E' uno degli effetti più naturali ed allo stesso tempo più artefatti, è il Riverbero, ovvero l'aggiunta al nostro suono di una simulazione di spazio più o meno realistico che non è presente nella nostra registrazione. Naturale perchè il nostro orecchio è abituato da sempre a sentire suoni che si riflettono nell'ambiente e quindi li trova più credibili, ma anche artefatto perchè attraverso la tecnologia possiamo ricreare degli spazi impossibili e trasportare il nostro ascoltatore illusoriamente in altri mondi.
COS'E' IL RIVERBERO?
Alla fine dell'800 Wallace Clement Sabine fu il primo a realizzare uno studio metodico del decadimento delle onde acustiche negli ambienti - il Riverbero, o tutte quelle riflessioni che non riusciamo a distinguere dal suono sorgente. Sotto il decimo di secondo il nostro orecchio non distingue la riflessione dal suono originale. Facendo due rapidi conti: 0,1 secondi x 340 metri al secondo (velocità del suono in aria) / 2 (andata e ritorno) = 17 metri. Questi 17 metri sono la distanza massima a cui più o meno abbiamo riflessioni che possiamo ancora chiamare riverbero, oltre questa distanza abbiamo l'eco, che in musica chiamiamo delay.
A Sabine, che con il suo cronometro ed un organo portatile studiò l'effetto di distanze e materiali sulla riflessione ed assorbimento del suono, è intitolata l'unità di misura dell'assorbimento acustico. Egli fu anche il primo a teorizzare un’equazione per il calcolo del tempo di riverbero, aprendo la strada ad un'intera branca della fisica ed alle prime considerazioni sul trattamento acustico degli ambienti.
LA PRIMA CAMERA DI RIVERBERO FU UN BAGNO
Un altro genio, stavolta però nel campo della produzione musicale, come Bill Putnam nel 1947 lavorava per la Universal Recording e dovette farsi venire un'idea per il primo disco degli Harmonicats, in cui il suono generale, ma soprattutto le parti di chitarra, risultavano piatte e troppo "asciutte". L'idea vincente che proiettò questo disco e le sue sonorità nuove al primo posto in classifica per tutta l'estate fu di posizionare uno speaker che riproducesse singolarmente le tracce nel bagno dello studio e quindi registrarle nuovamente con un microfono posto ad una certa distanza. Il suono riverberato che sentite distintamente nel pezzo è proprio quello del bagno di Bill. Il primo mai ricostruito artificialmente in un disco.
Bill Putnam, oltre che come produttore di successo, è accreditato da molti come l’inventore del riverbero da studio, e della prima camera di riverbero - un bagno appunto. artificiale tramite una camera di riverbero (che poi più prosaicamente era il suo bagno). Tutti i plug-in e pedali riverbero che utilizziamo oggi derivano quindi da delle banalissime piastrelle di un bagno.
UN EFFETTO CHE CONQUISTO' IL MONDO
Visto il successo dei primi dischi con riverberi più o meno arrangiati alla stessa maniera, negli anni ’50 e ’60 le major si costruirono nei sotterranei degli studios grandi stanze riflettenti studiate ad hoc per produrre riverbero. Le pareti erano non parallele e rivestite di gomma lacca per aumentare le riflessioni e poterle registrare al meglio con diversi microfoni posizionati opportunamente.
Inutile dire che il costo era enorme e la praticità minima. Per questo motivo nel 1957 arriva l’EMT 140 Reverberation Unit, il primo riverbero a piastre - detto "plate". Il costo diminuì di poco, visto che si trattava di enormi apparecchi da oltre 250Kg, ma le possibilità creative e la praticità aumentarono notevolmente. In soldoni il suono qui veniva trasmesso da un trasduttore a delle grandi piastre metalliche e ri-catturato da appositi pickup capaci di ritrasformare il segnale riverberato in segnale elettrico. Quando su di un pedale o plugin trovate la dicitura "Plate" ora sapete a che tipo di suono originale si riferisce.
UNA MOLLA CAMBIA TUTTO
E dal vivo? Impensabile utilizzare un 'riverberone' gigante e delicatissimo sul palco.
Hammond fu la prima azienda a rispondere alla richiesta dei musicisti. Negli '50 integrò nei suoi organi i primi riverberi a molla, derivati da un brevetto della Bell Laboratories. Una molla immersa nell'olio con due trasduttori agli estremi veniva fatta vibrare dal segnale producendo il famoso effetto "fluttering" che ora riconosciamo come tipico delle sonorità vintage di quegli anni, soprattutto sulle chitarre.
