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Behringer Pro VS Mini: la mini sintesi vettoriale - Il test

costruzione9
suono6
facilità di uso6
rapporto qualità/prezzo9
Behringer Pro VS Mini è un piccolo synth digitale a quattro voci con filtro analogico, che mantiene il concetto di quattro oscillatori digitali da mixare in sintesi vettoriale, ma non emula i fasti del vero Prophet VS. Limitazioni importanti nella programmazione e nelle modulazioni.
7.5

Sembra non esserci fine al calo dei prezzi dei piccoli sintetizzatori digitali o ibridi, guidato da Behringer. E’ il turno di una possibile replica del leggendario Sequential Prophet VS.

 

 

Behringer Pro VS Mini è un sintetizzatore ibrido a quattro note di polifonia, con generatore timbrico digitale a quattro oscillatori necessari per replicare la sintesi vettoriale del classico Prophet VS, due LFO, tre inviluppi e un filtro analogico a 24 dB/Oct. Il piccolo sintetizzatore può essere alimentato o dalla porta USB C o da una powerpack, ma non a batterie.

 

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Sequential Prophet VS

 

C’era una volta…

La storia di Sequential Prophet VS è parallela all’evoluzione del digitale. Il momento un cui gli ingegneri di Sequential progettarono il Prophet VS non era dei più facili: Yamaha DX7 aveva devastato il mondo dei sintetizzatori, come potete leggere nel nostro speciale, e dopo la metà degli anni ’80 c’era ben poco spazio per i timbri analogici. Sequential non nuotava affatto in buone acque e aveva bisogno di un’idea nuova.

Sequential aveva in produzione il campionatore Prophet 2000 a 12 bit con filtro analogico Curtis, di buon successo ma certamente non paragonabile a un Fairlight da cui, assieme al PPG Wave 2, si cominciò a discutere nelle stanze di Sequential circa la lettura delle wavetable e il crossfade dei campioni. Fu Chris Meyer, oggi impegnato a insegnare l'uso dei synth modulari, ad avere la prima idea di utilizzare quattro oscillatori ad altrettanti angoli di un quadrato (o di un rombo) e controllare il loro crossfade con un controller, mantenendo però sempre la somma al valore corretto. 

 

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Chris Meyer

 

L’idea piacque a Dave Smith che stava cercando qualcosa di realmente nuovo per il primo sintetizzatore digitale di Sequential. Chris riuscì a convincere tutti quanti che si poteva arrivare a un synth che unisse i suoni del Prophet 5 al digitale di un PPG, garantendo anche quei suoni digitali che tutti avevano nelle orecchie grazie al DX7.

Il team di progettazione, senza alcuna cognizione di programmazione di DSP, iniziò a esplorare come il PPG trattava la forma d’onda, che era corta con una lunghezza fissa ed era letta a velocità differenti, e il Korg DW 6000 che invece aveva un’unica lunga waveform da cui venivano sottratti i campioni per avere forme d'onda differenti. 

 

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PPG Wave

 

Il team decise di proseguire con l’idea delle waveform corte, così da poterne avere più a disposizione, e per poterle trasporre facilmente cambiando la frequenza di campionamento. Qui incontrarono il problema del digitale, che per la poca potenza dell’epoca e il progetto in sé produceva una serie di armoniche che si aggiungevano alla forma d’onda originale, modificandone fortemente il timbro nella regione più alta e più bassa delle note.

Non era aliasing ma imaging del contenuto armonico, fattore ripreso sull’eccellente Groove Sysnthesis 3rd Wave. Su questo dettaglio ci fermiamo un attimo: il piccolo Behringer Pro VS Mini ha un diverso comportamento rispetto al VS ed è esattamente nelle ottave più basse e più alte che si sente subito la differenza… Se volete approfondire, c’è un articolo fantastico di Chris Meyer dedicato a questa storia 

 


Tornando a noi, il Prophet VS non era solo un generatore digitale di suoni, ma anche un progetto decisamente complicato con alcune soluzioni non ideali o molto originali, come gli inviluppi a cinque segmenti, le fasi di loop per creare un LFO, la memorizzazione della forma d’onda in un qualsiasi punto del campo del joystick o il generatore random di patch

