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Sonicware Liven XFM, groovebox con sintesi FM - Il test

Rapporto qualità/prezzo8
Costruzione 7
Suono 8
Facilità d'uso6
7.3

Sonicware Liven XFM

Groovebox con sintesi FM

Nel parco macchine di Sonicware non poteva mancare un classico, ovvero un synth fm. Liven XFM e’ un sintetizzatore fm con quattro operatori, un sequencer con quattro tracce dotate di effetti e anche un effetto in realtime.

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Liven XFM di Sonicware possiede un sequencer a quattro tracce che permette di memorizzare fino a 128 pattern di 64 step ciascuno, suddivisi in otto banchi di memoria. Sono presenti 512 posizioni di memoria per i suoni, suddivisi in 32 banchi di 16 preset). Ciascun banco di suoni contenente un numero variabile di preset preprogrammati, che vanno dai suoni di Pad, ai Key, ai suoni percussivi (Kick, Snare, HiHat), ai classici suoni di Bell, String ed effetti. La polifonia massima è di sei voci. L’alimentazione è fornita tramite alimentatore esterno da 9Vdc, oppure tramite sei batterie stilo (AA), non inclusi nella confezione ed è dotato anche di un piccolo altoparlante interno.

Pannello delle connessioni

Le connessioni audio-MIDI sono tutte posizionate sulla parte frontale superiore della groovebox.

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Sono presenti, da sinistra a destra, la connessione per l’alimentatore esterno, con pulsante di accensione, gli In e Out Sync per la sincronizzazione con dispositivi esterni, le connessioni MIDI In e MIDI Out, le connessioni Line In e Line Out su mini jack stereo e un’uscita cuffie anch’essa su mini jack TRS. Il campionamento di fonti sonore esterne avviene tramite il connettore Line In, ma l’ingresso non è compatibile con chitarre o microfoni, occorre passare da un mixer.

Il layout

Nella parte superiore spicca un display LCD a quattro cifre di colore rosso, mentre nella parte destra troviamo lo speaker interno che viene automaticamente escluso quando colleghiamo l’uscita cuffie.

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La sezione centrale con i controlli marcati in blu, contiene 11 knob dedicati alla sintesi FM. I primi quattro in alto variano la loro funzione a seconda del motore di sintesi prescelto. Liven XFM infatti possiede quattro modalità di funzionamento denominate X-LAB, X-FORM, X-LFO e LIBRARY, che spiegherò meglio più avanti. Sotto troviamo, da sinistra a destra, i controlli di Cutoff (variabile da 70 a 21600 Hz) del filtro, selezionabile tra varie tipologia (LP, BP, HP), con seconda funzione di Resonance. Seguono il Depth e Time (variabile da 27 ms a 40 s) dell’inviluppo del filtro, con seconde funzioni di Pan e Volume della traccia. I potenziometri Rate e Pitch sono dedicati al controllo dell’LFO, mentre il potenziometro Filter agisce sulla quantità di LFO da applicare al Cutoff del filtro. Sono presenti varie tipologie di inviluppo per l’LFO (Shape LFO) ed è impostabile un ritardo di intervento tramite l’LFO Delay. Segue il potenziometro Release&Gate, che ha come seconda funzione la regolazione della quantità di effetto da applicare alla traccia.

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I successivi potenziometri infine regolano due parametri degli effetti: Speed ha una funzione variabile a seconda dell’effetto selezionato, mentre Amount regola il mix tra il suono originale e quello con effetto. Gli ultimi due knob presenti sulla destra sono dedicati al controllo dei BPM globali o del singolo pattern e al volume dell’uscita Master Out e sopra di loro troviamo l’encoder Value, che permette di regolare il valore del parametro selezionato. Ciascun parametro descritto possiede una seconda funzione, attivabile mediante i pulsanti Shift e Func, con i quali si attivano rispettivamente le seconde funzioni dei potenziometri e dei pulsanti, come evidenziato dai disegni riportati a fianco delle label. I parametri attivabili come seconda funzione sono tutti ben evidenziati e scritti per esteso sotto ai comandi primari.

