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Korg iS40/i40M: stile italiano - Arranger Legacy


korg is40Per raccontare il primo arranger realizzato nel nostro paese da Korg, ecco un amico che all’epoca faceva parte di quel team R&D

 

 

 

Korg iS40 è una di quelle tastiere che scatena sempre l’amarcord in chi ha qualche capello bianco come il sottoscritto. Quando mi dilettavo come dimostratore presso i rivenditori della mia zona alla fine degli anni novanta, ne ricordo uno in particolare che in uno stand a tre piani proponeva tutta la serie “i” di Korg: sopra l’ammiraglia i30, in basso l’apripista iS50 e al centro la iS40.

Il mio compito era proporre al cliente una panoramica completa dei tre modelli, partendo dalle caratteristiche della flagship i30, peraltro dotata di un inedito e avveniristico (per l’epoca) display touchscreen. Peccato che mentre io raccontavo le meraviglie dell’ammiraglia, lo sguardo del cliente era rivolto all’iS40, attratto dal design “hi-tech” dello chassis e da quella originale livrea grigia.

 

korg is40

 

All’ascolto del timbro di pianoforte acustico l’effetto “Wow!” nel cliente era la prassi, perché non ti aspettavi un suono con quella resa su un modello considerato intermedio. Inoltre, l’arranger era davvero divertente, perché regalava la sensazione di avere una band con un bel “tiro” che usciva dai diffusori! Ricordo che durante il periodo Natalizio del 1999 feci un figurone come vendite grazie alla Korg iS40. Ma basta con i ricordi personali e vediamo iS40 con chi l’ha realizzata.

Korg iS40 – L’intervista

Questo strumento è passato alla storia per essere il primo strumento realizzato da Korg Italy, il centro R&D del brand giapponese allestito ben 28 anni fa sulle colline di Osimo, nelle Marche. Nel team che realizzò lo strumento figurava come direttore musicale anche un amico di SM Strumenti Musicali come Max Tempia.

Parlando di Korg iS40 anche con Max è scattato immediatamente l’amarcord, e dopo dieci minuti buoni a snocciolare ricordi e aneddoti è partita la classica domanda: “ma perché non ti fai intervistare?”. Come consuetudine, non ha detto di no, e qui sotto trovate i suoi ricordi legati a Korg Italy e l’iS40.

 

korg is40

 

Max Tempia e l’iS40: un periodo incredibile!

Riccardo Gerbi: Max cosa ricordi del 1996 e la nascita di Korg Italy?

Max Tempia: Lo ricordo come un periodo stimolante e di grande fermento, perché il neonato team R&D di Korg Italy ogni giorno si arricchiva di nuovi elementi provenienti da altre aziende, ciascuno con il proprio “know how” da condividere con gli altri. In Korg c’era l’esigenza di realizzare il successore della i3, ma con sonorità e style più vicini ai gusti europei: d’altronde, l’Italia all’epoca ma soprattutto la Germania erano i due mercati europei in cui la tastiera arranger faceva numeri di vendite da capogiro.

RG: …e della genesi di iS40?

MT: Fu uno strumento che amo definire “traghettatore”, perché in Korg Japan già si stava lavorando a una generazione sonora inedita denominata Hyper Integrated, che esordì su Triton nel 1999, mentre in Italia già si lavorava su un nuovo OS che comparve sull’arranger Pa80 nel 2000. Riguardo a iS40, Korg Mandò la scheda madre e toccò a noi “vestirla”, inserendo quella meccanica Fatar con Aftertouch che ancora oggi molti appassionati apprezzano, e studiando una diffusione sonora ad hoc, tutta “made in Italy”.

RG: però si mise mano anche al motore e la benzina per alimentarlo…

MT: si cominciò con i ritocchi alla Wavetable, andando a estrarre un campionamento di pianoforte stereo di soli 2MB da un progetto parallelo a cui in Korg stavano lavorando: il piano stage SG Pro X.

 

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Korg SG Pro X

 

Negli altri 12MB disponibili furono inserite timbriche di una qualità incredibile per l’epoca in alcune categorie orchestrali, penso per esempio alle fisarmoniche, oppure le programmazioni di synth pad per adattarli all’uso con style che richiamavano le hit del periodo. Il nostro “Voicing Team” contemplava dei musicisti di prim’ordine: ricordo personaggi quali l’amico Gabriele Pavani per le timbriche Dance, Geoff Stradling per quelle Jazz, Steve McNally o Michael Geisel per il pop.

La fortuna fu di lavorare con una generazione sonora proprietaria dal forte impatto sonoro come la AI2, nello specifico ereditata dal sintetizzatore Korg 01. Non per niente, in quegli anni gli arranger Korg serie “i” tra gli appassionati si guadagnarono il titolo di quelli “più rock” come carattere.

