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IK Multimedia ARC STUDIO e ARC 4, la libertà della correzione acustica – Recensione

Rapporto qualità/prezzo9
Costruzione 9
Suono8.5
Facilità d'uso9
IK Multimedia ARC Studio è il miglior bundle hardware e software per la correzione ambientale a un prezzo popolare. Più la room è problematica, con piccoli o medi monitor, migliori sono i risultati. E con l'unità esterna si può ascoltare qualsiasi sorgente senza computer!
8.9

ARC Studio è il nuovo processore hardware indipendente per la correzione acustica, che libera dal compito il computer e la DAW, usando ARC 4, evoluzione del popolarissimo ARC 3. Una soluzione intelligente per avere i monitor calibrati indipendentemente dalla sorgente.

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Da tempo IK Multimedia ha conquistato molti utenti grazie alla soluzione ARC, cioè il sistema di correzione acustica per un ascolto preciso dai monitor in studio, da inserire sul bus stereo della DAW. L’ultima versione era migliorata molto. Ora la versione 4 cambia tutto: i nuovi algoritmi sono utilizzati dal plug-in ARC 4 per DAW, a cui si affianca ARC Studio, sempre basato su ARC 4, ma in versione standalone su un processore hardware esterno da inserire prima degli ingressi per i monitor e dopo l’interfaccia audio, indipendente, dopo la programmazione, dalla connessione al computer. Ciò significa, in fase di produzione, che non si userà più il plug-in sul bus stereo della DAW e non occorrerà disabilitare il plug-in in fase di bounce. Inoltre ARC Studio elimina il problema di ascolto da sorgenti diverse sul computer o dalla console, perché la correzione è esterna e indipendente. Su Windows, ARC Studio è particolarmente utile: quando si passa da una DAW all’ascolto su Spotify, per esempio, non occorre cambiare driver audio. Un vantaggio ulteriore è la possibilità di continuare a usare la propria interfaccia con mixer interno a latenza zero, perché ARC 4 non è sul bus stereo della DAW e, di conseguenza, non cambia la latenza.

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Il bundle ARC Studio arriva con tutto quanto sia necessario a portare a termine il compito dell’analisi: il classico microfono omnidirezionale MEMS, con supporto per asta microfonica, che conosciamo dai monitor di IK Multimedia dotati di correzione ambientale, cavo USB C, unità hardware con DSP integrato e alimentatore esterno dello stesso. Il bundle, oltre all'unità esterna e al microfono MEMS, comprende le due applicazioni standalone ARC System 4, per la correzione, e ARC System Analisys 4 per l'analisi.
Il sistema è dedicato ai project studio o agli studi che lavorano in stereo, anche con sub separato. Nulla vieta di usarlo anche per i piccoli studi domestici, a patto che i monitor audio abbiano ingressi XLR. In caso contrario occorrerà qualche cavo in più per convertire le uscite XLR dell’unità esterna in jack TRS o RCA.
ARC Studio si rivolge al mondo dei musicisti che producono, agli studi di produzione, di mix e mastering che desiderano un maggior controllo sulla risposta in frequenza e stereofonica del monitor nell’ambiente di lavoro. Come accaduto per alcuni recenti plug-in, anche ARC Studio permette di ascoltare attraverso la virtualizzazione delle risposte di altri monitor, tra cui uno smartphone o un TV, così da poter avere ascolti differenti da richiamare all’istante per una valutazione del mix.

ARC Studio, hardware

L’unità hardware è costruita con grande attenzione ai particolari e ai materiali: lo chassis è metallico, le connessioni posteriori (coppia di ingressi e uscite bilanciate XLR) sono realizzate con connettori Neutrik. All’interno, la scheda PCB impiega un ottimo convertitore AKM AK4493 SEQ, un D/A a 32 bit della serie VelvetSound con 125 dB di rapporto segnale rumore, che porta a ben 120 dB la dinamica di ARC Studio. Il convertitore A/D è un AKM AK5572 sempre a 32 bit con supporto diretto per il DSP. IK Multimedia ha scelto un MIMXRT1061 DVL6B che è una implementazione di NXP di un ARM Cortex M7 Core a 600 MHz, con microcontroller integrato. Gli operazionali per ingressi e uscite sono i classici 5532. Il pulsante anteriore, che attiva o meno la correzione sul DSP, pilota un relè interno che evita qualsiasi rumore durante l’uso.

