Dopo le versioni a 49 e 61 tasti, il brand francese ha rilasciato oggi 11 marzo la variante a 88 tasti di questa fortunata gamma di controller MIDI.
Disponibile in due colorazioni della livrea (bianco e nero), ecco la nuova flagship della gamma KeyLab mk3 di Arturia.
Arturia KeyLab 88 mk3: cosa c'è di nuovo?
La novità di rilievo riguarda la meccanica: la Arturia KeyLab 88 mk3 monta il modello TP/110 dell’italiana Fatar. Rispetto alla precedente TP/100 che equipaggiava le KeyLab di prima e seconda generazione, nella TP/110 sono stati apportati diversi miglioramenti. Il martello è stato leggermente ridotto nel peso, rivisto completamente come design e ruotato in posizione orizzontale. Per migliorare la stabilità della tastiera, e al contempo ridurne le vibrazioni sono stati modificati inoltre anche i set di feltri posti sopra e sotto i martelletti.
Il design dello chassis e il layout del pannello ricalcano fedelmente quanto già visto negli altri due modelli della gamma KeyLab (QUI la nostra news di settembre 2024), con un piccolo ritocco nell’organizzazione dell’interfaccia per la 88 tasti, perché il set di quattro pulsanti per Transpose e ottava sulla sinistra del pannello sono stati spostati sotto le rotelle per Pitch e Modulation.
Al centro del pannello troviamo sempre il nuovo schermo a colori da 3,5 pollici, circondato da otto pulsanti per la navigazione. Al Arturia KeyLab 88 mk3 è dotata di nove potenziometri rotativi e altrettanti fader di tipo “Touch”. Ai 12 pad è possibile assegnare fino a quattro banchi differenti come impostazioni. Il nuovo controller Arturia è in grado di integrarsi con DAW quali Ableton Live, FL Studio, Logic Pro, Cubase e Bitwig Studio, tutti con mappature MIDI dedicate, più supporto MCU e HUI.
Tra le funzioni, ricordiamo che le KeyLab mk3 includono le modalità Scale, Chord e l’arpeggiatore. Il pacchetto di software in bundle comprende Analog Lab Pro, Ableton Live Lite, Mini V, Piano V, Augmented Strings, NI The Gentleman, il plugin REV-Plate 140, 40 lezioni gratuite del software Melodics, infine un abbonamento di due mesi al servizio LoopCloud.
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