Un progetto ambizioso quello proposto dal brand italiano: fornire una serie di raffinate simulazioni di pianoforti acustici, che potete stravolgere grazie a potenti filtri ed effetti. Classico e moderno in un colpo solo!
Nella prima puntata di questo speciale dedicato a Pianoverse di IK Multimedia, vi propongo le caratteristiche salienti di questa libreria "monster" dedicata al pianoforte. Uno sguardo ai vari menu e qualche cenno riguardante l'installazione. Le prossime puntate saranno dedicate all'analisi di ogni simulazione prevista nella libreria italiana. Partiamo?
Pianoverse: caratteristiche generali
Si parte da una serie di timbriche di pianoforti a coda e verticali catturate anche nelle loro più sottili sfumature, e disponibili in due varianti come ripresa microfonica: quella chiusa con le capsule a ridosso dei martelletti, per un suono più asciutto e diretto, oppure una ripresa dal lato curvo della coda dello strumento, per un suono più brillante e con maggiore profondità.
La potente sezione di editing di Pianoverse vi consente di affinare il carattere della simulazione anche per quanto concerne rumori tipici e risonanze. Infine, attraverso la potente sezione Ambience, potete inserire il suono di questa simulazione in ben 30 ambienti diversi.
All’emulazione pura del suono di pianoforte IK Multimedia associa una potente sezione di editing, comprendente un filtro multimodo, e una catena effetti con ben quattro sorgenti di modulazione combinabili, che tramuta Pianoverse in uno pseudo synth con cui stravolgere l’originale e ottenere sonorità moderne ed eteree.
Il processo di cattura
Il team di IK Multimedia ha utilizzato per il processo di campionamento un robot dotato di un attuatore elastico in cui – sull’estremità che tocca il tasto e rivestita in gomma – troviamo la simulazione di un dito umano ottenuta attraverso una stampa 3D.
I motori del robot sono stati perfezionati al fine di garantirne la massima silenziosità durante la registrazione. Ogni processo di cattura di ciascun pianoforte ha richiesto una calibrazione dedicata del robot, per il rispetto delle dinamiche dello strumento e al contempo delle variazioni timbriche.
Come vedremo in seguito, i pianoforti di Pianoverse sono stati catturati in storici studi italiani, utilizzando set di microfoni considerati “lo stato dell’arte” per la ripresa di questo strumento.
Pianoverse lo acquisto o lo noleggio?
L’utente può scegliere se acquistare il singolo pacchetto di un preciso pianoforte, a prezzi variabili dai 69,99 euro fino ai 121,99 euro, oppure tutta la libreria completa nella versione denominata MAX, proposta peraltro recentemente a un prezzo scontato (299,99 euro).
Si può usufruire della libreria completa di Pianoverse anche attraverso la sottoscrizione di un abbonamento annuale (149,99 euro) o mensile (14,99 euro).
Vediamo nel dettaglio l’offerta di IK Multimedia inserita in Pianoverse.
I pianoforti
Il brand italiano finora ha rilasciato sette delle otto sorgenti previste in Pianoverse:
- Concert Grand YF3 – La sorgente è un gran coda Yamaha CFIII, utilizzando microfoni DPA per la ripresa ravvicinata e una coppia di Schoeps a media distanza. Lo strumento è stato campionato presso i Fonoprint Studio a Bologna.
- Royal Upright Y5 – Si tratta del campionamento di un pianoforte verticale Yamaha U5, catturato negli studi del quartier generale di IK Multimedia a Modena, utilizzando due microfoni AKG 414 per il suono ravvicinato e una coppia di capsule DPA posizionate sul retro del pianoforte.
- Black Diamond B280 – Il gran coda 280 Vienna Concert di Bösendorfer, catturato negli studi Fonoprint di Bologna con due microfoni DPA per la ripresa ravvicinata e una coppia di Schoeps a media distanza.
