Compatta, semplice e dal buon suono, collegabile anche a smartphone e tablet: scopriamola insieme!
Il brand americano da tempo ha allestito un catalogo di interfacce e microfoni per situazioni essenziali, quali registrazioni mobile o podcast. L’interfaccia Jam X oggetto di questo test è una delle ultime proposte sul tema, che va ad affiancare il modello Jam +.
Sono interfacce con risoluzione 24bit/96kHz che si rivolgono principalmente ai chitarristi/bassisti in cerca di un tool tascabile, per registrazioni di qualità con laptop o device portatili come l’iPad. Oltre al colore dello chassis, la differenza sostanziale tra i due modelli Jam è la presenza – in quello denominato “X” – di un compressore analogico con tre tagli selezionabili come intervento.
Caratteristiche
Estratta dal suo imballo, Apogee Jam X stupisce per il suo peso (226 grammi circa), complice uno chassis di robusto metallo con un guscio rifinito di un color bronzo satinato nella parte superiore e quello inferiore di colore nero. Un’interfaccia Made in Mexico che propone un parco connessioni composta da – alla base dell’interfaccia – una presa jack da 6,3mm Hi-Z per il collegamento di chitarre/bassi o tastiere e sintetizzatori in mono. Nella parte superiore dell’interfaccia troviamo la porta Micro USB e la presa cuffie.
Il set di controlli e indicatori posto al centro del pannello frontale è pressoché identico a quanto già descritto dall’amico Francesco Ferraris nel test dedicato al microfono Hype MiC: partendo dal basso troviamo la ghiera in gomma dotata di switch alla pressione, utile sia per la regolazione del Gain, sia per selezionare uno dei tre preset del compressore analogico. Sopra la ghiera troviamo lo switch per il monitoring (Blend), infine tre led multicolore.
La colorazione dei led varia secondo lo stato di uso o la modalità selezionata. Collegando l’interfaccia al proprio device si illumina di blu il led centrale indicante la modalità Standby. Il led a sinistra fisso sul colore verde indica che Jam X è operativa. Il livello del segnale in ingresso è indicato dai led lampeggianti in sequenza da sinistra a destra, con il tipico sistema semaforo per i colori: se verde il segnale è ottimale, l’arancione segnala il superamento della soglia dei -4dBfs, in cui scatta automaticamente l’intervento del Soft Limiter interno (non disattivabile), infine il rosso indica la saturazione del segnale.
Di seguito i tre preset disponibili per il compressore e le indicazioni fornite dai led (di colore blu):
- Smooth Leveler – Compressione leggera (led illuminato a sinistra)
- Purple Squeeze – Un livello medio di compressione (led illuminato al centro)
- Vintage Blue Stomp – Livello di compressione piuttosto marcato (led illuminato a destra)
Requisiti di sistema
Sono richieste piattaforme Windows 10/11 o MacOSX 10.6.4 con processore Intel o successivi, oppure iOS13 su iPhone/iPad. Su desktop/Laptop sono richiesti inoltre una presa USB 2.0 e 1GB di RAM. Per la piattaforma Windows occorre scaricare i driver ASIO dedicati sul sito di Apogee.
Accessori e software in bundle
Nella confezione di Apogee Jam X troviamo un card con le indicazioni per scaricare driver e manuale dal sito Apogee, più due cavi USB tipo A/Micro USB e USB C/Micro USB. Dopo la registrazione prodotto sul sito Apogee potrete scaricare inoltre la versione Lite della DAW Ableton Live e una licenza per 60 giorni di prova del plug-in Archetype: Tim Henson by Neural DSP.
Il test
Compatta ed elegante, Apogee Jam X brilla per intuitività: presa confidenza in pochi secondi con le combinazioni degli indicatori a led e i due controlli, siete pronti a registrare! Quello che stupisce nell'interfaccia americana è la trasparenza del preamplificatore, che restituisce anche i micro dettagli del carattere di una chitarra o basso collegati. Ottima l’headroom rilevato: con tutti e tre i led verdi accesi c’è ancora margine prima che intervenga il Soft Limiter inserito da Apogee.
