Quando si parla di Montage e MODX, si entra nel mondo dell’FM-X. Con la nuova versione del sistema operativo 3.5 per Montage e 2.5 per MODX, l’FM-X cambia volto; si veste di intelligenza artificiale attraverso reti neurali, algoritmi e nuovi suoni impossibili da programmare fino a oggi. Un passo avanti importante e inedito, che sfrutta un particolare sistema di interpolazione dei dati per generare, in automatico e in tempo reale; nuovi colori!
Il motore FM-X
Sia Montage che MODX condividono lo stesso motore FM-X, che è derivato in tutto e per tutto dal precedente FS1R; alla base di questa implementazione della sintesi in modulazione di frequenze c’è l’idea di produrre una forma d’onda già vicina alla dente di sega, con i parametri Spectral Form, Skirt e Resonance, sia per portante che modulante. Si può spaziare dai classici suoni DX, usando la sola sinusoide ed estesi grazie ai due operatori e agli algoritmi supplementari; fino a suoni digitali molto ricchi di armoniche grazie all’uso di Form, Skirt e Resonance.
L’FM-X ha alcuni limiti rispetto alla precedente implementazione di SY77/99 e TG77; manca la possibilità di cambiare la fase per ogni operatore, c’è un solo punto di feedback. Gli inviluppi non hanno il loop e non si può usare un campione come forma d'onda. Inoltre il generatore FM-X può andare facilmente in aliasing, se non si compensa con le curve di break point; queste sono necessarie per tutti i synth FM da quando sono nati. Riducono la modulazione sulle note più alte con l’intervento della curva di break point sul livello d’uscita del modulatore.
Ciò non toglie che il bagaglio di Montage e MODX sia ottimo quando si parla di FM e suoni digitali. Mancava, secondo noi, qualcosa di eclatante che liberasse la potenza dell’FM-X verso nuovi orizzonti. Smart Morph è la risposta che cercavamo.
Smart Morph, l'FM-X vettoriale
L’idea è semplice ed efficace: fino a 9 Part in FM-X possono essere utilizzate per generare una mappa di parametri di sintesi legati a ogni Part FM-X presa come sorgente dei dati, calcolata in una ventina di secondi con la funzione Learn dalla pagina Edit di Smart Morph. Si entra in Smart Morph selezionando una Performance che abbia almeno una Part in FM; si fa grazie alla nuova funzione View a sinistra del nome della Performance, che richiama tre visualizzazioni differenti tra cui, appunto Smart Morph.
Dall'editing della pagina, è possibile inserire le Part in FM-X che funzioneranno come origine dei parametri di sintesi; si deve cliccare sul box relativo che comprende le funzioni di ricerca delle Part che già conosciamo, molto comoda e veloce. Una volta inserite, si procede all'analisi con il pulsante Learn.
Al termine della mappatura, sul display saranno visualizzate delle zone a differenti colori per indicare, per ogni Part, i punti migliori di sovrapposizione che daranno origine al morphing da applicare sulla Part FM-X di destinazione (di solito la prima Part nella Performance), a cui sono collegate delle linee per indicare a quale Part si riferiscono. In questo modo, di dati di sintesi delle Part sono interpolate tra loro secondo le scelte dell'algoritmo di analisi.
Pensiamo per esempio a un piano elettrico e a un pad, che hanno struttura completamente differente degli inviluppi, dell’algoritmo e dei rapporti tra portante e modulante. La funzione Smart Morph analizza i dati delle due Part FM-X e dispone, su un piano cartesiano XY, la posizione migliore dei due timbri; incrociandoli, si ottengono nuovi suoni che abbiano un senso timbrico definito.
Ecco che ritroviamo la logica di alcuni synth amatissimi dai sound designer, dove i suoni sono posti in uno spazio bidimensionale, il cui mix è realizzato in tempo reale con controller o inviluppi: la sintesi vettoriale. Qui non ci soni però patch ai quattro angoli, bensì troviamo parametri di sintesi FM-X derivati da un massimo di nove Part FM-X.
Nulla vieta di modificare la posizione del punto stabilito da Learn, che indica il posizionamento ottimale, così da forzare la Part di destinazione a comporsi in modo differente e tendere, per esempio al suono di altre Part. Yamaha, però, va molto più in là del semplice mix di parametri di sintesi differenti e lo fa con la funzione Analyze, dove si associa a ognuno dei tre colori un singolo parametro.
