Siete musicisti. Vi siete divertiti da giovani e il tempo è passato. Ora avete una famiglia, con figli che sono in età scolare e, naturalmente, vorreste far scoprire loro la potenza emotiva della musica e la felicità di suonare. Ma avete un problema: i vostri figli hanno la testa e l’anima dentro lo smartphone o il tablet. State per comprare il primo strumento musicale per tentare di indirizzarli alla musica, ma avete perso di vista cosa offre il mercato.
Oppure non siete musicisti, volete comprare il vostro primo strumento musicale, che userete insieme al figlio, e vi hanno detto che con 100 € potete comprare quello che volete. E’ davvero così?
Le ricerche scientifiche neuro-cognitive stanno convergendo su un dato preoccupante: l’uso per ore di tablet e smartphone da parte dei bambini (ma anche degli adulti) è correlabile a una riduzione dell’intelligenza, a una visione distorta del mondo e a problemi di comunicazione molto seri, che porteranno a disturbi del comportamento in adolescenza o da adulti. Se ci spostiamo sui risultati che si ottengono con la musica, abbiamo dati diametralmente diversi: la musica stimola l’intelligenza, attiva aree del cervello emotive che interagiscono su tutta la struttura neuronale, implica una crescita cerebrale più completa, lavorando contemporaneamente sui due emisferi. Ci sono dunque pochi dubbi circa il potere positivo della musica, ben conosciuto da chi suona. Parlando con Riccardo Gerbi, abbiamo constatato che, nel momento in cui si sceglie uno strumento musicale, compaiono percezioni ben diverse. Abbiamo voluto indagare sul prezzo minimo per comprare il primo strumento musicale. Ecco le nostre considerazioni per suggerirvi il migliore approccio.
Il primo strumento musicale: i fiati
Un’attitudine verso i fiati? Ci sono ottime scelte oggi, aspettandosi di spendere almeno 300 euro (anche meglio con 500 €) per una tromba in Si bemolle o un trombone, sufficiente per iniziare e capire se il figlio o la figlia sono portati. Nei sax, più complessi nella meccanica, conviene orientarsi a una spesa di almeno 500 €. Stesso prezzo per i clarinetti, dove la spesa minima per non rimanere a piedi è intorno ai 500 €, che sia alza intorno ai 600€ per un buon flauto traverso. Chiunque suoni un fiato, conosce quanto la qualità del prodotto influisca sull’espressività, la facilità e la qualità del suono. Arrivando da questo mondo, nessuno si sogna di spendere 100 € per dare in mano uno strumento al proprio figlio per cominciare.
Le chitarre acustiche
Essendo molto più diffuse dei fiati, ci sono centinaia di possibilità di comprare una chitarra acustica a pochi euro. Qui si parte da prezzi anche sotto ai 50 €, la cui qualità è però tendente al pessimo quando si parla d’intonazione, qualità dei materiali e durata. Tuttavia, non è infrequente che l’acquisto sia intorno ai soli 100 €. Se siete chitarristi, avete già un’idea di dove orientarvi sui prezzi, se invece non avete mai suonato, le sirene di chitarre a basso prezzo sembrano irresistibili. Più però la qualità della chitarra sarà bassa, più sarà l’impegno che il figlio dovrà metterci per cercare di suonarla. È naturale pensare che spendendo solo 100 € l’investimento sarà minimo e non sarà una gran perdita abbandonare la chitarra in un angolo se il figlio non l’apprezzerà. Si spiega forse così il successo planetario della vendita di Ukulele. Un buon compromesso, per iniziare, sarà una chitarra tra 100 e 200 €, fascia molto ricca di modelli.
Le chitarre elettriche
Il figlio è più rock di quel che si pensi! Ci vuole una chitarra elettrica e il mercato offre modelli già a partire da 100 € di sufficiente livello per iniziare, tra cui alcuni modelli Fender. Naturalmente ci vorrà anche l’amplificatore e il cavo, altri 250 € se lo prendiamo valvolare. Se passiamo a piccoli modelli a transistor il prezzo scende vertiginosamente e siamo sotto i 100 €. In ogni caso, l’accoppiato chitarra elettrica e amplificatore costerà come minimo intorno ai 250 €.
I bassi
Come per le chitarre elettriche, anche nei bassi si trovano già buoni prodotti intorno ai 200 € e anche meno, tra i quattro corde. Molti modelli, di ottimi produttori, si concentrano tra i 200 e i 300 €. Un amplificatore Combo si trova tra i 100 e 200 €, portando quindi per l’accoppiata intorno ai 300 €.
Le batterie
Qui la scelta sarà tra un kit elettronico (e chi li sente i vicini se suoni la batteria acustica?) o un kit acustico. Nel primo caso la spesa minima sarà intorno ai 300 € ma, circa la suonabilità e la qualità dei timbri, è forse meglio lasciar perdere, perché un kit elettronico di solito è meno divertente di quello acustico, quando siamo nella fascia bassa del mercato. Passando all’acustico, ci sono diverse possibilità made in China, a partire da circa 250 €, che probabilmente non terranno l’intonazione o si degraderanno velocemente per la scarsa qualità dei componenti. Si comincia ad andare meglio verso i 400 €. La spesa non è irrisoria.