Ho svolto test anche con una chitarra acustica acquistata recentemente, e mantenendo flat il compressore, l’arpeggio registrato nel giardino di casa con un iPad e GarageBand è finito dritto nel mix di una band di amici! Apogee Jam X sotto questo punto di vista è imbattibile, perché è davvero una mano tesa per quei musicisti creativi che non vogliono impazzire con il mouse quando l’idea gira per la testa.
In determinati contesti il compressore si è rivelato efficace per limitare i picchi su un vivace strumming, mantenendosi sul primo preset se preferite una compressione più naturale come intervento, oppure selezionando il secondo se preferite una modalità Limiter.
Per chi scrive, il terzo preset Vintage Blue Stomp è più indicato con chitarre elettriche e bassi, per stendere tracce rock con quel pizzico di presenza in più che rende il suono più aggressivo. Le impostazioni adottate da Apogee per questa compressione fanno emergere un piccolo soffio di sottofondo, ma assolutamente tollerabile.
Apogee indica Jam X anche per l’uso con tastiere, ma con un ingresso solo a disposizione suggerisco l’impiego come Block Notes in situazioni mobile, oppure per stendere tracce con quei mini sintetizzatori analogici oggi molto gettonati, dando un pizzico di spinta in più al suono con il compressore onboard.
Dove Apogee Jam X può stupire ulteriormente è nelle vesti di convertitore DA su Smartphone/tablet, perché in una prova comparata con l’interfaccia impiegata abitualmente per le app musicali con il mio iPad, la compatta interfaccia americana spazza via la concorrente per dinamica e volume. Last but not least, benché Apogee non assicuri la compatibilità, al termine del test ho voluto provare Jam X anche con il mio smartphone Android: funziona perfettamente!
Unico neo rilevato in sede di test riguarda il collegamento a device iOS, perché nel passaggio dalla modalità standby all’essere operativa la Apogee Jam X può emettere un piccolo ma sgradevole bump di contorno. Il fenomeno non compare collegando un Hub alimentato all’iPhone/iPad, e questo mi fa presumere che - a volte - il fenomeno compaia con la Jam X collegata direttamente a causa della maggiore alimentazione richiesta alla batteria interna.
In ogni caso, il consumo dell’interfaccia è minimo: dopo due ore di prove intensive il livello della batteria del mio iPad era al 78 per cento di autonomia.
In fase di semplice ascolto suggerisco di disattivare il Blend, perché lo sdoppiamento del segnale nel routing interno per il Direct Monitoring abbassa leggermente il livello del mix in uscita dalla presa Line/cuffie.
Per concludere, un cenno ai software in bundle: Ableton Live è una garanzia, anche in versione Lite, mentre ho la sensazione che qualche chitarrista andrà oltre i 60 giorni di prova del plug-in Archetype, perché semplice come approccio ma soprattutto ben sonante.
Conclusioni
Il prezzo potrebbe frenare qualche entusiasmo, ma la qualità inevitabilmente si paga. Lo chassis in metallo a prova di bomba, ma soprattutto l’ottima trasparenza nell’acquisizione del segnale rilevata durante il test nell’ingresso Hi-Z, infine il buon compressore analogico sono tutti elementi da considerare ragionando di prezzo. Inoltre, se amate i tasti bianchi e neri, avete un iPad e volete dare una marcia in più al suono delle vostre app musicali, Apogee Jam X è assolutamente da provare; sul palco il fonico vi ringrazierà. Come sempre, buona musica!
Ci Piace
Qualità costruttiva
Preamplificatore trasparente
Non ci Piace
Possibili bump su iOS all’avvio nel collegamento diretto
Info
SOUNDWAVE
Apogee Jam X € 209,00