La forma più semplice di programmazione è usare un solo oscillatore FM e impiegare l’LFO per controllare il parametro Depth che corrisponde al grado di modulazione FM che sarà applicato all’oscillatore.
Il piccolo ASM Hydrasynth Explorer lo è solo nelle dimensioni: il suo motore timbrico è di fatto identico agli altri modelli maggiori, solo con una tastiera a passo ridotto con velocity e aftertouch (una rarità in queste meccaniche ridotte), ma molto migliore di altri synth simili in fatto di esecuzione, controlli fisici e display ridotti in numero. La sua programmazione, però, segue gli stessi semplici schemi di Hydrasynth, solo con qualche passaggio in più per scorrere sul display. Quanto qui scriviamo, può essere applicato esattamente anche agli altri modelli
Qui i passaggi per creare al volo una patch, con relative spiegazioni.
- Inizializzare la patch premendo due volte di seguito il pulsante INIT
- Premere OSC, selezionare dal secondo display Mode Single e Wave Sine. Abbiamo appena selezionato una forma d’onda sinusoidale, la più adatta per creare patch in FM. Scegliendo forme d’onda più complesse, accade che la patch avrà un contenuto armonico molto ricco che in gran parte sovrasterà le armoniche prodotte in FM
- Premere Mutant 1, che è il cuore del generatore digitale di Hydrasynth. Dal secondo display selezioniamo FM-Lin (corrisponde alla classica FM di Yamaha DX7). Il parametro Ratio è esattamente simile al DX7: imposta il rapporto tra i due operatori, di cui il primo, su ASM, è l’oscillatore che abbiamo appena programmato e il secondo è a scelta. Per creare una patch di basso, per esempio, si può impostare un ratio di 0.250, che trasporta due ottave sotto. Per rendere le cose già un po’ movimentate, invece che lasciare 0,250 possiamo inserire 0,251 o qualcosa in più. Non essendo un rapporto intero, si creano delle oscillazioni sul pitch minime, che verranno comode tra poco per rendere più cangiante il suono. Mettiamo a 100% il rapporto Dry/Wet così da far lavorare il motore in FM come un Yamaha DX7, senza mixare l’oscillatore originale con il risultato dell’FM.
- Premere una seconda volta Mutant 1. Ci sono due opzioni: Source identifica quale sarà il modulatore, a scelta tra Sine, Triangle, OSC 1, OSC 2, OSC 3, Ring Modulator, Noise, Mutant da 1 a 4. La modulazione di frequenza è una sintesi tanto potente quanto delicata: usare come modulatore qualcosa di molto ricco armonicamente è piuttosto inutile. Lasciamo quindi su Sine, esattamente come sul DX7. Il secondo parametro è Feedback, che è davvero interessante: in pratica l’uscita dell’operatore modula sé stessa e questo crea immediatamente un contenuto armonico ricco, quasi vicino alla dente di sega ma senza essere una dente di sega. E’ da sempre il sistema più semplice per creare forme d’onda ricche dal sapore più analogico.
- Premiamo di nuovo Mutant 1 per tornare alla pagina iniziale e arriva la magia: lavorando su Depth si sente tutto quanto il lavoro dell’FM. Portiamo Depth a circa 25 e già sentiamo le armoniche prodotte.
Fino a qui la nostra patch utilizza alcuni trucchi di programmazione per l’FM. Il ratio non preciso, posto a 0,251 invece che 0,250, crea un effetto tipo battimenti dal sapore analogico. Il Feedback aumenta il contenuto armonico a piacere. La nostra patch però non è ancora completa e suona sì un po’ mossa, ma è noiosa. Non c’è un cambiamento timbrico nel tempo. E’ subito evidente che la modifica più cangiante si ottiene agendo su Depth. Si nota qua un comportamento nascosto di ASM: aumentando Depth si sente anche un click digitale all’inizio, che può venire comodo per dare carattere al suono, che però non si trova su tutte le note. ASM sembra compensare in automatico la proporzione tra i livelli degli operatori per evitare l’aliasing, funzione che sul DX7 era raggiungibile con il Key Scaling applicato al modulatore. L’averlo incluso in automatico, senza accorgersene, facilita il lavoro di programmazione.
Non ci resta a questo punto che dare più movimento. La faccenda potrebbe essere risolta con un inviluppo, ma siccome stiamo studiando tecniche alternative, vi propongo un sistema differente. L’inviluppo ci servirà per il controllo dell’amplificatore globale del suono, ma per il controllo di Depth passiamo all’LFO.
Tra le funzioni geniali di ASM c’è la programmazione della matrice di modulazione in due semplici passaggi: si preme uno dei cosiddetti moduli per la modulazione, a scelta tra Env da 1 a 4 e LFO da 1 a 4, lo si tiene premuto e quindi si preme contemporaneamente il modulo di destinazione, in questo caso Mutant 1. ASM memorizza immediatamente la connessione e l’assegna a uno slot libero della matrice di modulazione.
Sul secondo display appariranno quindi SRC e DES seguiti dal numero dello slot di matrice di modulazione assegnato. Poiché abbiamo scelto LFO 1, troveremo in alto a destra LFO 1, che non può essere cambiato, e sotto Mutant 1 con il parametro che vogliamo modulare. Scegliamo con l’encoder Depth e assegniamo un valore di 18,5. La modulazione ora è ciclica e il contenuto armonico può essere modificato sia agendo sul valore di questa modulazione, sia tornando a Mutant 1 e giocando con i parametri Feedback, che lasciamo a 18, e Depth che poniamo intorno a 28.
Il nostro suono di basso sembra quasi analogico, con filtro che si apre e si chiude e un pizzico di risonanza, però è terribilmente ciclico e così com’è serve a poco. E’ il momento di usare alcune tecniche di programmazione per trasformare l’LFO in un inviluppo!
