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Focus - Programmare Pianoteq: il pianoforte rock


pianoteq

Alcuni semplici ed utili consigli per personalizzare il suono di pianoforte di Modartt Pianoteq

 

 

 

Ciascun modello di Pianoteq dispone di un discreto numero di preset, per venire incontro alle esigenze dell’utente. Troviamo quindi nomi quali Pop, Jazz, Blues, Classical per votarsi a specifici generi musicali, oppure aggettivi come Bright, Intimate, Cinematic per aiutarci nella scelta. Se tuttavia volessimo adattare il timbro al nostro gusto personale o vogliamo ricreare quello di uno specifico brano, cosa potremmo fare? Vediamo in questo focus come ottimizzare un timbro per la musica rock.

Gli utensili di Pianoteq

Quando sfogliando i preset a nostra disposizione non troviamo quello che fa esattamente al caso nostro, possiamo utilizzare i numerosi utensili timbrici che Modartt fornisce. Come abbiamo già avuto modo di esplorare nei due articoli dedicati al sound design (Parte 1 e Parte 2) e ascoltare nei vari video, Pianoteq dispone di molte potenzialità per modificare o persino stravolgere il timbro. Questi parametri intervengono direttamente sulla generazione, quindi all’inizio possono sembrare un po’ difficili da utilizzare, ma una volta comprese le basi, diventa tutto immediato e, soprattutto, con risultati quasi sempre musicali ed utilizzabili.

Tra questi c’è anche un particolare equalizzatore che non opera mediante filtri, come quelli tradizionali, ma agisce prima di generare il suono, modificando il modello. Il fatto che funzioni in fase di pre-elaborazione permette la compensazione automatica del volume: per esempio, quando si aumenta lo spettro medio, in ogni nota aumenteranno le frequenze medie, conservando un bilanciamento naturale su tutta l’estensione della tastiera.

Un altro vantaggio della pre-elaborazione è che permette un aggiustamento molto fine della curva di equalizzazione, a differenza di un equalizzatore standard. Altre due caratteristiche, Res Eq e Res Dur, consentono rispettivamente l'equalizzazione delle risonanze e la modifica della loro durata.

Pianoteq dispone infine di un multieffetto integrato abbastanza completo che include modulazioni, distorsioni, compressione, equalizzazione tradizionale e ovviamente riverbero, anch’esso con diversi preset e possibilità di caricare un impulso in formato Wave.

 

Pianoteq

Pianoteq dispone anche di un particolare equalizzatore che agisce direttamente sui parametri del modello, prima della generazione del suono.

 

Pianoteq: il pianoforte rock

Svariati pianoforti, a coda o verticali, sono stati utilizzati nel rock per incidere indimenticabili brani passati alla storia. Molti modelli di Pianoteq offrono la versione Bright che meglio si inserisce in arrangiamenti rock, ma vediamo passo passo come utilizzare i parametri a nostra disposizione. Negli arrangiamenti rock uno dei principali rischi è che il pianoforte rimanga sommerso nel mix e che alcune sue frequenze creino confusione generale per via della sua notevole estensione. Tendenzialmente un buon suono di pianoforte rock, per integrarsi correttamente in un arrangiamento rock, dovrà…suonare male se suonato da solo.

La prima cosa da fare è rimuovere le frequenze basse, indicativamente quelle sotto i 100Hz. Trovate il compromesso tra un suono che abbia ancora corpo, ma che non faccia a pugni con cassa e basso. Contestualmente andremo ad aumentare quelle tra gli 8 e i 12Khz, per conferire al timbro più brillantezza e presenza. Per fare questo possiamo agire sull’equalizzatore speciale di Pianoteq, inserendo dei punti di taglio/enfasi a queste frequenze.

Possiamo poi agire sulla rigidità del feltro dei martelletti, che è gestita differentemente in tre fasce di dinamica, corrispondenti a valori di Velocity di 32, 64 e 96. Più il feltro è rigido e più il suono sarà brillante. Impostando valori diversi possiamo ottenere un suono meno brillante a dinamiche basse, ad esempio per la strofa, dove magari il pianoforte é predominante nell’arrangiamento e più brillante nel ritornello dove occorre che emerga nel mix. Per finire, una leggera compressione ci aiuta ulteriormente, partendo dal preset Grand Piano medium e poi variando il rapporto di compressione a proprio gusto.

 

Pianoteq

Pianoteq dispone di un rack effetti a 4 slot, con una buona selezione di processori.

 

Esempi timbrici - Il video!

Partendo dai preset standard di Bosendorfer 280VC, YC5 e del verticale U4 abbiamo applicato alcune modifiche, seguendo quanto descritto poco sopra. Tramite una combinazione dell'equalizzatore a modelli fisici e quello tradizionale abbiamo reso il suono più presente nel registro medio-alto. Modificando la rigidità del feltro in modo differente tra bassa e alta Velocity, abbiamo conservato una certa morbidezza per i passaggi delicati e accentuato la componente brillante nei passaggi più vivaci. Negli esempi seguenti potete sentire il preset originale dal quale siamo partiti e il risultato dopo la modifica.

 

  • Rock 1: partendo dal preset neutro di Bosendorfer 280VC, abbiamo agito sull’equalizzatore a modelli fisici, sulla rigidezza del feltro e aggiunto un po’ di compressione.
  • Rock 2: partendo dal preset YC5 basic, abbiamo equalizzato il timbro e irrigidito il feltro dei martelletti.
  • Rock 3: partendo dal preset U4 Tall abbiamo usato entrambi gli equalizzatori.

 

 

Le demo sono a cura dell'amico Andrea Girbaudo, che per l'occasione ha impiegato come controller MIDI a tastiera il pianoforte digitale ORLA PF300 (leggi QUI il nostro test).

 

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