Un progetto ambizioso con soluzioni all’avanguardia per il periodo in cui nacque, ma che segnò l'inizio del declino del brand italiano
Con il team di Arranger Legacy questa volta vi proponiamo quella che fu l’ultima ammiraglia del brand italiano. La gamma di workstation arranger Genesys nacque nel 2002, con l’intento di rinverdire i fasti della precedente serie WK, da cui ereditò buona parte dell’ossatura.
Una stazione di lavoro nel vero senso della parola, perché i contenuti proposti consentivano all’utente di realizzare una produzione musicale restando “dentro” lo strumento: dalla stesura di tracce MIDI all’interazione con tracce vocali, fino al mix e la masterizzazione del proprio lavoro su un CD! Su GEM Genesys il supporto per i file audio comprendeva il canonico formato Wave, ma anche quello MP3 che proprio in quegli anni cominciava a spopolare tra gli appassionati. Anche per la diffusione sonora in GEM non si lesinò, proponendo un sistema integrato che includeva anche un subwoofer.
La prima serie non ricevette dall’utenza il consenso sperato, complici in primis il peso complessivo (27 chilogrammi), poi il design con il pannello controlli inclinato che includeva i generosi speaker e ne rendeva difficoltoso il trasporto. GEM corse ai ripari proponendo l’anno successivo il modello PRO privo di pannello inclinato e diffusione sonora, e con altre innovazioni nel design come il display orientabile, che in seguito sarà adottato da altri brand quali Yamaha o Korg.
L’ultimo aggiornamento delle GEM Genesys comparve intorno alla metà degli anni duemila: la serie S proponeva una tavolozza timbrica aggiornata e la possibilità di montare hard disk più capienti. In questo periodo fu commercializzato anche Genesys in formato expander, la versione XP protagonista di questa puntata di Arranger Legacy. Di GEM Genesys furono realizzate anche varianti in stile pianoforte, per competere con concorrenti quali – per esempio – i raffinati CVP Yamaha: Genesys Grand Ensemble (un quarto di coda) e Genesys Ensemble (verticale), dotati entrambi di meccanica Fatar a 88 note con supporto dell’Aftertouch.
La parola a Gianni Giudici!
Per l’occasione, ho voluto chiedere a uno dei “papà” di GEM Genesys di intervenire, per raccontarci la genesi del progetto:
“Non è facile per me parlare oggi della “GENESI di GENESYS”, per vari motivi che coincisero con la fase problematica di GENERALMUSIC che ebbe riflessi pesanti su questo ambizioso progetto.
Ad esempio, il design estetico originale era stato messo a punto con lo stesso Studio dove ne avevamo realizzato tanti altri di grande successo. Era previsto uno stampo in plastica con sistema di amplificazione integrata a 2 vie sempre in plastica, ma la scelta aziendale fu di realizzare uno strumento in legno e metallo dal peso finale proibitivo, una soluzione per ridurre gli investimenti in stampi fino ad allora fatti senza badare a spese, anzi con molti sprechi e inutili duplicazioni.
A peggiorare la situazione fu (colpa mia) accettare di inserire un sistema a 3 vie con subwoofer aggiuntivo, cosa che rese il peso complessivo vicino ai 27 Kg ma con una efficienza relativamente bassa, nonostante gli 80 Watt, dato che il subwoofer funzionava bene solo per riflessione verso superfici, ma non altrettanto bene con la tastiera su un supporto. Risultato di tutto questo fu che GENESYS alla Musikmesse rese perplessi molti agenti e clienti, paragonandola alle tastiere precedenti persino con i pulsanti retro illuminati di WK4 e WK8, una mia idea copiata dai tassametri dei taxi americani dell’epoca.
Si aggiunse poi un secondo grave problema, poiché al Laboratorio di Recanati rimase un solo ingegnere softwarista peraltro bravissimo, che da solo dovette implementare le previste evoluzioni del software riuscendo anche ad aggiungere nuove funzioni spesso dichiarate impossibili dall’ex-Team migrato altrove.
Il nome GENESYS era la contrazione di GENERALMUSIC-SYSTEM e doveva essere la sfida finale sul piano delle prestazioni innovative, cosa che nonostante tutto successe stabilendo per la ennesima volta un primato GEM, grazie a funzioni come gli ingressi microfonici con Vocal Genius, armonizzatori anche audio e circuito anti-larsen incorporato, per non parlare dei supporti HD/CD/MP3 e tanto altro, un contenuto musicale enorme di suoni e stili frutto del lavoro di un team musicale internazionale e di tanto lavoro.
Con GENESYS si poteva realizzare un CD completo e rivedendo oggi tutto il sistema operativo con relativa interfaccia utente, resta difficile trovare qualcosa di molto più evoluto, semmai qualcosa di derivato quasi totalmente da quel progetto pilota, magari modernizzato ma alla fine non troppo diverso.
