Canone Boreale – 100 opere del ‘900 musicale
- Autore : Federico Capitoni
- Edizioni : Jaca Book.it
- pag : 400
- Prezzo al pubblico : 30 €
Il secolo scorso ha dato una svolta e soprattutto ha dato una spinta sul pedale dell’acceleratore in tutti i campi a livello mondiale; non di meno nella musica. In 100 anni sono state scritte in proporzione una quantità di opere incredibile rispetto a tutta la storia passata.
La casa editrice Jaca Book - già presente sulle nostre pagine di SM con un libro davvero interessante sull’unica tournè Italiana di Jimi Hendrix - ha pensato bene, per cogliere al meglio tutti questi sostanziali cambiamenti, di condensare 100 tra le opere più significative, non solo per importanza ma anche di riferimento, diventando così un canone per tutti i musicisti.
L’autore Federico Capitoni , giornalista musicale laureatosi in Scienze della Comunicazione e in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, ha scritto per il quotidiano La Repubblica ed è autore e registra radiofonico per Rai Radio3, docente di Critica Musicale e Storia della Musica. Ha al suo attivo diversi libri riguardanti il campo musicale e riesce nel suo intento dando modo a noi di analizzare per filo e per segno ogni opera da lui citata nel libro.
Le opere seguono un ordine cronologico, si parte da George Enescu con il suo “Ottetto per archi” del 1900 e si conclude con “In Vain” di George Friederich Haas del 2000, passando per – ne cito solo alcuni- Claude Debussy, considerato da molti l’inizio della musica moderna; Scott Joplin, “il re del ragtime”; il nostro Giacomo Puccini; il padre del musical americano George Gershwin con la sua Rapsody in Blue, dove si fondono la musica colta con il Jazz e il Blues; Maurice Ravel con il suo Bolero; il grande Ennio Morricone con la sua Trilogia del Dollaro (se si pensa ai film che narrano le cavalcate, le distese delle praterie e i duelli all’ultimo sangue del Vecchio West non si può non pensare a lui); fino ad arrivare ai più recenti innovatori sperimentatori e visionari come Brian Eno, Keith Jarret e Frank Zappa.
Ogni opera viene scomposta e approfondita dall’autore, spiegando anche i movimenti armonici e melodici per orientarsi e scoprire cosa c’è dietro ogni composizione e perché alcuni passaggi restano più impressi in mente e nell’immaginario collettivo. Alla fine di ogni scheda vengono inoltre riportati gli ascolti consigliati.
Vi sono alcuni retroscena interessanti e divertenti: si viene a conoscenza che il Bolero di Ravel è stato scritto - tra l’altro come seconda scelta - per soddisfare la danzatrice Ida Rubinstein e che poi è diventato una composizione tra le più famose del 900; “The Black Page”, scritta dal genio di Frank Zappa, ha questo nome non solo per intendere la difficoltà del pezzo ma anche perché data la grande quantità di note presenti sul pentagramma, il foglio osservato da lontano appare nero! “La rondine” di Giacomo Puccini forse ha in qualche modo influenzato una melodia discendente suonata con la chitarra elettrica nel brano “Life’s a gas” del 1971 dei padri del glam rock i T. Rex, capitanati da Marc Bolan.
Un libro ben fatto, completo in ogni sua forma. Mi permetto di consigliarlo a tutti gli insegnanti di musica classica e moderna. Sarebbe da adottare nei licei ad indirizzo musicale: Federico Capitoni riesce a fare un' "analisi logica" per ogni composizione dando modo all’ascoltatore di addentrarsi e capire meglio i cambiamenti musicali del secolo scorso!