L’intera wabetable con le sue forme d’onda originali è un progetto interno di Sequential basato su singole forme d’onda estratte da un campione, create in sintesi additiva o disegnate letteralmente con il mouse. L’insieme delle idee, dei chip custom, del software e dell’hardware contribuiscono a determinare i colori del Prophet VS, e del più raro Prophet VS Rack, che sono a tutti gli effetti dei sintetizzatori per il sound design come pochi al mondo, apprezzatissimi nella cultura ambient per i loro pad evolutivi. 

Ora, davanti a un oggetto come il piccolo Behringer Pro VS Mini, credo sia già evidente che solo una parte dell’intero progetto Prophet VS possa essere stato riprodotto.

 

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Behringer Pro VS Mini

 

Behringer Pro VS Mini: caratteristiche generali

Il pannello di controllo tende a essere esplicativo: il joystick ha una buona presa e i pulsanti di gomma sono tutti lievemente retroilluminati con colore rosso, per sapere qual è quello operativo. Due pulsanti funzionano come data entry +/-, mentre i tre accanto consentono di raggiungere i controlli ADSR degli inviluppi assegnati al filtro, all’amplificatore e al terzo inviluppo Mix, i due LFO con controlli di Rate e Amount, e la scelta della forma d’onda e dell’intonazione (solo positiva, da zero a 24 semitoni con possibilità di controllo fine). 

Quattro ulteriori encoder definiscono il punto di cutoff e la risonanza del filtro, e il Rate e l’Amount del chorus. Completamente a destra troviamo l’encoder del Tempo, i controlli per i tre pattern dell’arpeggiatore, il sequencer e i pulsanti di Write e Function: quest'ultimo permette di richiamare funzioni particolari legati al sistema, al sync, all’arpeggiatore, al sequencer, all’LFO, all’oscillatore e così via associati alle note della tastiera. 

L’accesso a diversi parametri è semplice: si preme Func, si seleziona sulla tastiera l’ambito e, premendo ripetutamente sulla stessa nota, si richiamano i parametri, il cui valore si modifica con i pulsanti + e -. Occorre ripremere Function per tornare all'operatività, dopo aver impostato il valore.
Il piccolo display OLED mostra esclusivamente il parametro identificato dal pulsante al momento attivo, cioè retroilluminato. Non richiama, quindi, gli altri parametri legati agli encoder  se non quelli che sono associati ai relativi pulsanti.

Non vedrete mai, per esempio, i valori di Cutoff, Resonance, Chorus Rate e Amount perché non hanno una pagina dedicata del display.

 

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Il sintetizzatore

Basato dunque su quattro oscillatori indipendenti, ognuno con 128 waveform da cui scegliere (per passare da 0 a 127 occorre ruotare più volte l’encoder che non è sensibile all’accelerazione impartita) e intonazione in semitoni da 0 a 24 e fine (Function+Osc per cambiare tra Tune e Fine). Non è possibile programmare o salvare forme d’onda derivate dal mix e non esiste una funzione randomica di generazione della patch, o in sintesi additiva. 

L’inviluppo Mix può essere messo in loop tra i diversi segmenti a scelta e ripetuto da uno a sette volte oppure in continuo. Inoltre è possibile memorizzare fino a cinque punti del Mix Envelope utilizzando il joystick per impostare il bilanciamento del punto che si sta programmando. Questi parametri si richiamano da Function+Mix. La durata del segmento del Mix Envelope è definita dei tempi dall’ADSR e dai relativi Encoder.

L’Amount dell’inviluppo del filtro è stabilito da Function+Fil, ricordando che l’inviluppo si programma da pannello. I due LFO sono accomunati dalla stessa forma d’onda, a scelta tra Triangle, Square, Sawtooth, Ramp e S&H (Function+LFO). L’LFO 1 è assegnato sempre al cutoff mentre il secondo è legato al pitch degli oscillatori. I due LFO hanno valori indipendenti di Rate e Amount.  

