Come si possono insegnare gli stili musicali, nel ruolo di insegnante o di studente?
Dan Moretti (saxofonista, compositore e arrangiatore), Matthew Nicholl (pianista, compositore e arrangiatore) e Oscar Stagnaro (bassista in studio e live con all’attivo due premi Grammy), tutti insegnanti prestigiosi del Berklee College Of Music, hanno creato un testo adatto tanto agli insegnanti quanto agli studenti, seguendo le tracce storiche dei vari generi musicali. Il testo, di 96 pagine con ben due DVD con le basi suonate dal vivo da diversi ottimi musicisti in modo professionale come rielaborazione personale dei diversi stili musicali, è dedicato ai compositori, ai musicisti e ai produttori all'inizio della loro carriera. Ero molto curioso di capire l’approccio preso, perché parlare di stili musicali richiede parecchia conoscenza e una grande capacità di sintesi.
Senza tanti fronzoli, si parte da Soul e Motown e la loro storia, costellata da grandi successi e artisti senza mancare di citare anche le etichette discografiche. In un paio di pagine, scritte e tradotte benissimo, c’è tutto quello che è necessario sapere per approfondire. Dopo di che, si passa dritti dritti alla base musicale, perfettamente registrata in studio, con lo spartito per chitarra, organo, basso, batteria, che viene ripetuta per circa un minuto. Già solo questa scelta, con relativi accordi, permette al musicista di improvvisare e di capire, per esempio, quali siano i ritmi chiavi, la metrica, e l’armonia, con commenti veloci sugli accordi dominanti, sull’arrangiamento e sul comportamento del basso. Si prosegue con esempi di Classic Motown, Soul Ballad, Soul/Latin Mix e Soul Funk, sempre con qualche nota esplicativa per l’arrangiamento. E’ chiaro che il testo è al servizio di lezioni dei professori, anche su strumenti singoli, che vogliono trattare l’arrangiamento e gli stili musicali. Non è infatti sufficiente il solo testo: occorre un vero musicista che spieghi i motivi dell’arrangiamento, ma è anche vero che basta ascoltare gli esempi per avere un’idea precisa dello stile musicale. Qua sotto l'esempio audio di Classic Southern Soul:
La struttura che ho appena presentato per un singolo stile si ripete anche per gli altri argomenti. Si entra nel Funk, con un paio di pagine di storia che sono illuminanti, passando per ben setti esempi di brani, su DVD, che seguono i primi e ultimi passi di James Brown fino al funky degli anni ’70 sulla West Cost. Il solo ascolto dei sette brani è eccellente per comprendere le differenze all’interno del funky. Magnifico!
Sono solo a pagina 19 e incontro l’hip hop, con i suoi miti e le sue batterie elettroniche, ma non con i campionamenti da vinile. Qui i quattro brani sono appena sufficienti a capire le basi iniziali, ma non la sua evoluzione. Forse il genere hip hop è troppo elettronico da poter essere suonato da musicisti in carne e ossa.
Il tono cambia decisamente come si entra nel rock: ben quattro pagine di storia (e ci mancherebbe altro!) ma solo cinque esempi audio che spaziano da Medium e Fast rock alle ballad. Qui avrei preferito avere molti più brani per spaziare anche al metal, all’hard rock e derivazioni varie.
Quinto capitolo per il Jazz e tre esempi audio: un medium swing e due waltz. Capisco la difficoltà di riassumere l’universo del jazz, ma tant’è.
A metà del libro sospetto che l’anima latina di Oscar Stagnaro abbia preso in mano la seconda parte del testo, perché qui si decolla su moltissimi generi musicali, anticipati da alcune pagine sulla storia e l’evoluzione del ritmo Afro Cubano: Danzon, Mambo, Cha-Cha-Cha, Songo e Afro Cubano mostrano una conoscenza profonda e intima di questi stili da parte degli autori. Il settimo capitolo esplora il mondo brasiliano della Samba, con tre esempi diversi, Partido Alto, Bossa Nova, Baiao e Afoxè, con un ottimo percorso sugli accordi e il ritmo. Si conclude con i ritmi afrocaraibico, cioè Reggae e Calypso.
Stupende le ultime pagine del libro, che riportano le top 20 per Soul e R&B, Funk, Rap/Hip Hop e gli ascolti scelti per la musica brasiliana e afro cubana. Una miniera d’oro per approfondire senza perdersi nella ricerca tra le playlist di Spotify. Peccato che gli autori non abbiano creato delle playlist per gli ascolti che suggeriscono. Il secondo DVD contiene le tracce audio separate per strumenti (drums, basso, pianoforte, chitarra) così da poterle usare singolarmente, con l’elenco dei tempi dei singoli brani, realizzati su Motu Digital Performer.
Essential Grooves può essere usato per molti scopi: si va da una prima infarinatura sui diversi generi musicali per chi comincia, fino alla dissezione dei singoli brani per capire la ritmica e gli arrangiamenti. Il valore aggiunto è tutto a carico dell’insegnante, che può usare questo testo come punto di partenza per lo studio. L’arrangiamento sembra essere la stella polare del testo, seguito dall’armonia e dalla ritmica. Per chi cerca di capire le differenze tra gli stili o vuole imparare a riconoscerli, è un buon punto di partenza. Ovviamente non si può racchiudere in 90 pagina il mondo della musica, ma come iniziale confronto tra insegnante e allievi è quasi unico.
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