Step numero uno: salva la compagnia. Step numero due: riporta in alto l'orgoglio e l'identità del brand. Step numero tre: porta dentro artisti e influencer con grande visibilità.
Step numero quattro: Gibson Records.
Credo che riassunto in due righe così si possa riassumere il piano dal 2018 in poi di quei due geniacci di James Curleigh e Cesar Gueikian, rispettivamente CEO e Brand President di Gibson, marchio che da 127 anni partendo dalla chitarra è riuscito a fare la storia della musica.
La Gibson Records è l'ultimo passo con cui la casa della G sta progressivamente prendendo la leadership del mondo della musica suonata e dei musicisti legati alle sei corde. E' una grande idea di marketing, di identità ma non solo, lo scopriamo tra poco.
Con sede nella Music City, Nashville, TN, la Gibson Records si erge come un faro splendente per gli artisti, una metà da raggiungere che promette di essere non solo un'etichetta musician friendly ma anche una partnership di stile e di valori nella musica che vuole riportare in primo piano i punti fermi che hanno reso celebre la musica americana negli ultimi 70 anni: il rock, la chitarra, lo stile autentico, l'ispirazione ai grandi classici.
Fondando la sua casa etichetta Gibson però ha saggiamente evitato di inciampare in uno dei principali errori del suo passato, lanciare la palla troppo avanti senza avere i mezzi per farlo. Proprio per questo la prima mossa è stata assicurarsi una partnership strategica con un colosso come BMG, la quarta casa discografica a livello mondiale. Questo ha poi reso possibile un altro step importantissimo per ogni campagna di lancio: un grande nome. E chi meglio di Slash poteva essere il grande alfiere di Gibson Records.
Nel 2022 infatti il prossimo album del chitarrista dei Guns n' Roses con Myles Kennedy and The Conspirators, uscirà proprio sotto la bandiera di Gibson Records, che grazie a BMG avrà le spalle larghe in quanto a diffusione, promozione e distribuzione.
Per ora non sono stati annunciati altri artisti o uscite in arrivo, ma è ragionevole pensare, prendendo dalle dichiarazioni di Gueikian, che la nuova label trarrà a piene mani dal programma Gibson Generation e dalla sua sfera di chitarristi influencer in giro per il mondo. Oggi come oggi le case discografiche offrono abbastanza facilmente un contratto, almeno per un paio di singoli, ai musicisti che sono riusciti a raccogliere una notevole quantità di followers sui social. E' un'assicurazione sul risultato del disco, la vendita dei biglietti e del merchandising. Insomma tutto il giro economico che oggi permette di sostenere il business musicale e la carriera di un artista originale.
"Lanciare un'etichetta discografica che serva i nostri artisti è la naturale evoluzione dei nostri 127 anni di storia. Gibson Records lavorerà con gli artisti Gibson per registrare e promuovere la loro musica con una partnership artist friendly" dice Cesar Gueikian.
"E' un onore essere la prima release della nuova Gibson Records," dice Slash. "E' il punto più alto della nostra partnership ed avendo lavorato così a contatto con Gibson per lungo tempo, so che saranno una label che supporterà gli artisti genuinamente nella loro creatività. Non solo me, ma tutti gli artisti con cui lavoreranno. E' perfetto."
Nonostante già non manchino le critiche di chi dice che rastrellare influencer con decine di migliaia di follower ed offrire loro contratti discografici non è altro che lo stesso lavoro che attualmente fanno le case discografiche oggi, io aggiungo però un paio di punti a favore di Gibson su questo tavolo. Primo, nella scelta dei chitarristi/influencer Gibson fa comunque già una scelta di stile, di filosofia e livello musicale. Secondo, anche se questo non vuole dire che la musica che questi musicisti sapranno produrre sarà necessariamente all'altezza del loro seguito, se Gibson Records manterrà la promessa di mettere gli artisti in primo piano, sarà comunque meglio di tante major, e se la cosa funzionerà scommetto che altri grandi nomi arriveranno creando un circolo virtuoso che non potrà che far bene alla musica.