 

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Function e i parametri

Il Behringer Pro VS Mini permette di gestire una serie di parametri generali richiamati da Function:

  • La tastiera può funzionare come normale tastiera musicale o per il controllo del sequencer e dell’arpeggiatore. 
  • il motore timbrico può essere impostato in Vintage, Modern o Modern Bright
  • Intonazione generale in Hz
  • Trigger dell’inviluppo Single o Multi
  • Collegamento del pattern dell’arpeggiatore al Program
  • Canali MIDI indipendenti di trasmissione e ricezione
  • Velocity On/off
  • Ricezione di Control Change
  • Bulk dei Program, pattern e Program singoli via USB
  • Ricezione SysEx
  • Factory Reset
  • Sorgente di Sync tra Internal, MIDI, USB o ingresso Trigger Sync su pannello, con valore di PPQ
  • Scala da 1/32 a 1/8 
  • Valore di Swing
  • Modalità dell’arpeggiatore tra Up, Down e Up&Down
  • Registrazione a step o note in tempo reale per il sequencer
  • Cancellazione della memoria del sequencer o attivazione di tutti gli step
  • Metronomo On/Off

 

 

In prova

Mi sono studiato il pannello di controllo per qualche minuto per capirne l’operatività, che è anche semplice se non ci fosse qualche ostacolo di troppo: per esempio occorre girare l’encoder diverse volte per scorrere tutte le forme d’onda oppure passare dalla combinazione di Function e tasti sulla tastiera per richiamare alcune funzioni importanti come la forma d’onda dell’LFO, l’intensità dell’inviluppo del filtro o il richiamo di Fine Tuning. 

Quando poi occorre modificare il valore con i pulsanti +/- sperate di non dover andare da 0 a 127, perché passano i secondi e occorre aspettare. Il richiamo dei parametri e l’immissione dei valori rallentano potentemente la programmazione, costringendo a distogliere l’attenzione sull’obiettivo finale e spostando l’attenzione sul display.

Qualche cosa si recupera usando la ricezione di Control Change per alcuni parametri ma non tutti: in questo modo è possibile controllare dall’esterno il valore di Fine Tuning per ogni oscillatore (solo con valori positivi però), ma non esiste un Control Change assegnato alla scelta della forma d’onda degli LFO o all’intensità dell’inviluppo per il filtro. 

Manca completamente una funzione Hold per l’arpeggiatore suonato dalla tastiera a contatto. E poi ci sono solo 32 preset, una vera anomalia in tempi di banchi da centinaia di preset. Manca la matrice di modulazione del Prophet VS.

 

 

Il sintetizzatore è senz’altro limitato nelle modulazioni, cioè i tre inviluppi e i due LFO pre-assegnati che condividono la stessa forma d’onda. Il filtro è un buon passa basso: non tende a distorcere più di tanto e mantiene le basse frequenze anche per valori estremi di risonanza, consentendo facilmente di arrivare a patch di basso analogico classico. In aiuto vengono le curve di inviluppo, che sono percussive e analogiche.

Il chorus è un altro elemento indispensabile per dare più corpo al suono, senza il quale il piccolo Pro VS Mini suona… piccolo e molto digitale, senza aver quell’aura di antico digitale con i suoi difetti che danno colore. La scelta dei tre engine sembra più legata all’equalizzazione che non a una vera e profonda modifica della generazione timbrica. Siamo comunque lontani dai colori di un Prophet VS sulle note basse o alte.

Inoltre sembra quasi esserci un filtro sulle alte frequenze: non si riesce mai a bucare verso il registro alto, che fornisce sempre un suono ovattato, come già visto per altri synth Behringer. Invece nel registro centrale la somiglianza c’è, a patto di non cercare particolari modulazioni e accontentarsi di pad tranquilli e senza volere il carattere del filtro CEM. Le forme d’onda sono sì riprese dal vecchio VS, ma il loro timbro è una foto statica dell’originale e suona molto da wavetable digitale. E dunque?