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Gli unici due led sono quello di accensione e della presenza di segnale. La latenza è praticamente a zero e non influisce sulla riproduzione. La porta USB C serve per il trasferimento dei dati di analisi e il controllo in tempo reale del DSP con l’applicazione standalone. ARC Studio va inserito tra il monitor controller, o le due uscite principali dell’interfaccia, e i monitor. Se non si intende disabilitare la correzione con il pulsante dedicato o usare altre curve di correzione, l’hardware si può nascondere da occhi indiscreti.
In termini di specifiche, l’unità esterna lavora con conversione a 96 kHz 24 bit, risoluzione interna di 32 bit, risposta in frequenza da 2 Hz a 45 kHz, range dinamico di 120 dB (A-Weighted), crosstalk tra i canali di -122 dB e livello d’uscita massimo di +17 dBu. L’impedenza è di 20 kOhm in ingresso e di 50 Ohm in uscita.

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ARC System 4 Analisys, le misurazioni

Il processo di analisi è affidato all’applicazione standalone ARC 4 System Analysis. L’analisi deve essere eseguita con un microfono di misura omnidirezionale, tra cui le tre versioni di microfoni di IK Multimedia, e accetta anche microfoni terzi, di cui si conosca la tabella delle correzioni in dB (ECF su file .txt). L’interfaccia audio deve supportate i driver ASIO. In sistemi con subwoofer, quest’ultimo deve rimanere attivo assieme al bass managemet, perché il sistema di analisi vedrà comunque l’insieme come un unico sistema stereo. L’analisi avverrà sempre alla frequenza di campionamento di 48 kHz.

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I passaggi sono tutti molto semplici, seguendo le istruzioni grafiche e impostando i parametri richiesti. In Mic Setup è possibile riprodurre un segnale di test per trovare il livello d’ingresso corretto, raggiunto il quale il software consente di passare allo step successivo. L’analisi può essere eseguita su soli setti punti su un’unica altezza o su 21 punti su tre altezze differenti. La scelta della posizione e dei punti dipende dalla selezione di tipo di ambiente che si sta misurando, tra project studio, Studio Monitor-Spot, Studio-Wide Area, Studio-Back Area (il classico divano su cui si siede il cliente), Movie Studio/Home Theater, considerando che più le dimensioni dell’ambiente sono contenute più è precisa la misurazione.

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Nulla vieta di cambiare le posizioni del microfono, adattandole al proprio modo di lavorare e spostarsi in studio, a patto che siano sempre simmetriche tra il lato destro e sinistra. L’aspetto non è da poco, perché si possono creare curve di risposte differenti per esempio quando si lavora dietro al banco di outboard piuttosto che davanti al mixer. L’analisi tiene conto anche di una possibile fase invertita in uno dei monitor, riportando l’errore. Non appena si concludono le misurazioni, il software calcola la correzione necessaria per i monitor e richiede di salvare il file associando anche l’immagine di un monitor. Nota importante: non c’è retrocompatibilità con le misure prese sulle versioni precedenti di ARC, a causa degli algoritmi differenti. Andranno ripetute tutte le misurazioni eseguite su ARC 3.

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ARC System 4, la correzione

Una volta salvate le curve di correzione, che per le dimensioni del file sembrano prevedere anche l’analisi della risposta all’impulso, è necessario aprire l’applicazione standalone ARC 4, o il relativo plug-in nella DAW.
La finestra principale di ARC 4 permette di visualizzare la risposta dei monitor, in verde, e quella degli stessi monitor una volta avvenuta la correzione.

