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IK Multimedia T-RackS 6, mastering e mix più veloci - Review

Rapporto qualità/prezzo9
Suono8.8
Facilità d'uso9
IK Multimedia T-RackS-6 è un ambiente di lavoro per mastering completo, veloce e soprattutto in grado di fornire il risultato in pochi passaggi.
8.9

IK Multimedia T-RackS è sempre stata una valida scelta nel mastering stereo, soprattutto per rapporto qualità prezzo, ed era tempo che ci fosse un corposo aggiornamento.

 

Per chi non lo avesse mai provato, T-RackS è un ambiente di lavoro per mastering che utilizza plug-in proprietari da inserire in catena. Nel tempo, grazie a un lavoro perseverante e pioneristico sul modeling degli outboard analogici, iniziato ben 25 anni fa, il catalogo dei plug-in è aumentato e, con esso, anche la necessità di avere un workflow più snello ed efficiente. T-RackS 6 è sia un applicazione standalone che un plug-in per DAW: in entrambi i casi, i moduli degli outboard sono identici e si gestiscono all'interno della finestra di T-RackS.

La novità più evidente è il design dell'interfaccia utente, basato su tre finestre, integrando anche un pannello dedicato al nuovo master bus, un In/Out metering dedicato per singolo modulo e un metering generale con diverse preferenze per la relativa finestra, anche flottante, tutte basate sugli standard e i suggerimenti ITU-R BS1770-4, e, non ultimo, l'introduzione di ben otto nuovi moduli da gestire nel rivisitato Module Manager.

È possibile creare fino a 16 catene di plug-in, in serie o parallelo, trascinandoli dal Module Browser o spostandoli tra loro, mantenendo sempre la possibilità di usare T-RackS. Nel caso dell'app standalone, la logica è gestire tutte le song di un intero album nella Clip List. Viene in aiuto la funzione di Equal Gain, che compara in automatico la versione non processata con quella processata, riducendo per esempio il volume della versione processata così da poter eseguire una comparazione A/B corretta.

Le opzioni di acquisto

IK Multimedia ha previsto ben cinque piani differenti. Il più semplice, e soprattutto gratuito, è T-RackS Intro con la versione plug-in e la Mastering Console, dotato di default dei moduli di Classic Compressor, Classic Equalizer e il nuovo Master Match X Lite, senza possibilità di usare i moduli di T-RackS 5. La versione standard T-RackS porta in dote 19 plug-in, fino ad arrivare alla sottoscrizione di MAXscription, a 19,99 $ al mese con oltre 60 moduli e tutti gli update. La stessa versione MAX, non in abbonamento, costa 200 $, o 199 $ se si fa l'upgrade dalla versione 5. Qui sotto trovate le singole specifiche dei bundle e relativi moduli.

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I piani previsti per i bundle

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I moduli inclusi nei bundle

 

La nuova Mastering Console standalone

Non appena si apre T-RackS ci si trova in un ambiente subito intuitivo: a sinistra la lista dei preset (la versione 6 mantiene la compatibilità con le precedenti, a patto di spostare manualmente i file nella nuova cartella di T-Rack-S) divisi tra mastering, mixing e default (richiama la pagina iniziale), sotto la quale c'è la Clip List con i brani.
Al centro c'è il plug-in al momento aperto, con tutti i suoi parametri. La parte inferiore può mostrare la catena dei moduli, la forma d'onda della traccia e il Master Bus, scegliendo i relativi tab.

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Le tracce audio sono visualizzate come waveform con i marker e i loop, i Fade In/Out con tre curve e funzioni di copia e incolla, utili nell'assemblaggio. Comodissima la funzione di loop: è sufficiente selezionare una porzione di waveform e il loop è automatico. È possibile usare una lente per ingrandire la forma d'onda.
Cliccando su Chain, si apre la catena dei moduli, ognuno dei quali mostra il livello in ingresso e uscita. Al destra c'è la finestra dei moduli disponibili, da trascinare nella catena in centro pagina. Se si trascina il modulo a fianco e superiormente alla metà di un altro modulo, esso si inserisce in serie. Se invece lo si trascina nella metà inferiore, si apre automaticamente una catena in parallelo, senza alcun limite successivo per spostare i moduli.