 

 

Il Pro VS Mini è una bella sfida per il mercato attuale: fornisce l’essenza digitale, ma non i difetti, della sintesi vettoriale di Prophet VS che può essere una sorpresa per i più giovani, con il pepe del filtro analogico che è di buona fattura ma lontano dalle migliori implementazioni. I suoi tappeti evoluti sono interessanti per chi non li ha mai sentiti, ma non si riesce ad andare oltre un certo livello di movimento ripetitivo, piuttosto interessante grazie all’inviluppo Mix che è loopabile. In pratica i suoni più interessanti sono determinati dagli inviluppi e dal filtro, mentre i quattro oscillatori sono utili per pad evolutivi ma senza il carattere del filtro suonano come qualsiasi synth digitale degli anni '80, perché mancano i difetti, che poi sono diventati pregi, dell'hardware del Prophet VS.

La facilità d’uso è compromessa da una serie di parametri da richiamare con più pulsanti e anche le dimensioni del display, ottimamente leggibile ma un po’ profondo, non aiutano a navigare veloci. Il suono globale è un po’ piatto e poco dinamico, non ci è sembrato particolarmente emozionante ed è tipicamente digitale, un po’ senza vita quando non si usa il chorus, che invece suona bene. 

 

 

A chi si può consigliare? Cento euro per un hardware con controlli e quattro note di polifonia sono meno di quello che è richiesto per un plug-in di virtual instrument molto ben fatto. I due contendenti migliori sono Arturia Prophet-VS V e UVI Vector Pro, che però costano di più e ovviamente non hanno un hardware dedicato, ma hanno una quantità di preset e una qualità nettamente superiore quando si parla di sintesi vettoriale e Prophet VS.

Bisogna farsi bene i conti e decidere se investire su quattro note, un timbro simile ma senza tutte le nuance che fanno la differenza e un controller hardware, od optare per una polifonia illimitata su computer ma timbriche più realistiche e musicali. Scelta non facile che lasciamo a voi. Non ci sono dubbi che sia possibile tirare fuori suoni elettronici interessanti che sono anche particolari, ma questo capita con qualsiasi synth a wavetable e un filtro analogico. L’assenza di una matrice di modulazione si fa notare.

Conclusioni

Behringer Pro VS Mini è un piccolo synth che ha diversi vantaggi ma anche nette limitazioni. Il suo punto di forza maggiore è senz’altro il prezzo, ma talvolta anche un prezzo molto vantaggioso potrebbe essere troppo quando si guarda alla qualità del timbro. Tuttavia per 100 Euro non si trova molto quando si parla di sintetizzatori hardware e con una implementazione ben fatta dei controlli, pur limitando al minimo i parametri. Il prezzo è perfetto per chi si sta appassionando di sintesi del suono, vuole il primo synth hardware per iniziare senza impegnarsi troppo nei costi, e poi si vedrà.

Se è il timbro ciò che vi interessa, passerete oltre. Se è un synth che non occupa spazio per inserire alcune note nell’arrangiamento e controllarne i parametri del filtro in tempo reale, restando nel reame dei colori digitali senza pretese di emulazione, Pro VS Mini è un’ottima occasione.

In tutti i casi Pro Vs Mini è destinato a diventare argomento di discussione perenne, perché Behringer sta letteralmente esplorando un nuovo settore di mercato ancora vergine, dove potrebbe incontrare il favore dei teenager. Solo il tempo ci dirà se sarà un successo o una meteora.

 

Pro

Prezzo
Alimentazione USB-C
Quattro oscillatori per voce
Filtri analogico
Sintesi vettoriale
Inviluppo Mix loopabile
Inviluppi percussivi
Synth Engine essenziale

 

Contro

Non è un Prophet VS
Suono digitale
Alcuni parametri importanti richiedono più passaggi
Lento nell’inserimento dei valori
Modulazioni minime
Non tutti i parametri sono raggiunti dai CC
Solo 32 preset
Risposta in frequenza limitata

 

Info


BEHRINGER

 

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