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ARC 4 in modalità LightMode

 

La linea bianca o nera (in base al modo di visualizzare i colori), con i sei punti di equalizzazione, corrisponde alla finalità stessa della correzione, che può essere scelta dal menu Target, da cui scegliere per Default (con lieve incremento delle basse frequenze per un ascolto più naturale in piccoli ambienti), Flat, Standard Control Room con un leggero boost sulle medio basse quando i monitor sono sulla console, Lively Room 1 e Lively Room 2 per emulare ambienti con riverbero naturale con damping sulle alte frequenze, Control Room Countour con un lieve decremento delle alte frequenze, Dolby Atmos Target per replicare la curva Dolby, Warm Tilt e Bright Tilt. Le curve di equalizzazione sono sovraimposte rispetto a quelle create dalla correzione. Il metering riporta solo la misurazione Peak e il trim ha un valore di -15/+15 dB, non tenendo conto delle differenze tra le curve di correzione, il target e il Virtual Monitoring. Il monitoraggio dei livelli è diverso nel plug-in, come vedremo. In Play è possibile richiamare le misurazioni salvate, il target e le curve di risposte di oltre 20 diversi famosi monitor, per ascoltarne la differenza in tempo reale.

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In editing, la curva può essere modificata con sei filtri, ognuno con +/-6 dB: selezionando prima una delle otto memorie Custom, è possibile modificare la curva e poi salvarla nel corrispondente slot Custom. Non è invece possibile modificare e salvare in Custom una equalizzazione partendo dai preset.
In caso di ambienti dove i monitor incontrano pareti asimmetriche, è stata prevista la funzione Combined L/R che crea una media delle risposte a destra e sinistra così da non esagerare con le differenze di fase della correzione originale. Sempre a proposito di fase, si può scegliere tra Natural Phase, per mantenere la migliore coerenza di fase, oppure Linear Phase che mantiene inalterata la risposta di fase tra i due monitor ma inserisce 50 millisecondi di latenza. E’ possibile escludere la correzione al di sotto o al di sopra dei 200 Hz specificando a piacere la zona da escludere grazie a due punti programmabili graficamente o con i controlli Low e High Range. La risoluzione dei filtri per la correzione è affidata al parametro Correction Type, che può cambiare la qualità d’ascolto e che vale la pena di provare.

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Ogni modifica apportata può essere salvata su ARC Studio con il pulsante Store, che la manterrà anche allo spegnimento. Si può richiamare la curva salvata su ARC Studio con Reload. Una volta salvati i parametri di correzione, l’unità esterna può lavorare anche staccata dal computer.

Il plug-in ARC 4

Ci sono alcune differenze importanti tra la versione standalone e il plug-in per la DAW, per VST e AAX. Quest’ultimo include un analizzatore di spettro in tempo reale. Il metering è completo, rispetto alla versione standalone: poiché la correzione può influenzare il livello del master bus, IK Multimedia ha ripreso da T-RackS 5 il metering, che prevede la scelta tra Peak, RMS, Loudness (LUFS) con Dynamic Range (DR) sia pre che post processing, con relativo Trim di regolazione da -30 a 0 dB e pulsante Correction. La funzionalità del Trim è notevole: ogni volta che si sceglie tra le diverse curve di correzione o si impone una virtualizzazione del monitor, ARC 4 ricalcola immediatamente le differenze tra i picchi, l’RMS e il loudness impartito dalla correzione e indica, in rosso sul Trim, il range da non superare, così da bilanciare immediatamente l’ascolto tra originale e corretto. Funziona benissimo ed è velocissimo! Il range del Trim si attiva con la scelta della misurazione, il target e il virtual monitoring. Il plug-in non interagisce mai con l’unità esterna ARC Studio ed è logico: il plug-in è insertato sul bus stereo della DAW per cui agisce prima della conversione A/D sulla propria interfaccia audio. Solo la versione standalone permette il link all’unità esterna.
La latenza del plug-in è di soli 64 campioni in Natural Phase e sale a 2100 campioni in Linear.