ASM Hydrasynth Explorer: LFO come inviluppo
Al momento abbiamo semplicemente agganciato l’LFO al controllo di Depth per l’FM su Mutant 1. Cliccando su LFO 1 si aprono i relativi parametri sul secondo display. Impostiamo Sine, onda sinusoidale, su Wave, una frequenza molto bassa a 1,79 Hertz, per esempio, un livello di 128 che in realtà controlla il crest factor dell’onda, cioè la distanza tra il punto minimo e massimo di livello, e variamo la fase in modo tale che il picco più alto della forma d’onda corrisponda al livello di attacco del nostro ipotetico inviluppo. Il valore interessante è 76 gradi (Phase): il display mostra esattamente che l’onda sinusoidale si trovo al suo apice e poi scende. Applicato al controllo di Depth, corrisponde a un effetto simile alla chiusura del filtro perché riducendo Depth, cioè l’indice di modulazione dell’FM, si riducono anche le armoniche prodotte. Il nostro suono però è super modulato ciclicamente e piuttosto inutile. ASM ci offre la possibilità di creare una forma d’onda one shot, cioè una volta percorso il suo ciclo, la forma d’onda si arresta al suo punto finale. Nella terza pagina di LFO (si raggiunge premendo ripetutamente LFO 1 o scorrendo con i pulsanti Page Up e Down a lato), impostiamo One Shot su On con l’encoder. Ed ecco qua il nostro inviluppo che ha un comportamento unico:
- Il suo punto di attacco e livello è al massimo
- Segue una fase di rilascio che lo porta al minimo
- Prima ancora che sia rilasciato il tasto, torna al massimo
In pratica è come se chiudessimo e aprissimo il filtro molto velocemente.
Click
Il click che si sente suonando le note sulla prima ottava è dato dal livello massimo dell’LFO, cioè del nostro ipotetico inviluppo, e dipende dal fatto che in questa condizione il Depth è al suo massimo. Se il click non è di gradimento, ci sono diverse soluzioni:
- Ridurre l’ampiezza della curva dell’LFO con Level, diminuendo il valore da 128, ma l’effetto di chiusura e apertura del filtro non sarà così evidente
- Tornare a Mutant e ridurre di qualche punto Depth
- Ridurre il Feedback per diminuire il contenuto armonico
- Agire sul parametro Fade In, che purtroppo ha un valore minimo di 22 ms, per fare entrare la modulazione dell’LFO quel poco basta in ritardo per non creare il click
I parametri più importanti
A questo punto la nostra patch è impostata e i parametri da governare per modificare il suono sono i seguenti:
Mutant 1 > Depth per il contenuto armonico
Mutant 1> Feedback per aumentare il numero di armoniche che dipendono da Depth
LFO1> Rate per impostare la velocità del nostro inviluppo virtuale
LFO 1> Phase per modificare l’andamento dell’inviluppo
L’inviluppo d’ampiezza
ASM ha dalla sua anche alcune accortezze per l’inviluppo che fanno la differenza. Nella matrice di modulazione, il secondo inviluppo (ENV 2) è collegato di default all’ampiezza. Cliccandoci sopra lo andiamo a programmare:
- Attacco a 0 ms, perché ci vogliamo tenere il click
- Decay a circa 576 ms, per sentire la chiusura delle armoniche
- Sustain a 0
- Release a 192 ms, in modo tale da sentire una coda se si suonano note di breve durata
- Nella pagina successiva, impostiamo un Hold a 304 ms, in modo da lasciare tempo all’LFO che abbiamo programmato di agire sul timbro e non far decadere immediatamente il suono
La faccenda non finisce qui, perché l’effetto dell’inviluppo dipende direttamente dalla qualità delle sue curve. Proseguendo nella pagina successiva possiamo modificare il comportamento delle singole curve di attacco, decadimento e rilascio, passando da esponenziali a lineare e logaritmiche. Nel nostro caso, per dare un andamento più musicale, optiamo per
- DecCurve EXP 29, una curva minimamente esponenziale
- RelCurve EXP 32, come sopra un po’ più evidente in fase di rilascio
Ultimo tocco
Non ci rimane che dare un po’ di ambiente: andiamo dritto a un delay, premendo Delay e impostiamolo
- Type: PanDelay, per aggiungere un po’ di ambiente
- Feedback 32
- Time: 250
- Dry/Wet 25%
E la prima patch è fatta.
Variazioni sul tema
Con queste stesse impostazioni, provate a cambiare il tipo di oscillatore che modificherà l’OSC da Mutant 1 agendo su Source
- Triangle sovrappone le proprie armoniche al processo di modulazione di frequenza. Il risultato è un timbro più sporco e apparentemente distorto in senso analogico
- OSC 1: modula se stesso, qui il parametro Feedback cambia tutte le armoniche, come anche Depth
- OSC 2 e OSC 3: non li abbiamo usati, quindi usa le impostazioni di default
- Ring Modulator: molto interessante perché le modulazioni inserite permettono di sentire il risultato molto bene
- Noise e Mutant provocano solo rumore, perché il livello di modulazione è troppo alto e in questo caso noise è eccessivo in toto per l’FM.
Conclusioni
Abbiamo dato moltissimi spunti per spingersi oltre e approcciare alla sintesi in maniera non convenzionale. Hydrasynth è una miniera poderosa di diamanti per imparare la sintesi del suono e nasconde molti segreti che possono passare inosservati, ma ben conosciuti da chi ha programmato decine di synth. Il vantaggio unico dei synth Hydrasynth è la completezza dei parametri e delle modulazioni.