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Cliccando su Master Bus, i moduli sono sostituiti dai controlli e gli slot per il master bus, valido per tutte le clip importate. Qui troviamo il trimmer in forma di fader, la modalità di ascolto mono e la funzione Equal Gain per il confronto, oltre al bypass di tutti i moduli.

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La barra superiore gestisce i controlli di trasposto e soprattutto la possibilità di confrontare fino a quattro differenti catene di mastering, da A a D. La barra inferiore, invece controlla l'esportazione dei file, cambia la visualizzazione tra chain, waveform e master bus, oltre ad aprire o attivare ARC 4.
La versione standalone è compatibile con ASIO e DirectX su Windows, e CoreAudio su MacOS. È possibile importare file in formato Wav, AIFF, CAF, SD2, MP3. Il singolo progetto di T-Rack-S può essere in formato WAV, AIFF e FLAC, con opzioni di limiting a 0 dB per il clip e di Digital Delivery Mastering per mantenere la compatibilità con Apple.

Il Metering

A destra della console, troviamo il Metering, completamente personalizzabile, che offre un Peak con indicazione Over digitale e True Peak, un RMS, un analizzatore di fase programmabile, il correlatore di fase, l'analizzatore RTA con indicatori di Peak, RMS e Averaging, il metering per Loudness e range dinamico con livelli di riferimento e target secondo gli standard o il genere musicale, con altre referenze non ancora standard ma pronte per il futuro. Il metering comprende anche lo spettrogramma e l'analizzatore di spettro, assieme ai VU e PPM meter. I LUFS hanno fino a quattro referenze, a cui si aggiungono quelle non ufficiali per lo streaming come Apple (-16 dBFS) e piattaforme come Spotify e YouTube (-14 dBFS). Presenti anche i target Momentary, Short Term, Integrated, Max Momentary, Max Short Term. Non sono previste calibrazioni particolari per i VU Meter.

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L'RTA può essere personalizzato da a 1/9 di ottava, con range programmabile e tempi di rilascio a 250 ms, 500ms o un secondo. Allo stesso modo, lo spettrogramma permette di stabile la dimensione della finestra da 2048 a 32764 campioni, l'overlap fino a 16x, cinque tipi di finestra e la possibilità di congelare lo spettrogramma in un preciso momento.
Cliccando su Metering, si apre una finestra indipendente che contiene tutti le opzioni di metering.
Tra le opzioni, il target musicale e il riferimento allo streaming Apple o di altre piattaforme (Other). Le parti che compongono la finestra Metering non possono essere organizzate a piacere, ma hanno una posizione fissa.

Assembly

Disponibile solo in T-Rack-S standalone, è la pagina dedicata al completamento di un album intero, con la visualizzazione di tutte le tracce, con titoli, TRack ID, start, durata, nome dell'artista, ISRC Code, protezione copia, funzioni di editing di base come Fade In/Out con tre curve differenti, durata delle pause e gestione dei metadata. Le singole song sono alternate sulla linee superiore e inferiore.

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T-Rack-S plug-in

Versione semplificata nella grafica, lavora come la mastering console ma senza la parte di player ed editor, visualizzando non solo i moduli per mastering, ma anche quelli per mixing. È possibile automatizzare i singoli parametri di ogni modulo, grazie alla finestra Automations, che mostra i moduli caricati e i 16 parametri dichiarati alla DAW. Ogni istanza di T-RackS ha le proprie impostazioni dei parametri automatizzabili, che sono salvate nella sessione della DAW.

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Module Manager

Quasi fosse una pagina web, in questa finestra indipendente è possibile vedere tutti i moduli disponibili all'acquisto o comprati, con versioni trial, potendo filtrare la ricerca per tipologia ma anche per i formati (VST3, AAX, AU). Da questa pagina non è però possibile comprare direttamente: cliccando sul modulo si viene reindirizzati sul sito web.

