Nelle scorse ore è arrivato l'annuncio di Moog Music: il Moogfest 2020 non potrà avere luogo per questioni logistiche. Un'affermazione che ha destabilizzato l'intera corrente "elettronica" mondiale tra affezionati, musicisti e addetti ai lavori. Un evento che dal 2004 richiama da tutto il mondo una quantità sempre maggiore di persone che condividono lo spirito pionieristico di Bob Moog e l'evoluzione sonora che ha portato. Dal comunicato ufficiale di cui vi alleghiamo una parte qui sotto sembrerebbe di capire che questo non sia un addio ma un arrivederci; cosa che ci auguriamo di tutto cuore.
Citiamo dal comunicato: "Come associazione il nostro fine è quello di creare esperienze e relazioni profondamente significative così da poter accrescere e arricchire la nostra comunità creativa. Questa pausa che ci prendiamo verrà utilizzata per focalizzarci sul futuro del Moogfest e per ideare nuovi modi di esplorare il futuro della musica, dell'arte e della tecnologia. Fin dalla sua istituzione nel 2004, la conferenza tecnologica interattiva di più giorni e il festival musicale hanno attirato sia pionieri musicali che pensatori futuristi da tutto il mondo come ospiti dei keynote nei settori della scienza e dell'arte. Nomi del calibro di Devo, Laurie Anderson, Gary Numan, Kraftwerk, Suzanne Ciani, Keith Emerson, Brian Eno e Giorgio Moroder sono tra gli artisti più importanti che il festival ha potuto ospitare negli anni. Continueremo a sostenere artisti emergenti, celebreremo i musicisti che hanno contribuito a plasmare la musica elettronica come la ascoltiamo oggi e lavoreremo diligentemente per progettare un evento che onori lo spirito di Bob Moog e della comunità Moogfest."