Il ritorno di OB-Xa
Per strani giochi del destino, Oberheim OB-Xa (a cui abbiamo dedicato un approfondimento su queste pagine) è diventato il synth vintage di cui si parla maggiormente in questi mesi.
Ne è prova, per esempio, il rilascio di Arturia OB-Xa V (qui il test a cura di Riccardo Gerbi) e, poco tempo dopo, la news sull'espansione gratuita OX-a di IK Multimedia per il suo Syntronic. Il 24 luglio è stata la volta di Behringer, che ha rilasciato un video su Youtube con i primi suoni del suo clone UB-XA. I pochissimi esempi audio lasciano presagire che anche questo clone, pur non avendo tutti i difetti dell'originale, sarà presto un nuovo best seller per chi cerca il classico suono anni '80.
Per chi è molto giovane e non ha mai potuto mettere le mani sull'originale, UB-Xa si rivelerà essere un ottimo synth analogico, perché i suoi fiammanti oscillatori e i filtri ruggenti hanno un suono del tutto particolare, molto più brillante di un Sequential Circuit Prophet 5.
Per i pochi fortunati che hanno in studio l'originale, il fascino di un UB-Xa sarà una fortissima tentazione per il portafoglio, perché questa è un'altra implementazione della struttura di sintesi originale di OB-Xa, basata su cloni degli stessi chip usati sull'originale. Sarà da valutare attentamente la qualità degli inviluppi: se saranno simili all'originale, il successo sarà garantito. Il dato non è scontato, perché abbiamo potuto verificare che su Behringer Poly-D (leggi la prova di SM la prova riassunta e su Audiofader quella estesa), gli inviluppi si sono mostrati insufficienti nell'emulare il classico snap del Minomoog. A quanto sembra, visto i il video, non siamo lontani dall'immissione sul mercato. Il prezzo? Ci aspettiamo qualcosa di più alto di Poly D ma che non superi i 1000 Euro.
Intanto qualcosa si muove anche sul fronte della registrazione del marchio Oberheim, da parte di Behringer.