Questa rubrica per me è come una seduta dallo psicanalista, anzi forse meglio, è gratis, mi permette di guardare impunemente tutte le novità di chitarra senza sentirmi in colpa con il mio estratto conto e ricevo continuamente nuovi consigli e segnalazioni da voi che leggete ed a volte scoprite cose che nemmeno alla CIA.
Ecco quindi, in una selezione assolutamente personale e direttamente presa dalle mie fisse del momento, il mio meglio dell'ultimo mese nel grande mondo della chitarra!
CHITARRE
Gibson Joe Perry Gold Rush Les Paul Axcess
Si dice che la chitarra sia il più sexy di tutti gli strumenti, le sue linee sinuose sono sempre state oggetto di mille analogie. Ecco, se in questo momento dovessi trovare un'immagine per definire quanto sexy può essere una chitarra, sceglierei la Joe Perry "Gold Rush" Les Paul Axcess.
Il celeberrimo chitarrista degli Aerosmith ha suonato decine di Les Paul diverse ed oggi è riuscito a realizzare la sua visione di unire quelli che secondo lui sono gli aspetti migliori delle sue LP preferite.
E' una chitarra bellissima, non a caso prodotta dal Gibson Custom Shop in soli 150 esemplari in tutto il mondo, di cui 25 firmati personalmente da Perry. Le scelte sono decise e sicure, il design molto pulito e stilosissimo. Una chitarra che esprime classic rock da ogni centimetro. Con un manico in stile 1959 ed un singolo humbucker al ponte, un 498T splittabile, un tremolo vintage a due punti di ancoraggio ed una finitura oro anticato, è una sei corde da far girare la testa.
Sicuramente non per tutti, visto il prezzo di 5,000 euro per i modelli non firmati. Però che stile!
Fender American Performer Mustang
E' uno dei modelli Fender più controversi e forse anche più sottostimati. Nata nel 1964 come redesign delle chitarre economiche per principianti, fu prodotta per 20 anni e poi abbandonata fino agli anni '90 quando, per una fortunata coincidenza, la riedizione di questa chitarra divenne uno dei simboli dell'indie rock americano e del grunge. Dopo essere di nuovo caduta nel dimenticatoio per un decennio, oggi sta tornando in voga e quindi Fender ce ne propone una versione Performer aggiornata.
Grazie alla sua scala corta da 24" è una Fender più morbida tra le mani. Ha un corpo in ontano e due pickup single coil Yosemite che ne esaltano il suono brillante ma mai penetrante. Questa versione ha anche un ponte tremolo in stile vintage ed un look parecchio anni '70 che mi piace molto. Non a caso punta sui colori pastello per mirare ad una fascia di chitarristi più giovani ed alternativi rispetto agli Stratocasters. Il prezzo è più o meno quello di una American Standard, attorno ai 1000-1100 euro.
PEDALI ED EFFETTI
Meris Hedra
E' una delle mie fisse di questo mese. Alla ricerca di uno sviluppo per i suoni di chitarre e per gli arrangiamenti chitarristici che sempre di più devono competere con la potenza e spazialità dell'elettronica, questo Meris Hedra fa delle cose semplicemente meravigliose. Non mi sembra super semplice da utilizzare, ma come tutti i pedali pitch-shifter, va studiato ed usato con intelligenza. Ma non è solo un harmonizer, è un delay ed un chorus, un pitch-shifter a tre voci e chissà cos'altro.
Ha una quantità di possibilità e funzioni secondarie che davvero fanno pensare di poterci fare cose nuove ogni volta che ci si mette le mani. Sugli arpeggi e sulle linee singole è magnifico, ma chissà cosa ci si può fare d'altro.
Meris è una costola distaccata di Strymon e fa cose egregie, ma forse si è messa un po' in ombra uscendo con pedali forse "già visti". Questo Hedra invece mi ricorda un Eventide H3000 ma ad una frazione del prezzo. A circa 360€ di prezzo non è regalato, ma fa cose che semplicemente ti fanno esplodere la chitarra tra le mani. Per chi vuole stupire e sperimentare, per me è un go-to.