Le tastiere e i pianoforti digitali
Eccolo qua il tasto dolente della discussione con Riccardo. Se lasciamo da parte le chitarre, che rimangono pur sempre lo strumento musicale più venduto, quando si atterra sulle tastiere improvvisamente tutte le considerazioni sulla qualità sembrano cadere. Se ci sono synth da 150 euro, perché dovrei spenderne 300 per un pianoforte digitale o una tastiera per iniziare? Ricorre il concetto di pianola: qualcosa dotato di tastiera che costi intorno ai 50 €. E dare in mano una tastiera da 50 €, o meno, significa far abbandonare velocemente la passione per la musica a un ragazzo o a un bambino, perché la qualità sonora, l’amplificazione e la meccanica di tastiera saranno poco più che giocattoli. E poi è un prodotto elettronico: vuoi che debba costare quasi la metà dello smartphone o del tablet con cui gioca sempre il figlio? Davanti a questo confronto tra prodotti elettronici, il genitore pretende che una tastiera o un pianoforte debba essere intorno ai 50 €, visto che il digitale non costerebbe alcunché nell’ottica dei prodotti consumer.
Le tastiere: e se fosse un arranger?
La tastiera è quanto di più fondamentale ci sia per chi voglia iniziare un percorso didattico, per cui più che una tastiera con accompagnamenti, conviene spostarsi immediatamente su un pianoforte digitale da almeno 300 €, che guarda caso è più o meno il costo richiesto da altri strumenti musicali. Non comprerei subito un arranger per un bambino, perché richiede conoscenze tecniche di buon livello, non richieste per un piano digitale, dove all’accensione è tutto pronto. Gli arranger sono molto divertenti quando si sa già un po' suonare e si ha la capacità di studiarli con pazienza. Inoltre molti pianoforti digitali recenti consentono l’interazione con i tablet o smartphone per funzioni didattiche, oltre che poter riprodurre audio via Bluetooth. Se proprio deve essere tastiera entry level, è meglio partire da modelli che costano dai 100 € in su con tasti a passo standard, non mini. Al di sotto siamo nel mondo dei giocattoli a forma di tastiera.
I sintetizzatori
Vostro figlio o figlia ha una tendenza a non suonare ma giocare con l’elaborazione dei suoni? Beh, allora siete molto fortunati, perché mai come in questi ultimi anni sono usciti così tanti sintetizzatori, quasi sempre analogici. Qui si va dalle realizzazioni Korg della serie Volca e Monotron, sotto i 100 € ma limitati a poche caratteristiche, e si comincia ad avere qualcosa di molto più versatile intorno ai 300 €, dove incontriamo Korg Monologue e il sempreverde MicroKorg, Arturia MicroBrute, i cloni di Behringer, l’ottima serie Yamaha Reface, il piccolo Novation MiniNova e la serie Roland Boutique molto performante. Tutti prodotti dal prezzo e dalla qualità sonora impensabile fino a dieci anni fa. A metà strada, sui 180 €, c’è l’italianissimo IK Multimedia Uno Synth, molto interessante per l’interazione con tablet.
L'Opinione dell'Insegnante
di Luca "Luker" Rossi
Come insegnante di musica che ogni anno si confronta con allievi sempre meno capaci di mantenere l'attenzione e l'impegno costante su di una sola attività e con genitori sempre più accondiscendenti, posso dire che l'argomento del primo strumento rientrerebbe in un discorso più ampio - che qui non affronterò - su come si investe sulle nuove generazioni. La mia idea è che si investe tanto ma sempre in modo più dispersivo.
Le statistiche ci dicono che uno strumento musicale, come si è detto anche qui, è un investimento che ha un ritorno molto alto in fatto di capacità di concentrazione, applicazione alle difficoltà, razionalizzazione dei problemi, aumento della creatività, capacità di relazionarsi con gli altri. Per questo motivo un investimento molto basso, che integra già di per se un alto rischio di rinuncia, parte con la motivazione sbagliata a mio parere.
Non bisognerebbe chiedersi quanto è il massimo che si vuole investire potenzialmente a perdere, ma piuttosto quanto è il minimo da investire per ottenere buoni risultati.
Lo stesso discorso si può dire per quanto riguarda l'investimento che lo Stato fa sull'educazione musicale dei ragazzi. Sempre troppo basso ma comunque messo in pratica in modo frazionato, non organico ed abbastanza goffo e disinteressato ad un risultato reale.
Il Bonus Stradivari - che tanto per cambiare non è stato rinnovato per il 2019 - è stato invece un esempio di buon investimento, che ha permesso a migliaia di nuovi musicisti in erba di scontare fino al 65% per una spesa massima di 2,500€ per l'acquisto di un nuovo strumento qualora frequentassero scuole o conservatori accreditati.
Possiamo sperare che qualcosa del genere venga riattivato per il 2020 o addirittura esteso per tutti i cicli di studio?
Conclusioni
Spendere poco è sempre possibile, a patto di accettare un prodotto consumer, pronto per essere abbandonato o che si possa rompere velocemente. Lo strumento musicale ha una sua dignità e un costo minimo per avere un prodotto di qualità. Controllando i prezzi, sembra proprio che la media per il primo strumento musicale si aggiri tra i 300 e i 400 €, una cifra non certo irrisoria, ma che è in grado di garantire qualità e rivendibilità sul mercato dell’usato, recuperando parte dell’investimento. Se amate la musica, non cedete alle odalische del prezzo basso. Le vostre emozioni meritano di essere trattate bene, fin dall’inizio di un cammino che può essere il viaggio della vita.