Molti chitarristi sanno che nel modeling, nei pedali e nei software per chitarra, gira e ri-gira i modelli di base a cui si fa riferimento non sono molti. Se dobbiamo fare una scelta che copre circa il 90% dei più utilizzati potremmo dire: Fender Blackface, Marshall Plexi, Vox AC30, Mesa Mark III e ovviamente la Peavey 5150.
C'è un motivo ed è che ognuno di questi amplificatori lo possiamo considerare come un colore primario nella nostra immaginaria tavolozza di sonorità, mentre gran parte degli altri ampli, magari anche eccellenti, sono derivati da questi.
Sarebbe interessante andare a scoprire la storia di ognuna di queste pietre miliari dell'amplificazione ma oggi ci concentreremo sulla Peavey 5150 sviluppata da e per Eddie Van Halen, poichè a detta di molti è l'ultimo amplificatore che ha creato un sound iconico e generato un nuovo prototipo di suono a cui si sono poi ispirati milioni di chitarristi.
IL NOME 5150
5150 è un nome che ricorre spesso nella carriera di Eddie Van Halen. Eddie chiamò così il suo studio nel quale registrerà i suoi dischi da "1984" in avanti. Il nome deriva dalla Sezione 5150 delle Leggi dello Stato della California che permette il trattamento sanitario obbligatorio per le persone pericolose a causa di disturbi mentali. Nel 1986, dopo la dipartita di David Lee Roth e l'entrata di Sammy Hagar alla voce, Van Halen deciderà di chiamare il primo disco del nuovo corso proprio "5150".
In realtà il primo utilizzo commerciale di questo iconico numero fu però la prima chitarra signature che Van Halen sviluppò con Kramer, la Baretta 5150 del 1982. Un numero significativo per Eddie che non a caso verrà usato più volte per segnare una svolta nella sua carriera.
L'ormai celeberrima Peavey 5150 venne chiamata proprio in questo modo quando Eddie nel 1990 decide di stringere un accordo con il grande imprenditore americano Hartley Peavey per sviluppare una sua linea di amplificatori.
PERCHE' E' DIVENTATO UN SUONO ICONICO
In questo mondo tante cose sono più leggenda che realtà, percezione sopra la sostanza. Il motivo per cui la Peavey 5150 ebbe così tanto successo non fu però solo il nome di EVH ed il suo modo rivoluzionario di suonare la chitarra. C'è anche un motivo tecnico, come è capitato non a caso per tutti i capostipite del breve elenco fatto all'inizio di questo articolo.
L'ingegnere responsabile del progetto 5150 alla Peavey, James Brown, pensò ad un design circuitale allo stesso tempo semplice e moderno. Andando contro-corrente rispetto ai puristi dell'amplificazione, pensò ad un ampli basato su di un circuito stampato, con quattro preamp in cascata e quattro stadi di guadagno. Quello che da molti quindi poteva essere visto come un difetto, venne trasformato in un punto di forza, con le quattro valvole finali 6L6 e cinque 12AX7 nel preamp a dare ad Eddie il sound aggressivo e tagliente che stava cercando da anni.
Un altro elemento di semplicità che si trasformò in caratteristica determinante fu il bias fisso, impostato ad un valore più basso del solito. Questo permise alle valvole finali di lavorare ad un voltaggio più basso, avere un maggiore controllo del gain e anche più affidabilità nel tempo. Quest'ultima caratteristica lo fece presto diventare uno degli ampli preferiti per il live touring dei chitarristi rock e hard-rock.
Una conseguenza di questo design fu di poter dare a Eddie ciò che aveva sempre cercato anche nelle sue Marshall Super Lead modificate con il Variac: più gain ma in modo più gestibile e con un suono più diretto e compatto.
LE DIVERSE VERSIONI
Il primo modello commerciale della Peavey 5150 uscì nel 1992. Come tutti sappiamo la collaborazione con Peavey finì nel 2004, quando Eddie firmò con Fender per sviluppare una sua linea, portando con se anche il numero 5150, che finirà quindi sulle sue testate signature EVH, mentre Peavey dovette cambiare nome alle testate rinominandole 6505 (in onore dei primi 40 anni dell'azienda 1965-2005) ma mantenendo pressochè inalterato il design.
Molti chitarristi credono nonostante ciò che le 6505 non suonino come le 5150 originali. L'unica differenza in realtà sta nella marca delle valvole finali, originalmente delle Sylvania 6L6 Power Tube, poi sostituite per esaurimento delle scorte con delle Ruby Tube 6L6 Power Tubes. Anche ammettendo la differenza possibile, avendo le valvole una vita limitata, è raro trovare una 5150 che possieda ancora le valvole originali.
Successivamente venne prodotto il modello 5150II (che Peavey poi manterrà sotto il nome di 6505+). Grazie ad un'ulteriore valvola 12AX7 nella sezione Pre, il canale Clean riesce a rimanere più pulito e lineare, senza saturare. A parte questo e l'input unico (a differenza della prima versione con due input low e high gain), la testata è identica nei suoi due canali con Eq a tre bande, presence e resonance indipendenti.
