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Behringer BX1: la contaminazione dell'FM


Behringer è senz'altro il produttore di synth più prolifico di sempre: dopo anni di repliche e cloni, BX1 rappresenta un salto importante in nuovi territori fino a oggi inesplorati o di nicchia.

 

In questo contesto, il ritorno dell’azienda al NAMM Show dopo un’assenza di 10 anni è una buona occasione per fare il punto sulla sua attuale gamma di prodotti reali. Tra le novità più rilevanti presentate allo stand troviamo recenti uscite come la controversa LM Drum, ispirata alla LinnDrum, e il Wave, che emula il leggendario PPG Wave.

Le prime impressioni suggeriscono che sia il Wave che la LM Drum suonino molto bene e abbiano un feeling autenticamente vintage - nel bene e nel male. Chi cerca un’esperienza old-school fedele all’originale ne sarà soddisfatto, ma, nonostante alcune piccole comodità moderne, entrambi i design risultano decisamente retrò.

 

Behringer BX1 Yamaha DX analog filter luca pilla smstrumentimusicali

Behringer BX1 (Fonte Facebook Behringer)

 

La grande sorpresa di Behringer è stata la replica di Yamaha DX1, un sintetizzatore FM bitimbrico ultra-raro e complesso, considerato il gioiello della serie DX, grazie alla possibilità di visualizzare su pannello tutti i parametri. La sua rarità è dipesa dal prezzo elevatissimo per l'epoca, ma se consideriamo la generazione timbrica stiamo parlando di un doppio DX7, prima serie.

Ci è capitato di metterci sopra le mani nel passato, ma per chi ama la sintesi FM il DX1 è un bel pezzo di hardware, ma non così potente come un TX816, che alberga tranquillo nei nostri rack. Più trasportabile era il DX5, sempre con doppio generatore FM. I suoni, come logico, sono identici tra tutti i modelli della prima serie DX.

 

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Yamaha DX7

 

Solo dal lancio di SY77, con l'ammiraglia SY99 e il rack TG77 ancora oggi fonte di grandi sorprese avendo una serie di parametri FM non più presenti nelle serie successive di synth FM (il Montage riprende la sintesi FM di FS1R, senza la parte di formanti), sono stati implementati filtri digitali per l'emulazione della classica sintesi sottrattiva. La loro qualità era interessante, ma non così musicali come quelli che si trovano su Montage. Stiamo comunque sempre parlando di un generatore timbrico completamente digitale, e qui arriva Behringer BX1 a sbancare!

 

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Yamaha DX1 (Fonte Wikipedia)

 

Come l’originale, il BX1 di Behringer è un sintetizzatore FM a 32 voci con la stessa architettura del suo progenitore DX, formidabilmente intricata per chi non ha mai programmato in FM, ma la reinterpretazione della casa tedesca si discosta dall’originale in alcuni punti chiave, in particolare con l’aggiunta di un intero banco di 32 filtri analogici che, stando alle informazioni, sarebbero nati per emulare il filtro LPF di Yamaha CS80.

La polifonia è di 32 voci, e ogni voce è dotata del proprio filtro che si può controllare, in cutoff e risonanza, direttamente da pannello. Behringer è stata attenta a replicare anche la parte di pannello relativa alla scelta dell'algoritmo, dello stato dell'oscillatore, degli inviluppi e degli altri parametri come il Key Scaling che, tuttavia, già sul primo DX1 erano utili fino a un certo punto. Avere i valori dei segmenti dell'inviluppo, senza una rappresentazione grafica, può essere un esercizio di pura estetica perché ci vuole tempo per immaginarsi la curva reale.