In prova

Conoscendo da tempo le precedenti versioni di ARC, che sono quasi miracolose per ambienti di ascolto di ridotte dimensioni con qualsiasi tipo di monitor di bassa o media qualità, per tenere a bada risonanze e differenze di fase, ci aspettiamo molto dal nuovo ARC Studio. Le considerazioni valgono tanto per la versione standalone che per il plug-in.
L’analisi della risposta dei monitor è semplice e molto ben guidata. Impossibile sbagliarsi. Non ci sarebbe dispiaciuto avere un unico hardware per analisi e correzione. ARC Studio è una unità esterna con il solo compito di elaborare il segnale analogico in arrivo dall’interfaccia e rispedirlo ai monitor. La qualità di conversione è ottima e ci sarebbe piaciuto usarla anche come interfaccia audio. Avremmo anche preferito delle connessioni Combo, per facilitare le connessioni, ma va bene anche così. Non nascondiamo che avremmo amato avere un ingresso e un’uscita digitale, anche S/PDIF, per bypassare la sua pur ottima conversione. Così com’è è perfetto per i project studio e gli studi basati su ascolti stereo, mentre in mastering qualcuno non sarà del tutto convinto dell'idea di inserire un altro stadio di conversione tra monitor controller e monitor.

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Lo schema delle connessioni in monitoring 2.1

La correzione è molto efficace e naturale: abbiamo provato ARC Studio con i piccoli monitor IK Multimedia iLoud Micro Monitor, in una pessima room, tipicamente da computer desktop. I piccoli monitor erano agganciati alla scrivania con due schermi e un piano piuttosto lungo. ARC Studio ha letteralmente ribaltato i risultati, portando a quel genere di ascolto che conosciamo essere professionale, molto naturale e mai confuso sulle medie, come accade quando un monitor incontra il piano della scrivania o della console.
Siamo poi passati in studio e abbiamo inserito ARC Studio prima delle ATC 50 ASL Pro con subwoofer. I risultati sono stati ancora una volta ottimi, ma molto meno evidenti. Inoltre l’accoppiamento tra ATC e ambiente acusticamente trattato è molto ben conosciuto alle nostre orecchie, per cui il timbro con ARC Studio risultava diverso, che non vuol dire peggiore. Non è una novità che i sistemi di correzione acustica diano i migliori risultati in ambienti non controllati acusticamente, ma anche in questo caso una differenza c’era tra sistema corretto e non corretto.
Visto che c’eravamo, lo abbiamo provato sulle piccole e anzianotte Genelec 8020: anche in questo caso i risultati sono stati eclatanti, piallando alcuni eccessi ed esaltando alcune parti del timbro che peggioravano essendo le 8020 troppo vicino ai monitor e alle pareti.