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Tra i nuovi moduli: Master Match X

La nuova versione 6 porta con sé anche delle novità per i moduli. La più importante è senz'altro Master Match X, derivata dalla precedente in T-RackS 5, che è stata profondamente rivista. Se nella precedente versione era necessario alimentare il modulo con una serie di brani di riferimento e modificare solo un paio di controlli, ora è diventato un mostro di potenza. Non è più necessario caricare un brano di riferimento, cosa che si può ancora fare, ma esiste una lista di 24 stili musicali a cui conformare la clip di destinazione.

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Master Match X può sempre analizzare fino a tre brani, per equalizzazione e livello RMS, ma può applicare una serie di preset dopo aver analizzato il brano di destinazione, da cambiare anche in tempo reale dalla lista Target. In User si trovano invece i brani di riferimento caricati. I controlli consentono di definire il grado di matching, scegliendo tra EQ e compressione, ma anche da intervenendo generalmente sull'eq (Dark o Bright), lo stile di compressione tra Gentle, Balanced e Hard, la quantità di limiting. La curva di equalizzazione può essere editata, creando fino a otto filtri dotati di frequenza, gain e Q, con opzione di risposta lineare alla fase. Si può cambiare il livello di saturazione attivando Vintage e gestendo il cursore di Warmth. Il metering mostra i livelli di ingresso e di uscita, accanto ai quali è presente uno stereo enhance che probabilmente lavora sul segnale mid side, spostando il cursore. Ottima la possibilità di mantenere il mono al di sotto di una frequenza a piacere partendo dal massimo di 300 Hz.

Gli altri cinque moduli comprendono Delay Lab, un digital delay con diverse opzioni sul segnale digitale, Dual Spring, un riverbero a doppia molla, LO-FI Punch per aggiungere un tocco di imprevedibilità del nastro e un filtro crush o a otto bit, Pusher per la saturazione a quattro bande, BassOne per migliorare e potenziare le basse frequenze, Filter Fusion per il filtraggio dinamico con step sequencer, e Channel Strip X, adatto al mix, con una serie di target per semplificare l'elaborazione della traccia.

In prova

L'esperienza con T-RackS 6 è stata sorprendente all'apertura. Non appena si carica una clip, o più clip per un album intero, si apre la finestra di benvenuto del nuovo modulo Master Match X: qui si può caricare un brano di riferimento o andare dritto al punto e scegliere il sound tra 24 stili musicali differenti. Una volta scelto, si avvia l'analisi mandando in play la clip. Il manuale non lo dice, ma conviene far analizzare anche l'intera clip per evitare di trovare sorprese alla fine per i livelli. In qualsiasi istante si può interrompere l'analisi, ragione per cui, per esempio, conviene mettere in loop una parte della clip particolarmente ricca di dinamica e ad alto livello, per far comprendere meglio il comportamento del brano. Terminata l'analisi, si attiva Master Match X e potete ora rimanere basiti dal risultato.

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Master Match X ci ha letteralmente resi felici: ha praticamente fatto un mastering al 90%, forse anche 95% e comunque perfetto per il grande pubblico. Basterebbe solo questo plug-in per chi fa mastering per conto terzi. A noi sono cadute le braccia: se questi sono i risultati, ottimi, il futuro del mastering stereo ha i mesi contati. Il nostro test potrebbe chiudersi qua: se l'obiettivo era un mastering corretto, in meno di un minuto T-RackS ha completato il compito con il nuovo Master Match X, da comprare al volo anche come plug-in separato. Magari si potrebbe pensare a colorarlo un po', toccarlo qua e là, ma sapendo che finirà nel pentolone dello streaming compresso non sembra aver senso ricercare,  per molti brani destinati a durare poco, quelle sfumature che il grande pubblico non comprenderà, soprattutto se si tratta di generi molto elettronici.