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Scendendo quindi alla sezione dei pulsanti da sinistra verso destro si susseguono: i pulsanti di Shift e Function, i quattro pulsanti di selezione della traccia, con seconda funzione di Mute, il pulsante PRM Lock (con seconda funzione di record dei parametri) per la riproduzione o meno delle variazioni dei parametri registrate, i due pulsanti di selezione delle ottave (che permettono anche la selezione delle Bank dei suoni in Edit Mode), i pulsanti clear (CLR) e OK, il Play e Record, il pulsante per la selezione del Pattern (PTN) e per il salvataggio degli stessi e infine i due pulsanti per la selezione delle 8 bank di Pattern, con seconde funzioni di Tie e Latch.

Lo step sequencer

Nella parte centrale di XFM spiccano i 16 pulsanti circolari dedicati allo Step Sequencer, con un indicatore a LED rosso e subito sotto troviamo la tastiera a 27 tasti.

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Si possono memorizzare fino a 16 Pattern per ognuna delle otto Bank a disposizione, per un totale di 128 Pattern di 64 step ciascuno, contenenti suoni e parametri. I Patter possono essere creati con tre modalità di registrazione: Step Recording, dove la registrazione dello Step avviene con il Sequencer in stop; Real-Time Recording, dove la registrazione delle note per ogni Step avviene mediante la tastiera e il Sequencer in Play. Direct Recording dove la registrazione avviene sia con il Sequencer in Play, che in Stop. Per ogni traccia si possono registrare fino a 64 Step e la lunghezza di ogni step è selezionabile tra 1/32 e 1 battuta. In modalità Step Recording è possibile attivare la funzione Auto Step mode che permette l’avanzamento automatico dello Step su cui registrare una nota, una volta registrata la prima. Lo Step Sequencer è impostabile da uno fino a 64 Step ed è dotato di regolazione dello Swing. I Pattern sono inoltre concatenabili e la concatenazione è riproducibile in loop (aggiornamento firmware 3.0.46 necessario).

Synth engine

Esistono quattro modalità di funzionamento del motore di sintesi.

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X-LAB riproduce due suoni memorizzati nelle bank, miscelandoli tra loro; X-FORM effettua un morphing tra due suoni prescelti, con la regolazione del tempo di transizione e del ritardo con il quale la transizione avviene; X-LFO, in questa modalità la transizione tra i due suoni scelti avviene mediante un LFO, con la possibilità di scegliere la forma d’onda dell’LFO tra Sine, Triangle, Saw, Reverse Saw, Random, Logaritmic e Reverse Logaritmic,. Infine LIBRARY, che permette la selezione di tutti i 512 suoni e la riproduzione degli stessi.

Edit Mode

Passando alla modalità EDIT Mode (Shift+EDIT), si passa alla vera e propria costruzione del suono mediante i quattro operatori. In questa modalità la cover Quick Edit ci viene in aiuto (Fig.8).

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In questa modalità sono presenti due pagine (Page 1 e Page 2), che permettono di variare i parametri indicati dalle label e quelli evidenziati in arancione. I primi quattro potenziometri nel centro della zona grigia costituiscono il mixer dei livelli di output dei quattro operatori. I primi quattro pulsanti individuati dalla sezione Mixer Recieve Level invece, stabiliscono quanto segnale di ciascun operatore è inviato ad un altro operatore. In Liven XFM infatti il routing tra i vari operatori è libero.Ciascun operatore può inviare e ricevere segnale agli altri operatori. Nei sintetizzatori FM solitamente si sceglie un algoritmo predefinito in cui il routing del segnale tra i vari operatori è già preimpostato.

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In Liven XFM esistono i vari algoritmi preimpostati, ma è possibile costruire un suono da zero, andando ad agire su ciascun operatore, sul suo feedback (che può essere anche negativo) e su quanto segnale inviare da un operatore all’altro. Per ogni operatore infine è possibile impostare un inviluppo ADSR e variarne sia il livello, che il tempo. Gli otto potenziometri della seconda fila del Quick Edit troviamo i potenziometri dedicati alla variazione del pitch dei 4 operatori (Ratio/Freq e Fine per ciascun operatore), con seconde funzioni di Level e Detune.

