Le festività natalizie sono un momento propizio per regalare un pianoforte digitale, ai più piccoli di casa, ma anche agli adulti: ecco alcune linee guida per l’acquisto.
Resta un punto fermo lo speciale pubblicato circa due anni fa su Audiofader, per capire quali sono gli elementi da analizzare di un pianoforte digitale in fase di acquisto: è gratis, qui scaricatelo e leggetelo prima di proseguire con questo articolo.
IL TARGET
Vi propongo una serie di aggiornamenti comparsi recentemente per ogni elemento analizzato nel precedente speciale, ma su strumenti posti in una fascia di prezzo intorno ai 500 euro. Partiamo da una domanda che pone spesso il neofita: “ma sarà adatto un pianoforte digitale per studiare?”. Di seguito, la mia risposta.
LO STRUMENTO GIUSTO?
Riguardo alla didattica, ricordo le parole del fondatore di Roland Italy, Bruno Barbini, che un giorno mi disse: “uno solo è eletto Papa, tutti gli altri sono ottimi cardinali, vescovi o sacerdoti…”. Il pianoforte acustico resta sempre un punto fermo per affrontare uno studio professionale, ma a quelli che vogliono muovere i primi passi per diletto, tarpiamo le ali? Oggi un insegnante con solide basi sull'acustico e senza pregiudizi verso il mondo digitale ha sempre una marcia in più, e può guidare l’allievo in primis in fase di acquisto, e in seguito fornendo un percorso didattico mirato da affrontare per gradi. Se l'allievo sarà eletto Papa in futuro si vedrà, però nel frattempo suona e studia, che è un bene. Oltre all'insegnante, un altro riferimento a cui affidarsi con fiducia è sempre l'addetto di un negozio.
PIANOFORTI DIGITALI PORTATILI: PANORAMICA
La concorrenza in questa fascia resta agguerrita e i contenuti proposti crescono costantemente, mentre non cambia l’architettura generale dello strumento. I modelli disponibili sono rivestiti da uno chassis in materiale plastico e integrano sempre una diffusione sonora di pressione sonora adeguata per l'uso tra le mura domestiche. Tutti i produttori offrono tra gli accessori opzionali altri elementi quali uno stand in legno, per poggiare saldamente lo strumento, ma anche cuffie, pedaliere e molto altro che vedremo in seguito. Passiamo all’analisi degli elementi cardine di un pianoforte digitale low cost, partendo dalla meccanica.
LA MECCANICA
La stragrande maggioranza dei modelli in commercio sono dotati di meccaniche di tipo Hammer Action: brand come Yamaha, Kawai, Roland, Korg o Casio inseriscono sempre una loro interpretazione sul tema, mentre altri marchi come Kurzweil, Orla, Gewa o Artesia si affidano a meccaniche realizzate dall’italiana Fatar o di provenienza cinese nei modelli più economici. La richiesta del mercato di strumenti sempre più leggeri ha spinto diversi produttori a realizzare varianti delle loro meccaniche dotate di chassis in materiale plastico, che riduce il peso complessivo a pochi chili, contro la decina e oltre del passato.
Nell’elettronica, le novità in questa fascia riguardano la graduale introduzione di meccaniche dotate di tre sensori per tasto, per un rilevamento più accurato della Velocity. Altri contenuti introdotti recentemente per incrementare il feeling sono la finitura dei tasti volta a emulare rispettivamente l’avorio per quelli bianchi e l’ebano per i neri. Su alcuni modelli è comparsa infine anche la simulazione dello scappamento, ma è bene precisare che – nello specifico – essa è volta restituire solo il “clic” a fondo corsa tipico nel meccanismo originale.
IL SUONO
La generazione sonora di questi strumenti si basa sempre sul campionamento, ma cresce il numero di contenuti volti a impreziosire il suono. Oggi sempre più spesso in categoria troviamo timbriche dotate di tre layer, più banchi sample dedicati alla riproduzione di rumori tipici, come la risonanza del pedale damper. Al suono possono essere associati inoltre una serie di campionamenti dedicati ad altri rumori tipici della controparte acustica, mentre a supporto negli effetti possiamo trovare blocchi DSP dedicati, per esempio, alla simulazione della risonanza delle corde. Determinati tasselli a contorno del timbro di pianoforte vanno seriamente considerati, perché in grado di estendere il range espressivo durante l'esecuzione.
LE FUNZIONI
La dotazione standard di questi strumenti prevede sempre sezioni dedicate al metronomo, l’accordatura o la regolazione della risposta al tocco, ma in alcuni modelli è presente anche un recorder a una o più tracce, oppure un player audio che interagisce con una porta USB dedicata per l’uso di pen drive. Se vi piace intrattenere, in alcuni modelli al metronomo è associata una sezione di accompagnamento automatico essenziale, dotata di una manciata di pattern di batteria.