Non siamo così pessimisti, però. Master Match X fa un ottimo lavoro di equalizzazione e dinamica, ma la ricerca del timbro secondo il genere musicale richiede ancora manualità nella gestione della saturazione in zone diverse del range dinamico e frequenziale, cosa che rimane sulle spalle e nella testa del mastering engineer, anche con l'automazione sulla DAW. Qui T-RackS diventa molto flessibile, grazie alla possibilità di automatizzare i parametri dei moduli e magari assegnarli a un controller hardware esterno. Entrano in gioco la qualità dei moduli e la conoscenza profonda del lavoro di mastering. I moduli di IK Multimedia sono ben realizzati e il risultato si ottiene velocemente.

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Molto bene il resizing della finestra: per noi miopi comincia a essere un problema leggere i piccoli numeri e le sigle.
Tutto perfetto dunque? Non del tutto: la funzione Equal Gain, nella parte di Master Bus, è essenziale per la corretta valutazione tra brano processato o meno, ma purtroppo si raggiunge solo da questa pagina, assieme al Master Bypass. Queste due funzioni, a nostro parere fondamentali nel mastering, avrebbero dovuto essere sempre a disposizione sulla pagina principale della console, così da poterle usare non appena si modifica qualcosa. Lo stesso discorso vale per la selezione tra Mono e Stereo, che si trovano solo in Master Bus. Manca anche un ascolto Mid Side, se non passando da alcuni moduli specifici. In tempi di audio compresso o trattato male in mix, la pulizia del side è necessaria.
C'è un particolare che secondo noi poteva essere gestito meglio: quando si usano catene in parallelo, sarebbe stato utile avere un semplice modulo di blend o mixer a due canali stereo per gestire la quantità di suono provenienti dalle catene. Lo stesso modulo potrebbe contenere un metering di fase per valutare cosa sta accadendo quando si sommano le catene, anche se si può sentire a orecchio.

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Ci sono aspetti di T-Rack-S che attendavamo da molto: il più utile è il metering di ogni singolo modulo perché è possibile seguire la catena del gain in ogni punto, evitando over nascosti od ottimizzando ingresso e uscita del modulo per la distorsione armonica o la saturazione.
Il workflow è davvero veloce e intuitivo: non occorre leggere il manuale per capire come funziona la console di mastering. La versione gratuita con i suoi tre moduli, tra cui una versione Lite di Master Match è perfetta per esplorare i singoli moduli in versione trial. Molto apprezzato anche l'accesso diretto ad Arc 4: in un solo click si decide se usarlo o meno, richiamando anche la pagina di programmazione.
Da non dimenticare, poi, che i singoli moduli all'interno di T-RackS 6 esistono anche come versione nativa per i diversi formati. Infine, la versione 6 ha introdotto anche il sidechain su tutti i  moduli di dinamica.

Conclusioni

Il mastering è ormai una skill richiesta da chi fa anche mix, volente o nolente. Mentre i mastering engineer con anni di esperienza continueranno a usare in sistema ibrido di outboard analogici e plug-in, per molte piccole realtà, ma agguerrite e con il loro mercato, T-RackS 6 è il tool migliore per portare a termine il compito, ora più facilitato dall'eccellente Master Match X, che consigliamo di provare immediatamente. Ne ha fatta di strada T-RackS: è un prodotto maturo.

 

Pro

  • Integrazione con ARC 4
  • Quattro catene per la comparazione
  • Metering per ogni singolo modulo nella catena, per In e Out
  • Equal Gain
  • Master Match X formidabile
  • Facilissimo da usare
  • Metering
  • Sidechain sui moduli di dinamica
  • Moduli anche in versione AAX, AU e VST3

Contro

  • Alcuni parametri importanti sono accessibili solo in Master Bus
  • Manca un modulo di blend/mixer per la catena parallela
  • Permette di usare solo moduli proprietari nella console

 

Info:

IK MULTIMEDIA

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