Gli effetti

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Liven XFM è dotato di 12 effetti e ciascuna delle quattro tracce può essere inviata in send all’effetto scelto,

sonicware liven xfm groovebox sintesi fm recensione review test andrea maio soundwave smstrumentimusicali.itpossono anche essere utilizzati come effetti realtime da applicare sull’ingresso Line In. Oltre a questi effetti il sequencer è dotato di tre effetti: Random, Dice e Stutter che modificano la riproduzione dei vari Step creando sequenze casuali (Random e Dice) o ripetute secondo schemi predefiniti (Stutter).

In prova

Liven XFM è compatto e robusto. La struttura è completamente in plastica, ma non trasmette affatto fragilità. Tutte le connessioni hardware sono sulla parte superiore del pannello e non è presente alcuna connessione USB. Infatti tutti i trasferimenti di dati avvengono via MIDI o tramite connessione audio su mini-jack. Occorre quindi avere una interfaccia MIDI e dotarsi di un software per lo scambio di dati MIDI su PC o Mac. Per Windows ad esempio, potete usare MIDI-OX (http://www.midiox.com/) o VST Host (https://www.hermannseib.com/english/vsthost.htm), entrambi freeware. Oppure Sysex Librarian per mac (https://www.snoize.com/sysexlibrarian/). Lo speaker frontale, che si esclude automaticamente collegando l’uscita cuffie, è invece attivo quando si collega l’uscita audio Out. Rimane comunque silenziabile con apposito pulsante di Mute. La sua funzione è soltanto quella di un ascolto grossolano, non di certo per un ascolto qualitativo. In questa tipologia di prodotto, poteva anche essere tranquillamente eliminato. La sintesi FM non è molto intuitiva, quanto ad esempio può esserlo una sintesi sottrattiva e piccole variazioni delle interazioni degli operatori possono produrre modifiche sostanziali del suono. In Liven XFM abbiamo inoltre una enorme libertà di routing del segnale. Ogni operatore ha una regolazione del proprio feedback da -63 a +64.

Questo permette di passare da un’onda sinusoidale (valore di feedback a zero),

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a un’onda pressoché triangolare (Feedback a +63),

sonicware liven xfm groovebox sintesi fm recensione review test andrea maio soundwave smstrumentimusicali.ita un’onda pressoché a dente di sega (Feedback a +63),

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per finire con il valore di +64.

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I preset di suoni presenti abbracciano ogni genere. Belli i suoni di Bell, ma ho apprezzato molto anche i Pad e suoni di basso. Il paragone con i synth sia hardware che software più blasonati, come il DX7 o l’FM8, è naturale e devo dire che Liven XFM si fa assolutamente apprezzare. Nei suoni di Pad soprattutto spicca per corposità e profondità del suono. La parte più divertente arriva con l’utilizzo dei motori X-LAB e XFORM. Quì si avverte a pieno il carattere creativo di XFM, con la generazione di suoni per niente scontati e anche con una discreta complessità evolutiva nel tempo. L’unica cosa che non ho molto apprezzato sono il Cutoff e la Resonance del filtro sullo stesso potenziometro. Per variare la Resonance infatti si deve premere Shift e ruotare il Cutoff, rendendo di fatto impossibile la manipolazione di entrambi i parametri contemporaneamente. E’ possibile comunque registrarne entrambe le variazioni nei Pattern, ma occorrerà farlo in due passaggi.

Esempi Audio:

Conclusioni

Liven XFM è una groovebox e come tale deve essere analizzata e utilizzata, ma la creatività dei vari motori di sintesi e la libertà di routing tra gli operatori lo fanno apprezzare più come synth che come groovebox in se. Se nel vostro parco suoni manca una componente di suoni FM, la scelta di Liven XFM non vi deluderà sicuramente.

PRO

  • Routing della sintesi FM
  • Ingresso e uscita Sync per il collegamento con altri outboard
  • Utilizzo degli effetti in realtime sull’ingresso Line In
  • Quattro modalità di funzionamento (X-LAB, X-FORM, X-LFO e Library)

CONTRO

  • Nessuna connessione USB
  • Alimentatore e batterie non comprese nella confezione
  • Speaker interno
  • Cutoff e Resonance del filtro sullo stesso potenziometro

Leggi gli altri test sui prodotti Sonicware di Andrea Maio:

Sonicware Liven Lofi 12 review

Sonicware Liven Texture Lab, il test

 

Info

SOUNDWAVE

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