Nelle impostazioni della tastiera è facile rintracciare modalità per dividere la tastiera e suonare timbriche distinte (split), oppure sovrapporle su tutta l’estensione (Layer). Sempre più spesso è proposta inoltre la possibilità di selezionare un timbro di pianoforte acustico e dividere la tastiera in due parti distinte, per un’esecuzione a quattro mani in ambito didattico. Il pannello comandi è sempre essenziale in questi strumenti, e oltre alla selezione delle timbriche possiamo trovare i comandi trasporto del recorder/sequencer o lo switch per accedere all’editing, con i parametri sparsi lungo la tastiera.
L’INTERAZIONE
L’interazione con software e app dedicate alla didattica o l’intrattenimento è oramai un punto fermo in questa fascia di strumenti, e ciascuna proposta merita attenzione al pari di altri elementi importanti quali la meccanica e il suono. Marchi quali Yamaha, Roland, Kawai o Casio hanno introdotto nei loro cataloghi una serie di applicazioni gratuite per musicisti di ogni fascia di età. Rimarchevole infine la graduale comparsa di applicazioni per gestire in remoto le principali funzioni di ogni strumento, che vanno a compensare l’assenza di un display per la navigazione dei parametri e al contempo evitano laboriose operazioni da compiere tramite il pannello e la tastiera dello strumento.
Vi propongo due esempi di interazione in altrettanti video: nel primo, un Casio PX-160 funge da controller MIDI per l'uso di un virtual instrument come Pianoteq. Nel secondo video, un Roland FP-30 funge da MIDI Master Keyboard per pilotare un expander esterno come il GSi Gemini, grazie al Router MIDI Sipario.
IL PARCO CONNESSIONI
Una sezione che viaggia in stretta correlazione con il parco di applicazioni studiate da ciascun produttore, perché l’interfaccia USB dove prevista può supportare il collegamento di dispositivi come smartphone/tablet; per scopi analoghi, molto spesso è associato anche il supporto Bluetooth. Sui modelli più economici, le uscite cuffie svolgono la duplice funzione di Line Out, per veicolare l’audio dello strumento a un mixer, un recorder audio o un impianto PA. Nei due video sotto vi propongo un esempio di interazione con le applicazioni proprietarie tramite Bluetooth nel Kawai ES110 e l’Artesia PA88H, un pianoforte digitale di primo che prezzo che offre tra le connessioni anche un’interfaccia MIDI/audio.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Fermo restando quanto già suggerito nel precedente speciale, oggi tra i criteri di scelta vanno incluse le potenzialità di interazione dello strumento, perché in grado di estenderne concretamente le funzionalità e al contempo rendere longevo il vostro investimento. Nei casi in cui lo strumento vi piaccia come suono o feeling restituito dalla meccanica, ma sia sprovvisto di funzioni interattive onboard, niente paura: investendo poche decine di euro potete associare allo strumento una interfaccia MIDI/Bluetooth, per esempio, con cui interagire con applicazioni proprietarie o di terzi su smartphone/tablet (di cui molte gratuite) o una DAW.
In fase di acquisto, oltre a un buon paio di cuffie se amate suonare in ore proibitive, altri accessori utili possono essere una pedaliera più completa nell'uso tra le mura domestiche, per sfruttare funzioni particolari insite nello strumento come, per esempio, l’effetto di mezzo pedale. Un elemento su cui non lesinare è lo stand: molti negozianti propongono quello opzionale a prezzo scontato o addirittura in omaggio, ma nel caso in cui non sia disponibile su quelli realizzati da terzi assicuratevi sempre che il supporto sia piuttosto solido e sostenga lo strumento senza generare pericolose flessioni.
HO UN BUDGET RISICATO...
Se avete solo qualche centinaio di euro come budget, la corsa dei produttori a proporre l'ultima tecnologia disponibile sui propri strumenti vi tende una mano. I negozianti propongono spesso pianoforti digitali considerati fuori catalogo a prezzi ribassati, ma con tutte le carte in regola per cominciare a suonare tra le mura domestiche. Se il pianoforte digitale è il target per il vostro bambino, gettare la spugna dopo un rapido sguardo puntando verso una più economica tastiera elettronica (o Home Keyboard) è sbagliato, perché se intraprende un percorso di studi con un insegnante nel giro di poco sarete costretti nuovamente a spendere: vale la pena? Ritagliatevi una porzione di tempo utile per valutare con calma l'offerta disponibile sul mercato, il vostro bambino (e il portafoglio) vi ringrazierà.
Anche per questa volta è tutto, non mi resta che augurarvi buona scelta!
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