Per correrei ai ripari creammo la versione PRO senza amplificazione interna, per la quale realizzai il GENESYS AUDIO SYSTEM con un grande fornitore cinese derivandolo da sistemi usati nel campo dei Computer Audio, ma il piano inclinato verso la fine era irrimediabilmente iniziato e sappiamo tutti come e perché tutto si concluse relativamente pochi anni dopo”.
GEM Genesys: l’inizio del declino
Come raccontato da Gianni nel suo intervento, Genesys purtroppo fu anche uno spartiacque all’interno dell’azienda, il segnale di quel lento declino che portò – nel 2008 – alla chiusura di GEM. Il capolinea citato nel titolo. Proprio in quel periodo la proprietà cominciò a smantellare i centri di ricerca e sviluppo esterni centralizzando questi laboratori nella sede di San Giovanni in Marignano, come raccontato anche dall’amico Marcello Colò nel suo libro curato dal sottoscritto:
“Nonostante l’avvento di nuovi modelli, a Recanati c’era aria di smobilitazione. Dopo la “fuga di cervelli” verso Korg avvenuta cinque anni prima, in questo periodo si susseguirono una serie di distacchi verso nuove opportunità lavorative per alcuni, mentre altri per limiti di età. Amici, colleghi e grandi riferimenti quali Vittorio Amadei e Piero Masini si erano avviati alla pensione. Di fatto quelle colonne portanti dell’azienda non c’erano più e per conto mio accusai davvero quella dipartita”.
Passiamo alla presentazione degli altri tre contenuti esclusivi dedicati a GEM Genesys dal team di Arranger Legacy: come sempre, “la carne al fuoco” è tanta, pronti con il mouse?
GEM Genesys dal blog di Renato Restagno
Stavolta Renato apre il suo articolo con un piccolo amarcord legato alla scoperta di GEM Genesys alla storica DISMA di Rimini. In seguito, oltre a una serie di caratteristiche tecniche e osservazioni sullo strumento, Renato svela il team che ha sviluppato GEM Genesys.
Ecco un estratto dell'articolo di Renato:
“Lo strumento aveva uno chassis innovativo ed accattivante, mentre le dotazioni hardware e software svettavano fra i rinnovamenti tecnologici del momento come la funzionalità di trattamento dei dati in formato audio, sia con lettore MP3/WAV sia con possibilità di registrazione audio sul disco fisso integrato, oltre al caso insolito per gli strumenti a tastiera di essere fornito di lettore/masterizzatore di CD e DVD.
Gli speaker erano davanti e puntavano verso il musicista, fungendo così da monitor, in modo molto originale. Il display VGA ad alta risoluzione era brillante e ben retroilluminato: offriva un’ottima funzionalità LYRICS ma dava il meglio con la pagina SCORE, estrapolando la partitura da una traccia del MIDI file in chiave di SOL.”
LEGGI QUI l’articolo completo nel blog di Renato Restagno
GEM Genesys dal blog di Giorgio Marinangeli
Oltre al canonico approfondimento di natura tecnica, nell'articolo di Giorgio troverete anche un curioso aneddoto di natura commerciale legato a GEM Genesys, che coinvolge un altro brand italiano come Ketron: da non perdere!
Ecco un piccolo estratto del capitolo tecnico:
"Genesys è un progetto elettronico molto complesso ed articolato ed include diverse CPU, DSP e circuiti a logica programmabile ( FPGA ).
In questa famiglia di strumenti tutta la wavetable ed il sistema operativo erano memorizzati all’interno dell’HD e trasferiti nella memoria RAM all’accensione dello strumento. Siccome questa procedura richiedeva circa un minuto, per evitare tale attesa ad ogni accensione, la scheda interna era "backappata" con una batteria tampone.
Con la batteria di backup a piena carica era possibile mantenere i dati in memoria per circa una settimana: in altre parole, se si accendeva la tastiera almeno una volta alla settimana non c’era la necessità di ricaricare le risorse dal disco e l’avvio risultava più veloce.".
LEGGI QUI l’articolo completo dal blog di Giorgio Marinangeli
GEM Genesys: il video di Marcello Colò!
Come avrete intuito dall’estratto del suo libro, Marcello anche con Genesys “gioca in casa”: ecco il filmato con una serie di esempi sonori realizzati con il modello XP, buona visione!
Fateci sapere cosa ne pensate di Arranger Legacy: scrivete sui blog di Giorgio e Renato, oppure lasciate un commento qui sotto o sulla pagina Facebook di SM Strumenti Musicali. Avete una tastiera arranger del cuore da suggerire per una prossima puntata? Scriveteci!
Come sempre, buona musica.
Un ringraziamento particolare all'amico Gianni Giudici per la sua disponibilità.
LEGGI ALTRI ARTICOLI DI ARRANGER LEGACY!
GEM WS2
KORG I5M
ROLAND PRO-E
SOLTON/KETRON TS4K
TECHNICS SM-AC1200
FARFISA 7X
KETRON MIDJAY