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Home Recording: nel 2022 riprende piede l'analogico


Negli studi professionali è una tendenza che ormai va avanti da alcuni anni, ed è anche abbastanza normale che sia così, con l'invasione del digitale e le possibilità che ha dato ai piccoli studi di ottenere risultati di livello, per fare la differenza si è in parte tornati all'outboard analogico, spesso più costoso e tecnicamente più complicato da utilizzare.
L'ultima cosa che ho detto è vera solo in parte però, perchè come si sa le tendenze vanno sempre dall'alto verso il basso. Il trend dell'analogico sta quindi prendendo piede anche nel mondo dell'Home Recording e dei Project Studio. Molti musicisti o appassionati stanno riscoprendo la qualità di alcuni dispositivi analogici e soprattutto la spinta creativa che avere qualcosa di vero sotto le mani spesso da alle produzioni.

Ovviamente in un Home Studio non avrebbe molto senso, a meno che non siate dei veri puristi, tornare ad un processo 100% analogico. Il digitale ci permette di ridurre i costi, avere una versatilità maggiore e minore ingombro. Vediamo quindi qualche modo per creare un Home/Project Studio ibrido che sappia sfruttare l'analogico nel modo corretto e senza spendere un occhio della testa.

INCORPORARE EFFETTI ANALOGICI E PEDALI

Una delle cose più divertenti e creative che potete fare è collegare i vostri pedali ed effetti esterni alla vostra interfaccia ed usarli per "effettare" o stravolgere completamente le tracce. Siamo infatti pieni di pedali, soprattutto noi chitarristi, che finiamo per usare solo sulla chitarra e magari ne abbiamo alcuni che non tocchiamo da anni. Collegandoli alla nostra interfaccia, creando un vero e proprio send/return analogico, possiamo usarli su qualsiasi traccia ci pare ma, soprattutto, possiamo cambiare i parametri e smanettare in tempo reale, cosa che si solito ci è preclusa mentre suoniamo.

Per farlo è bene usare un dispositivo che adatti l'impedenza, livello ed il tipo di segnale ad un formato compatibile con i pedali. I pedali infatti lavorano con segnali non-bilanciati, ad un livello molto più basso rispetto alle uscite delle interfacce ed un'impedenza diversa, poichè sono fatti per ricevere il segnale dalla chitarra. Se volete far le cose bene potete usare ad esempio l'EXTC Stereo Effects Reamper di Radial che non solo fa tutto questo, è stereo e ci da tutte le connessioni utili, ma consente anche di regolare i livelli di mandata e ritorno e di avere un utilissimo blend Dry/Wet per dosare il segnale effettato.

Qualche idea?
Prendete il vostro vecchio distorsore anni '90 e applicatelo ad una traccia di voce: avrete un perfetto mix di aggressività e saturazione per pezzi rock e metal.
Avete mai provato ad usare un Wah sui piatti della batteria? E' un modo estremamente originale di creare effetti inaspettati, transizioni e aggiungere un filtro che potete aprire e chiudere a piacere a seconda della ritmica.
Oppure prendete una traccia di voce e applicatele il vostro riverbero o delay preferito. Modificando a mano parametri come il feedback ed il mix potete creare delle code delle frasi tra un verso e l'altro, aprendo e chiudendo rapidamente.
Le possibilità sono davvero infinite, non solo recupererete degli effetti che magari usavate poco ma scoprirete anche un modo completamente nuovo di usarli.

PERCHE' USARE UN PREAMP ANALOGICO

Spesso quando si registra direttamente nelle interfacce digitali quello che succede è che il segnale può non avere il livello giusto e nemmeno le dinamiche adatte. I preamplificatori delle interfacce di una certa qualità sono certamente sufficienti per amplificare il segnale in ingresso ma a volte ottenere un sound di alta qualità già in ingresso con un preamp dedicato, senza dover lavorare troppo con i plugin successivamente, permette di avere un suono con più dinamica, di maggiore qualità e con meno rumore, oltre che utilizzare anche meno risorse del vostro computer.

Se siete dei fan dei banchi analogici degli studi professionali, di quel sound bello rotondo e dinamico che solo le grandi console sanno restituire, potete mettere davanti alla vostra interfaccia una singola channel strip come la SSL 500 Six Channel, o un paio se avete budget. Questo modulo contiene lo stesso circuito d'ingresso delle prestigiose console Solid State Logic. Avete dunque un preamp con decisamente più gain di una interfaccia, un Eq analogico, un compressore e un ingresso adattabile in impedenza al tipo di segnale. Oltre al classico suono SSL analogico, potete anche giocare con la saturazione del segnale.

Un'altra soluzione un po' più economica per un sound in stile vintage, con il carattere del celeberrimo preamp Neve 1073 (l'originale costa quasi 1,000€), è il Golden Age Project Pre-73 DLX MKII. Si tratta di una riproduzione dell'elettronica vintage, senza schede stampate e condensatori al tantalio. Con 80dB di gain e tutte le opzioni del classico 1073, potete sbizzarrirvi a cercare il famoso suono caldo e nitido delle vecchie registrazioni.
Un'applicazione che può dare una marcia in più al vostro sound, se usate modeler o profiler per chitarra o basso, è di passare da un preamp come questo prima di andare all'interfaccia. L'IR in uscita dal modeler acquisirà ancora più carattere e la sensazione di avere un ampli veramente microfonato e passato attraverso un banco pro sarà nettamente maggiore.

TORNARE AI DELAY ANALOGICI

Spesso le voci mancano di carattere perchè si tende ad usare sempre gli stessi preset dei plugin e una volta impostato lo si lascia così com'è. Usare i delay alla vecchia maniera invece vuole dire mettere le mani sull'hardware proprio come su di uno strumento e rendere musicale la parte variando durante il pezzo le impostazioni come il tempo ed il feedback, oltre che il mix ovviamente, dando un'interpretazione artistica della parte. Questo è uno dei motivi per cui le tracce dei vecchi dischi sembrano spesso più vive e dinamiche di quelle moderne, perchè dietro c'erano molte mani ed un processo di produzione molto più artigianale di ora.

Prendiamo per esempio l'Echo Master di Death by Audio. Le due grandi manopole del feedback e tempo ti invitano proprio a smanettare e lavorare sulla parte dinamicamente. In questo modo possiamo allungare ed accorciare il feedback a seconda dello spazio tra una frase e l'altra. Usare il controllo di tempo per effetti creativi alla Led Zeppelin o per aggiungere rumore e distorsione e creare un decadimento delle code più sfumato e interessante.

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