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ADAM A7V Test – Il best seller evoluto

Suono9.2
Costruzione9
Rapporto Qualità/Prezzo9.5
Per Noi
9.2

Adam rinnova uno dei suoi modelli più fortunati, andando a rivederne forme e contenuti, e fornendo inoltre una serie di tool per calibrarne l’ascolto in qualsiasi ambiente.

 

 

 

Il brand tedesco di proprietà di Focusrite Group, nel 2022 ha lanciato la nuova serie A: cinque nuovi modelli rivisti non solo nel design, ma soprattutto nei contenuti. Grazie al distributore italiano Midimusic ho ricevuto una coppia di uno dei modelli più apprezzati di questa serie, le A7V. Riuscirà questo nuovo modello a eguagliare le gesta di quello precedente? Scopriamolo insieme.

 

Adam a7v

Adam A7V

 

ADAM A7V visto da fuori

Il box in MDF rifinito in vinile nero è stato completamente rivisto nella parte frontale, dove presenta una superfice verniciata, mentre i baffle superiore e laterali all’altezza del tweeter sono stati smussati ulteriormente per ridurre le diffrazioni. Nella parte bassa scompaiono l’interruttore di accensione e la regolazione del livello, ora spostati nel pannello posteriore. Il piccolo led indicante l’attività è stato inserito nella parte alta della guida di onda del tweeter, ma adesso è multicolore e indica non solo l’accensione, ma funge anche da piccolo Vu-Meter del segnale in ingresso.

Le due porte bass-reflex sono state ridisegnate e cambiano forma, passando da circolari a triangolari, con marcate smussature ai bordi per ottimizzarne il flusso di aria e ridurre il rumore della porta. Nella parte inferiore del box, i tecnici Adam hanno inserito quattro fori M8 che – attraverso l’impiego di una serie di accessori opzionali – consentono il fissaggio di un A7V anche a soffitto o a parete.

La guida d’onda denominata High-frequency Propagation System (HPS) da 120°x70° è di nuova generazione: realizzata in resina e fibra di vetro, è stata studiata con queste angolazioni per ottimizzare l'angolo di dispersione del tweeter X-ART con il Woofer in corrispondenza del punto di taglio del crossover. Questa scelta si traduce in una risposta fuori asse migliorata, con un focus più ampio sul piano orizzontale, mentre su quello verticale l’angolo a 70° riduce eventuali riflessi indesiderati se l’A7V è poggiato su una console o una scrivania.

 

Adam A7V

In primo piano, il tweeter X-Art inserito nella guida di onda HPS

 

La guida d’onda HPS si può sempre ruotare, nel caso in cui vogliate posizionare orizzontalmente le A7V; nello specifico, vi suggerisco di consultare l’ottimo manuale a corredo (online anche in Italiano), dove troverete preziose indicazioni per compiere questa operazione senza danneggiare il diffusore.

Cambia anche il woofer da sette pollici, basato sulla nuova tecnologia proprietaria MLM (Multi-Layer Mineral) e realizzato con strati di fibre di pietra minerale. Il tweeter è sempre il modello X-ART a nastro da due pollici, e costruito a mano nella sede Adam di Berlino.

Vi ricordo infine che – per festeggiare i suoi 25 anni di attività – Adam ha rilasciato anche un’edizione speciale del monitor A7V con un cabinet interamente bianco.

ADAM A7V: le novità dentro il cabinet

L’amplificazione di un Adam A7V è ibrida: al woofer è abbinato un amplificatore PWM in classe D che eroga 110 watt, mentre il tweeter è mosso da un’amplificazione in classe A/B in grado di erogare 20 watt. La risposta in frequenza è di 40Hz-45kHz (@ a -6dB), l’SPL Max è di 108dB (a 1 mt), mentre il punto di taglio del crossover è fissato intorno ai 2,8kHz. La risoluzione del DSP onboard è di 24 bit/96kHz.

La partnership con la software house Sonarworks consente infine alle Adam A7V di poter essere calibrate in funzione dell’ambiente, come vedremo in seguito.

