Scoprire il setup di un musicista impegnato in un live mi ha sempre affascinato, perché determinate combinazioni di strumenti studiate per un preciso show possono rivelarsi molto efficaci anche in altri contesti musicali, tramutandosi in vera e propria tendenza tra gli appassionati. Da qui l’idea a suo tempo di realizzare una mia rubrica intitolata Soundcheck!, composta da video interviste in cui i musicisti descrivono il loro setup pochi minuti prima dell’inizio del concerto: oggi SoundCheck! sbarca su Audiofader, e si comincia alla grande con la visita al palco di Elisa in occasione del suo On Tour.
Le interviste
Christian Rigano
Segue Elisa fin dagli esordi, e in seguito ha suonato e suona tutt’ora in studio e sul palco con altri artisti quali Tiziano Ferro e Jovanotti. I setup che Christian allestisce per ogni tour sono sempre molto interessanti, perché combina sapientemente gli universi hardware e software senza perdere di vista un aspetto molto importante come l’affidabilità; due esempi tra tutti sono il KeyB Solo organ MkII impiegato come clone Hammond e la workstation Seelake AudioStation X64, vero e proprio cervello del setup. Una curiosità omessa nell’intervista: in un brano durante il concerto utilizza anche una Keytar Alesis Vortex Wireless per ballare con la band al centro del palco.
Andrea Rigonat
Chitarrista storico nonché marito di Elisa, Andrea in carriera ha suonato anche in studio per Laura Pausini e sul palco con Tiziano Ferro; nelle vesti di produttore e arrangiatore ha seguito inoltre Francesca Michielin ed è stato produttore artistico del tour di Marco Mengoni nel 2012. La novità nel setup di Andrea in questo live è il Kemper Profiling Amplifier che, come lui stesso dichiara nell’intervista, gli consente di compattare il proprio set ai minimi termini (un case da otto unità rack), senza perdere nulla in termini di resa sonora. Le chitarre che Andrea propone durante l’intervista sono solo una piccola parte della sua collezione personale, perché durante il concerto “presta” alcune pregiate acustiche in suo possesso a Elisa e agli altri componenti della band per un momento unplugged.
Il terzo protagonista delle mie interviste è un fonico che ha lavorato in tour di artisti quali Fiorello, Mario Biondi, Alex Britti o Mario Venuti, e in grandi eventi come “Italia Loves Emilia”. Oltre a descrivere la sua postazione – in cui troneggia un banco Midas ProX – Hugo fornisce anche una serie di informazioni riguardo alla configurazione dell’impianto PA L-Acoustics impiegato in questo tour.
Lo show
Devo ammettere che lo spettacolo mi è piaciuto molto, a partire dalla scenografia, con un sipario a velo a coprire in diversi momenti i musicisti che diventa uno schermo per delle proiezioni, al pari dei tre cerchi “pinkfloydiani” e delle varie coppie di lettere “ON” che scendevano sul palco; le luci sono sapientemente dosate da Francesco De Cave. L’introduzione del concerto è a cura di Elisa, che si alterna tra un flauto traverso e un Hangdrum, con un sottofondo elettronico piuttosto etereo; nelle successive due ore (senza pause!) l’artista si alterna tra brani di rock tirato – tra cui le hit dell’ultimo album “On” - a momenti di atmosfera, interpretando due belle cover come Hallelujah di Leonard Cohen e Almeno tu nell’universo.
La performance vocale di Elisa e delle due coriste americane a supporto è stata senza sbavature e il mix si è rivelato asciutto e potente, con chitarre e tastiere in bella evidenza; solo il basso l’ho percepito meno presente, anche in momenti in cui svolgeva un ruolo da protagonista, come in alcuni momenti di assolo previsti in un brano come Heaven, ma pare sia una scelta della produzione. L’artista durante il concerto non si risparmia nemmeno nel suonare, dividendosi tra tastiere quali una Korg Triton Extreme per eseguire timbriche synth, una Nord Stage per i pianoforti, una postazione dove sfrutta un vocoder, infine suonando diverse chitarre acustiche ed elettriche di Andrea Rigonat. Per chi scrive, questo spettacolo è da non perdere.
In conclusione, permettetemi di ringraziare l’amico Alessio Guerrieri, backliner nel tour di Elisa e “deus ex machina” di questo mio piccolo reportage nella tappa di Assago.