MXR Carbon Copy Mini
Sono passati dieci anni circa dall'uscita del delay analogico probabilmente oggi ancora più venduto sul mercato. Indubbiamente fece centro in quanto a suono delay analogico, versatilità e facilità di utilizzo. Insomma è quel delay che vuoi avere quando non ti va di smanettare troppo, l'opposto di alcuni delay magnifici ma un po' geek-oriented. Seguendo questa stessa strada Dunlop ha fatto uscire ora una versione Mini del Carbon Copy che mette tutto in uno chassis più compatto.
Spero che il prezzo non sia superiore alla versione normale, perchè potrebbe essere già un best-seller se rimane sul prezzo dell'originale. Se dovesse costare addirittura di più potrebbe essere un po' insidiato da delay più poliedrici e perdere un'occasione.
AMPLIFICAZIONE
Friedman JJ Jr
Di amplificatori così, ne escono davvero pochi. L'unione di semplicità, qualità del suono e versatilità nella nuova Friedman JJ Jr sono al top per me. Non è un caso che dietro allo sviluppo di questa testatina piccola ma potente di uno dei costruttori più in voga in questi anni ci sia un chitarrista come Jerry Cantrell degli Alice In Chains. Di fatto si tratta di una 20W signature che porta il modello JJ100 super potente a più miti consigli ed in grado di essere suonato anche in luoghi per persone normali. Il fatto però che sia una signature potrebbe anche essere del tutto trascurabile, perchè a differenza di molti signature che si appuntiscono verso una specifica applicazione, questa testatina dei sogni è adatta praticamente a qualsiasi applicazione che vada dal pop all'heavy metal.
Friedman confeziona un ampli che molto semplicemente suona benissimo e ci porta due canali clean/crunch e crunch/distorto estremamente dinamici con cui fare quasi tutto. Il suono Friedman non c'è nemmeno più bisogno di spiegarlo, ormai è più che noto, e anche qui continua a mantenere le migliori timbriche Vox sui puliti ed una distorsione stile Marshall che rimane sempre bella piena su tutte le frequenze.
Ci aggiungiamo che ha anche un uscita DI/Cabinet Simulator per andare direttamente in scheda di registrazione, che le valvole sono 3 x 12AX7 per il preamp e 2 x EL84 sul finale, che abbiamo tre modalità di Bright sul pulito e due modalità di saturazione su canale distorto, e c'è un loop effetti seriale valvolare per gli effetti.
Forse il titolo del video è un po' enfatico, ma glielo perdono, perchè potrebbero non essere così lontani dal vero.
Blackstar JJN-20RH MK2
E dopo un signature... passiamo ad un altro signature, questa volta però di casa Blackstar. Realizzato assieme al blues-rocker Jared James Nichols il JJN-20RH MK2 è un signor amplificatore. Anche se il nome ricorda più un codice fiscale che una testata, è un ampli che esprime personalità e porta delle scelte, a mio avviso, molto personali ma anche parecchio intelligenti. Si tratta anche qui di un amplificatore che piacerà parecchio ai chitarristi di tocco, quelli che usano il volume e le dinamiche per cambiare suoni.
Anche qui testata da 20W con cabinet accoppiato verticale - con la possibilità di convertirlo da closed ad open back, che non è affatto male.
A differenza del Friedman, che rimane su di una fascia di prezzo un po' superiore, qui troviamo una valvola ECC83 per il preamplificatore e due EL84 per il finale. Canale clean e Bluespower con possibilità di passare tra due Voice (Voice 1 con suono british oriented, Voice 2 per sonorità tipicamente americane) attivabili da footswitch. Sul Clean c'è un unico controllo di tono per schiarire/scurire il timbro, mentre la sezione overdrive include un eq a tre bande e l'ormai noto circuito ISF (infinite shape feature). On board uscita USB per collegarsi e registrarsi su DAW e uscita D.I. bilanciata su XLR.