Quando abbiamo visto la lista dei parametri, siamo quasi caduti dalla sedia! Ci sono praticamente tutti i parametri Common 1 e 2 che caratterizzano una Part in FM-X,
come i parametri per il filtro, ogni singolo segmento degli inviluppi FEG e PEG, i parametri per LFO e 2nd LFO, l’algoritmo, il livello di feedback, i punti di break point. Già così entriamo una nuova dimensione di programmazione in tempo reale, semplicemente muovendo il dito sulla visualizzazione di Smart Morph (arriverà anche per le parti in AWM?), ma non è ancora finita.
L’apoteosi arriva quando si decide di assegnare i tre colori a uno dei parametri di sintesi FM-X di uno degli otto operatori, come l’intonazione, Spectral Form, Skirt e Resonance, i singoli valori di PEG e AEG, il livello dell’operatore, i break point, 2nd LFO, al sensibilità dei controller Pitch e Level, più altri secondari.
A questo punto, se siete programmatori in FM, avrete colto le potenzialità del sistema. Se invece non avete mai programmato in FM (peccato!), il sistema è così semplice che potete dimenticarvi di studiare la teoria! C'è di più: invece che far mappare alla funzione Learn e Analyze i parametri, si può decidere di intervenire manualmente sui tre parametri di Analyze. Un esempio semplice: a una Part FM-X di piano elettrico si associano i parametri di Coarse di un operatore, di tempo di attacco dell'inviluppo AEG e di Form del primo operatore.
A questo punto, muovendo il dito sul display, che funziona da controller tattile, si cambiano questi tre parametri in continuazione, creando nuovi timbri. Facile facile. Mai visto nulla di simile, neanche in software. Qui Yamaha si è superata, perché in meno di tre minuti chiunque si troverà nelle condizioni di creare suoni nuovi, tutti utilizzabili; senza poi quei difetti artificiali e poco musicali che è facile incontrare nella programmazione FM o con un morphing causale tra le patch. C’è però ancora dell’altro.
SuperKnob!
Entra in scena il SuperKnob, alla pagina Smart Morph>SuperKnob: è possibile impostare due punti sulla mappa, identificati dai valori XY, creando un collegamento virtuale che tra i due punti che sarà percorso ruotando il SuperKnob. Al Super Knob si potranno applicare tutte le automazioni desiderate o i controller fisici, per creare suoni espressivi e dinamici.
Facilissimo da fare con risultati ancora diversi rispetto alla visualizzazione della mappa Smart Morph; una volta impostata, può essere salvata e caricata anche su altre Performance che abbiano una Part FM-X. L’abbiamo provata anche con Part FM-X a caso, richiamando velocemente una serie di Part che sapevamo essere molto differenti tra loro: in qualsiasi prova, i risultati sono stati eccellenti, arrivando a genere suoni in FM che non ci saremmo immaginati, pur restando nell’alveo del suono FM-X.
La semplicità d’uso di Smart Morph è coerente con l’intero progetto Montage/MODX, che fornisce al musicista una serie di Performance pronte all’uso. Integrando Smart Morph nell’arsenale delle automazioni sonore, Yamaha ha centrato un bersaglio che altri synth non hanno colto. Si va dal generatore automatico di nuove sonorità all’uso espressivo per sound designer a caccia di nuove idee e colori.
Tips&Tricks
Un paio di consigli: gli effetti di Yamaha sono tra i migliori, tra le workstation, e condizionano il risultato finale. Prima di lavorare su Smart Morph, conviene scegliere la Performance che più si avvicina, come ideale di effetti, a ciò che si ha in mente. In questo modo si velocizza ulteriormente il processo di creazione dei suoni. Non abbiate paura, inoltre, di usare suoni completamente differenti o, al contrario, anche uguali. Sebbene Learn identifichi correttamente i suoni identici, ponendoli sullo stesso punto del display, nulla vieta di spostarli ai poli opposti; per esempio, per ritrovarseli in morphing con altri suoni. Le potenzialità sono maestose e la facilità d’uso è quasi imbarazzante; chiunque può da oggi diventare un programmatore FM avanzato senza sapere nulla di FM, soprattutto grazie ad Analyze e alla modalità Manual!