- NY Grand S274 – Si tratta del gran coda Steinway & Sons New York D-274. Catturato sempre agli studi Fonoprint, per questa sessione sono stati impiegati dei microfoni cardioidi DPA ravvicinati e varianti DPA Omnidirezionali per le medie distanze, con tecnica di microfonazione A-B.
- Gran Concerto 278 – Il timbro di un gran coda italiano: Fazioli F278. La sessione si è svolta sempre negli studi Fonoprint, con gli stessi microfoni utilizzati sul modello NY Grand S274.
- Hamburg Grand S274 – Si tratta del gran coda Steinway & Sons Hamburg D-274 del 1958, di proprietà degli studi Officine Meccaniche di Milano. Per la cattura sono state impiegate una coppia di capsule DPA 4011 per la ripresa ravvicinata e una coppia di microfoni Coles 4038 in configurazione Blumlein a media distanza.
- Liberty Upright – Rilasciato mentre stavo redigendo questo speciale, la sorgente è un verticale Koch & Korselt costruito in Boemia agli inizi del secolo scorso. Del Liberty Upright sono disponibili due varianti: una accordata e l’altra in stile Honky Tonk.
Disponibile a breve infine il Black Pearl B200, simulazione di un gran coda Bösendorfer 200 da 7’.
Requisiti di sistema
Disponibile sia in modalità Standalone, sia come plugin nei formati VST 2/VST 3/AAX/Audio Unit, Pianoverse richiede una piattaforma Windows a partire dalla versione 7, oppure macOS 10.13 o successivi a 64bit. Su Windows richiede anche un’interfaccia audio ASIO compatibile, mentre per i computer della mela è previsto il supporto nativo per quelli dotati di processore M1 o superiore.
I requisiti comuni sono: un processore Intel Core 2 Duo (Intel Core i5 consigliato), 8GB di RAM (32GB consigliati), il supporto grafico per OpenGL 2, infine 30GB circa di spazio in un hard disk o SSD per ogni pacchetto di pianoforte della libreria; nello specifico, ricordo a chi volesse puntare a Pianoverse MAX di considerare l’uso di una SSD piuttosto capiente per immagazzinare l’intera libreria.
L’interfaccia del software
Il Preset Browser che compare all’avvio di Pianoverse vi consente di selezionare il timbro preferito. Nella sezione Filter potete selezionare velocemente i vostri preset preferiti, oppure navigare tra le timbriche catalogate per Mood, genere musicale, Stile o carattere del timbro.
Quando siete in un altro menu, per ritornare nel Browser cliccando con il mouse nella cella in alto con la denominazione del preset. Sulla destra della cella di selezione troverete il simbolo di un altoparlante: cliccandoci sopra con il mouse compare una finestra che vi consente di regolare il volume generale e monitorare i livelli del segnale.
Una volta selezionato un preset, sulla destra del pannello comparirà l’immagine del modello selezionato e una descrizione delle sue principali caratteristiche. In alto a sinistra potete selezionare con il mouse altri quattro menu quali il Piano Panel, lo Space Panel, il Mix Panel e infine la sezione dedicata agli effetti.
Piano Panel
In questa sezione al centro del pannello appare la riproduzione grafica del modello simulato, mentre in basso troviamo due strip denominate Master e Model. Nella striscia Master troviamo controlli per Master Tune, Semitone Transpose, Space Volume, Tone (EQ) e compressore, la sezione per selezionare i due Insert FX e il Send FX e il controllo dell’ampiezza stereo. Sulla destra della striscia troviamo una cella per definire con il mouse al volo la curva di Velocity e monitorare l’azione dei pedali.
La striscia Model racchiude parametri di carattere generale e per l’editing approfondito di risonanze e rumori fisici della simulazione. La sezione è scorrevole e la prima parte comprende i parametri Note Level (volume), la risonanza al rilascio del tasto, Hammer Noise, Pedal Noise, la risonanza dell’arpa, l’apertura del coperchio (Lid), Tone Shift e Velocity Offset.
Cliccando sulla freccia a destra della sezione il menu scorre mostrando la seconda parte che comprende altri quattro parametri quali la selezione del tipo di filtro, con controlli di Cutoff e risonanza associati, infine il controllo dell’inviluppo di Release.
