Ci sono arranger per ogni livello di musicista e per tutte le tasche. Qualora fosse giunto il momento di acquistare la vostra prima tastiera o di sostituire il vecchio arranger, ecco per voi una rapida rassegna suddivisa fra esordienti, appassionati, esigenti e perfezionisti.
Arranger per esordienti
Qui siamo nel territorio di strumenti standard rivolti a coloro che suonano una tastiera per la prima volta, ma anche a musicisti che già si esibiscono. Abbiamo a che fare con arranger versatili, tastiere sensibili al tocco e altre comode funzioni, con cui principianti ed esperti potranno divertirsi a suonare. I prezzi sono compresi fra 170 e 260 euro.
Da decenni, questo è il terreno dove Casio sa esprimersi al meglio. Il modello più economico è CT-S300: appartiene al rilancio della serie Casiotone ed è l’unico di quella serie ad avere tasti dinamici. Ci sono altri due modelli Casio molto più interessanti (CT-X700 e CT-X800) e sono i più economici della serie CTX, la cui tabella comparativa è a vostra disposizione in questo articolo pubblicato in occasione del Musik Messe 2018.
Anche Yamaha ha una presenza storica in questo segmento, recentemente rinnovata con due nuovi modelli che si distinguono fra di loro per dimensione e numero di tasti: PSR-EW310 ha 76 tasti e PSR-E373 ne ha 61. Sono stati annunciati lo scorso settembre: le caratteristiche tecniche hanno innalzato seriamente la qualità dei prodotti della categoria. Per saperne di più, vi consiglio la lettura del focus pubblicato per l'occasione.
Arranger per appassionati
Gli appassionati sono i più fortunati. Da qualche anno, i produttori di strumenti musicali stanno facendo cadere suoni, stili e tecnologia dall’alto su tastiere di questo rango. Ad un prezzo abbordabile, si trovano strumenti che suonano molto bene e possono dare discrete soddisfazioni. Ovviamente, per contenere il prezzo, la qualità delle plastiche e dei tasti è ridotta all’essenziale; ciò non toglie che ci sia da divertirsi. Non a caso, è il segmento più affollato di offerte. I prezzi sono compresi fra 280 e 750 euro.
Casio propone due strumenti molto simili fra di loro: CT-X5000 e CT-X3000. La presenza del nuovo generatore sonoro AiX e della rinnovata sezione stili rende questi prodotti molto convincenti per il tipo di clientela a cui si rivolgono. Ho provato CT-X5000 e mi ha piacevolmente sorpreso: e Riccardo Gerbi ha raccontato i risultati del suo test a cui vi rimando.
Korg è entrata nell’agone di quest’area di prodotti con una nuova famiglia di modelli: si chiamano EK-50 e EK-50L nella versione arranger tradizionale e i3 nella variante arranger workstation. Il progetto riprende l’eredità di Pa-50 nella sua derivazione giapponese, aggiornandone il contenuto ai tempi moderni. Ho potuto testare i3 di persona poche settimane fa.
Nella giungla di modelli, Roland si distingue proponendo un arranger originale e innovativo: si chiama GO:KEYS e non può passare inosservato, grazie al rosso fiammante della sua scocca. Abbiamo scritto un focus su questo modello. Esiste una variante pianistica (sempre a 61 tasti) con sezione arranger disponibile tramite app su tablet: si chiama GO:PIANO ed è disponibile in un modello compatibile con Amazon Alexa.
Yamaha presenta due modelli a buon prezzo, ennesima evoluzione di una serie di prodotti di successo da diversi lustri. PSR-EW410 e PSR-E463 si distinguono, anche loro, per dimensione e numero di tasti: il primo dei due ha 76 tasti, il secondo 61. Oltre agli stili di accompagnamento, è possibile divertirsi con l’aggiunta di brevi campioni audio grazie al Quick Sampling da dare in pasto al Groove Creator. Avevo pubblicato un approfondimento pubblicato nel mio blog ad ottobre 2018. Chiudiamo con il botto la breve analisi di quest’area di prodotti con la novità del momento: Yamaha PSR-SX600, un arranger tradizionale ma con inedite funzioni come Smart Chord, Unison e Accent. Questo strumento è in grado di garantire varietà e profondità di repertorio con stili e voci di qualità inusuale in questa fascia di prezzo. Non posso fare a meno di consigliarvi la lettura del mio test pubblicato recentemente.
Arranger per esigenti
Non dovete necessariamente scalare ai top di gamma per avere a disposizione un arranger workstation completo di funzionalità, suoni di qualità e un vasto numero di stili di accompagnamento. Se proprio volete, l'aspetto che più pecca in questo segmento di mercato è l’assenza di tasti semi-pesati di valore. I prezzi oscillano fra 1000 e 1800 euro.
Qui si fronteggiano essenzialmente due coppie di modelli di arranger: Yamaha PSR-SX900 sfida Korg Pa1000 mentre Korg Pa700 sfida Yamaha PSR-SX700. Per dipanare la matassa e orientarsi fra questi modelli, ho messo a raffronto i rispettivi modelli per ogni casa: ecco per voi il confronto delle due PSR-SX e la comparazione dei due Professional Arranger. Per completezza di informazioni, segnalo che altri produttori frequentano quest’area di prodotti: il modulo Ketron SD40 e il box arranger Cavagnolo Air Symphony.
Arranger per perfezionisti
Il top di gamma è destinato a professionisti o amatori che non badano a spese pur di avere il meglio. In quest'area di mercato, i prezzi oscillano tra i 2000 e i 3800 euro. Yamaha propone Genos a 76 tasti, dove ha introdotto un impressionante volume di voci, stili e caratteristiche tecniche all’interno di un sistema operativo che ha rivoluzionato l’usabilità tradizionale dei suoi arranger grazie all’adozione del touch screen. Vi consiglio la lettura del mio test pubblicato nel mese di agosto 2018.
L’ammiraglia di casa Korg è Pa4X, prodotto Made in Italy che si rivolge a quanti, oltre a cercare il meglio, hanno necessità di personalizzare lo strumento in ogni dove, soprattutto nell’area dell’editing dei suoni. Le letture raccomandate sono quelle in cui ho revisionato la versione 2 e versione 3 NEXT del sistema operativo.
Concludo con i modelli Ketron destinati prevalentemente ai musicisti che eseguono decine/centinaia di serate all’anno e che necessitano di prodotti affidabili con una parte ritmica che garantisca di riempire la pista. Per loro, Ketron ha realizzato diverse versioni dello stesso strumento: SD9 a 76 tasti, SD60 a 61 tasti con amplificatori di bordo e SD90 (avete già letto il mio test?) in versione modulo. Se potete fare a meno delle tracce audio degli stili, potete risparmiare qualcosa e procurarvi SD7 (76 tasti) o SD40 (modulo): ecco la lettura consigliata in merito a questi modelli.
Dulcis in fundo
Oltre alle tastiere arranger, ricordate che sono in circolazione anche eccezionali pianoforti arranger che non sono stati trattati qui sopra, ma che potrete rivedere in questa recente rassegna. Per ora è tutto, continuiamo a sognare in grande!
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