E' di pochi giorni fa la notizia che Aodyo, produttore francese di strumenti musicali innovativi, si trova in difficoltà finanziaria.
La notizia mi ha colpito particolarmente non solo perché ho aderito ad un loro crownfounding, ma perché non ho memoria di altri progetti che hanno mancato l’obiettivo. Partendo da questa notizia vorrei fare una riflessione più ampia, estesa ad altri brand e ad altre situazioni analoghe e, purtroppo, non così improbabili. Prima faccio però un riepilogo del percorso di Aodyo.
Due parole su Aodyo
Aodyo, per chi non la conoscesse, è una piccola azienda francese che recentemente ha introdotto sul mercato alcuni strumenti innovativi quali Sylphyo, strumento digitale a fiato e Anyma Phi, sintetizzatore a modelli fisici sovvenzionato da un crownfounding lanciato nel 2020. A Novembre 2022 Aodyo lanciò una nuova campagna su Kickstarter (coadiuvata da una raccolta fondi su Indiegogo) per sovvenzionare un ambizioso progetto: Anyma Omega, ovvero la versione polifonica ed evoluta di Phi. In pochi giorni il target è stato raggiunto e superato ampiamente, tanto da consentire ad Aodyo di implementare alcune caratteristiche aggiuntive quali aftertouch polifonico, supporto MPE, ingresso breath controller, un numero maggiore di modelli di sintesi ed una speciale superficie per triggerare in modo più naturale i suoni percussivi e le corde pizzicate. La previsione per la commercializzazione era Giugno 2023. Infatti al Superbooth 2023 ho avuto il piacere di provare un prototipo funzionante di Anyma Omega. Nel mio speciale trovate alcune informazioni e la foto del prototipo.
Nel video sotto, un creazione di Aodyo denominata Sylphyo: uno strumento digitale a fiato che può suonare stand alone oppure essere utilizzato come controller per qualsiasi strumento MIDI, sfruttando anche sensori inerziali e tasti speciali.
Tornando ad Anyma Omega, purtroppo, durante lo sviluppo, sono sorte difficoltà nell'approvvigionamento di alcuni componenti che hanno richiesto la sostituzione e modifica di alcune parti del progetto tra cui la CPU e la mainboard. Nel tentativo di sfruttare e monetizzare quanto finora sviluppato, Aodyo lancia nel 2024 un nuovo progetto, Loom, il controller 3D di Omega in versione stand alone e pubblica la versione software Omega V, strumento virtuale che anticipa le enormi potenzialità di Omega (che vi consiglio di provare nella versione gratuita o di acquistare, se come me siete appassionati di modelli fisici.
Qui sotto, il video di presentazione di Anyma Omega V, disponibile in versione demo, gratis, o senza drop-out a pagamento, ancora per poco in promozione al 50%.
Purtroppo, nonostante questi tentativi, il risultato è che il progetto, prolungato di oltre un anno rispetto a quanto previsto, ha esaurito i fondi ed ora l'azienda ha comunicato ai suoi sostenitori le difficoltà economiche e che non può portare a termine Anyma Omega. In modo trasparente Aodyo si auspica di trovare nuovi fondi, futuro che ovviamente SMStrumentiMusicali augura alla promettente azienda francese, non solo perché sono tra i "pledgers", ma perché la diversificazione e la sperimentazione sono un grande vantaggio per noi utenti finali. Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad un impoverimento del numero di produttori di sintetizzatori hardware e ad una relativa assenza di vera innovazione, come invece é avvenuto fino agli anni ‘80/‘90 o avviene tutt'ora nel software. Pensate allo sforzo che hanno affrontato molte aziende per creare strumenti rivoluzionari: Yamaha con FM o Virtual Acoustic, Korg con M1 o Oasys, Kurzweil con VAST, Roland con LA synthesis o VariPhrase e poi E-Mu Emulator, Fairlight CMI, New England Digital Synclavier, PPG Wave... Successivamente le tecnologie assodate sono state semplicemente potenziate e rese accessibili a più utenti. Ultimamente invece osserviamo con piacere un'inversione di tendenza, con nuove soluzioni come i Model Expansion di Roland, il ritorno dei polifonici analogici e tante nuove piccole case produttrici che si affacciano sul mercato con prodotti innovativi ed interessanti. Citiamo ad esempio Mayer-EMI, PWM, Vector, Groove Synthesis, ma la lista è lunga.
Tutto bello ed entusiasmante: questo piccole aziende hanno la dinamicità necessaria per creare strumenti innovativi, lanciandosi in progetti che i grossi colossi reputano rischiosi economicamente, ma cosa succede se la piccola azienda, dopo alcuni anni, chiude i battenti o non è in grado di crescere a sufficienza per offrire uno sviluppo dei propri strumenti? Verrà garantita un'adeguata assistenza in caso di guasto o di rottura accidentale? Ordinare un pezzo di ricambio o richiedere la riparazione purtroppo è un'eventualità che si è presentata almeno una volta a ciascuno di noi. Cosa succede se l'azienda un domani non esiste più? Alcuni componenti quali display, alimentatore o tasti possono essere sostituiti da altri compatibili (a patto di trovare un bravo tecnico), ma tutta la parte digitale, schede voci, DSP e CPU possono diventare un definitivo impedimento alla riparazione.
In questo quadro particolarmente preoccupante c’è però un raggio di sole: in passato altre aziende hanno giá attraversato difficoltà, per poi fortunatamente uscirne, in un modo o nell'altro, come Waldorf o Modal. Quindi un’azienda in crisi non é detto che fallisca. Mi auguro che anche Aodyo possa giungere ad una ripresa. Si tratta di situazioni certamente antipatiche, non solo per le aziende, ma anche per gli utenti finali che hanno speso i propri soldi per ritrovarsi strumenti che rischiano di non essere più sviluppati, riparati o addirittura non consegnati. Queste criticità vanno a sommarsi a quelle dell'obsolescenza dei sintetizzatori digitali. Mentre su un MiniMoog o una Linndrum possiamo metterci mano anche a distanza di 50 anni, grazie anche a recenti cloni di integrati o intere schede, non si può dire lo stesso nel caso volessimo sostituire la tastiera di un Roland JD-800, un DSP di uno Yamaha VL1 o la motherboard di un Korg Kronos, tanto per fare alcuni esempi che, ahimè, molti di noi hanno vissuto sulla propria pelle.
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