Tra le nuove 32 Performance, inserite nell’upgrade 3.5, ce ne sono alcune di ottima fattura che portano a sognare nuovi panorami non appena si interviene con il SuperKnob o si modula la mappa, arrivando facilmente a nuovi suoni dal sapore di Wavestation o Prophet VS. In un sol colpo, grazie alla mappa di Smart Morph, Yamaha ha trovato nuova linfa per i sound designer. Potendo poi salvare la Performance in qualsiasi momento, è possibile congelare la posizione di Smart Morph come fosse un timbro nuovo. Ci sono ancora spazi di miglioramento, come per esempio la registrazione del movimento sul touch screen, come modulatore.
La teoria dietro Smart Morph
In termini matematici, la funzione Smart Morph analizza fino a nove Part FM-X attraverso la creazione di una cosiddetta Self Organizing Map (SOM), utilizzando un network neurale artificiale che ha due momenti: training e mapping, con il risultato di mappare dati su una griglia. Nel caso di Smart Morph, la griglia della mappa ha una misura di 32x32, quindi 1024 punti. Una volta realizzata la mappatura e desunti i dati, l'origine dell'analisi neurale non ha più utilità; per cui si possono eliminare le sorgenti, nel nostro caso le Part da 9 a 16 che sono state usate per definire la mappa.
Ogni punto della mappa conserva i dati di interpolazione ed è essa stessa il cuore della funziona Smart Morph. Per questa ragione le mappe si possono salvare autonomamente dagli altri dati della Performance, così da poterle applicare successivamente alla Part FM-X di una Performance.
Altri upgrade
La versione 3.5 aggiunge 32 nuove Performance e la possibilità di importare file MODX. Altro lavoro è stato compiuto sulle funzioni di Pattern, per esempio scegliendo un Part per un pattern durante la registrazione, l’overdubbing dei dati di un controller, cancellare gli eventi MIDI SysEX o CC. Migliorata la visualizzazione del flusso di segnale Audio I/O, USB Monitor, Local Control. Al Foot Switch può essere assegnato qualsiasi Control Change.
Conclusioni
Per chi arriva, come noi, dalle prime implementazioni FM del DX7, passando per tutti i synth FM intercorsi fino a oggi, Montage e MODX rappresentano le implementazioni più votate all’emulazione dell’analogico con l’FM. Il motore di sintesi FM-X, ci aveva già soddisfatto all’epoca del piccolo FS1R, ormai introvabile e con quotazioni da mercato nero. Ci aspettavamo però di più dalle ultime workstation Yamaha, considerando per esempio il piccolo Yamaha ReFace DX con i suoi feedback programmabili.
La nuova funzione Smart Morph supera di colpo tutte le nostre riserve, proiettando Montage e MODX in una nuova dimensione di programmazione; espressività elevata grazie al SuperKnob e al touch screen usato come controller. Sebbene l’idea del morphing non sia una novità, applicarlo alla sintesi FM-X è tutta un’altra storia; i risultati spesso sorprendenti e inaspettati, spostano l’FM-X in una categoria a parte tra i synth digitali.
Complimenti quindi a Yamaha: realizzare un morphing musicale tra suoni FM-X è molto complicato; ma la soluzione è così elegante e funzionale da essere la novità più importante nel mondo hardware dell’FM degli ultimi anni.
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INFO
Sarebbe stato ancora più interessante Montage se Yamaha avesse implementato integralmente il motore di sintesi di FS1R, nella fattispecie gli Unvoiced Operators e la possibilità di lavorare sulle formanti. Forse, però, questo avrebbe aggiunto complessità ad uno strumento di cui si può dire di tutto, tranne che sia semplice da programmare. Avvalendosi di editor librarian esterni la gestione diventa meno cervellotica, però rimangono ancora settori migliorabili quali tutta la sezione relativa ai multisample (o waveform) e una FlashRAM, dalla capacità complessiva piuttosto scarsa, “ambiguamente” condivisa tra i banchi User e le Library.
Sorvoliamo poi sulla rigidezza della gestione MIDI, dove un recente Hybrid Mode ha cercato di mettere, malamente, una pezza ad una carenza di progetto. E da ultima, ma non meno importante, sorvolo anche sulla rimozione di Digital Performer come DAW controllabile da Montage (al suo posto è stato inserito Ableton Live). Sarà forse perché dà fastidio a Cubase?