Abbiamo apprezzato alcune funzioni non proprio comuni: il range del trim nel plug-in, per un bilanciamento con il bus stereo non processato, consente di eseguire corrette comparazioni. La scelta del target è interessante, perché effettivamente riproduce alcune caratteristiche degli ambienti che fanno suonare diversamente i monitor. Ogni producer o fonico ha le sue preferenze in fatto di acustica e Target consente di adattare velocemente la correzione al proprio modo più tipico di ascoltare. Il consumo di CPU è minimo nel plug-in. Abbiamo trovato un po’ incongruente la possibilità di salvare modifiche alle curve con i sei filtri, se non si seleziona prima uno slot Custom. Bene invece che non ci sia la necessità di salvare sempre su ARC Studio quando si cambiano le curve o si interviene: le modifiche operano sempre in tempo reale. Non è possibile intervenire sulla curva di correzione, se non con i sei filtri che hanno una escursione ridotta a +/-6 dB. Potrebbero esserci occasioni un cui il il range dei filtri per il guadagno sia insufficiente.
Alcuni parametri si sono rivelati essenziali per trovare la migliore risposta possibile alla correzione. Ci riferiamo alla scelta tra Natural e Linear Phase, al tipo di correzione tra Sharp, Default e Broad. Linear è stata la scelta migliore in studio, mentre Natural è stata preferita in contesti desktop. Quasi sempre Sharp è risultato più preciso sulle medie. La funzione di cui non faremo mai a meno è il range Low e High per l’intervento della correzione, già presente su ARC 3. Soprattutto sulle alte frequenze, talvolta i software di correzione cominciano a esagerare sopra i 5 kHz, con un timbro un po’ artificiale e segni di comb filter. ARC 4 e ARC Studio hanno dato risultati naturali e piacevoli, ma ancora oggi continuiamo a preferire l’ascolto dei tweeter così come sono sulla parte più alta dello spettro, forse più per abitudine o forse perché lavoriamo in una room poco live. Abbiamo quindi sfruttato l’opzione di ARC, escludendo dalla correzione la parte sopra i 10 kHz. E il timbro ci è piaciuto molto, come anche la qualità di traslazione rispetto ad altri monitor.
L’ascolto critico è come dovrebbe essere, una volta attivata la correzione: I Will Remember dei Toto su Micro Monitor è stata incredibile, visto le minime dimensioni dei monitor. La tridimensionalità di L-O-V-E di Halie Loren si è dilatata su Genelec 8020. I riverberi e gli ambienti di un mix affollato come quello di I Don’t Give a Damn di Snacktime sono emersi dalle nebbie di medie confuse dovute alla scrivania su cui erano sistemati i monitor. In qualsiasi situazione, ARC Studio ha mostrato quanto sia possibile migliorare molto la qualità di riproduzione con una correzione acustica accurata. I nuovi algoritmi sono un passo avanti rispetto ad ARC 3, soprattutto con una migliore definizione del campo stereo e delle alte frequenze, meno artificiali. Abbiamo sempre preferito lavorare con Sharp e un limite di intervento intorno ai 10 kHz, ma sono scelte personali, per non voler cambiare i colori ai quali siamo abituati.

 

Conclusioni

IK Multimedia ARC 4 Studio è una soluzione ideale per chiunque abbia un sistema di ascolto di qualsiasi dimensione in un ambiente poco o per niente trattato acusticamente. Trasforma i monitor sul desktop in sistemi di ascolto affidabili e professionali, con un grado qualità che ha quasi dell’incredibile. L’unità esterna risolve in un sol colpo i problemi di ascolto su applicazioni e fonti diverse. Potete dimenticarvelo attivato e nasconderlo agli occhi di chi cerca di capire come mai i vostri monitor suonino così bene, oppure tenerlo a portata di cavo USB per modificare in tempo reale le condizioni di ascolto, per esempio per ascoltare come suona un brano sullo smartphone o su monitor differenti.
Il nostro consiglio è semplice: prima di cambiare l’ennesima coppia di monitor perché non siete soddisfatti, inserite ARC Studio e solo dopo deciderete se è veramente necessario sostituirli. Diventerete consapevoli che è l’accoppiamento tra ambiente e monitor a determinare la qualità dell’ascolto, e non i soli monitor. Uno dei vantaggi assoluti di ARC Studio, infine, è la sua grande efficacia anche per monitor non recenti, che spesso giacciono da qualche parte in studio, con risultati sorprendenti.
Un sistema completo per il lifting dell'ascolto!

Pro
Risultati notevoli su qualsiasi monitor, anche non recente
Facilità d'uso
Qualità di conversione unità esterna
Trim range per plug-in molto utile

Contro
I/O solo su XLR
Gestione memorie Custom

Info
Mogar Music
IK Multimedia

Prezzi
ARC Studio: € 299,99 + IVA
ARC Studio Upgrade per utenti registrati ARC, iLoud MTM e iLoud Precision: € 249,99 +IVA
ARC 4 Plug-in e Mic: € 199,99 +IVA
ARC 4 Plug-In: € 149,99 +IVA

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