Il cambiamento più grande nella serie verrà fatto solo nel 2010, quando EVH aveva già una sua linea sotto Fender, facendo uscire la 6534+, così chiamata per la sostituzione delle valvole finali 6L6GC con le più aggressive EL34 usate principalmente da Marshall e ENGL per un suono che soddisfacesse la sempre maggior richiesta di suoni super distorti.
LA LEGGENDA (?) DELL'INFALLIBILE ORECCHIO DI EDDIE
Parlando della nascita della prima 5150 Hartely Peavey racconta una storia che, sebbene abbia tutte le caratteristiche di una leggenda, pare abbia una buona parte di verità.
Van Halen era noto per la sua passione per la costruzione e modifica di strumenti ed apparecchiature elettroniche. Quando collaborò allo sviluppo della sua testata quindi fece centinaia di test ed entrò nello specifico di ogni singolo dettaglio, scegliendo personalmente ogni componente che potesse influire sul suono a suo favore. Proprio per questo forse si tratta dell'ultimo amplificatore ad essere rimasto iconico.
Durante la costruzione dei prototipi di cabinet per la 5150, Eddie fu molto preciso, dicendo a Peavey che voleva la cassa realizzata in betulla del baltico, legno con ottime proprietà acustiche ma anche molto più costoso del solito compensato multi-strato. Per questo motivo Peavey decise di realizzare i giunti delle tavole con blocchetti di compensato.
Ricevuto il primo prototipo Eddie, come suo solito, smontò la cassa. Scoprendo il dettaglio indesiderato, si lamentò con Peavey, con cui ebbe un'accesa discussione. Peavey era talmente convinto che questo dettaglio non facesse nessuna differenza che sfidò Eddie. Fece costruire 16 cabinet uguali al prototipo, uno solo però fu realizzato al 100% di betulla del baltico. Se Eddie fosse riuscito a riconoscerlo in un blind test, avrebbero fatto come Eddie chiedeva.
Si narra che Eddie provò tutti i cabinet uno per uno suonando una sola nota acuta per ciascuno. Alla fine della serie indicò senza dubbio quello costruito secondo le sue specifiche. Ed ebbe la meglio.
LA NUOVA ERA EVH 5150
Con l'avvento del nuovo millennio Eddie sentì che le cose dovevano cambiare. Nel 2004 interruppe la lunga collaborazione con Peavey e firma con Fender, iniziando a sviluppare un'intera nuova linea a suo nome, "EVH" appunto. Come segno di continuità con il suo iconico sound Eddie decise di dare nuovamente alle sue testate signature il numero 5150.
Invece però di realizzare una copia esatta della Peavey 5150, Eddie ha portato le sue nuove EVH 5150 ad un livello superiore, per far si che reggessero il confronto con i suoni e gli ampli del nuovo millennio. Per questo ad esempio le EVH, a parità di modello sul 100W, hanno 3 canali invece dei due della 6505. Inoltre mentre il canale Lead può essere considerato piuttosto simile, anche se nella EVH 5150 è un po' più pieno e meno tagliente, ci sono delle differenze notevoli nel suono del canale pulito e del crunch. Il canale clean delle EVH è infatti molto più moderno, più definito e meno medioso, del tipico suono clean anni '90 della 6505, con anche più dinamica. Questo perchè negli anni anche il modo di suonare di Eddie si era evoluto, pretendendo un sound e una dinamica più ampia.
Il canale Crunch della EVH 5150 è anch'esso molto dinamico, con la tendenza a diventare aggressivo solo se caricato parecchio. Tanto spazio quindi per la zona di breakup e per l'aggiunta di pedali. Nella 6505, così come nella originale Peavey 5150 degli anni '90, il crunch satura invece molto più facilmente, molto più cattivo delle nuove EVH 5150.
COSA E' MEGLIO?
Come sempre alla domanda più sottoposta c'è una risposta complessa, poco soddisfacente forse per chi ama le gare tra questo e quello. Bisogna anzitutto dire che, essendo entrambe le serie state sviluppate da Eddie Van Halen stesso, si tratta di una scelta al 100% coerente con quello che era il suo sound in quel momento. Non si otterrà mai il sound del primo Van Halen con una 5150, ad esempio, ma probabilmente la prima Peavey 5150 rappresenta quel suono iconico che tutti noi abbiamo impresso a fuoco nella memoria quando pensiamo a Van Halen, assieme al Brown Sound Marshall. Il Van Halen del nuovo millennio sembra aver voluto creare con le EVH 5150 un ponte di congiunzione tra il suo suono Peavey e quello Marshall dei primi anni. Per questo i modelli EVH probabilmente sono quelli che riescono meglio a coprire meglio con un solo amplificatore tutta la carriera di questo chitarrista virtuoso.