I controlli nel pannello posteriore

Partendo dal basso, troviamo la vaschetta per la presa di alimentazione e il pulsante di accensione, mentre al centro del pannello sono inseriti i due ingressi, rispettivamente su presa XLR e Pin/RCA, a cui è associato uno switch dedicato alla selezione. Nella parte alta, oltre alla presa Ethernet nel formato RJ45 e un generoso potenziometro per la regolazione del livello (range -12dB - +12dB), troviamo affiancato lo switch Voicing, che consente di selezionare tre preset di calibratura della resa, di cui due preimpostate da Adam:

  • Pure – Impostazione flat, per una resa lineare
  • UNR – Acronimo di Uniform Natural Response, una calibrazione che si basa sulla resa di una serie di storici monitor Adam, tra cui la precedente serie AX
  • Ext – Locazione di memoria disponibile per richiamare calibrazioni esterne provenienti dal software Audio A Control o Sonarworks Sound ID Reference.

 

adam a7v

Il pannello posteriore di Adam A7V

 

La sezione Room Adaptation racchiude le quattro regolazioni del Gain per i filtri disponibili:

  • Bass – Compensazione per accumulo delle frequenze medio-basse dovuto alla vicinanza alle pareti
    (4 posizioni -4dB/-2dB/0dB+2dB)
  • Desk – Compensazione per accumulo delle frequenze medio-basse dovuto alle superfici vicine
    (3 posizioni -4dB/-2dB/0dB)
  • Presence – Bilanciamento delle medie
    (3 posizioni -1dB/0dB/+1dB)
  • Treble - Smorzamento delle alte frequenze

Rimarchevole la presenza di indicatori led in ogni sezione, compresa la selezione dell’ingresso. Ottimo.

ADAM Audio A Control

Un software gratuito per piattaforme PC/Mac, che consente di aggiornare il firmware del DSP e di gestire in remoto i parametri presenti nel pannello posteriore del monitor ma non solo. Nella modalità Advanced (ADV) di A Control si accede a un equalizzatore parametrico a sei bande per ogni monitor, e in basso - oltre alla selezione dell’ingresso utilizzato - è presente anche la regolazione del Delay nel caso di una configurazione in Surround.

Come mostra il video qui sotto, bastano due cavi su prese Ethernet RJ45 e un piccolo router, per allestire una rete tra il vostro computer e una coppia di monitor Adam serie A.

 

 

Sonarworks SoundID Reference

In bundle con le Adam A7V avete a disposizione per 60 giorni la prova di questa applicazione per la correzione ambientale realizzata dalla software house lettone. Disponibile nelle versioni stand alone per piattaforme Windows/Mac e plugin nei formati AU, AAX, VST2 e VST3, SoundID Reference è proposto in tre versioni:

  • Per cuffie (oltre 500 i modelli supportati)
  • Cuffie e monitor (anche per sistemi 2.1)
  • Cuffie e monitor multicanale

Il plus nell’interazione di SoundID Reference con le Adam A7V è che – effettuata l’analisi e la calibrazione della resa in funzione dell’ambiente con il software – potete chiudere l’applicazione esportando il risultato nel DSP dei monitor. Se ne siete sprovvisti, Sonarworks fornisce anche il microfono di riferimento (50 euro circa). I prezzi delle varie versioni di SoundID Reference sono disponibili in questa pagina del sito di Sonarworks.

 

 

Il test

Come consuetudine, Adam non lesina su materiali e finiture del cabinet: unico neo per chi scrive, la scelta di “pulire” il pannello frontale spostando non solo la regolazione del livello sul pannello posteriore, ma anche (purtroppo) l’interruttore di accensione.

Posizionate in studio verticalmente e dopo il canonico periodo di rodaggio, ho iniziato le mie prove con le Adam A7V mantenendo il modo Pure come calibrazione. Le A7V possono stupire non solo per l’ottima risposta ai transienti, ma per la capacità di restituire i microdettagli di un mix.