 

 

Il BX1 è destinato a essere un successo per gli amanti dell'FM per alcuni motivi unici:

  • Possibilità di selezionare il suono tra DAC vintage e moderno
  • Filtri HPF e LPF in parallelo, entrambi con risonanza e controllati da pannello con i relativi slider
  • Selezione del filtro LPF tra modalità CS 80 a 20 dB/Oct o 24 dB/Oct
  • Visualizzazione dell'inviluppo ADSR del filtro
  • Sub oscillatore con quattro curve più noise per la modulazione del filtro
  • Due effetti (riverbero e chorus) non presenti sull'originale con pulsante di bypass, con slider per wet/dry
  • Scheda SD per salvare i dati
  • Compatibilità completa con SysEx della serie DX, cioè migliaia di suoni già pronti da caricare

 

 

Abbiamo apprezzato la presenza di uscite XLR bilanciate, la presenza dell'Aftertouch polifonico con una meccanica di tastiera identica a UB-XA e la connessione USB. L'intero sistema tende a scaldare, per cui è presente una ventolina sul retro dello strumento. Trentadue filtri non sono pochi... e forse c'è una piccola piattaforma PC o simile che si occupa di tutto il calcolo dell'FM?

Behringer BX1: DX fino a dove?

E qui arriviamo al punto: BX1 è realmente una riproduzione dell'hardware del DX1 oppure no? La differenza non è da poco: mentre si può avere un eccellente synth FM anche sul proprio PC come Dexed (che è un reverse engineering ben riuscito), ci sono alcuni particolari della serie DX che erano realizzati in hardware su chip proprietari: gli inviluppi! Ne abbiamo parlato nel nostro speciale dedicato al DX7.

 

 

La serie DX ha sempre avuto i migliori inviluppi di sempre per suoni percussivi. Gli stessi, realizzati in software, non sono così efficaci come l'hardware, anche se il suono finale è classicamente in modulazione di frequenza. Su questo aspetto, oltre che all'aliasing di cui ha sempre sofferto tutta la serie DX, che può essere una fonte di sound design, si giocherà la partita tra i puristi del DX/SY/Montage e il nuovo BX1.

La soluzione di utilizzare filtri analogici è fantastica su Behringer BX1 è però sufficiente per garantirne l'acquisto per chi ama l'FM. Se ne erano accorti quelli di Twisted Elctronics con il piccolo TWISTfm, diverso dal DX perchè molto più limitato nella sintesi FM avendo scelto di usare due Yamaha OPL-3 YMF262 accoppiati con il DAC YAC512 per otto voci. La scelta di questi chip nasceva dall'idea di proporre il suono di Sega Megadrive II, non quello del DX, a quattro operatori. Va bene la nicchia, ma forse è un po' troppo di nicchia... Come suona? Sentitelo qua sotto...

 

 

Ora con Behringer BX1 c'è finalmente la possibilità di avere un vero DX prima serie con veri filtri analogici: l'incontro di due mondi che fino a oggi sono rimasti praticamente separati. Si può fare sintesi FM anche in analogico, ma la pulizia e il timbro dei synth DX è inimitabile, se non con un DX.

Non sappiamo ancora il prezzo e quando sarà disponibile. Al di là delle incognite, personalmente andremo a comprarne uno quando uscirà, perché estende le timbriche FM a qualcosa di nuovo. Per Behringer, inoltre, BX1 è un cambio radicale nella progettazione e nella filosofia del progetto.
Fino a oggi, nel bene o nel male, Behringer ha prodotto repliche, spesso molto ben riuscite, di classici del passato a un prezzo incredibile.

 

Behringer BX1 Yamaha DX analog filter luca pilla smstrumentimusicali PPG Wave

Un classico del passato come il PPG Wave riproposto recentemente da Behringer: Wave (fonte Behringer)

 

Behringer ha dettato legge sulla fascia di prezzo sotto i 500 Euro, obbligando anche i concorrenti a uscire con qualcosa a prezzo basso. Behringer BX1 probabilmente avrà un prezzo sopra i 1.000 euro, considerando i 16 filtri ma soprattutto la complessità del pannello frontale, che significa un incremento di costo di produzione importante.

Uli non solo si è specializzato nelle repliche, ma con il know how ottenuto si sta prendendo un PhD nella progettazione di nuovi synth, unendo il meglio di mondi diversi.
Forse obbligherà a rivedere le politiche di altri produttori? Forse troveremo una nuova generazione di synth ibridi digitali con filtri analogici? Non lo sappiamo, perché tutto dipende dal prezzo finale e Behringer è imbattibile in questo campo.

Per noi è sufficiente il Behringer BX1: un sogno che dopo quarant'anni diventa realtà per chi ha visceralmente amato la serie DX e i grandi classici analogici!

 

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