Da quando c'è un computer, l'uomo ha sempre tentato di estrarre un algoritmo o dei parametri per capire se una canzone può o meno aver successo.
Al dipartimento di Computer Science (Courant Institute of Mathematical Sciences) dell'Università di New York si sono chiesti se usando un framework AI sarebbe stato possibile prevedere i vincitori dei Grammy Awards, allenando un'intelligenza artificiale a riconoscere le caratteristiche dei brani vincenti e nominati, nonché estrarre i probabili vincitori.
Guidati da Anisse Bari (Courant Institute’s Predictive Analytics and AI Research Lab), i ricercatori hanno fornito al framework AI i brani vincitori e le nomination nelle categorie Song of the Year, Record of the Year e Rap Song del 2021, 2022 e 2023.
Il primo passaggio è stata l'analisi dei dati desunti da:
- i ranking di Billboard
- le nomination dal 2004 al 2020 nelle tre categorie (circa 250 brani)
- le ricerche su Google del brano nominato durante l'anno
a cui è sono state associate le caratteristiche musicali desunte da precedenti studi derivati dai dati di Spotify che includevano:
- Acousticness: se il brano è realizzato con strumenti acustici rispetto a uno creato con suoni elettronici o artificiali
- Danceability: quanto la traccia è adatta a essere ballata
- Instrumentalness: una misura della quantità di voce o delle sua mancanza nel brano
- Energy: una misura percettiva dell'intensità e dell'attivazione emotiva del brano
- Speechness: la presenza di parlato nel brano
- Lyrics: basato sull'algoritmo Natural Language Processing, per valutare le parole e i sentimenti generati dal testo (felicità, tristezza, aggressività, rabbia per citarne alcuni), la diversità del testo rispetto a brani simili e anche il livello di linguaggio contrario al senso del comune o alle tradizioni.
Una volta alimentata l'AI, hanno generato una lista di brani, secondo questi parametri, per i premi del 2021, 2022 e 2023 nelle categorie Song of the Year, Record of the Year e Rap Song: 27 brani sono stati identificati sui 75 nominati nelle tre categorie.
Dei 27 brani, l'AI ha incluso tutti i novi vincitori nelle tre categorie (Billie Eilish “Everything i wanted” (2021 Record of the Year), Silk Sonic “Leave the Door Open” (2022 Song of the Year), e Kendrick Lamar “The Heart Part 5” (2023 Rap Song of the Year).
La classifica prodotta dall'AI ha evidenziato alcune caratteristiche interessanti in base alla categoria dei premi:
- per Rap Song, i vincitori o i nominati hanno un comune il numero di parole, l'indice di felicità che provoca l'ascolto e la diversità dei testi
- per Song of the Year conta di più l'energia trasmessa, la realizzazione con strumenti acustici e la posizione più alta nella classifica di Billboard
- per Record of the Year influenzano maggiormente la presenza del parlato, la realizzazione acustica e un testo dirompente
Inutile aggiungere che applicazione simile potrebbe cambiare radicalmente le sorti del mercato discografico e non solo. Per esempio nei brani selezionati dall'AI, c'erano anche quelli che nei siti di scommesse risultavano tra i probabili vincitori, anche se poi non è stato così.
Immaginiamo un prossimo futuro con una sezione della DAW in grado di analizzare, con l'AI, le qualità musicali del brano e dare indicazioni sulle percentuali delle caratteristiche, la possibile accoglienza del brano per il pubblico e magari anche suggerimenti di arrangiamento, sulla qualità dei suoni e sulla qualità delle tracce.
La stessa AI potrebbe rivoluzionare il mercato discografico: piattaforme di streaming potrebbero spingere brani sconosciuti secondo i risultati dell'AI, le case discografiche potrebbero identificare la volo un brano vincente da uno mediocre, i produttori potrebbero a priori scegliere una strada vincente o dedicarsi a nuovi talenti selezionati dall'AI.
In un mondo simile, ci sarebbe ancora spazio per l'originalità musicale?
I brani sarebbero tutti uguali?
L'AI potrebbe superare le capacità creative dell'umanità?
Sono tutte domande che da qualche tempo mettono sotto la lente l'AI.
Sappiamo che, in un futuro vicino, la prossima generazione di DAW, plug-in e sintetizzatori potrebbe contenere una parte online di AI per favorire il musicista, l'autore, il fonico o il produttore. La rivoluzione è solo all'inizio...
DOI: 10.1109/ICBDA61153.2024.10607237