 

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Dall'album dei ricordi, una mia intervista fatta a Max per parlare delle Korg Pa nel 2009

 

RG: le Korg spiccatamente “rock”, le Solton adatte per la dance e i latini… ricordo bene quelle discussioni nei negozi…

MT: la concorrenza in quegli anni – oltre a Roland già presente in Italia da oltre due lustri – era rappresentata da altri brand quali Yamaha e Technics, infine GEM e Solton/Ketron nel nostro paese, quindi era necessario distinguersi come resa e funzionalità. Korg ci diede carta bianca in termini di realizzazione suoni, style nonché controllo qualità e soprattutto la direzione musicale, di cui assunsi la responsabilità.

Ricordo notti insonni con Francesco Castagna (divenuto in seguito Presidente di Korg Italy, ndr) a riprogrammare il prototipo dello strumento, magari per operazioni di Debugging su un aggiornamento del sistema operativo arrivato poche ore prima.

Però non perdiamo di vista il fermento di cui ho parlato in precedenza di quel preciso periodo, che unito alla nostra forte passione faceva superare sempre con entusiasmo certi sacrifici. Secondo me, il grande risultato commerciale della serie Pa ottenuto nel nuovo millennio derivò anche dalla spinta provocata da quel fermento.

 

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Cartolina promozionale di Max come dimostratore Korg nella metà degli anni 2000

 

RG: l’iS40 bella dentro, ma anche fuori non scherzava…

MT: quando vidi per la prima volta i progetti del design rimasi a bocca aperta! Hai presente le TV Brionvega degli anni settanta? Ecco, per me l’iS40 rappresenta ancora un esempio di forme innovative come i televisori italiani. Non per niente, all’epoca fece incetta di riconoscimenti e premi dedicati al design in tutto il mondo.

RG: quali invece i limiti della Korg iS40?

MT: Beh, si trattava di un sistema operativo piuttosto datato, quindi funzionalità quali il karaoke o la visualizzazione dello spartito sullo schermo che offrivano i concorrenti non le potevamo avere, però si sopperiva andando a “spremere” quanto disponibile.

Per esempio, la Korg iS40 uscì senza presa per il microfono, che fu inserita in seguito nel modulo i40M dove comparve anche uno dei primi Harmonizer per la voce: puoi solo immaginare quante altre notti insonni spese per adeguare quella sezione. Però lo ribadisco: erano anni straordinari e credo non si ripeteranno mai più, purtroppo.

RG: grazie Max!

Passiamo agli altri approfondimenti e contenuti realizzati dal team di Arraner Legacy!

 

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Il modulo Korg i40M

 

Korg iS40 dal blog di Renato Restagno

L’intervista che avete appena letto si può considerare un complemento di quanto raccontato dall’amico Renato sulla storia di Korg Italy e di iS40, quindi non perdetelo assolutamente, ecco un estratto:

“La produzione di Korg iS40 viene affiancata da una versione più economica dello stesso strumento: iS50. Quest’ultimo si distingue per l’assenza dell’Aftertouch e dei Keyboard Set, una memoria ROM dedicata ai campioni di fabbrica inferiore di 2MB (12MB contro 14MB del modello superiore). Il pedale Damper condivide l’ingresso con il pedale assegnabile, mancano gli ingressi Audio Input e non è presente l’ingresso per la pedaliera KORG EC-5. Le porte MIDI sono ridotte all’essenziale (IN, OUT), gli amplificatori di bordo hanno minore potenza (2x8W vs 2x14W) e manca la rotella del DIAL”.

 

LEGGI QUI l’articolo completo nel blog di Renato Restagno

 

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Korg iS40/i40M dal blog di Giorgio Marinangeli

Come di consueto, l’ingegner Giorgio nel suo blog “apre il cofano” dello strumento e ci descrive nel dettaglio i vari componenti. Ecco un estratto del suo articolo:

“L'architettura interna dello strumento è molto simile a quella delle altre macchine disponibili in quegli anni. Una CPU principale gestisce gli input e gli output e accede alle ROM in cui sono memorizzati i vari styles. La generazione sonora denominata TGL-2 legge i sample da 4 differenti ROM e dispone di una propria RAM dinamica. Molta della componentistica interna è realizzata dalla NEC che ai tempi era particolarmente attiva nella progettazione e nella realizzazione di CPU e dispositivi altamente affidabili e performanti”.

 

LEGGI QUI l’articolo completo nel blog di Giorgio Marinangeli

 

Il video di Marcello Colò

L’esemplare a disposizione di Marcello è un i40M, il modulo uscito successivamente al modello a tastiera, per rispondere alle richieste di utenze quali i chitarristi e i fisarmonicisti. Timbriche e style sono pressoché identiche alla Korg iS40. Buona visione!

 

 

Fateci sapere cosa ne pensate di Arranger Legacy: scrivete sui blog di Giorgio e Renato, oppure lasciate un commento qui sotto o sulla pagina Facebook di SM Strumenti Musicali. Avete una tastiera arranger del cuore da suggerire per una prossima puntata?

Scriveteci.

Buona musica!

 

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