Space Panel
Uno dei menu più interessanti di Pianoverse. In questa sezione puoi selezionare uno dei 30 ambienti disponibili dove “immergere” la simulazione di pianoforte selezionata.
Sulla destra della striscia posta in basso dove selezionare l’ambiente trovate infine il controllo per definirne l’intensità (Space).
Mix Panel
Un menu strategico per definire ulteriormente il carattere del timbro. Sulla parte sinistra del menu troviamo la rappresentazione grafica dello strumento simulato con le due tecniche di ripresa impiegate. L’altra metà dello schermo è occupata da un mixer in cui, nel primo canale, si può selezionare il segnale catturato con uno dei due set di microfoni disponibili, a cui possiamo combinare l’ambiente Space inserito nel secondo canale.
Il channel Strip dei due canali prevede, oltre alla regolazione del livello, anche i controlli Pan e Mute. Ogni canale dispone inoltre di processori EQ e COMP. Nell’equalizzazione potete scegliere un modello grafico a 10 bande denominato Modern, una simulazione dell’equalizzatore API 560, oppure un parametrico a quattro bande denominato Vintage, variante software dell’EQ Neve 1081, con gli estremi Low e High selezionabili come Shelving o Peak.
Il compressore include quattro simulazioni selezionabili:
- Modern – basato su un moderno compressore VCA
- Vintage - basato sull’UREI 1176 FET limiter
- British – basato sullo storico Bus Compressor SSL G-Type
- VARI-MU – basato sul limiter Fairchild 670 limiter
Chiude il mixer il Bus Master, dove troviamo duplicati il controllo di tono e quello per il Master Compressor previsti nella striscia Master del menu Piano Tone. Oltre al fader per la regolazione del livello generale, il Bus Master include il controllo Width, per dosare l’ampiezza del campo stereo e in basso lo switch Flip, per invertire l’immagine stereo e ascoltare il suono del pianoforte dalla parte del pianista.
Effects Panel
Oltre alle 30 simulazioni di ambiente, Pianoverse fornisce anche questa sezione dove combinare fino a tre blocchi effetti, preimpostati come routing: uno come Send e gli altri due in Insert. Ai controlli degli effetti sono assegnabili fino a quattro sorgenti di modulazione: due inviluppi AHDSR e due LFO di tipo free-running.
Questi gli effetti selezionabili in ogni blocco:
- Particles
- ConvoMorph
- Reelab
- Choral
- Delay
- Filter
- Lo-Fi
- Overdrive
- Rephase
- Saturator-X
- Shimmer
- Vintage Plate
Primi passi
Se non l’avete ancora fatto, il primo passo è installare l’IK Multimedia Product Manager, per registrare Pianoverse. Nei menu del software troverete celle per selezionare il download dell’installer del virtual instrument e i pacchetti della libreria; nello specifico, ritagliatevi una buona porzione di tempo, perché ogni pacchetto è composto da 15 blocchi in formato compresso.
Ogni blocco va aperto e dovete cliccare sull’Installer che troverete al suo interno, per avviare il trasferimento dei sample contenuti nel blocco all’interno della directory selezionata sul vostro computer. La procedura è un po’ macchinosa, ma se la effettuate attraverso il Product Manager sarà quest’ultimo a guidarvi nell’installazione.
News – Liberty Upright!
Il primo di Luglio IK Multimedia ha rilasciato l’aggiornamento alla versione 1.05 di Pianoverse, in cui – come già anticipato in precedenza - la novità più importante è il rilascio della simulazione del pianoforte verticale Liberty Upright nelle sue due versioni. Ovviamente, per chi non possiede la versione Max di Pianoverse anche questo pacchetto è acquistabile singolarmente (121,99 euro).
Termina qui la panoramica su IK Multimedia Pianoverse e le sue caratteristiche principali.
Nelle prossime puntate esamineremo nel dettaglio ciascun pacchetto di questa corposa libreria.
Alla prossima!
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