Il punto di riferimento - più piccolo e stabile - diviene il modello Accutronics Type 4 Reverb, sempre Hammond, che poi Leo Fender deciderà di montare su di un altro dispositivo mitico nella storia della musica, l'amplificatore Fender Twin Reverb.
Tre date poi rimangono importanti negli anni '70 per la storia di questo effetto.
1973 - Roland esce con il suo RE-201, un'unità riverbero a molla ed echo a nastro assieme che risolve diversi problemi di praticità e realismo tipici del riverbero a piastre.
1976 - La EMT, che aveva creato il primo plate, spariglia con l'invenzione del primo riverbero digitale. L'EMT 240 costava un'occhio - oltre 15 mila dollari - ma è ricercato ancora oggi per la sua sonorità tipica.
1978 - Lexicon produce il 224, un riverbero che costava la metà e qualitativamente superiore, tanto da rimanere punto di riferimento per gli studios di mezzo mondo per vent'anni.
Anche in questo caso, in molti riverberi moderni o plugin ritrovate queste sigle ad indicare la fonte di ispirazione di questo o quell'algoritmo.
E INFINE VENNE LA CONVOLUZIONE
Nonostante nel 1999 i personal computer avessero ancora una potenza poco adatta ai complicati calcoli necessari per un riverbero digitale credibile, Sony mise sul mercato la tecnologia che avrebbe rivoluzionato non solo il mondo del riverbero ma tutti gli algoritmi che si prefissavano di riprodurre dispositivi reali: la convoluzione. Attraverso questa complessa tecnica matematica era possibile ricostruire la risposta di ambienti reali, come potrebbe essere un famoso teatro, uno stadio o l'acustica di uno studio famoso come Abbey Road. Il DRE S777 era una macchina molto avanzata, che davvero spazzò via per realismo tutti gli altri fino alla definitiva vittoria del software sull'hardware.
Oggi riverberi come Audio Ease Altiverb o Waves IR-1 sono dei classici plugin tra i più utilizzati e con la maggior disponibilità di risposte all'impulso campionate nei luoghi più famosi e disparati del mondo.
BREVE DIZIONARIO DEL RIVERBERO
- Size – Parametro che modifica la grandezza dell’ambiente.
- Mix – Wet/Dry - Level – Percentuale di segnale originale contro segnale riverbero.
- Time – Decay – Dwell - Tempo di Riverbero – Tempo trascorso il quale il livello del riverbero scende di 60dB rispetto al segnale dry e diventa quindi tecnicamente inudibile.
- Pre-Delay – Indica l’intervallo di tempo tra la percezione del suono originale e la percezione del riverbero. Simula quindi forma e dimensioni della stanza, nonchè della posizione dell’ascoltatore rispetto alla sorgente sonora.
- Damp - Assorbimento – Assorbimento in frequenza delle pareti della stanza virtuale. Solitamente più alto è maggiore è il taglio sulle frequenze medio-alte.
- Tone – Color – Simile al Damping. Funziona sulle frequenze del riverbero più o meno come lo stesso parametro nei pedali di saturazione.
- Chamber – Simulazione di quelle tecniche di riverbero naturali in cui il suono da uno speaker viene fatto riverberare in una camera e poi ripreso con uno o più microfoni.
- Room – Molto simile a Chamber, indica solitamente una simulazione di stanza di medio-piccole dimensioni, se non specificato diversamente.
- Hall – Nelle tipologie di riverbero indica la simulazione di una stanza di medio-grandi dimensioni.
- Cathedral – Nelle tipologie di riverbero indica la simulazione di uno spazio di grandi dimensioni con riverbero lungo e ampio in frequenza, tipico ad esempio delle grandi cattedrali in pietra.
- Theater – Nelle tipologie di riverbero indica la simulazione di uno spazio di grandi dimensioni con trattamento acustico che bilancia frequenze alte e basse.
- Spring – Nelle tipologie di riverbero indica la simulazione di un riverbero elettro-meccanico a molla.
- Plate – Nelle tipologie di riverbero indica la simulazione di un riverbero elettro-meccanico a piastra.
- Shimmer – Tipologia di non naturale che contiene che combina riverbero e repliche del segnale spostate in su o in giù solitamente di ottave o quinte per ottenere effetti eterei e quasi da synth.
- Gated – Altro riverbero innaturale, spesso usato sulla batteria soprattutto negli anni ’80, che combina riverbero e noise-gate. La coda del riverbero viene tagliata a piacere dal gate che ne accorcia così in modo più o meno brusco la durata, indipendentemente dalle dimensioni della stanza simulata.