 12,
mentre sul Master sono presenti un riverbero con sei differenti tipologie di impostazione, un effetto Tape Simulator, uno Vinyl Simulator e l’effetto Remix che in pratica campiona una porzione di uscita Master e la riproduce in loop con lunghezza e velocità variabile, a seconda del valore del potenziometro Reverb, miscelandola con l’uscita Master stessa.
Chop e Drum
Altre due interessanti funzioni implementate con l’aggiornamento firmware alla versione 2.1, sono le funzioni Chop e Drum, selezionabili tramite il pulsante Mode. Chop effettua una suddivisione del campione caricato in parti uguali, una volta impostata la lunghezza del beat. Si tratta di un taglio netto del campione e la modalità di riproduzione dei singoli slice è monofonica. Se invece vogliamo utilizzare la polifonia, dobbiamo utilizzare la funzione Drum. Anche in questo caso il campione originario, della durata massima di quattro secondi, viene suddiviso in parti uguali, ma che possono essere suonate contemporaneamente. Queste due funzioni permettono di creare dei set di suoni di batteria, che poi possono essere registrati su una singola traccia.
In prova
Liven LoFi-12 è compatto e robusto. La struttura è completamente in plastica, ma non trasmette affatto fragilità. Se non si conoscono i prodotti Sonicware, il primo approccio è un po’ spiazzante. Già il fatto che tutte le connessioni hardware siano sulla parte superiore del pannello, è una particolarità. Si fa notare l’assenza della presa USB, abituati come siamo ad averne una ovunque e questo trasmette subito un senso di ritorno al passato. Tutti i dati sono trasferiti via MIDI o tramite connessione audio su mini-jack. Lo speaker frontale, che si esclude automaticamente collegando l’uscita cuffie, è invece attivo quando si collega l’uscita audio Out. Rimane comunque silenziabile con apposito pulsante di Mute. La sua funzione è soltanto quella di un ascolto relativo alla costruzione ritmica del brano, non di certo per un ascolto qualitativo. I bassi non sono chiaramente riprodotti a dovere, viste le ridotte dimensioni dello speaker. Mi incuriosivano molto il campionamento a 12kHz e la riproduzione dei campioni a 12bit, pertanto mi sono subito concentrato a testare gli effetti sull’audio di queste funzionalità. Il campionamento di una sinusoide a 1kHz
utilizzando la frequenza di 24kHz, praticamente lascia il suono invariato.
Riproducendo però la sinusoide campionata con motore a 12 bit, ecco che compaiono una serie di armoniche dai 3kHz in poi, che arricchiscono notevolmente il suono.
Variando invece la frequenza di campionamento a 12kHz, già in fase di campionamento si avvertono i primi effetti di distorsione, con la comparsa di due armoniche intorno ai 10/12 kHz.
Se riproduciamo poi il campione a 12kHz con il motore a 12 bit, la distorsione armonica è molto evidente, con la comparsa di molteplici armoniche che si addensano nella zona compresa tra i 10 e i 20kHz.
Il suono così campionato e riprodotto, subisce una degradazione, si sporca, ma allo stesso tempo si arricchisce. Infatti, abilitando la riproduzione a 12 bit, lo stesso campione assume anche un livello di volume più elevato. Ascoltando il suono del flauto negli esempi audio, si può avvertire bene questo effetto, così come la degradazione del suono, evidenziata anche dalla comparsa di molte armoniche nelle frequenze medie e alte.
Il worklfow non è del tutto agevole. Ci sono alcune operazioni che vanno comprese e poi applicate. Come ad esempio la creazione si set di suoni di batteria. Occorre importare o registrare un campione, o una patch, contenente tutti i suoni di batteria voluti e poi suddividerla con le funzioni Chop o Drum per poter così costruire su un’unica traccia una base di batteria. Una volta compreso il funzionamento di queste due funzioni, la messa in pratica è snella e veloce. Fondamentale è però l’aggiornamento alla versione firmware 2.1 che avviene via MIDI, così come l’importazione ed esportazione dei campioni, che però, contrariamente all’aggiornamento firmware, non riporta alcuna indicazione di avanzamento in corso dell’operazione. Durante l’importazione ad esempio, contrariamente a quanto ci aspetteremo, si ha solo un messaggio di Save alla fine dell’operazione, ma durante l’importazione, sul display non ci sono indicazioni sull’operazione in corso. Gli effetti sono di ottima qualità, sia gli effetti dedicati alle singole tracce, sia quelli dedicati al Master. Peccato non poter utilizzare il riverbero anche sulle singole tracce. Solo il Delay è risultato un po’ difficile da calibrare, in quanto la variazione dei parametri va da 0 a 127, anche per il knob del tempo. Sarebbe stato più pratico avere delle indicazioni relative alle note (1/4, 1/8, 1/16 ecc..). La cover da applicare durante l’editing di un campione (Sample&Edit) facilita molto l’utilizzo dei parametri corretti e sia la registrazione che l’editing dei campioni, sono decisamente accurati e immediati.
Esempi audio:
Conclusioni
In generale Liven LoFi-12 è una buona groovebox con una spiccata sonorità retrò. La costruzione dei brani utilizza processi non scontati e non di immediata intuizione, ma la complessità dei risultati che si possono raggiungere, ripaga ampiamente dallo sforzo fatto nella comprensione del suo funzionamento.
PRO
- Possibilità di abilitare o disabilitare la riproduzione a 12 bit
- Ingresso e uscita Sync per il collegamento con altri outboard
- Cover da utilizzare con la funzione Sample&Edit
CONTRO
- Nessuna connessione USB
- Riverbero non applicabile sulle singole tracce
- Alimentatore e batterie non comprese nella confezione
Info