Durante la prova ho ricevuto da un caro amico il mix del suo trio jazz appena registrato, e grazie ai monitor tedeschi ho potuto cogliere piccole sfumature quali le ghost notes del batterista in particolari passaggi, oppure il “soffio” del Leslie in sottofondo. Certe sfumature con i miei ascolti abituali restano nascoste nel mix. Incredibile.

Questa prova mi ha spinto ad andare a riprendere vecchi mix di album italiani e stranieri, andando a scoprire in ciascuno nuovi dettagli che non riuscivo a cogliere in passato. Non c’è genere musicale dove le A7V non possano ben figurare, anche se per quelli più moderni “spinti” come Hip Hop o Trap affiancherei un subwoofer per controllare meglio la prima ottava.

Oltretutto, sfatiamo un falso mito del tweeter a nastro: quello delle A7V non stanca nel lungo periodo nemmeno a volumi sostenuti, e regala un fronte sonoro molto più ampio del passato. Se come il sottoscritto vi spostate spesso in studio tra console e processori per correzioni al volo, un focus più generoso è un plus da non sottovalutare.

In una regia adeguatamente trattata manterrei il Voicing su Pure, e mi sposterei sull’impostazione UNR solo in quei casi dove voglio ascoltare un mix con il vecchio suono Adam. In qualsiasi caso, un collegamento in rete delle A7V per l’interazione con il software A Control è caldamente consigliato, perché oltre al Room Adaptation remoto e a poter usufruire di futuri aggiornamenti scaricandoli al volo, il potente equalizzatore nel menu ADV vi consente di definire, per esempio, delle impostazioni personalizzate per precisi generi musicali. Un clic del mouse e le Adam A7V cambiano carattere in pochi secondi: comodo, no?

Passiamo al bundle di Sonarworks, perché è stato sottoposto da chi scrive a una prova molto particolare…

 

adam a7v

Adam A7V White

 

Il test parte 2: la calibrazione estrema!

Mi sono ritagliato per il test una porzione di tempo più lunga del previsto (e ringrazio il distributore Midimusic per la pazienza), perché ho voluto provare il software Sonarworks in condizioni limite. Tolte le A7V dal mio studio ho scelto di allestire una postazione “al volo” nella stanza di casa adibita a lavanderia: tutto fuorché un ambiente trattato!

Per la prova ho utilizzato il mio buon vecchio microfono di riferimento (pressoché identico a quello fornito da Sonarworks), aprendo un’istanza del plugin di SoundID Reference nel bus Master della mia DAW. Devo ammettere che – per il professionista che non vuole mai separarsi dai suoi ascolti – la soluzione fornita da Adam e Sonarworks è vincente. Unico neo per chi scrive, il non aver studiato uno “special price” del software per gli utenti Adam, un problema a cui si può sempre porre rimedio in futuro.

Sono riuscito brillantemente ad adattare la resa delle Adam A7V al difficile ambiente domestico, e la calibrazione ottenuta l’ho tramutata in preset, che si può archiviare nel software o trasferire nel DSP delle A7V, nel caso in cui si lavori con gli ascolti svincolati dal computer. Comodo, no? Io la calibrazione di studio e lavanderia le ho salvate nel mio computer, casomai le Adam A7V dovessero tornare da queste parti…

Conclusioni

La domanda finale è la seguente: si può migliorare un best seller? La risposta è si: Adam c’è riuscita e le A7V come resa, focus e dettaglio sono nettamente superiori al modello precedente. Il controllo digitale, l’equalizzatore e i software in bundle sono una mano tesa sia al professionista esigente, sia all’appassionato in cerca di un buon ascolto con cui crescere. Per chi scrive, quanto richiesto come esborso per una coppia di Adam A7V son soldi spesi bene. Non si poteva festeggiare meglio 25 anni di attività: buon compleanno Adam!

 

Ci piace

Ottimo restituzione dei dettagli di un mix
Focus più ampio
Equalizzatore nel software A Control

Non ci piace

Interruttore di accensione spostato nel pannello posteriore

 

Info

MIDIMUSIC

Adam A7V € 785,68 IVA compresa
Adam A7V White € 785,68 IVA compresa

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